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Doppio appuntamento con l’eccellenza per il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, che martedì 21 marzo ha presentato il bilancio del progetto di eccellenza 2018-2022, finanziato complessivamente con circa 8 milioni di euro e che ha portato all’assunzione di diversi docenti e giovani ricercatori, e illustrato il progetto di eccellenza per il quinquennio 2023-2027, finanziato dal MUR con una cifra che potrà variare da circa 5 a 8 milioni di euro. “Per la seconda volta su due – ha commentato il direttore Simone Maria Collavini – il nostro Dipartimento è stato riconosciuto fra i 180 di eccellenza in Italia, a testimonianza della qualità della ricerca umanistica che si svolge a Pisa, in particolare nelle discipline storiche e filosofiche. Il merito è di tutta la nostra comunità e di quanti, in particolare alcuni giovani ricercatori, hanno contribuito a fare squadra e a elaborare il progetto”.

Alla conferenza di presentazione, moderata dal professor Adriano Fabris, presidente della Commissione sulla Terza Missione, sono intervenuti lo stesso professor Collavini, l’ex direttore Pierluigi Barrotta, il prorettore alla Didattica, Giovanni Paoletti, il delegato per la Promozione della ricerca nel settore delle scienze sociali e umanistiche, Federico Cantini, e la presidente della Commissione comunicazione, Chiara Tommasi. Hanno partecipato anche tre giovani studiosi reclutati grazie al finanziamento del Dipartimento di eccellenza: Francesco Marchesi, assegnista di ricerca e professore a contratto che si occupa del rapporto tra politica e storia, Marco Menon, che ha svolto un assegno di ricerca in ambito filosofico ed etico, con importanti risvolti nel campo della comunicazione, e Maria Cristina Rossi, che è rientrata a Pisa dalla Germania con un contratto da ricercatrice nel settore della paleografia latina.

 
L'intervento del direttore Simone Maria Collavini.

Il tema di ricerca del progetto di eccellenza per il quinquennio 2023-2027, dal titolo “Un senso nel disordine. Praticare la complessità”, mira a evidenziare l’articolazione del problema al fine di osservare e comprendere l’intima natura del disordine e gestirlo attraverso un’educazione alla complessità del reale. Il progetto è suddiviso in quattro filoni di ricerca e prevede un percorso di condivisione con altri ricercatori e soprattutto il coinvolgimento della società civile, dedicandosi a sviluppare programmi di educazione e diffusione culturale, oltre a essere in linea con diverse delle mission del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e degli obiettivi sostenibili promossi dalle Nazioni Unite. La collaborazione fra discipline diverse e il coinvolgimento di partner nazionali e internazionali permetterà di rafforzare il ruolo del Dipartimento all’interno di una partnership globale per lo sviluppo sostenibile che porti in particolare allo sviluppo di una visione culturale globale e dia un contributo concreto alle trasformazioni che la società sta vivendo.

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Nella foto, da sinistra: Tommasi, Paoletti, Fabris e Cantini.

Il progetto scientifico del quinquennio 2018-2022, dal titolo “I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento” (nello spazio euro-mediterraneo), era anch’esso articolato in quattro linee di ricerca che andavano dall'antichità al mondo contemporaneo. Oltre a essere stato sviluppato attraverso l’organizzazione di convegni, iniziative scientifiche e culturali e la pubblicazione di oltre 20 volumi nella specifica collana inaugurata da Carocci, il progetto di eccellenza ha permesso al Dipartimento di assumere personale, professori associati e ricercatori, e di offrire nuove opportunità ai giovani ricercatori, per esempio attraverso il conferimento di 32 assegni di ricerca.

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Nella foto, da sinistra: Menon, Rossi e Marchesi.

 


L'intervento della ricercatrice Maria Cristina Rossi.

“Espressione letteraria e artistica” è il titolo del terzo volume della collana "Progetti di vita. Storie di studenti con disabilità", che è stato presentato venerdì 3 marzo al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi. Curata dall’Ufficio servizi per l’inclusione di studenti con disabilità (USID) dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Polo comunicazione del Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC), la collana è pubblicata on line dalla Pisa University Press sulla piattaforma open access https://progettidivita.unipi.it/.

Alla presentazione, a cui hanno partecipato alcuni studenti del liceo “Carducci” di Pisa, sono intervenuti i direttori della collana, Sandra Lischi e Luca Fanucci, che è anche delegato per l'Inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA; l’ex rettore Paolo Maria Mancarella, che per anni si è occupato del tema sia come delegato dell’Ateneo pisano che come presidente della Conferenza nazionale universitaria dei delegati disabilità (CNUDD); il direttore del Museo della Grafica, Alessandro Tosi; i protagonisti del volume: Luca Casapieri, Giacomo De Nuccio, Tommaso Fanucci e Luca Razzauti. A moderare il dibattito ha provveduto la curatrice del volume, Francesca Corradi. I saluti istituzionali sono stati portati dalla prorettrice per la Coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio, Enza Pellecchia, e dall’assessore comunale con delega alla Disabilità, Sandra Munno.

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Il numero presenta dunque quattro testimonianze che attestano passioni personali, a volte intrecciate con l’esperienza universitaria, nel campo della cultura e dell’espressione artistica. Così Giacomo De Nuccio racconta della passione per la poesia e Luca Razzauti della vocazione alla scrittura, già concretizzatasi in un libro. Tommaso Fanucci ripercorre l’esperienza in quella che potremmo chiamare “didattica dell’arte”, da lui ideata in occasione di uno stage universitario in una mostra di arte contemporanea e poi diventata argomento della tesi di laurea. Luca Casapieri si dedica da tempo a una forma di arte figurativa che intreccia fotografia e pittura digitale.

Sono attività che si legano al raggiungimento di possibilità effettive, anche con l’aiuto di specifiche tecnologie, e che danno esiti di grande intensità espressiva: “un singolare e significativo connubio - scrive la curatrice Francesca Corradi nell’Introduzione - fra esperienza di disabilità e realizzazione dei propri talenti e delle proprie aspirazioni attraverso l’espressione letteraria e artistica.” E poco dopo: “Luca, Giacomo, Luca e Tommaso rappresentano la magia di cui sono capaci l’espressione letteraria e artistica in tutte le sue rappresentazioni: parole, colori, suoni, movimenti, forme. Nel momento in cui si crea un’espressione, si crea un’emozione. Ed è quello che i nostri protagonisti ci regalano in queste pagine.”

Aperto dal saluto del rettore Riccardo Zucchi, il volume si chiude, come di consueto, con la riflessione affidata a uno degli esperti del Comitato scientifico, in questo caso la professoressa Sandra Lischi. “Le arti sembrano offrire - ricorda la professoressa Lischi, già ordinaria di Cinema, televisione e fotografia - una strada alla libera disposizione di sé (una libertà difficile per chiunque e ben più difficile in situazioni come quelle di cui ci stiamo occupando): e questo anche grazie alla possibilità che offrono di uscire dalle gabbie definitorie, di trovare una espressione di identità che non sia racchiusa nell’etichetta limitante della disabilità o dell’handicap”.

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Dopo i primi due volumi, dedicati alle esperienze durante il periodo della pandemia e al rapporto tra università e mondo del lavoro, questo terzo numero conferma il tratto distintivo del progetto editoriale: la narrazione in prima persona da parte di studentesse e studenti con disabilità dell’ateneo pisano, accompagnata spesso da immagini. I racconti, di grande efficacia, mettono in luce gli ostacoli di ogni tipo, ma anche la determinazione, la volontà, la forza di queste persone, che sanno descriversi, a tratti, con una dose di leggerezza e autoironia, pur senza sottovalutare le difficoltà. Ne risultano illuminanti ritratti del mondo scolastico, del sostegno delle famiglie, degli ausili tecnologici e del supporto universitario; luci e ombre di un percorso che ha incontrato non pochi impedimenti e la cui narrazione ci aiuta a comprendere meglio e a mettere in atto nuovi comportamenti e modalità efficaci di sostegno e inclusione. Soprattutto, si tratta di vere e proprie “lezioni di vita”, formative per tutti.

È una università che vuole valorizzare i talenti senza lasciare indietro nessuno quella delineata dal rettore Riccardo Zucchi all’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università di Pisa, prima cerimonia a quattro mesi dall’insediamento a Palazzo alla Giornata. Una università aperta agli studenti, integrata con le Scuole di eccellenza e gli enti di ricerca per valorizzare il Sistema Pisa e il suo enorme potenziale di conoscenza, consapevole che per crescere avrà bisogno della partecipazione attiva della città e di tutte le istituzioni locali. Una università, infine, che sempre più dovrà mettere al centro l’idea di comunità. “Il primo obiettivo – ha sottolineato il professor Zucchi - è rafforzare la coesione di tutte le componenti del nostro mondo: docenti, personale tecnico amministrativo e popolazione studentesca, che devono essere ascoltati e coinvolti attivamente nella gestione dell’ateneo. Sto cercando di farlo. Abbiamo aperto tavoli e costituito gruppi di lavoro per la revisione dello statuto e per affrontare una serie di questioni specifiche.”

Rivedi la cerimonia sul canale YouTube dell'Ateneo.

Sempre di università hanno parlato, dopo il rettore, Michele Da Caprile, rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel Consiglio di Amministrazione, e Andru Gabriel Budacu Ferrari, presidente del Consiglio degli studenti. Il primo ha richiamato la nozione di “valore pubblico, attraverso il quale aumentare il benessere della nostra comunità, della nostra nazione; forti della nostra tradizione culturale e delle nostre capacità.” Il secondo ha sviluppato una lettura critica del concetto di merito, per concludere che “noi oggi rivendichiamo il nostro diritto all’imperfezione, alla fragilità, il diritto ad essere persone e non semplici numeri dietro agli indici di performatività imposta da questo sistema. Non siamo dei semilavorati da raffinare, siamo studenti, siamo menti, siamo persone che rivendicano il loro posto nella società, con i propri limiti.”

Prima dei saluti istituzionali del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e del sindaco di Pisa, Michele Conti, la cerimonia è stata aperta dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. Università e giovani sono stati i temi affrontati dall’ex rettore dell’Università Tor Vergata di Roma. “Io credo che i nostri atenei – ha detto– possano contare su un punto di forza che dobbiamo continuare a preservare, ovvero di essere rimasti luoghi di condivisione dei valori, di sviluppo del pensiero critico e del senso di appartenenza alla comunità. Il valore dell’università non risiede, infatti, solo nella sua funzione di trasmissione di conoscenze e di saperi ma nella capacità di formare adeguatamente la generazione futura affinché sappia governare le sfide che verranno.” Come ministro della Salute ha citato il dovere etico di salvaguardare la sostenibilità della sanità, fedele ai principi di universalità, equità e solidarietà, e sottolineato l’impegno a “investire nei giovani, che significa creare le condizioni perché tornino a considerare attrattivo il servizio sanitario nazionale e che lavorare nella sanità pubblica sia gratificante sia dal punto di vista economico che di valorizzazione professionale.”

In chiusura, prima dell’omaggio musicale a cura del Coro dell’Università, è intervenuta la professoressa Emanuela Navarretta, giudice della Corte Costituzionale e docente di Diritto privato al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo pisano, con una prolusione sul tema del diritto alla salute. “Responsabilità individuale, solidarietà e leale collaborazione - ha ricordato - sono queste le parole che compongono la trama costituzionale che sorregge la tutela dei diritti, e del diritto alla salute. Responsabilità individuale nel preservare la vita e la salute degli altri, nel comprendere quanto abbiamo ricevuto dal passato e cosa dobbiamo al futuro, nell’adempimento dei doveri costituzionali inderogabili, a partire dal dovere tributario; solidarietà di ciascuno verso gli altri, dello Stato verso tutti e degli Stati nei loro rapporti reciproci; e, infine, leale collaborazione istituzionale affinché le risorse raggiungano efficacemente i loro obiettivi. A tutto questo affidiamo il futuro dei diritti, in specie del diritto alla salute, liberandoci da quell’individualismo assoluto e da quel realismo rassegnato che – scriveva Stefano Rodotà – non lasciano speranze e non lasciano diritti.”

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Intervento del ministro della Salute, Orazio Schillaci 

Intervento del rettore dell'Università di Pisa, Riccardo Zucchi

Intervento del rappresentante del personale t.a. nel Consiglio di Amministrazione, Michele Da Caprile

Intervento del presidente del Consiglio degli studenti Andru Gabriel Budacu Ferrari

Prolusione del giudice della Corte Costituzionale e docente di Diritto privato al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo pisano, Emanuela Navarretta

starting rettore prorettriceÈ stato pubblicato lunedì 27 febbraio bando Starting@UNIPI dell’Università di Pisa, che ha l’obiettivo di selezionare le migliori idee progettuali di giovani ricercatori e trasformarle in progetti competitivi per il prossimo bando Starting Grant (StG) dello European Research Council (ERC). L’iniziativa si rivolge a ricercatori interessati a presentare una proposta progettuale per il bando ERC-StG 2024, che abbia l’Ateneo pisano come istituzione ospitante. Saranno selezionate fino a 15 proposte, di cui un massimo di 5 presentate da ricercatori che non abbiano un contratto in essere con l’Ateneo.

“Con Starting@UNIPI - ha detto la prorettrice per la Promozione della ricerca, Benedetta Mennucci (nella foto con il rettore Riccardo Zucchi) - l’Università di Pisa vuole stimolare e supportare la partecipazione dei giovani ricercatori in bandi altamente competitivi. In particolare, l’ERC-StG rappresenta un’occasione unica per ricercatori nella loro fase di avvio della carriera (tra i due e i sette anni dall'ottenimento del dottorato). Infatti, grazie a questo grant, ottengono un finanziamento fino ad un milione e mezzo di euro per cinque anni da dedicare totalmente alla realizzazione della propria idea progettuale”.

I ricercatori selezionati da Starting@UNIPI potranno contare sulla consulenza di un’agenzia specializzata, che si occuperà in particolare di valorizzare il curriculum dei candidati e la loro idea progettuale, di supportarli in ogni fase della preparazione e della scrittura della proposta, di contribuire all’elaborazione del budget e della sezione relativa alle risorse. A questo supporto si aggiunge la collaborazione dell’Unità Promozione e progettazione della ricerca dell’Università di Pisa.

La scadenza per la presentazione delle candidature al bando Starting@Unipi è fissata al 7 aprile 2023, mentre la selezione delle proposte sarà completata entro il 2 maggio e subito dopo partirà l’attività di supporto.

Si è svolta in rettorato, venerdì 17 febbraio, la cerimonia dedicata ai vincitori dei premi di studio banditi dall’Università di Pisa sui temi della sostenibilità e in particolare sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030. I tre laureati – Lorenzo Rapone, Federico Tozzi e Andrea Vezzosi – sono stati accolti dalla prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030, Elisa Giuliani, dal professor Marco Raugi, già presidente della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile, e dalla professoressa Giovanna Pizzanelli, membro della stessa Commissione. Oltre alla consegna simbolica di un attestato e di una borraccia griffata Unipi, a ognuno dei vincitori è stato assegnato un premio di 1.500 euro.

“Ci sembra importante – ha detto la professoressa Elisa Giuliani - che ci sia una nuova classe di studentesse e studenti che si concentri sul trovare soluzioni ai problemi complessi della sostenibilità. Nella vita reale, per risolvere questi problemi, sappiamo però che è necessario scardinare un sistema consolidato di pensiero, di relazioni e infrastrutture, che spesso impedisce alle buone idee sostenibili di trovare attuazione. Si spera che gli studenti che premiamo oggi e anche gli altri che sono impegnati su questi fronti ma che non abbiamo premiato, siano in grado di rivoltare il modello attuale e di proporre i cambiamenti radicali di cui abbiamo urgentemente bisogno per ridurre e forse anche in parte risolvere i problemi ambientali e sociali contemporanei.”

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Nella foto, da sinistra: Rapone, Tozzi, Pizzanelli, Vezzosi, Giuliani e Raugi.

“Le tematiche relative agli Obiettivi dell’Agenda 2030 – ha commentato il professor Marco Raugi - afferiscono alla scienza, alla tecnologia, alla cultura, all'economia, alla giustizia, alla coesione sociale e allo sviluppo umano e si caratterizzano per una forte vocazione inter e multidisciplinare. Si tratta di argomenti oggetto dei corsi di studio attivati presso il nostro Ateneo e pertanto potenzialmente oggetto di tesi di laurea delle nostre studentesse e dei nostri studenti.”

“L'iniziativa – ha concluso la professoressa Giovanna Pizzanelli - è stata intrapresa durante il precedente mandato della Commissione per lo sviluppo sostenibile di Ateneo al fine di promuovere la cultura in tema di sostenibilità economica, ambientale e sociale all'interno della comunità accademica.”

premiati2 sitoLorenzo Rapone, nato a Livorno nel 1997, è risultato vincitore per il macrosettore A, che comprende i settori culturali n.1 “Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche, Scienze della Terra” e n.4 “Ingegneria Civile e Architettura, Ingegneria Industriale e dell'informazione”. Laureato al corso magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile-architettura, con votazione di 110/110 e lode, ha discusso una tesi sullo studio di differenti sistemi avanzati da involucro edilizio per l’efficientamento energetico di edifici prefabbricati leggeri. Le soluzioni tecnologiche analizzate sono state quelle dei materiali a cambiamento di fase, pannelli isolanti sottovuoto, rivestimenti termocromici/elettrocromici di componenti di facciata opachi e trasparenti. Relatori sono stati i professori Francesco Leccese, del Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni, e Roel Loonen, del Dipartimento di Building Performance della Eindhoven University of Technology. Attualmente, il dottor Rapone sta svolgendo il dottorando di ricerca al Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino.

Federico Tozzi, nato a Pisa nel 1994, è risultato vincitore per il macrosettore B, che comprende i settori culturali n.2 “Scienze Chimiche, Scienze Biologiche, Scienze Agrarie e Scienze del Farmaco” e n.3 “Scienze Mediche e Scienze Veterinarie”. Si è laureato al corso magistrale di Chimica industriale, con votazione di 110/110, discutendo una tesi dal titolo “Catalisi e biocatalisi per la valorizzazione sinergica di biomasse lignocellulosiche in ottica di green chemistry”. Nel lavoro ha approfondito nuovi processi integrati di bioraffineria, basati sulla combinazione sinergica della catalisi chimica e della biocatalisi, volti alla produzione a basso impatto ambientale di diverse molecole di interesse industriale, tra cui monosaccaridi, oligosaccaridi, trigliceridi e biodiesel di nuova generazione. Relatrici sono state le professoresse Anna Maria Raspolli Galletti e Claudia Antonetti, del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale. La prima parte della ricerca del dottor Tozzi è stata oggetto di pubblicazione sulla rivista “ChemPlusChem”.

Andrea Vezzosi, nato a Bagno a Ripoli nel 1996, è risultato vincitore per il macrosettore C, che comprende i settori culturali n.5 “Scienze dell’Antichità, Filologico-Letterarie, Storico-Artistiche, Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche, Psicologiche” e n.6 “Scienze Giuridiche, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Politiche e Sociali”. Si è laureato al corso magistrale di Strategia, management e controllo, con votazione di 110/110 e lode, discutendo una tesi dal titolo “Le principali implicazioni delle emissioni di green bond: alcune realtà a confronto”. La ricerca ha avuto l’obiettivo di sviluppare un’analisi sulle principali implicazioni in un’ottica gestionale e strategica delle emissioni dello strumento del green bond portate avanti da società non finanziarie e, soprattutto, da gruppi appartenenti al comparto multiutility. Relatrice è stata la professoressa Paola Ferretti, docente del Dipartimento di Economia e Management.

schillaci copiaL’Università di Pisa inaugurerà l’Anno Accademico 2022/2023, il 679° dalla sua Fondazione, martedì 28 febbraio alla presenza del ministro della Salute, Orazio Schillaci (nella foto a destra).

La cerimonia, che si terrà a partire dalle ore 11 nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, sarà aperta dall’intervento del ministro Orazio Schillaci, che è stato rettore dell'Università Tor Vergata di Roma prima di entrare a far parte dell’esecutivo guidato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Seguiranno i saluti delle autorità, affidati al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e al sindaco di Pisa, Michele Conti.

Sarà possibile seguire la diretta streaming all'indirizzo:
http://call.unipi.it/UnipiInaugurazioneAA2223.

Il rettore Riccardo Zucchi terrà la relazione inaugurale, la prima a quattro mesi di distanza dall’insediamento a Palazzo alla Giornata. Interverranno quindi Michele Da Caprile, rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel Consiglio di Amministrazione, e Andru Gabriel Budacu Ferrari, presidente del Consiglio degli studenti.

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La prolusione sul tema del diritto alla salute sarà tenuta da una delle personalità più prestigiose dell’Ateneo pisano, la professoressa Emanuela Navarretta (nella foto a sinistra), giudice della Corte Costituzionale nominata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel settembre del 2020, oltre che docente di Diritto privato al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa.

La mattinata si chiuderà con un omaggio musicale a cura del Coro dell’Università.

“Vogliamo recuperare il significato di questa cerimonia - ha dichiarato il rettore Riccardo Zucchi – come appuntamento annuale di analisi e condivisione all’interno della comunità accademica, oltre che di confronto con le principali istituzioni del territorio. Sono particolarmente lieto che il nostro invito sia stato accolto dal ministro Orazio Schillaci e dalla professoressa Emanuela Navarretta, illustre rappresentante della Scuola giuridica pisana: dopo il dramma dell’emergenza pandemica, è quanto mai opportuno riflettere su ciò che rappresenta oggi il diritto alla salute nel nostro Paese e in generale sui rapporti fra tutela della salute, ricerca scientifica e diritti dell’individuo”.

Zucchi RiccardoLa valorizzazione della ricerca – dice il rettore Riccardo Zucchi – è un’attività fondamentale per lo sviluppo socio-economico del territorio e del Paese. L’Università di Pisa sta investendo molto in questo settore e vuole diventare un modello di motore di un ecosistema etico e sostenibile per la crescita”. A questo scopo occorre valorizzare la proprietà intellettuale generata dall’ateneo, aumentare la sua capacità di trasferirla al mondo imprenditoriale e diffonderne la conoscenza nella società mediante processi, prodotti e servizi innovativi che creano valore.

Si è proposto di valutare gli atenei considerando il numero di brevetti in portafoglio. Questo indicatore invoglia a presentare domanda di brevetto per qualsiasi risultato, anche quelli difficilmente sfruttabili commercialmente e non adatti a trasferire la conoscenza nel tessuto produttivo. L’Università di Pisa sta cambiando i criteri di valutazione interni scegliendo di brevettare risultati per la loro attitudine a essere sfruttati sul mercato. L’indicatore di riferimento diventa quindi il numero di brevetti dati in licenza o ceduti ad aziende. Il risultato di questa nuova strategia è la sostenibilità economica della brevettazione accademica e l’innalzamento della qualità e trasferibilità dei brevetti selezionati per la presentazione.

I brevetti e i risultati della ricerca sono la base per la creazione di spin-off accademici. È quindi necessario favorire la cultura imprenditoriale interna e fornire servizi efficaci a chi decide di rischiare.

Iannaccone Giuseppe“Pubblicare i risultati della ricerca in ottime riviste internazionali – afferma il prorettore vicario, Giuseppe Iannaccone – è fondamentale ed è il punto di partenza. Trasferire le conoscenze nella società è la sfida più grande per le università che vogliano essere motori dell’innovazione e della transizione verde e digitale. L’Università di Pisa vuole assumere questo ruolo con responsabilità verso il Paese, con entusiasmo e con la consapevolezza del cambio di mentalità e di postura che esso richiede nella gestione di un ateneo”.

L’Università di Pisa ha definito una strategia che parte dagli studenti dei primi anni offrendo un insegnamento multidisciplinare su start-up e imprenditoria, fruibile dagli studenti di ogni corso di laurea. L’obiettivo è avvicinare gli studenti di qualunque disciplina ai problemi da affrontare per costruire start up innovative e analizzare gli strumenti necessari a risolvere tali problemi consentendo agli studenti di sfruttare al meglio le loro peculiarità disciplinari.

La curiosità stimolata da questo insegnamento trasversale può essere coltivata ulteriormente e trasformata in creatività e disciplina con le attività offerte dal Contamination Lab dell’università, affiancato dall’ufficio di trasferimento tecnologico dell’ateneo. Qui i partecipanti affrontano reali problemi d’impresa e cercano di sviluppare una idea di business che possa poi essere trasformata in azienda.

Troppo spesso la concessione del marchio spin-off dell’Università di Pisa è stato l’ultimo contatto tra i giovani imprenditori e l’ateneo da cui provenivano.

Priami Corrado“L’Università di Pisa - continua il delegato per la valorizzazione della ricerca e le nuove iniziative imprenditoriali, Corrado Priami - si sta dotando di strumenti per accompagnare la crescita di spin-off utilizzando l’esperienza e l’intelligenza collettiva dell’ateneo. Analisi sulle prestazioni degli incubatori nazionali mostrano che la capacità di fare rete con grandi aziende e investitori e fornire supporto manageriale, negoziale e tecnologico alle aziende è il servizio più gradito e più efficace, al contrario dell’uso di spazi fisici che non sembra essere essenziale. Chi meglio di una grande università come la nostra può offrire questi servizi?”

Pisa è la patria di Galileo Galilei, inventore del metodo scientifico. Pisa è stata scelta da Guglielmo Marconi per la prima trasmissione radio intercontinentale, da Olivetti per costruire il primo calcolatore italiano, ed è stato il luogo in cui sono nati il primo corso di laurea in Informatica e il primo nodo Internet d’Italia. Tra i suoi alumni si contano tre premi Nobel e due medaglie Field, il massimo riconoscimento internazionale per la Matematica, e Pisa è oggi la città italiana con la maggior concentrazione di ricercatori rispetto alla popolazione, dieci volte più alta della media europea. Pisa ha un’altissima qualità della vita. Ci sono tutti gli ingredienti per far crescere aziende che diventino attrattori di talenti, minimizzando la fuga dei cervelli che affligge il nostro Paese e aumentando l’occupazione giovanile qualificata. L’Università di Pisa è al fianco delle giovani imprese con tutta la sua esperienza, conoscenza e rete di contatti, fornendo un aiuto concreto e quotidiano.

“Gli studenti di oggi saranno gli imprenditori di domani – conclude il rettore Zucchi – e dobbiamo dotarli dei migliori strumenti che abbiamo individuato analizzando le più avanzate pratiche a livello mondiale. Vogliamo fornire loro non solo teoria, ma anche esperienze pratiche con aziende di livello internazionale.”

Mercoledì 8 febbraio si è tenuto il primo incontro, in Rettorato, per condividere e armonizzare i piani di sviluppo edilizio e urbanistico dell’Università e della città. Convocato dall’Ateneo ha visto la partecipazione del Comune di Pisa e dei rappresentanti degli studenti. Per l’Università erano presenti il rettore Riccardo Zucchi, il prorettore vicario, Giuseppe Iannaccone, il prorettore e l’ex prorettore per l’Edilizia, rispettivamente Francesco Leccese e Walter Salvatore, la prorettrice per la Coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio, Enza Pellecchia, il direttore generale, Rosario Di Bartolo. Per il Comune hanno partecipato il sindaco Michele Conti e l’assessore alle Politiche socioeducative e scolastiche, al diritto allo studio universitario e presenza Conferenza Università Territorio (CUT), Sandra Munno. Gli studenti erano rappresentati dal presidente del Consiglio degli Studenti Andru Budacu Ferrari e dai rappresentanti Daniele Roberti e Pio Dello Ioio.

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L’incontro è partito con l’illustrazione dello stato di attuazione del piano urbanistico e edilizio 2017-2030 dell’Università di Pisa. Diversi i temi dibattuti, a partire dalle grandi opere già concluse (riqualificazione del Palazzo della Sapienza, realizzazione del Polo della Memoria “San Rossore 1938”) e da quelle in corso, quali la realizzazione del nuovo polo didattico di Ingegneria e il completamento del Dipartimento di Scienze Veterinarie a San Piero a Grado. Tra le opere in previsione la realizzazione del Polo didattico di Biologia e di quello di Farmacia, la riqualificazione del Centro Avanzi, il cantiere di Medicina a Cisanello, il polo e i laboratori interdisciplinari nell'ex Area Scheibler.

Sono state sottolineate le necessità di curare la mobilità verso i poli di San Cataldo, Cisanello e San Piero a Grado, di riqualificare gli spazi esterni e verdi, sia come aree di studio che come zone a disposizione dei cittadini, di intervenire sul problema delle residenze universitarie. E’ stato avviato un confronto sulla destinazione finale di palazzi storici, come l’ex Dipartimento di Chimica in Via Risorgimento, il Palazzo del Granduca e gli edifici di via San Zeno. Sullo sfondo è rimasta la questione, centrale per il futuro tanto dell’Ateneo che della città, del nuovo centro Congressi.

Il confronto proseguirà in tempi brevi con incontri ulteriori incontri tematici, dedicati al tema degli spazi e della mobilità e a quello delle residenze studentesche, e va inteso come la fase preliminare ad una discussione più ampia, che dovrà necessariamente coinvolgere l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, Autolinee Toscane e le altre istituzioni presenti nella Conferenza Università Territorio.

“Sono convinto – ha detto il rettore Riccardo Zucchi - che il futuro della nostra città si gioca sulla capacità delle istituzioni universitarie e scientifiche di fare sistema fra loro e con gli enti locali, per sfruttare l’enorme potenziale di cui disponiamo al fine di attrarre studenti e giovani ricercatori e creare un ambiente favorevole al trasferimento tecnologico e culturale delle conoscenze. L’incontro di oggi costituisce un passo importante in questa direzione, a cui dobbiamo dar seguito in tempi brevi, anche per cogliere le opportunità di finanziamento che si stanno aprendo o si potrebbero aprire a livello nazionale”.

"Con il rettore Zucchi, fin dal suo insediamento – ha dichiarato il sindaco Michele Conti - ho condiviso la necessità di rafforzare il rapporto fra l'Ateneo e il Comune di Pisa, in termini di programmazione, di interesse strategico per la città e di pianificazione urbanistica. L'incontro di stamani è un primo significativo segnale che va in questa direzione, nella consapevolezza che solo insieme, città e università, possono affrontare i bisogni del presente e, in modo competitivo, le sfide del futuro. Non era scontato e non sempre, in passato, si è adottato questo metodo di condivisione. Insieme dobbiamo mettere in pratica formule di integrazione per una virtuosa pianificazione del territorio, tema che è strettamente connesso alle scelte sulla mobilità e ai servizi, una migliore organizzazione degli spazi pubblici anche sul fronte della socialità per i giovani studenti. In quest'ottica la partecipazione attiva dei rappresentanti degli studenti ai tavoli tematici è fondamentale per arrivare all'obiettivo. Pisa è attrattiva non solo per il prestigio dell'Ateneo e per la qualità della ricerca, ma anche per la vivibilità del territorio, per il sistema di welfare e per la qualità della vita, aspetti che, con un forte e necessario coordinamento fra enti, possono essere ulteriormente rafforzati.”

“Riteniamo positiva l’apertura di una discussione sui temi degli spazi universitari e cittadini, della mobilità e della residenzialità studentesca - ha detto il presidente del Consiglio degli Studenti, Andru Budacu Ferrari - È da tempo che, come Sinistra per…, sollecitiamo l'apertura di un dialogo proficuo tra le parti: Università, Comune, Regione e ARDSU (Azienda regionale per il Diritto allo Studio). La situazione abitativa di chi vive a Pisa è fortemente critica. Occorre lavorare per ampliare l'evidente carenza di posti alloggio nelle residenze studentesche, così come è necessario agire a livello cittadino, raggiungendo un accordo che ci dia garanzia sia sui costi degli affitti che sul trattamento che riceviamo. Ci auspichiamo quindi che questo sia il primo passo di una lunga interlocuzione.”

Il professor Emanuele Neri, docente del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, è stato eletto presidente della Scuola interdipartimentale di Medicina, carica che ricoprirà fino al 31 ottobre del 2025. Succede al professor Riccardo Zucchi, che dal 1° novembre è il rettore dell’Università di Pisa. Il professor Neri ha nominato come vicepresidente la professoressa Marta Mosca, ordinaria di Reumatologia.

“Ringrazio i componenti del Consiglio della Scuola di Medicina – ha commentato il professor Neri - che con il loro voto unanime hanno riposto in me la fiducia dell’area medica universitaria. Il ruolo che vado a ricoprire è di grande responsabilità e molteplice, dall’armonizzazione della didattica dell’area medica al supporto al rettore nei rapporti Università-Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana sul fronte didattico e assistenziale. Siamo di fronte a un momento epocale della sanità pisana, con le opportunità di aggiornamento tecnologico legato ai finanziamenti del PNRR, la costruzione del nuovo ospedale di Cisanello, la necessità di rinnovare e dare maggiore sinergia ai rapporti tra Ateneo e AOUP. Sono consapevole e grato per il mandato che il rettore ha voluto dare al presidente della Scuola, già in campagna elettorale, e farò del mio meglio per esserne all’altezza”.

Neri Emanuele

Nato a Pisa nel 1966, il professor Emanuele Neri è ordinario di Radiologia e direttore della Unità Operativa di Radiodiagnostica Universitaria della AOUP. Coordina il gruppo di ricerca dell’Università di Pisa “ImagingLab”, è partner di quattro progetti Horizon 2020, di un progetto Horizon Europe e di un progetto Bando Salute, sviluppando attività di ricerca su temi di sanità digitale e in particolare di intelligenza artificiale. È autore di oltre 200 pubblicazioni a stampa su riviste internazionali e di sette monografie su argomenti di radiodiagnostica

Priami Corrado

Sono 12 i progetti di ricerca che l’Università di Pisa ha selezionato al suo interno e finanziato con quasi mezzo milione di euro per produrre entro sei mesi un brevetto e un prototipo funzionante validato in laboratorio o in ambienti industrialmente rilevanti. Tutti riguardano tecnologie innovative legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile in ambito ambientale, economico e sociale, e diversi potranno avere un impatto di interesse pubblico per la società, essendo concentrati nei campi della salute e del benessere. Più in dettaglio, gli ambiti di interesse riguardano l’agrifood, la mobilità sostenibile, l’energia, l’aerospazio, la chimica verde, la fabbrica intelligente e le tecnologie per gli ambienti di vita, con quattro progetti che svilupperanno farmaci utili nel trattamento di infezioni virali, a partire da quella da Covid-19.

I progetti selezionati sono risultati vincitori del bando interno tra le 32 proposte arrivate e il finanziamento ottenuto servirà a innalzare il livello tecnologico delle ricerche, per agevolare l’ultimo miglio del percorso verso il mercato con la nascita di spin off o l’avvio di partnership con grandi aziende nella logica dell'Open Innovation. Avranno inoltre il supporto dell’Ufficio di trasferimento tecnologico dell’Ateneo per depositare la domanda di brevetto secondo gli alti standard qualitativi che l’Università di Pisa si sta imponendo.

Questo bando segna l’inizio di una diversa strategia di valorizzazione della ricerca disegnata dalla nuova governance dell’Ateneo. “Seguendo le migliori pratiche internazionali – spiega il rettore Riccardo Zucchi – l’Università di Pisa intende avvicinarsi ai modelli dei grandi atenei mondiali, promuovendo un dialogo costante e sviluppando le collaborazioni con le macro aziende e i più importanti investitori privati”. Dal canto suo il professor Corrado Priami (foto), delegato per la Valorizzazione della ricerca e le nuove iniziative imprenditoriali, sottolinea che “siamo all’inizio di un percorso in cui la valorizzazione della ricerca è considerata un motore per lo sviluppo sociale ed economico del Paese, attraverso lo sfruttamento economico efficace e responsabile della proprietà intellettuale generata dai ricercatori dell’Ateneo, che molto spesso sono all’avanguardia anche a livello internazionale nelle rispettive discipline”.

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