Filippo Disanto
Ricercatore:
Settore scientifico disciplinare:
MAT/03 geometria
Biografia
- Anno 2007: Laurea magistrale in Matematica (110L), Universita' di Siena (Italia).
- Anno 2010: Ph.D. in Theoretical Computer Science, Universita' di Parigi 7 (Francia) ed Universita' di Siena (Italia) (cotutela di dottorato).
Durante il periodo di dottorato, ho studiato problemi relativi alla descrizione quantitativa di diverse classi di strutture combinatorie, come ad esempio permutazioni, insiemi parzialmente ordinati e poliomini, sulle quali strutture erano spesso posti vincoli di motivo escluso. Le tecniche utilizzate in questo ambito appartengono al campo della combinatoria enumerativa ed analitica [2]. In ambito informatico, tali metodi trovano applicazione nello studio della performance di algoritmi, in quanto permettono di effettuare un'analisi statistica degli insiemi di oggetti discreti che possono essere passati in input alla procedura che si intende analizzare [1]. L'analisi si basa sulla enumerazione degli input di dimensione N che forzano l'algoritmo ad avere un costo K. - Gennaio 2011-Luglio 2011: Postdoc al CNRS, Montpellier (Francia).
- Presso il laboratorio IES, abbiamo investigato attraverso simulazioni Monte Carlo il comportamento di particolari meccanismi laser, chiamati laser dual-mode a semiconduttori. I laser dual-mode sono componenti chiave per la costruzione a basso costo di dispositivi che generano frequenze terahertz. La tecnologia terahertz trova applicazioni in svariati settori della scienza, come il calcolo ad altissime prestazioni. Una volta implementati i programmi, numerose simulazioni Monte Carlo venivano distribuite sulla griglia di computers messa a disposizione dalla Universita' di Montpellier. Una volta raccolti i risultati, si studiava come differenti valori per i differenti parametri fisici dello strumento, come ad esempio la temperatura di esercizio, potevano influenzare il regime dual-mode alla base della generazione delle alte frequenze.
- Presso il laboratorio LIRMM, motivati da problematiche di carattere crittografico, abbiamo studiato problemi nel campo della teoria dei numeri. Piu' precisamente, abbiamo dimostrato alcune proprieta' asintotiche delle partizioni di interi considerate con criteri di divisibilita' sulle parti. - Luglio 2011 - Ottobre 2013 : Postdoc alla Universita' di Colonia (Germania).
Abbiamo concentrato le nostre ricerche sull'analisi combinatoria dei modelli usati per rappresentare fenomeni di speciazione e la distribuzione di diversita' genetica in una popolazione. Tali modelli sono basati su processi di biforcazione casuale in cui le relazioni di parentela tra specie o individui sono date da relazioni ad albero. Le differenti forze evolutive che possono influenzare i processi di speciazione determinano diverse caratteristiche nella struttura dell' albero, come, ad esempio, troviamo alberi che tendono ad essere piu' sbilanciati quando siamo in presenza di selezione naturale positiva. Il grado di deviazione di un insieme di dati genetici dal modello standard, nel quale non ci sono particolari forze biologiche in gioco, puo'essere quindi misurato osservando come la struttura combinatoria dell'albero viene modificata ed e' dunque importante caratterizzare quantitativamente tale struttura nel modello base. - Novembre 2013 - fino ad oggi: Postdoc alla Stanford University (CA, USA).
Usando metodi combinatori, abbiamo investigato proprieta' statistiche e computazionali di modelli matematici che servono per studiare la probabilita' di un albero di geni casuale condizionando sull'albero di specie. Gli alberi di geni vengono di solito derivati a partire da sequenze genetiche e forniscono informazioni sulla natura dei processi evolutivi intercorsi tra le varie specie. Infatti, usando algoritmi computazionalmente efficienti che permettano di stimare gli alberi di geni piu' probabili per un dato albero di specie, si possono utilizzare procedure di massima verosimiglianza per cercare nello spazio dei possibili alberi di specie quelli che massimizzano la probabilita' dei dati genetici osservati.
Bando:
RLM 2014
Titolo del progetto
Aspetti combinatori e computazionali dell' interazione tra alberi di specie ed alberi di geni
Descrizione del progetto
La necessita' di analizzare le grandi quantita' di dati genetici raccolti negli ultimi anni e' oggi in forte crescita. Lo studio di tali dati richiede l'uso di algoritmi efficienti per estrarre ed elaborare le informazioni che essi contengono. Il mio interesse di ricerca si colloca nell' ambito dell' analisi quantitativa delle strutture discrete e degli algoritmi usati in biologia computazionale per rappresentare e processare i dati.
Durante il postdottorato a Stanford, ho studiato le relazioni quantitative esistenti tra alberi di specie (rappresentanti i processi evolutivi tra specie di organismi) ed alberi di geni (descriventi i processi evolutivi genetici tra singoli individui) secondo il modello di coalescenza multispecie. In questo campo restano ancora aperti molteplici problemi teorici e computazionali, e metodi combinatori possono trovare applicazione portando a nuovi risultati.
La ricerca seguira' il seguente piano concentrandosi sullo studio delle proprieta' enumerative e computazionali dell'interazione tra alberi di geni e di specie secondo il modello multispecie.
(i) Utilizzando tecniche combinatorie ed analitiche, si determinera' uno studio completo del costo della computazione nel modello multispecie della probabilita' Prob(G|S) di una topologia G per un albero di geni casuale dato un albero si specie S. Si estenderanno i risultati enumerativi gia' esistenti sulle possibili realizzazioni della topologia G nell'albero S introducendo nuovi parametri che tengano conto della profondita' delle configurazioni di coalescenza.
(ii) Si svilupperanno nuovi algoritmi per il calcolo della probabilita' condizionata Prob(G|S) basandosi sulla profondita' degli eventi di coalescenza dell'albero G nell'albero S. Se ne studieranno l'accuratezza ed il costo (i) considerando diversi scenari biologici (tasso di speciazione λ).
(iii) Tramite partizioni dell'insieme di configurazioni H(G,S) ed usando gli algoritmi in (ii), si determinera' una procedura di calcolo distribuito per la computazione della somma (1) che determina la probabilita' Prob(G|S).
(iv) Con i metodi definiti in (ii) e (iii) ed estendendo i risultati di [5], si definira' un algoritmo che decida se una topologia ordinata per un albero di specie possa produrre, per certi valori dei suoi intervalli temporali, alberi di geni anomali AOGA. Cio' permettera' di evidenziare gli scenari in cui alcuni metodi statistici usati per l'inferenza degli alberi di specie possono fallire.
Carolina Pagli
Ricercatrice:
Settore scientifico disciplinare:
GEO/11 - Geofisica applicata
Biografia
Si è laureata in Scienze Geologiche all'Università di Pisa nel 2002 e nel 2006 ha conseguito il dottorato in Geofisica alla University of Iceland. La sua carriera accademica è proseguita all'estero, prima alla University of Luxembourg, poi alla University of Leeds, fino ad arrivare alla Plymouth University, dove è stata docente di Scienze della terra fino al suo rientro in Italia.
Bando
RLM 2010
Titolo del progetto
La formazione di camere magmatiche ai margini di placca divergenti
Descrizione del progetto
La sua attività di ricerca ha riguardato l'analisi dei meccanismi responsabili della deformazione della Terra, studiando il fenomeno attraverso l'utilizzo di InSAR – la tecnica radar capace di generare mappe dei movimenti della superficie terrestre - e del GPS. Gran parte della sua attività si è concentrata nello studio dei processi vulcanici in Islanda e nella regione dell'Afar, in Etiopia, ma Carolina Pagli ha dato contributi significativi anche allo studio dello scioglimento dei ghiacci e il suo effetto sui vulcani in Islanda. Recentemente sono stati pubblicati sulla rivista Nature Geoscience i risultati di una sua ricerca che ha dimostrato la presenza di una profonda camera magmatica assiale lungo una porzione del rift dell'Erta Ale, in Etiopia.
Stefano Bolognesi
Ricercatore:
Settore scientifico disciplinare:
FIS/02 - Fisica teorica modelli e metodi matematici
Biografia
Si è laureato in Fisica all'Università di Pisa nel 2002, dove è stato allievo della Scuola Normale. Sempre alla Scuola Normale, nel 2007 ha conseguito il diploma di perfezionamento, dopo di che ha iniziato la sua carriera accademica all'estero, passando dal Niels Bohr Institute di Copenhagen, dalla University of Minnesota negli USA, dal DAMTP University of Cambridge, dalla Hebrew University of Jerusalem, fino alla Durham University.
Bando:
RLM 2010
Titolo del progetto
Teorie di solitoni, dualità e accoppiamento forte: con applicazioni in QCD, supersimmetria, olografia, gravità e cosmologia
Descrizione del progetto
La sua attività di ricerca si sviluppa nel campo della fisica teorica, in particolare sulle soluzioni solitoniche e non perturbative in teoria dei campi. Ha infatti lavorato su molti aspetti riguardanti i solitoni e oggetti di natura topologica in genere, sulle loro relazioni con i problemi di accoppiamento forte, supersimmetria e dualità elettro-magnetica. Altri argomenti paralleli su cui ha lavorato Stefano Bolognesi sono il limite a grade N, le teorie effettive di bassa energia e la teoria di stringa in generale.
Andrea Lamorgese
Ricercatore:
Settore scientifico disciplinare:
ING-IND/06 - Fluidodinamica
Biografia
Nato a Rimini, ha conseguito la laurea vecchio ordinamento in Ingegneria Aerospaziale nel 2000 presso l’Università di Pisa e nel 2006 il PhD in Ingegneria Meccanica presso la Cornell University, Ithaca, N.Y. (USA).
Dal 2000 al 2001 è stato titolare di un assegno di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica dell’Università di Pisa.
Dal 2006 al 2008 il Dr. Lamorgese è stato postdoctoral fellow presso il Center for Turbulence Research (Dipartimento di Ingegneria Meccanica) di Stanford University in Palo Alto, CA (USA) e dal 2008 al 2011 research associate presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica del City College of New York, CUNY (USA).
Bando:
RLM 2010
Titolo del progetto
Modellazione Computazionale con metodi a campo di fase di effetti elettrostatici e fluidodinamici sulla separazione di emulsioni acqua-olio pesante
Descrizione del progetto
L'obiettivo della ricerca proposta è di formulare modelli a campo di fase predittivi per avanzare lo studio dei meccanismi che governano la coalescenza in emulsioni olio-acqua soggette a forzanti di tipo meccanico (fluidodinamico), elettrostatico e chimico, e agenti singolarmente o simultaneamente. La strategia globale per questo progetto e' di iterare fra modellazione numerica e dati sperimentali per arrivare ad una formulazione in grado di far avanzare la comprensione di meccanismi fisici di difficile misurazione negli esperimenti.
Giovanni Ceccarini
Ricercatore:
Settore scientifico disciplinare:
MED/13 - Endocrinologia
Biografia
Ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia presso l’Universita’ di Pisa nel 1996 e nella stessa Universita’ si e’ specializzato nel 2002 in Endocrinologia e Malattie del Ricambio. Dal 2003 al 2011 ha lavorato come Post-Doctoral Fellow e poi come Research Associate alla Rockefeller University di New York (USA), nel laboratorio di genetica molecolare diretto dal Professor Jeffrey Friedman.
E’ co-autore di oltre 20 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali (Cell Metabolism, PNAS, JACS, PLOS ONE, JCE&M) e membro delle Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Societa’ Europea per lo studio delle Malattie Tiroidee (ETA), Societa’ Italiana dell’Obesita’ (SIO), Societa’ di Endocrinologia Americana (Endocrine Society).
Svolge ricerca nell’ambito dei meccanismi che controllano la regolazione del peso corporeo con particolare riguardo alla produzione ed azione della leptina, un ormone prodotto dalle cellule adipose, scoperto nel laboratorio del Prof Friedman. In ambito clinico si interessa alla fisiopatologia endocrina tiroidea e dell’obesita’. Ha ricevuto premi dalla Endocrine Society ed e’ stato vincitore di un Grant di ricerca competitivo della Rockefeller University. Dal 2011 e’ ricercatore in Endocrinologia dell’Universita’ di Pisa nell’ambito del programma di reclutamento nazionale Rita Levi Montalcini. E’ impegnato in attivita’ didattica frontale per studenti dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e svolge didattica integrativa per gli studenti di corsi di laurea triennale. E’ Adjunct Faculty presso la Rockefeller University di New York
Bando:
RLM 2009
Titolo del progetto
“Studio in vivo ed in vitro sui mecccanismi coinvolti nel trasporto e metabolismo della leptina. Impiego della Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) per l’indagine funzionale della fisiologia e fisiopatologia della leptina in soggetti normopeso ed obesi”
Descrizione del progetto
Abbiamo recentemente riportato in letteratura la produzione di traccianti da impegare in Tomografia ad Emissione di Positroni (PET), un’indagine funzionale, allo scopo di studiare in vivo la biodistribuzione ed il metabolismo della leptina, un ormone proteico prodotto dal tessuto adiposo e responsabile della regolazione del peso corporeo (1,2). I nostri esperimenti hanno dimostrato che nei roditori l’ormone e’ metabolizzato a livello renale tramite Megalin, un recettore endocitico localizzato nel tubulo prossimale e che nelle scimmie una quota cospicua di tracciante (15%) si localizza nel midollo osseo, confermando che questo ormone ha un importante ruolo regolatorio della funzione immune. Questi esperimenti sono propedeutici a studi che 1) indaghino in vivo ed in vitro la natura e l’dentita’ del trasportatore della leptina al livello della barriera ematoencefalica 2) studiare in modo approfondito il ruolo che magalin ha nella fisiologia della leptina 3) condurre esperimenti similari nell’uomo al fine di determinare in vivo i siti di legame dell’ormone nel sistema nervoso centrale e verificare l’ipotesi che alterazioni di biodistribuzione della leptina o di accesso al sistema nervoso centrale possano contribuire o svilupparsi in corso di obesita’.
Marcello Mollica
Ricercatore:
Settore scientifico disciplinare:
M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche
Biografia
Ha studiato risoluzione dei conflitti e antropologia presso l’Università di Messina (BA), l’Università dell’Ulster (MA) e l’Università Cattolica di Lovanio (PhD). Dopo aver conseguito il dottorato (pre-doc Marie Curie), nel 2005, è stato IEF Marie Curie presso l’Università del Kent a Canterbury, borsista all’Adnan Menderes Üniversitesi (Aydın) e post-doc all’Università di Friburgo. Nel 2007 è stato il primo ricercatore ad ottenere l’European Doctorate Enhancement in Peace and Conflict Studies (Università di Deusto, Bilbao). Ha insegnato presso l’Università dell’Ulster, l’Università del Kent, e l’Università di Friburgo. Dal 2009 è Segretario della Commission on Urban Anthropology dell’IUAES.
Bando:
RLM 2009
Titolo del progetto
Terre e società etniche divise: il caso del Libano del Sud
Descrizione del progetto
Scopo di questa ricerca è dimostrare come modelli di ingegneria multi-culturale in Libano sono probabilmente riusciti a garantire un certo livello di tolleranza quando la demografia della nazione era relativamente stabile, ma non sono stati forza sufficiente per continuare a garantirlo a seguito di sostanziali mutamenti demografici. Si aggiunga che qualunque paventata armonia è prodotta a livello nazionale – attraverso il modello di democrazia consociazionale (sul punto vedi Kerr, 2005) – questa non si ripete a livello locale – (sul punto vedi l’analisi storica di Makdisi (2000), specie sul passato inter-comunitario ed il presente diviso).
E questo perché, per essere stabile, ogni modello di gestione politica deve essere sufficientemente inclusivo a livello di ‘comunità immaginate’ da abbracciare i cambiamenti senza che questi siano percepiti come sconfitte dai vari gruppi dello stato-nazione (Anderson, 1983).
Andrea Rizzi
Ricercatore:
Settore scientifico disciplinare:
FIS/01 - Fisica sperimentale
Biografia
Andrea Rizzi si e’ Laureato in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 2003, ha poi proseguito gli studi con un dottorato di ricerca presso la stessa istituzione occupandosi della preparazione di uno dei due grandi esperimenti del Large Hadron Collider del CERN, l’esperimento CMS. In particolare ha studiato come rivelare nuove particelle esotiche cariche e quasi-stabili e ha sviluppato gli
algoritmi di identificazione di quarks “b”. Alla fine del 2006 ha ottenuto una posizione di post-doc presso il Politecnico Federale di Zurigo (ETH) dove e’ rimasto fino al 2011 continuando a lavorare nella collaborazione dell’esperimento CMS del CERN.
All’interno della collaborazione ha ricoperto ruoli di responsabilita’ in particolare nel campo dello sviluppo del software di ricostruzione
degli eventi e nell’identificazione dei jet prodotti da quark b. Nel 2011 ha ricevuto lo Young Physicist Award nella fisica delle alte energie dalla European Physical Society. Recentemente si e’ occupato della ricerca del bosone di Higgs come leader di uno dei gruppi di analisi.
Bando:
RLM 2009
Titolo del progetto
Ricerca del bosone di Higgs, di nuova fisica e verifica dello Standard Model con l'esperimento CMS al Large Hadron Collider del CERN di Ginevra.
Descrizione del progetto
Il programma di ricerca che propongo si colloca nell'ampio programma scientifico della collaborazione internazionale del Compact Muon Solenoid (CMS), uno dei due maggiori esperimenti del CERN di Ginevra. Partecipano alla collaborazione istituzioni di tutto il mondo ed in particolare la maggior parte delle sezioni italiane dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e delle relative universita'. Oltre duemila fisici fanno parte di questa collaborazione.
Gli obiettivi scientifici primari di CMS, e piu' in generale degli esperimenti del Large Hadron Collider del CERN, sono molteplici.
In primis vi e' la conferma (o l'esclusione) dell'ipotesi del meccanismo di Higgs nel contesto del Modello Standard della fisica delle particelle. Il meccanismo di Higgs permette di spiegare la rottura della simmetria elettrodebole e la creazione della massa delle particelle elementari. La verifica di questo elemento fondamentale della fisica elettrodebole si basa sull'osservazione del "bosone di Higgs", particella finora sfuggita alle ricerche sperimentali dirette condotte a LEP (CERN, Ginevra) e a Tevatron (Fermilab, Chicago).
Un obiettivo non meno importante per gli esperimenti del CERN e' la ricerca di evidenze di "nuova fisica" ovvero di fenomeni non descritti dall'attuale teoria. Questa ricerca e' motivata dai noti punti deboli del Modello Standard (MS) che si presentano ad energie di circa 1 TeV. Questa scala di energie e' quella tipica dei fenomeni dell'universo primordiale e la comprensione delle interazioni tra particelle a queste energie ci permettera' di capire la dinamica del nostro universo al momento della sua formazione. La ricerca di nuova fisica puo' partire da ipotesi che estendono gli attuali modelli: ad esempio l'ipotesi Supersimmetrica (SUSY) che postula l'esistenza di centinaia di nuove particelle osservabili al di sopra di una certa energia di soglia energetica. In altri casi la ricerca di nuova fisica e' meno ispirata da proposte teoriche ma invece basata sulla ricerca di fenomeni inattesi che possono presentarsi sperimentalmente in decine di modi diversi. In questi casi si cercano delle cosiddette "segnature" che siano significativamente diverse da quanto previsto dall'attuale Modello Standard della fisica delle particelle (ad esempio risonanze di coppie di jet o leptoni).
Manifestazione di interesse a presentare le proposte da parte dei docenti dell'Ateneo
La Commissione II Ricerca e Trasferimento Tecnologico dell’Ateneo ha approvato una proposta di distribuzione tra le strutture dell’Ateneo degli assegni di ricerca (nel numero massimo di 55) che il nostro Ateneo potrà richiedere in risposta al bando “Assegni di ricerca 2021”.
La Commissione II ha proposto di ripartire preventivamente tra le strutture dell’Ateneo i 55 assegni di ricerca secondo le seguenti modalità:
- sono attribuiti n. 2 assegni di ricerca a ciascun dipartimento (per un subtotale di 40);
- è attribuito n. 1 assegno a ciascuna delle seguenti strutture: Centro di Ricerca "E. Piaggio", Centro Ricerche Agro-ambientali "E. Avanzi", Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (C.I.S.P.), Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica dell'Università di Pisa (CISUP), Centro di Servizi Polo Universitario "Sistemi Logistici", Sistema Museale di Ateneo (SMA) (per un subtotale di 6);
- è attribuito n. 1 assegno ai 9 dipartimenti ai quali afferiscono il maggior numero di docenti (PO, PA, Ric) – in caso di pari numerosità prevale il numero dei PO (per un subtotale di 9);
per un totale complessivo pari a 55.
A questo link l’elenco del numero di assegni che ciascuna struttura potrà richiedere ed alcune indicazioni interne sulla presentazione delle richieste.
La proposta della Commissione II sarà sottoposta all’approvazione del Senato Accademico nella seduta del prossimo 19 marzo.
Gli assegni dovranno essere richiesti attraverso la presentazione di un progetto di ricerca che puo' contenere da 1 a 3 assegni di ricerca.
Scadenza manifestazione di interesse
Ogni Struttura dovrà manifestare l'interesse a richiedere, attraverso la presentazione di uno o più progetti di ricerca, il numero di assegni attributo dalla proposta della Commissione II, rispondendo a per mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro lunedì 22 marzo.
La manifestazione di interesse è volta alla verifica dell’interesse di tutte le strutture in modo che se questo venisse a mancare aver il tempo di “riassegnare” ad altre gli eventuali assegni di ricerca non richiesti.
I progetti di ricerca dovranno poi essere presentati all’Ateneo entro lunedì 19 aprile per essere presentati in tempo utile all'approvazione del Consiglio di Amministrazione.
Scheda progetto (allegato B) precompilata con i dati UNIPI comuni a tutti i progetti
Per informazioni
Unità Servizi per la Ricerca - Sezione Ricerca Nazionale, Michele Padrone, Sara Cattani
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.