Walter Ambrosini, professore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa, è stato eletto presidente dell'European Nuclear Education Network (ENEN) durante l'assemblea generale dell'associazione che si è svolta a Vienna il 1 marzo scorso. L'ENEN è stata fondato nel 2003 come spin-off di un progetto finanziato dalla Comunità Europea e attualmente conta 64 membri provenienti da 18 paesi. L'Italia vi è rappresentata dal Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare (CIRTEN) di cui fanno parte le Università di Pisa, Bologna, Padova, Palermo, "La Sapienza" di Roma e i Politecnici di Milano e Torino.
Walter Ambrosini, toscano, classe 1958, si è laureato in ingegneria nucleare a Pisa nel 1985 e dal 2001 è professore associato di Impianti nucleari. Oltre alla presidenza dell'ENEN, Ambrosini è anche membro dell'American Nuclear Society, dell'Associazione Italiana Nucleare (AIN) e dell'Unione Italiana di Termofluidodinamica.
"L'ENEN - ha spiegato Walter Ambrosini - ha come missione principale la promozione dell'istruzione nel settore delle applicazioni dell'energia nucleare e per questo favorisce una stretta cooperazione tra le università, i centri di ricerca e gli "stakeholders" (industria ed enti di controllo) di tutta Europa. Il grande numero di organizzazioni che la compongono ne rappresenta un punto di forza, insieme all'elevata qualità degli studi offerti agli studenti di laurea magistrale e di Dottorato. L'Associazione ha inoltre numerosi contatti con istituzioni e reti regionali d'istruzione oltre i confini Europei, cosa che aumenta le possibilità di mobilità offerte a studenti e docenti."
"Tra i risultati importanti ottenuti dall'associazione - ha concluso il professor Ambrosini - e di cui hanno beneficiato recentemente anche molti ingegneri nucleari pisani, vi è il rilascio della certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE), assegnata ad ingegneri che abbiano una buona formazione in ingegneria nucleare. Per gli studenti dell'Università di Pisa, che fa parte di ENEN tramite il Consorzio CIRTEN, ricevere la certificazione EMSNE al termine del corso di studio è ormai una consuetudine".
Hai sempre nutrito un forte interesse per la diplomazia internazionale ma non hai mai saputo come prenderne parte? Sei stanco di sentirti impotente di fronte alla politica mondiale e vuoi proporre idee nuove e tangibili? La Young Ambassadors Society ti offre un'occasione unica!
Collegandoti al sito http://www.youngambassadorssociety.org/, invia la tua candidatura per partecipare a Y20, l'evento giovanile ufficiale parallelo ai Vertici G20 e G8. Durante i Summits, i giovani più brillanti ed intraprendenti provenienti dai paesi G8/G20 si riuniscono per confrontarsi e dibattere sui principali temi dell'attualità internazionale. Alla fine delle negoziazioni sono chiamati a stendere un Comunicato Finale che viene poi portato sul tavolo dei Capi di Stato durante i relativi Vertici.
YAS è stata nominata unica associazione italiana per il reclutamento della delegazione che rappresenterà l'Italia.
Negli anni precedenti i Summit si sono svolti a Parigi, Vancouver, Washington DC e Puebla (Messico). Quest'anno i vertici, riconosciuti dal Ministero degli Affari Esteri e dal Governo Italiano, si svolgeranno a San Pietroburgo dal 17 al 22 giugno.
Il Y20 verterà su temi economici e finanziari. Conta sulla partnership di istituzioni quali: the Russian Presidential Administration, Saint Petersburg International Economic Forum Fund, Saint Petersburg State University, che è anche la location dove si svolgeranno il Summit e le negoziazioni.
Cinque brillanti delegati saranno coinvolti in esaltanti discussioni sul futuro economico del pianeta e in particolare su due grandi aree tematiche:
• Financial and International Monetary system: addressing regulations and reforms;
• Sustainable development: enhancing economic, social and environmental pillars.
Questi due macroargomenti saranno elaborati attraverso l'utilizzo di una piattaforma online, attiva a partire da Aprile 2013, per negoziare l'agenda finale. In questo modo si darà anche l'opportunità ai singoli delegati di essere attivamente coinvolti nel processo di formazione di un comunicato finale innovativo e d'impatto.
I Delegati avranno inoltre l'accesso gratuito al Saint Petersburg International Economic Forum, uno dei maggiori eventi inerenti l'economia globale e il business.
Non perdere l'occasione di essere il protagonista della Diplomazia Mondiale! Hai tempo fino al 31 marzo.
http://www.youngambassadorssociety.org/russia-2013/#more-570
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Un testimonial d'eccezione per l'8 marzo dell'Università di Pisa. Madeleine Gobeil Noël, giornalista, studiosa e carissima amica di Simone de Beauvoir sarà la protagonista dell'incontro "Sguardi incrociati sul femminile: da Simone de Beauvoir a oggi" che si svolge nell'Aula Magna di Palazzo Matteucci in piazza Torricelli. L'evento si inaugura alle 10 con i saluti del rettore dell'Università di Pisa Massimo Augello, a seguire quindi il dibattito coordinato dalla professoressa Antonietta Sanna con la testimonianza di Madeleine Gobeil Noël e gli interventi di Sandra Teroni dell'Università di Cagliari e di Maria Antonella Galanti prorettore dell'Ateneo pisano. Nel corso della mattinata saranno inoltre proiettati dei frammenti del film intervista "Portrait croisé: Sartre-Beauvoir" realizzato da Madeleine Gobeil Noël nel 1967, insieme al regista Claude Lanzmann.
"E' difficile immaginare oggi lo scandalo che suscitò nel 1949 la pubblicazione de 'Il secondo sesso' di Simone de Beauvoir – ha spiegato Maria Antonella Galanti introducendo le tematiche dell'incontro - A distanza di più di sessanta anni da quel testo che ha rappresentato il punto di partenza della riflessione femminista della seconda metà del XX secolo, è necessario interrogarsi di nuovo sulle questioni che riguardano la differenza di genere e i modelli relazionali emergenti".
"Quello che scriveva Simone oltre sessanta anni fa nel suo libro 'Il secondo sesso' – ha raccontato Madeleine Gobeil Noël – forse vale più oggi che allora: le donne cercano ancora uno spazio per compiersi e non in antagonismo con gli uomini, ma per loro stesse. Una cosa che Simone aveva intuito già allora, un processo che avrà bisogno di tanto tempo".
Ne hanno parlato:
Corriere fiorentino
La Nazione - Pisa
La Repubblica - Firenze
Il Tirreno - Pisa
Cultura - Comune di Pisa
PisaInformaFlash.it
RadioEco
È il professor Michele Marroni il nuovo direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, succeduto a Mauro Rosi da poco nominato direttore dell'Ufficio rischio sismico e vulcanico della Protezione Civile. Michele Marroni, docente di Geologia strutturale, è nato a Pisa nel 1958 e si è laureato in Scienze Geologiche all'Università di Pisa nel 1983. Nell'Ateneo pisano ha ricoperto il ruolo di ricercatore universitario dal 1992 al 1998, di professore associato dal 1998 al 2000 e di professore ordinario dal 2000 ad oggi. Dal 2006 al 2013 è stato vicedirettore del dipartimento di Scienze della Terra.
L'attività di ricerca di Michele Marroni ha come nucleo centrale lo studio dell'evoluzione geodinamica dei bacini oceanici fossili in diverse catene montuose, dalla loro formazione fino alla loro scomparsa. In questo ambito ha svolto ricerche di geologia strutturale e tettonica, spesso come coordinatore di gruppi di ricerca, in Italia (Appennino Settentrionale e Alpi Occidentali) e all'estero. Ha partecipato a numerosi progetti di cartografia geologica, sia internazionali che nazionali e ha coordinato progetti di cartografia geologica della Regione Toscana e della Regione Umbria.
È autore di oltre 100 pubblicazioni e di oltre 30 carte geologiche. Ha curato l'edizione di sei volumi speciali su riviste internazionali. Ha coordinato, tra gli altri, due progetti PRIN a livello nazionale, quattro progetti PRIN a livello locale, un progetto del Ministero degli Affari esteri, un progetto CNR Agenzia 2000 e un progetto del fondo sociale Europeo 2007/2013. Il professor Michele Marroni è stato inoltre titolare di diverse convenzioni di ricerca sia con enti pubblici sia con compagnie private, finalizzate alla realizzazione di carte geologiche e a studi di geologia regionale nel campo dell'esplorazione petrolifera.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Pisa Today
Two days in Pisa spent discussing shared projects, research and mobility of early stage and more mature researchers: on 1-2 March the University of Pisa hosted the second international plenary meeting of Europlata, an Erasmus Mundus mobility network, which allows PhD candidates, post-doctoral researchers and staff of Argentine universities to come to Europe to study and conduct their research at the European partners' institutions.
The 18 delegates of the foreign universities were greeted in the "Sala dei Mappamondi" by the Rector, Prof. Massimo Augello, the Pro-rectors Profs. Alessandra Guidi and Marco Guidi and by the coordinator of the programme on behalf of the University of Pisa, Prof. Ann Katherine Isaacs.
The 15 partners in the Consortium include 7 prestigious European institutions, protagonists of the on-going innovation processes in the European Higher Education Area: Groningen (the project coordinator), Coimbra, Deusto (Bilbao), Krakow, Göttingen and Strasbourg, as well as the University of Pisa. The Argentine universities which are members of the Consortium are the National Universities of San Juan, Río Negro, San Martín, Lanús, La Plata, Santiago del Estero, the Universidad Nacional del Litoral and the Universidad Nacional del Sur.
In addition to mobility – several fellows have already come to the University of Pisa and others will be selected by the Consortium during the present meeting – Europlata aims to identify and map the obstacles to mobility of Argentine researchers to our continent, and to find effective ways to ensure compatibility, comparability and academic recognition for the research and study periods spent in Europe.
The project is financed for 48 months by the European Commission, thanks to the "Action 2" strand of the Erasmus Mundus programme. Europlata foresees the arrival in the European host universities of doctoral candidates (who receive mobility scholarships for 6 or 18 months), of doctoral candidates tout court (grants for 32 months), post-doctoral research (grants for 6 and 10 months) and for visits (one month) of the academic staff. The researchers, "early stage" (i.e. doctoral candidates) and also more advanced in their career, come from other Argentine universities – not members of the Consortium -- as well. The grants for mobility are given in four areas: Economics, Political Sciences, Sociology and Law (Public Administration).
Take a look at the Photo Gallery on the Facebook page of the University of Pisa.
Due giorni a Pisa per discutere di progetti comuni, ricerca e scambi tra dottorandi e ricercatori: il 1 e il 2 marzo l'Università di Pisa ospita il secondo meeting internazionale di Europlata, il programma di mobilità Erasmus Mundus, che permette a studenti PhD, post doc e allo staff delle università argentine di passare un periodo di studio negli atenei europei consorziati. I 18 rappresentanti delle università straniere sono stati accolti in rettorato dai prorettori Alessandra Guidi e Marco Guidi e dal coordinatore del programma per l'Ateneo pisano, Ann Katherine Isaacs.
Fra le 15 università partner del progetto ve ne sono 7 europee di grande prestigio, da tempo protagoniste dei processi di innovazione nello spazio europeo dell'istruzione superiore: Groningen (coordinatore del progetto), Coimbra, Deusto, Cracovia, Gottinga e Strasburgo, nonché l'Ateneo pisano. Le università argentine che partecipano al programma sono San Juan, Río Negro, San Martín, Lanús, La Plata, Santiago del Estero, la Universidad Nacional del Litoral e la Universidad Nacional del Sur.
Oltre alla mobilità - sono già arrivati all'Università di Pisa alcuni borsisti, e altri verranno selezionati dal Consorzio in questi giorni - Europlata mira a individuare gli ostacoli alla mobilità dei ricercatori argentini verso il nostro continente, e a trovare modi efficaci per assicurare la compatibilità, la comparabilità e il riconoscimento accademico dei periodi trascorsi presso le nostre università.
Il progetto, della durata di 48 mesi, è finanziato dalla Commissione europea grazie all'"Azione 2" del programma Erasmus Mundus. Europlata prevede l'arrivo nelle sedi consorziate europee di dottorandi in mobilità (che ricevono borse per 6 o 18 mesi), dottorandi tout court (borse di 32 mesi), borse per ricerca post dottorale e per lo staff accademico. I ricercatori, giovani e meno giovani, provengono anche da altre università argentine. La mobilità riguarda quattro aree: Economia, Scienze Politiche, Sociologia e Diritto (Pubblica Amministrazione).
Guarda la galleria fotografica sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa.
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El consorcio de Europlata en Pisa
Los delegados de universidades de Eurpoa y Argentina se encontraron en el marco de un proyecto de movilidad para candidatos a doctorados y otros investigadores
Compartieron dos días en Pisa con discusiones acerca de proyectos, investigaciones, movilidades para investigadores con distintos grados de experiencia. Durante los días 1 y 2 de marzo, la Universidad de Pisa fue anfitriona del segundo plenario de Eurpolata, un consorcio de Erasmus Mundus que permite a candidatos de Doctorados y a investigadores de posdoctorado, como también miembros de staff de universidades argentinas venir a Europa para estudiar y conducir sus investigaciones en las universidades europeas.
Los 18 delegados de las universidades extranjeras fueron recibidos en la "Sala dei Mappamondi", por el Rector, Prof. Massimo Auguello, los Profs. Alessandra Guidi y Marco Guidi y por el coordinador del programa en nombre de la Universidad de Pisa, Profesora Anne Katherine Isaacs.
Los 15 socios del consorcio incluyen siete instituciones europeas de gran prestigio, protagonistas de los actuales procesos de innovación en el Área de Educación Superior de Europa: Groningen (coordinadora del proyecto), Coimbra, Deusto (Bilbao), Kracovia, Göttingen y Strasbourg, como también la Universidad de Pisa. Las Universidades agrentinas miembros del Consorcio son: San Juan, Río Negro, San Martín, Lanús, La Plata, Santiago del Estero, la Universidad Nacional del Litoral y la Universidad Nacional del Sur.
Además de la movilidad –muchos ya han venido a la Universidad de Pisa y otros fueron seleccionados por el consorcio durante la presente reunión- Europlata tiene se propone identificar los obstáculos de la movilidad de investigadores argentinos a nuestro continente, y de encontrar maneras efectivas de asegurar la compatibilidad, comparabilidad y reconocimiento académico para la investigación y los períodos cursados en Europa.
El proyecto cuenta con financiamiento de la Unión Europea por 48 gracias a la "Acción 2" del programa Erasmus Mundus. Europlata prevé el arribo de candidatos a los doctorados (con becas de 6 a 18 meses) en las universidades europeas, o de doctorados completos (32 meses), investigaciones de post-doctorado (con becas de 6 y 10 meses) y para visitas (de un mes) de staff académico. Los investigadores en fase preliminar (por ejemplo, candidatos a doctorado), como también los que están más avanzados en sus carreras, vienen de universidades argentinas –no miembros del consorcio- también. Las becas por movilidad se otorgan en cuatro áreas: economía, ciencias políticas, sociología y Leyes (Administración Pública).
Recorra la Galería de Fotos en la Página de Facebook de la Universidad de Pisa.
Google rende omaggio al primo computer italiano realizzato all'Università di Pisa nel 1957 con un lungo post dedicato alla storia della "Macchina Ridotta" (MR) in uscita il 1 marzo sul suo blog europeo. La data coincide con i 55 anni dalla pubblicazione del manuale utente della MR, redatto dalla prima informatica italiana Elisabetta Abate che lavorò insieme a coloro che firmarono il progetto del calcolatore - Alfonso Caracciolo, Elio Fabri, Giuseppe Cecchini e Sergio Sibani.
Quasi dimenticata, la vicenda di questo primo computer italiano è stata recentemente ricostruita da un gruppo di studiosi del Dipartimento di Informatica dell'Ateneo pisano grazie al progetto "Hackerando la Macchina Ridotta" (HMR) finanziato dalla Fondazione Pisa, di fatto la prima esperienza italiana di archeologia sperimentale applicata all'informatica. Dal 2006 ad oggi i ricercatori dell'Università di Pisa hanno ricostruito in maniera virtuale la Macchina Ridotta del 1956, un primo progetto che rimase solo sulla carta, e quella del 1957, più complessa, che fu effettivamente realizzata e usata nel 1958 per diverse applicazioni scientifiche fino a quando non venne smantellata e in parte riutilizzata per costruire la Cep, la più famosa Calcolatrice elettronica pisana del 1961. I risultati del progetto HMR attualmente trovano applicazione nelle attività didattiche del Museo degli Strumenti per Il Calcolo dell'Università di Pisa.
"I primi calcolatori elettronici moderni risalgono alla fine degli anni Quaranta – ha spiegato Giovanni Cignoni che insieme a Fabio Gadducci ha promosso il progetto HMR – e in Italia fecero il loro ingresso nel 1954-55 quando ne furono acquistati due di produzione estera. Nello stesso periodo, alla fine del 1954, a Pisa fu concepita l'impresa di progettare e costruire una macchina calcolatrice. La sfida fu il risultato della volontà dell'Università di Pisa, del sostanzioso contributo degli enti locali di Pisa, Livorno e Lucca e di un prezioso suggerimento di Enrico Fermi: da qui nacque nel 1957 la Macchina Ridotta, un risultato che dimostrò la capacità della ricerca italiana di recuperare il tempo perduto e di mettersi al passo con i progetti esteri più avanzati".
Ne hanno parlato:
AdnKronos
Fastweb.it
RadioRosa.it
CorrieredelleComunicazioni.it
Google - blog Italia
Google US - Twitter
Il Tirreno Pisa
StampaToscana.it
OgniSette.it
NovedaFirenze.it
PisaInformaFlash.it
GoNews.it
L'Università di Pisa ricorda il professor Mario Mancianti recentemente scomparso, a cui l'Ateneo deve l'enorme crescita del settore dell'ingegneria dell'informazione sia dal punto di vista scientifico, con la costituzione dell'attuale Dipartimento, che da quello didattico, con l'attivazione di tre corsi di laurea nello stesso settore.
Nato a Pisa nel 1924, Mario Mancianti si è laureato in Ingegneria nel 1952 cominciando così la sua carriera universitaria durata sino al pensionamento nel 1999. Insignito dell'Ordine del Cherubino nel 1984 e quindi del titolo di Professore emerito nel 2000, Mario Mancianti è stato sempre una guida sicura e illuminata, ispirata ad un pieno inserimento nella comunità scientifica internazionale.
Ne hanno parlato:
Il 20 febbraio una rappresentanza del Gruppo 2003 è stata ricevuta in udienza dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tra loro anche due professori dell'Università di Pisa, Ugo Montanari (nella foto in basso a sinistra), docente di Informatica, ed Eleuterio Ferrannini (nella foto in basso a destra), docente di Medicina interna, affiliati con il Gruppo.
L'udienza è stata introdotta da una presentazione di Luigi Nicolais, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e membro del Gruppo 2003. Successivamente la presidente del Gruppo, Maria Grazia Roncarolo, ha letto e commentato un documento preparato dal Gruppo in occasione delle elezioni politiche, dal titolo "Diamo un futuro alla ricerca scientifica italiana" in cui si rivolgono dieci domande, ritenute essenziali, alle forze politiche. Successivamente Giorgio Napolitano ha preso la parola rivolgendo sensi di apprezzamento per l'attività del Gruppo. Era presente il Ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo.
Il Gruppo 2003 è costruito da 51 membri, ricercatori italiani di tutte le discipline che hanno avuto il maggior numero di citazioni sulle principali riviste internazionali secondo l'Institute for Scientific Information di Filadelfia. Le citazioni sono una misura efficace e indipendente del risultato scientifico ottenuto e della sua utilizzazione in ricerche successive. Tra le iniziative più significative portate avanti dal Gruppo va ricordato il periodico disponibile gratuitamente via web dal titolo "Scienza in Rete" che ha avuto un notevole successo di lettori.
È stato assegnato al professor Paolo Ferragina, ordinario di Algoritmi presso il dipartimento di Informatica e prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione dell'Ateneo, un prestigioso Google Faculty Research Award 2013 (http://research.google.com/university/relations/research_awards.html), premio destinato a finanziare progetti di ricerca innovativi nell'ambito ICT così da, come riporta il sito del premio, "sostenere il lavoro di eccellenti ricercatori delle migliori università del mondo". Il progetto presentato dal professor Ferragina, dal titolo "A novel graph for social-network analysis and search built by entity-annotators, and its applications", è la naturale continuazione di un altro progetto presentato nel dicembre del 2010 e che aveva ricevuto anche allora un Google Award.

Alla base del primo progetto, a cui hanno collaborato alcuni dottorandi e laureandi del dipartimento di Informatica, vi erano le sfide algoritmiche che riguardavano l'analisi di collezioni massive di testi brevi e disomogenei, quali quelli che tipicamente occorrono nelle Reti Sociali (e quindi, micro-blog, tweet, e anche news). Lo studio aveva portato alla progettazione e realizzazione di un nuovo algoritmo, denominato TAGME (http://acube.di.unipi.it/tagme), in grado di identificare in quei testi sequenze significative di termini (dette anche menzioni) e di annotarle con entità che ne descrivono il significato, queste ultime rappresentate mediante pagine di Wikipedia. TAGME è oggi l'annotatore semantico più efficiente ed efficace noto in letteratura, specializzato su collezioni di testi brevi (quali tweet e news), con diverse pubblicazioni su riviste e conferenze internazionali del settore.
La nuova ricerca finanziata, ancora una volta, da Google punta a sviluppare l'uso degli annotatori semantici, tipo TAGME, in modo da poter estrarre una serie di informazioni ulteriori dalle reti sociali (principalmente Twitter e Google+), quali ad esempio entità, hashtag, retweet, geolocalizzazione; e metterle in collegamento tra loro per costruire un nuovo "grafo della conoscenza".

Alcuni studi preliminari svolti su un'ampia porzione italiana di Twitter, costituita da circa 400 mila utenti e più di 300 milioni di loro tweet, hanno già permesso di realizzare un grafo di alcuni milioni di nodi e archi, che nel progetto sarà ulteriormente esteso per raggiungere dimensioni ancora superiori, possibilmente includendo altre nazioni o comunità di utenti. L'obiettivo ultimo del progetto, i cui risultati saranno messi a disposizione della comunità scientifica seguendo i dettami dei riconoscimenti Google, sarà quello di rendere ancora più efficaci alcuni task che oramai sono diventati cruciali per la ricerca, l'analisi e l'accesso alle reti sociali, quali per esempio la valutazione della similarità tra hashtag, la loro classificazione e clustering, la realizzazione di ricerche per similarità e contesto.