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Venerdì, 19 Aprile 2013 12:37

Arte botanica nel terzo millennio

Arte botanica nel terzo millennio"Arte botanica nel terzo millennio" è il titolo della mostra che si inaugura al Museo della Grafica a Palazzo Lanfranchi a Pisa sabato 20 aprile alle 17,30. La mostra, che resterà aperta sino al 15 luglio, presenta opere di molti dei più brillanti e raffinati artisti contemporanei.

Il percorso espositivo si apre con i riferimenti alla lezione di Rory McEwen, Margaret Mee e Margaret Stones, che alla metà del '900 seppero indicare la modernità della pittura botanica in termini di sensibilità artistica e descrizione scientifica.

Seguono poi oltre 150 opere che, con una sorprendente varietà di soluzioni linguistiche e tecniche, testimoniano l'ampia gamma descrittiva e interpretativa con cui gli artisti riescono a restituire la complessità del mondo naturale, fornendo un quadro complessivo di un fenomeno che investe problematiche legate alle varietà sistematiche, alla biodiversità e all'ambiente. Il visitatore potrà ammirare una significativa selezione di opere provenienti dalla collezione londinese di Shirley Sherwood, la più importante e prestigiosa raccolta di autori contemporanei, oltre ad un nucleo di opere di artisti brasiliani e un'ampia panoramica di artisti italiani.

Il percorso si conclude con alcuni protagonisti della scena artistica contemporanea che hanno rivolto al tema una significativa attenzione. Dalle attente meditazioni sulle tecniche e sui maestri dei secoli passati, alle coraggiose sperimentazioni grafiche e materiche che uniscono dipinti e tempere a fotografie, collage, video e istallazioni, sarà così proposto un viaggio di suggestioni ed emozioni in uno splendido giardino di arte e di scienza.

Arte botanica nel terzo millennioAgli inizi del terzo millennio, la pittura botanica costituisce un ambito di espressione artistica di sorprendente vitalità. In una continuità con la tradizione che sin dal Rinascimento ha inaugurato, con il genio di Leonardo e Dürer, una nuova visione e interpretazione del mondo naturale, passando nei secoli attraverso l'opera di grandi artisti europei come Jacopo Ligozzi, Maria Sibylla Merian, Nicolas Robert o Pierre-Joseph Redouté, l'universo del fiore rappresenta uno dei motivi più forti e affascinanti della ricerca artistica.

La descrizione visiva di una pianta, di un petalo o di una foglia, unificando la qualità estetica del gesto artistico ad un preciso interesse scientifico e naturalistico, costituisce ancora oggi il mezzo privilegiato dai botanici per illustrare peculiarità morfologiche e sistematiche, anche a dispetto degli esiti più sofisticati offerti dalle moderne tecnologie di riproduzione.

Come testimoniato dall'attività di grandi istituzioni scientifiche internazionali (Royal Botanic Gardens, Kew, London; The New York Botanical Garden; Jardim Botânico do Rio de Janeiro; The Royal Horticultural Society, London) e dalla specificità di collezioni di altissimo profilo e prestigio (Shirley Sherwood Collection, London; Oak Spring Garden Library di Rachel Mellon, Virginia, USA; Hunt Institute for Botanical Documentation, Pittsburgh, USA) l'esercizio grafico e pittorico sulla natura nasce e si rafforza nel dialogo con la scienza per arrivare a straordinari esiti di qualità espressiva e varietà stilistica.

La mostra Arte botanica nel terzo millennio intende dunque documentare, in una dilatata dimensione geografica e nella caratterizzazione dei diversi ambiti naturalistici locali, le ricerche più recenti e affascinanti.

Guarda la Galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa

Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it
Tirreno.it
Tirreno.it (galleria fotografica)
Il Tirreno
Il Tirreno (23 aprile)
Agenparl.it (AgenziaParlamentare)
AdnKronos (su NotizieYahoo.it)
La Nazione
Nazione.it
PisaInformaFlash.it

ArtBroadwayWorld.com
Exibart.com

Venerdì 19 aprile, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, undici docenti sono stati insigniti dell'Ordine del Cherubino, l'onorificenza assegnata dall'Università di Pisa ai professori che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. La cerimonia è stata aperta dall'intervento del rettore Massimo Augello, che nell'occasione ha anche nominato sei professori emeriti.

Quest'anno i professori insigniti dell'Ordine del Cherubini sono stati Marco Pasquali, Marco Santochi, Eleuterio Ferrannini, Walter Grassi, Alfonso Maurizio Iacono, Sonia Senesi, Paolo Rossi, Roberto Barbuti, Claudio Palazzolo, Manuela Giovannetti, Bruno Mazzoni.

La nomina a professore emerito mira a dare rilievo pubblico a questa figura, caratterizzata in modo particolare per i contributi rilevanti e originali dati nel campo scientifico, didattico e accademico. I nuovi docenti emeriti sono Aldo Balestrino, Remo Bodei, Umberto Laffi, Andrea Maggiolo Schettini, Pietro Menotti, Marco Nuti.


Leggi il discorso del rettore Massimo Augello.

Guarda la galleria di immagini su Flickr.


Cherubini2013


















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I Professori insigniti dell'Ordine del Cherubino

I Professori Emeriti dell'Università di Pisa

 

Giovedì, 18 Aprile 2013 10:44

Bruno Mazzoni

Bruno Mazzoni riceve il Cherubino dal Rettore AugelloNato a Napoli nel 1946, il professor Bruno Mazzoni è stato allievo di Alberto Varvaro presso l'Università Federico II di Napoli, svolgendo attività di ricerca in Romania grazie a una borsa di studio. Impegnato nella didattica dell'italiano fra l'Università di Bucarest e l'Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca, dal 1976 è stato assistente ordinario presso l'Università della Calabria. Dopo periodi trascorsi all'Università di Roma e all'Università di Firenze, è stato chiamato nel 1984 dall'Università di Pisa, dove nel 2004 è diventato professore ordinario, ricoprendo l'insegnamento di Letteratura romena sia per il corso di studio triennale in Lingue, sia per il corso di studio magistrale in Traduzione.

Un concreto lavoro istituzionale distingue la sua biografia, sempre nel codice dell'equilibrio e della coscienza critica, per garantire dignità e spazio al sapere di area umanistica: dal 2001 al servizio delle biblioteche, dal 2005 al servizio della didattica e dal 2006, con duplice mandato, quale preside della facoltà di Lingue e letterature straniere, successore dell'emerito Giuseppe Di Stefano, e quale membro del Senato accademico. Custode severo dell'indispensabile parallelismo fra letteratura e lingue nel rapporto vigile con le culture straniere, ha favorito la crescita nella sua facoltà della riflessione teorica sulla letteratura.

Dal 2012 è vicedirettore del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica: nel nuovo assetto dell'Università di Pisa, la sua capacità di analisi ha un ruolo prezioso nell'interpretazione dei delicati snodi che marcano la transizione della ricerca e della didattica in area umanistica verso un futuro complesso e non sempre certo. In campo nazionale, Bruno Mazzoni guida l'AIR, l'Associazione di docenti della sua disciplina, fondata nel 1998 per iniziativa di Alexandru Niculescu, e anima con tenacia il dibattito, in questa fase molto serrato, fra Ministero, ANVUR e CUN.

Ricco e di alto profilo è il risultato della sua ricerca, sempre costellato da contributi originali e ineludibili per la storia della riflessione sulla Letteratura romena fra Ottocento e Novecento. Prova riconosciuta della sua formazione filologica è nel 1999 l'edizione critica dei testi custoditi nel Cimitero Gioioso di Sapanta, la Spoon River di terra romena. Tra i principali protagonisti della traduzione in italiano della letteratura romena, il professor Mazzoni ha offerto al pubblico le pagine classiche di Tudor Arghezi, del matematico Ion Barbu, di Nichita Stanescu, le pagine surreali del giovane, sventurato Max Blecher, le opere poetiche di Ana Blandiana e nel 2000, 2003 e nel 2007 le opere in prosa e le opere poetiche del grande Mircea Cartarescu, ad esempio "Nostalgia", "Travesti", "Orbitor". Del 2012 è la traduzione della giocosa raccolta "Ion" di Herta Müller, voce del dissenso contro la dittatura romena e Nobel per la Letteratura del 2009.

Nel 2004 il professor Bruno Mazzoni ha vinto il Premio nazionale per la traduzione e ha ricevuto il dottorato honoris causa dall'Università di Bucarest e dall'Università Occidentale di Timisoara. Membro dell'Associazione di Studi sull'Europa del Sud-Est di Bucarest, e membro dell'Associazione di Onomastica e Letteratura di Pisa, nel 2002 ha ricevuto l'Ordine Nazionale "Pentru Merit", istituito nel 1931 da re Carlo II.

Il professor Bruno Mazzoni è un tramite instancabile fra la terra romena, la Moldova, la Transilvania, il Banato, la Muntenia, e il nostro paese; un tramite fra culture a un tempo così lontane, per il poderoso innesto slavo, e così vicine, per le lingue di ceppo latino; un tramite, infine, sempre razionale, tenace, illuminista, in organico rapporto con la sua gioviale radice partenopea.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Bruno Mazzoni.

Giovedì, 18 Aprile 2013 10:43

Manuela Giovannetti

GiovannettiNata a Pisa nel 1950, la professoressa Manuela Giovannetti si è laureata in Scienze agrarie nel 1974, quindi è stata borsista del CNR e, dal 1977, ricercatore presso il Centro di studio per la Microbiologia del suolo del CNR di Pisa. In questo periodo ha trascorso diversi mesi in Inghilterra, finanziata da una borsa NATO e dal CNR, presso il Soil Microbiology Department di Rothamsted, in qualità di visiting scientist, dove ha iniziato i suoi studi sulle simbiosi tra piante e microrganismi benefici del suolo.

Dal 1988 ha prestato servizio presso l'Ateneo pisano, prima come professore associato e dal 2000 come professore ordinario di Microbiologia agraria. Dal 2007 al 2012 è stata preside della facoltà di Agraria e membro del Senato accademico. Ha ricoperto incarichi di rilievo nazionale e internazionale: dal 1999 al 2002 ha diretto il Centro di studio per la Microbiologia del suolo del CNR, dal 2004 al 2011 ha coordinato la Banca Europea del Germoplasma IBG. Nel 2009 ha coordinato il panel di valutazione degli Istituti del CNR "H.1: Agricultural, Nutritional and Veterinary Sciences".

La professoressa Giovannetti ha svolto ricerche presso numerosi laboratori e università europei, tra cui le università di Dundee, Cambridge, Helsinki, Copenaghen, Laboratoire de Genetique et d'Amelioration des Plantes, INRA Dijon. È stata responsabile scientifico e di unità operativa di progetti di ricerca europei e italiani e ha ricoperto l'incarico di delegato nazionale MIUR in due programmi europei di cooperazione scientifica e tecnologica.

Ha svolto attività di Scientific Advisor per istituzioni scientifiche del Regno Unito, Canada e USA. Ha organizzato congressi internazionali e sessioni tematiche in convegni, a cui ha partecipato anche svolgendo letture a invito e plenary lectures. È membro di Società scientifiche, tra cui l'American Society for Microbiology. È accademica corrispondente dell'Accademia dei Georgofili.

La professoressa Giovannetti è autrice di 300 pubblicazioni, di cui oltre 100 su riviste internazionali ISI, di 12 capitoli in libri scientifici pubblicati da case editrici internazionali e di numerose pubblicazioni di divulgazione scientifica. Ha un Citation Index superiore a 4000.

Le sue ricerche hanno riguardato i microrganismi benefici del suolo, agenti della fertilità biologica. In particolare, ha studiato i meccanismi di ricombinazione genetica, le strategie di sopravvivenza, la diversità molecolare e la conservazione in-situ ed ex-situ dei simbionti micorrizici. Ha anche messo a punto sistemi di valutazione dell'impatto ambientale di organismi geneticamente modificati. Un suo recente lavoro ha ricevuto la valutazione "Exceptional" da Faculty of 1000 Biology. Ha svolto e svolge attività di referee per oltre 20 riviste scientifiche internazionali, anche in qualità di membro dell'editorial board di alcune di esse.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino alla professoressa Manuela Giovannetti.

Giovedì, 18 Aprile 2013 10:39

Claudio Palazzolo

PalazzoloNato a Pietrasanta nel 1950, il professor Claudio Palazzolo ha conseguito la laurea in Scienze politiche all'Università di Pisa nel 1974. Docente incaricato di Dottrina dello Stato dal 1978 al 1983, è divenuto nel 1984 professore associato, e dal 2000 è professore ordinario prima della facoltà e poi del dipartimento di Scienze politiche, dove attualmente insegna Storia del pensiero politico contemporaneo e Storia della cultura politica e organizzativa.

Dal 2002 al 2004 è stato presidente del consiglio aggregato dei corsi di laurea di Scienze politiche e internazionali, di Politica e relazioni internazionali e di Scienze politiche. In tale carica ha promosso, organizzato e diretto il modulo professionalizzante "Esperto comunitario per la gestione delle risorse umane", finanziato dalla Regione Toscana con le risorse del Fondo sociale europeo. Dal 2004 al 2012 è stato preside della facoltà di Scienze politiche. Nel 2012 è stato eletto membro del Consiglio di amministrazione del nostro Ateneo e fa parte del Comitato scientifico ed esecutivo del Polo di Sistemi logistici di Livorno.

Ha indirizzato gran parte della sua attività di ricerca all'analisi del pensiero politico inglese contemporaneo. È del 1979 la sua prima monografia (La libertà alla prova), che ricostruisce il percorso teorico e pratico di Harold Laski, chairman del Partito laburista nel secondo dopoguerra. Alla cultura generale del socialismo britannico, poco conosciuto e poco studiato in Italia, specie per quanto concerne il confronto tra la prospettiva statalistica del socialismo fabiano e la prospettiva federalistica del Guild Movement, ha riservato negli anni successivi numerosi articoli e saggi, nonché un volume, concepito attraverso soggiorni di studio alla London School of Economics and Political Sciences, dal titolo Dal fabianesimo al neofabianesimo. Itinerari di storia della cultura socialista britannica (1999).

Sono principalmente rivolti al pensiero dell'800 gli studi sul liberalismo, con particolare riguardo agli esiti più progressivi della riflessione di Thomas Hill Green (Idealismo e liberalismo, 1983), e gli studi sul conservatorismo, che hanno a oggetto Carlyle ma soprattutto Coleridge, a cui ha dedicato il volume Introduzione al pensiero politico di Coleridge (1988) e la curatela dell'edizione italiana di On the Constitution of the Church and State (1995).

Si è inoltre impegnato nell'analisi dei rapporti tra religione ed economia, a commento e critica delle tesi di Marx e di Weber, in Riforma e genesi del capitalismo (2004). Più recentemente ha cercato di riassumere in una sintesi critica i temi principali del suo impegno di ricerca in Tra Italia e Inghilterra. Incroci di storia del pensiero politico contemporaneo (2009).

È stato relatore in numerosi convegni scientifici nazionali e internazionali e attualmente è membro del consiglio scientifico della rivista "Il pensiero politico" e del direttivo dell'Associazione italiana degli storici delle dottrine politiche.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Claudio Palazzolo.

Giovedì, 18 Aprile 2013 10:38

Roberto Barbuti

BarbutiRoberto Barbuti è nato a San Giuliano Terme nel 1953 e si è laureato in Scienze dell'Informazione nel 1977. Dopo la laurea è stato borsista presso l'Istituto di Elaborazione dell'Informazione del CNR fino al 1982. Ha ricoperto i ruoli di ricercatore universitario dal 1982 al 1989, di professore associato dal 1989 al 2000 e successivamente di professore ordinario di Informatica presso l'Università di Pisa.

Ha iniziato la sua carriera scientifica nell'area della interpretazione astratta, che nei primi anni Ottanta era agli albori. In questo ambito, che lo ha accompagnato per tutta la carriera, ha ottenuto importanti risultati. Ultimamente un lavoro scientifico basato sull'interpretazione astratta ha ricevuto il "Wilkes award" dalla rivista "The Computer Journal" della Oxford University Press come miglior lavoro pubblicato nel 2010.

I suoi interessi scientifici si sono concentrati, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, sulla programmazione logica. In questo ambito uno dei suoi lavori più importanti ha riguardato la semantica logica del linguaggio di programmazione Prolog. Negli anni Novanta è stato presidente della Associazione Nazionale di Programmazione Logica.

Negli ultimi anni si è dedicato allo studio dei modelli computazionali per l'evoluzione biologica, l'ecologia e la medicina, creando presso il dipartimento di Informatica un gruppo che collabora con medici, biochimici, chimici e biologi. È responsabile di una convenzione tra l'Università di Pisa e l'Istituto Europeo di Oncologia, diretto dal professor Umberto Veronesi, per una collaborazione sui modelli computazionali di terapie per tumori. Per quanto riguarda i modelli computazionali dell'evoluzione biologica, il gruppo pisano è quasi unico nel panorama nazionale. Nell'ambito di modelli computazionali dell'ecologia, ha presentato un brevetto a nome dell'Università di Pisa.

Per gli aspetti interdisciplinari della sua ricerca negli ultimi anni, si è interessato alla possibilità di accedere alle riviste elettroniche, di ogni disciplina, da parte di tutti i docenti dell'Ateneo. Ha portato questo suo impegno nella Biblioteca di Matematica, Informatica e Fisica, di cui è stato presidente dal 2005 al 2009, e nel Sistema Bibliotecario di Ateneo, di cui è stato presidente dal 2008 al 2010. Questi stessi interessi interdisciplinari lo hanno portato a impegnarsi come vice direttore del Museo di Storia Naturale di Calci dal 2008 al 2012, e come direttore dello stesso museo dal novembre 2012. Roberto Barbuti è autore di più di 90 articoli pubblicati su riviste e atti di convegni internazionali. Ha partecipato, anche come responsabile, a progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale.

Roberto Barbuti ha profuso il suo impegno anche nel campo della didattica, sempre pronto a rivedere con entusiasmo e competenza i corsi fondamentali e a farsi carico dei problemi più critici, quali quelli di presentare al meglio le idee fondamentali della programmazione nel primo corso informatico del corso di laurea. Si è occupato dell'organizzazione dei corsi di studio, sia come presidente dei corsi di studio in Informatica, dal 2001 al 2004, sia come vice preside della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dal 2003 al 2006. È attualmente membro del Consiglio del dottorato in Informatica. Si è impegnato anche in attività istituzionali e organizzative dell'Ateneo come membro del Senato accademico, dal 1998 al 2000 e dal 2006 al 2010.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Roberto Barbuti.

Giovedì, 18 Aprile 2013 10:34

Paolo Rossi

RossiNato a Bologna nel 1952, il professor Paolo Rossi si è laureato in Fisica all'Università di Pisa nel 1975, discutendo la tesi di Fisica teorica "Solitoni dinamici in teoria dei campi quantistica relativistica", diplomandosi nel contempo presso la Scuola Normale Superiore quale allievo ordinario della Classe di Scienze. Ha vinto un posto per il corso di perfezionamento della Scuola Normale Superiore per gli anni accademici 1975/78. Nel 1978, risultato vincitore di una borsa della Fondazione "Della Riccia", ha trascorso un periodo di attività di ricerca al Center for Theoretical Physics del Massachusetts Institute of Technology.

Nel 1981 ha preso servizio come ricercatore universitario presso la Scuola Normale Superiore e ha successivamente trascorso un biennio come research fellow presso la Theoretical Division del CERN di Ginevra. È diventato professore associato di Fisica teorica nel 1988 per la cattedra di Teoria dei campi della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Pisa. Nel 2000 è diventato professore ordinario in Fisica teorica sempre presso la stessa facoltà.

È stato membro del Senato accademico in qualità di rappresentante dei dipartimenti di Fisica, Informatica, Matematica e Scienze della terra, facendo inoltre parte della Commissione didattica e della Commissione personale d'Ateneo. Direttore del dipartimento di Fisica "Enrico Fermi" dal 2003, ha successivamente ricoperto la carica di preside della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali fino al 18 settembre 2012, data di cessazione delle facoltà dell'Università di Pisa. Dal 2007 è membro del Consiglio Universitario Nazionale e dal 2012 è membro del Consiglio di amministrazione dell'Università di Pisa.

L'attività di ricerca del professor Paolo Rossi si è concentrata inizialmente sui monopoli magnetici non-Abeliani e soluzioni esatte per sistemi di molti monopoli. Un successivo argomento di ricerca sono state le anomalie sia chirali e che nei modelli supersimmetrici. Sui modelli di spin è stato possibile applicare le più moderne tecniche della teoria dei campi, modelli che sono stati poi utilizzati in situazioni di interesse sia teorico che sperimentale.

In modo innovativo il professor Rossi ha applicato gli strumenti della Fisica teorica a problemi biologici, biomedici e all'analisi dei testi letterari e storiografici, nonché alle dinamiche di popolazioni o anche alla distribuzione dei cognomi. L'interesse per il sistema universitario lo ha infine portato a modellare matematicamente le dinamiche di reclutamento e carriera nel sistema universitario, e svolgere studi statistici degli indici bibliometrici.

Dal 2007 si occupa in modo sistematico anche di storia della scienza, e in particolare della fisica pisana e italiana. Parallelamente all'attività professionale, coltiva un interesse per la storia d'Europa nell'Alto Medioevo e ha curato la prima traduzione italiana dei testi di quattro storiografi franchi del X secolo, pubblicando inoltre due romanzi storici.

Il professor Rossi è autore di più di 120 pubblicazioni su riviste internazionali e di due manuali didattici. È stato membro del Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell'invenzione del cannocchiale di Galileo Galilei. È attualmente condirettore della Collana "Fonti tradotte per la Storia dell'Alto Medioevo" della Pisa University Press e membro del relativo Comitato scientifico.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino al professor Paolo Rossi.

Giovedì, 18 Aprile 2013 10:33

Sonia Senesi

Sonia SenesiNata a Calci nel 1943, la professoressa Sonia Senesi si è laureata in Scienze biologiche presso l'Università di Pisa nel 1970, conseguendo il perfezionamento in Microbiologia presso la Scuola Normale Superiore nel 1973 e il diploma di Specialista in Igiene e sanità pubblica nel 1977 presso l'Università di Pisa. Nel 1974 ha preso servizio come assistente ordinario presso l'Istituto di Microbiologia della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Ateneo pisano, nel 1982 è diventata professore associato di Microbiologia presso la facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali e, nel 2000, sempre presso la stessa facoltà, ha vinto la cattedra di professore ordinario di Microbiologia, afferendo al dipartimento di Biologia, della cui istituzione è stata proponente.

L'attività di ricerca scientifica della professoressa Senesi è stata inizialmente rivolta allo studio della risposta immunitaria evocata da microrganismi patogeni in modelli animali, attività che si è arricchita con ripetuti soggiorni presso l'Accademia delle Scienze di Praga dal 1968 al 1972.

Dal 1977 al 1978, è stata borsista presso il Department of Microbiology del National Institute for Medical Research, Mill Hill, di Londra, dove matura e indirizza i suoi interessi scientifici verso lo studio del differenziamento cellulare nei batteri, scegliendo come modello i batteri sporigeni, che producono cellule altamente differenziate, le spore batteriche. Il contributo di queste ricerche è attualmente inserito nei libri di testo per lo studio delle discipline microbiologiche.

La sua attività di ricerca ha prodotto numerose collaborazioni, in particolare con l'Istituto Pasteur di Parigi, l'Università di Oslo, l'Università di Medison nel Wisconsin e l'Università dell'Oklahoma degli Stati Uniti d'America. In anni più recenti, l'attività di ricerca della professoressa Senesi è stata rivolta a chiarire la patogenicità multifattoriale dei lieviti patogeni opportunisti, causa frequente di infezioni, talora fatali, e di difficile trattamento terapeutico. L'attività di ricerca scientifica della professoressa Senesi si è concretizzata in oltre 100 pubblicazioni edite su riviste internazionali ad ampia diffusione e in capitoli di libri pubblicati da prestigiose case editrici.

La professoressa Senesi ha coordinato vari progetti di ricerca scientifica che hanno ottenuto finanziamenti dal CNR, dal MURST, dalla Comunità Europea ed è stata coordinatore nazionale di numerosi progetti PRIN. Docente molto apprezzata dagli studenti per competenza, impegno e capacità di coinvolgimento, la professoressa Senesi ha contribuito significativamente allo sviluppo dell'insegnamento della Microbiologia nell'Ateneo Pisano sia in qualità di docente presso la facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, sia come titolare di insegnamenti in varie scuole di specializzazione e in diversi corsi di dottorato di ricerca.

La professoressa Senesi è stata membro della Commissione di Ateneo per la prima istituzione dei dipartimenti, presidente dei corsi di studio in Biologia e dell'area biologica dell'Ateneo dal 2000 al 2004 e, dal 2011, è presidente dei corsi di studio in Biotecnologie, di recente istituzione. Ha contribuito attivamente alla stesura del primo Codice etico di Ateneo ed è membro della Commissione etica dell'Ateneo Pisano fin dalla sua istituzione.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha conferito l'Ordine del Cherubino alla professoressa Sonia Senesi.

Giovedì, 18 Aprile 2013 10:30

Alfonso Maurizio Iacono

IaconoNato ad Agrigento nel 1949, il professor Alfonso Maurizio Iacono si è laureato nel 1972 a Pisa con Aldo Giorgio Gargani e Nicola Badaloni. Perfezionando della Scuola Normale Superiore, poi contrattista, nel 1980 è diventato ricercatore universitario, nel 1988 professore associato e nel 2000 ordinario di Storia della filosofia. Nel 2002-03 è stato professeur invité all'Università di Paris I (Sorbonne-Panthéon); ha insegnato anche Filosofia della scienza nelle facoltà di Farmacia e di Medicina e chirurgia di Roma-La Sapienza ed è stato coordinatore del dottorato di ricerca in Filosofia a Pisa.

Il professor Alfonso Maurizio Iacono si è occupato e si occupa dei rapporti tra filosofia e antropologia tra XVIII e XX secolo. Ha lavorato attorno alla nozione di zòon politikòn e sui rapporti tra storia e politica. Si è inoltre interessato di epistemologia, in particolare del problema dell'osservatore, dei concetti di "sistema", "complessità", "autopoiesi", della questione della rappresentazione visiva. È stato tra i primi in Italia ad avvertire l'importanza della nozione di "complessità" all'interno di una riflessione che, negli anni '70 e '80, cercava nuovi intrecci fra le scienze naturali e le scienze storico-sociali. Sul piano del metodo di ricerca ha sempre pensato che la storia della filosofia non sia riducibile alla storia dei filosofi e, in questo senso, ha operato soprattutto nel campo della storia e della teoria dei concetti filosofici.

Distante dallo storicismo tradizionale, sensibile ai temi della storia come problema filosofico e gnoseologico, negli ultimi tempi si è occupato, da un lato della questione filosofico-politica dell'autonomia nei suoi rapporti con i temi della libertà, della democrazia, dell'apprendimento, dall'altro con il problema della rappresentazione soprattutto da un punto di vista cognitivo. Nel rapporto fra ricerca e insegnamento ha sempre ritenuto centrale il senso della critica e il nesso tra filosofia e critica, non soltanto sul piano etico-politico, ma anche su quello gnoseologico.

Tra i suoi molteplici interessi e le sue attività di ricerca si segnalano anche lavori nell'ambito della filosofia con i bambini e in quello degli studi cognitivi sull'illusione teatrale. Una parte importante del suo impegno di studioso e di ricercatore è costituita dal campo sull'idea dei mondi intermedi hanno trovato spazio di riflessione, ma anche di applicazione pratica e terapeutica.

La sua bibliografia comprende una vastissima serie di pubblicazioni di natura scientifica e culturale fra cui 12 monografie. Alcuni suoi saggi e interventi sono tradotti nelle maggiori lingue europee. Nel 2001 il suo libro Autonomia, potere, minorità (2000) ha vinto il premio Pozzale-Luigi Russo per la saggistica. Tra i suoi scritti, si segnalano inoltre Il borghese e il selvaggio (1982), Teorie del feticismo (1984), L'evento e l'osservatore (1987), Le fètichisme. Histoire d'un concept (1992), The American Indians and the Ancients of Europe (1994), Tra individui e cose (1995); Paura e meraviglia. Storie filosofiche del XVIII secolo (1998), Caminhos de Saida do Estado de Menoridade (2000), Storia, verità, finzione (2006), L'illusione e il sostituto (2010). A ciò si deve aggiungere la sua attività di giornalista e editorialista che ha svolto per molti anni, pubblicando, tra l'altro e soprattutto, sul quotidiano il manifesto, e continua a svolgere in particolare sulla rivista Il Grandevetro (di cui è stato anche direttore) e più recentemente su Il Tirreno.

È stato preside della facoltà di Lettere e filosofia dal 2003 al 2012. Ha cercato di interpretare la presidenza non soltanto come organizzazione e coordinamento della didattica, ma anche come funzione di raccordo tra la ricerca in campo umanistico, il mondo universitario in generale e le attività e le produzioni culturali provenienti dall'esterno, promuovendo iniziative pubbliche in particolare nel campo del teatro, della letteratura, del cinema. È, tra l'altro, membro del Comitato scientifico della Fondazione San Carlo di Modena e della Scuola di formazione e ricerca sui conflitti Polemos, direttore di Ichnos (Laboratorio filosofico sulla complessità), presidente del Comitato scientifico di ICON e presidente della Fondazione Armunia-Castello Pasquini.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha insignito dell'Ordine del Cherubino il professor Alfonso Maurizio Iacono.

Giovedì, 18 Aprile 2013 10:29

Walter Grassi

GrassiNato a Napoli nel 1948, il professor Walter Grassi si è laureato in Ingegneria elettronica all'Università di Pisa nel 1974. Dopo aver ricoperto vari incarichi di docenza, il professor Walter Grassi è oggi ordinario di Fisica tecnica presso il dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell'Università di Pisa, dove è responsabile del laboratorio LOTHAR (LOw gravity and THermal Advanced Research). Attualmente il professor Walter Grassi è presidente dell'Unione Geotermica Italiana (UGI), membro dell'ESF (European Science Foundation) e membro della Giunta nazionale della Fisica tecnica.

Presso l'Ateneo, il professor Walter Grassi, oltre ad aver fatto parte più volte della giunta del dipartimento, all'inizio degli anni Novanta è stato membro del Senato accademico integrato per la stesura dello Statuto dell'Università di Pisa, del Consiglio di amministrazione nel biennio 1992/94, del Senato accademico nei periodi 1995/98, 1998/2000 e 2010/2012, e direttore di dipartimento dal 2006 al 2010. È stato inoltre energy manager dell'Università di Pisa e delegato del rettore all'Energia.

Il professor Walter Grassi ha svolto attività di ricerca teorica e sperimentale nel campo dello scambio termico con studi sul fenomeno di flusso critico in "pool boiling" e "flow boiling" e sul ribagnamento di superfici ad alta temperatura (rewet), argomento sviluppato sia in funzione della sicurezza dei reattori nucleari sia, successivamente, per la tempra di materiali ferrosi per conto della Dalmine S.p.A.

Nel settore dell'energetica generale, il professor Walter Grassi ha collaborato con l'ENEA svolgendo un'analisi delle prestazioni d'edifici "bioclimatici" per quanto concerne il "consumo energetico" e le condizioni di comfort e uno studio per la riorganizzazione degli impianti della base ENEA in Antartide. Per conto della SIV (Società Italiana Vetro) ha analizzato comparativamente il comportamento energetico e di benessere luminoso di alcune tipologie di vetri.

Il professor Walter Grassi ha coordinato numerosi programmi di ricerca per il MURST, il CNR, l'Unione Europea, l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l'Agenzia Spaziale Europea (ESA). È stato inoltre coordinatore del PRIN "Termofluidodinamica bifase in mezzi a gocce e bolle per applicazioni energetiche innovative" e dei progetti ENEA realizzati nell'ambito dell'accordo quadro ENEA-MISE sulla definizione di parametri di valutazione sui consumi energetici degli ospedali e della realizzazione di un applicativo software per l'audit energetico per l'edilizia residenziale e terziaria.

Fra gli incarichi ricoperti, il professor Walter Grassi è stato responsabile di una convenzione pluriennale fra il dipartimento di Energetica dell'Università di Pisa e le cooperative toscane per la realizzazione di campagne di misure (termiche, igrometriche, acustiche e di illuminazione) per la qualificazione delle prestazioni energetiche e di benessere degli edifici. Inoltre è stato responsabile della redazione del piano energetico della Provincia di Pisa (su commissione dell'Agenzia Energetica Pisana) e della redazione delle Linee guida per l'Edilizia sostenibile del Comune di Pisa. Infine sino al 2004 è stato membro del Comitato della Giunta regionale toscana per la gestione dell'energia, è stato membro del Comitato scientifico dell'Agenzia regionale per l'energia (REA) durante la fase finale della redazione del piano energetico della Regione Toscana del 2000, consigliere di amministrazione dell'Agenzia pisana per l'energia e dal 2004 al 2006 presidente dell'Agenzia regionale per l'energia, REA S.p.A.

Per l'Agenzia spaziale italiana è stato membro del comitato di referee e per l'Agenzia spaziale europea membro del Physical Science Working Group fino al 2002, oltre che coordinatore di un topical team sul "Boiling", da lui stesso fondato.

Per queste motivazioni il Senato accademico ha insignito dell'Ordine del Cherubino il professor Walter Grassi.

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