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Nell'ultima edizione della Grande Guida all'Università del CENSIS, che presenta l'offerta formativa degli atenei italiani per l'anno accademico 2015-2016, è stato intervistato il professor Paolo Mancarella, presidente della Conferenza dei delegati per la disabilità (CNUDD), oltre che delegato per la Disabilità e prorettore per la Didattica dell'Ateneo. A lui è stato chiesto di illustrare il quadro delle iniziative avviate dal sistema universitario negli ultimi quindici anni per favorire l'integrazione degli studenti con disabilità.
Riproponiamo di seguito l'intervista realizzata da Roberto Ciampicacigli del CENSIS al professor Mancarella. 

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disabilità

 

Professor Mancarella, quanti sono oggi gli studenti universitari con disabilità?
I dati ufficiali disponibili sono quelli dell'Ufficio Statistica del MIUR (dal 2001 al 2013) relativi al numero di "Studenti in situazione di handicap con invalidità oltre il 66% ". Dalle rilevazioni dell'ufficio statistica MIUR si osserva che il numero di tali studenti è passato da circa 4.700 nell'anno accademico 2000/01 a circa 13.700 nel 2012/13.

Sono previste risorse specifiche destinate al tema della disabilità?
A seguito della Legge 17/99 è prevista la finalizzazione di una apposita quota a valere sul Fondo di Finanziamento Ordinario (oggi 6 milioni di Euro, originariamente 10 miliardi di Lire). La ripartizione avviene annualmente in base a criteri che si sono evoluti negli anni, concordati dal MIUR insieme alla CNUDD. I criteri di ripartizione sono premiali per gli Atenei che contribuiscono con risorse proprie, aggiuntive rispetto a quelle assegnate dal MIUR. Seppure sempre improntati alla personalizzazione, i principali servizi erogati sono i seguenti: fornitura di strumenti compensativi, ausili informatici per lo studio e lo svolgimento di esami; affiancamento di tutor alla pari (peer tutoring) o didattici (raccolta appunti, reperimento materiale didattico); mediazione nel rapporto con i docenti; fornitura di materiale didattico in formato accessibile; affiancamento di una figura specializzata di supporto alla comunicazione, per sostegno nello studio individuale; supporto alla mobilità.

Immaginiamo che il tema impatti su tutta l'organizzazione dell'università, in special modo sull'area della didattica. Le università hanno provveduto – con specifiche azioni – alla formazione del personale docente e del personale amministrativo?
A partire dalla sua costituzione, nel 2001, la CNUDD organizza almeno due incontri annuali ai quali partecipano, oltre ai docenti delegati dai rettori per la disabilità, rappresentanti dei servizi disabilità ormai presenti in tutti gli Atenei. In alcuni casi, tali incontri sono stati affiancati da convegni tematici. La CNUDD ha redatto delle Linee Guida che ciascun delegato ha diffuso presso il proprio ateneo. Negli atenei sono frequenti iniziative di sensibilizzazione sui temi della disabilità rivolte a docenti, studenti, personale tecnico amministrativo, anche attraverso l'organizzazione di convegni/giornate di lavoro tematiche. A ciò si aggiungono corsi di formazione specifici rivolti ai tutor.

È recente la "presa in carico" anche dei DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento). È questa la situazione più complessa e difficile che un ateneo si trova ad affrontare?
Su indicazione della CNUDD, nella quasi totalità degli atenei il delegato Disabilità è ora anche delegato alle problematiche relative ai DSA. Gli studenti con certificazione DSA sono ancora in numero limitato, ma stanno aumentando molto sensibilmente, a seguito della emanazione della Legge 170/2010. Particolarmente delicata la funzione di mediazione docente/studente per l'individuazione di adeguate misure dispensative e strumenti compensativi che non si configurino come facilitazioni durante i test di ingresso e nel percorso di studio e agli esami.

Avete la percezione che il tipo ed il grado di disabilità sia influente nella scelta dei corsi di laurea (umanistiche vs scientifiche)?
Pur non disponendo di dati attendibili sulla distribuzione degli studenti disabili nelle varie discipline, la percezione è che ancora siano privilegiate, soprattutto nel caso di disabilità motorie e sensoriali, le discipline umanistiche e socio-giuridiche. Meno attrattive le discipline che prevedono un cospicuo numero di attività di tirocinio pratico e di laboratorio.

Avete realizzato come associazione CNUDD una valutazione dell'efficacia delle prestazioni e delle azioni poste in essere?
È prevista in ciascun ateneo una attività di valutazione da parte del Nucleo di Valutazione interno sulle attività svolte e sul grado di soddisfazione dei servizi offerti. Nella quasi totalità degli atenei vengono intraprese azioni di monitoraggio tramite meccanismi di rilevazione che includono colloqui periodici individuali o di gruppo e raccolta di dati, anche attraverso la somministrazione di questionari ad hoc, rivolti sia agli studenti fruitori dei servizi sia agli altri attori coinvolti (in particolare ai tutor). In seno alla CNUDD i delegati stanno convergendo sull'importanza di una raccolta dati sistematica sugli studenti con disabilità/DSA frequentanti, nonché sul monitoraggio quali-quantitativo delle loro carriere.

(Grande Guida all'Università CENSIS)

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