A un neolaureato del dipartimento di Scienze della Terra il premio con.Scienze
Edoardo Sanità, neolaureato del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa si è aggiudicato uno dei dieci premi dedicati alle migliori tesi di laurea magistrale d'Italia, nel corso della prima edizione (2019) del premio con.Scienze, promosso dalla Conferenza nazionale dei presidenti e dei direttori delle strutture universitarie di Scienze e Tecnologie.
La tesi di Edoardo Sanità, discussa nel settore geologico, tratta lo studio della struttura geologica del Massiccio del Marguareis (Alpi Marittime) e si intitola “Relationships between helmintoids flysch and briançonnais units along the italian-french boundary (Marguareis Massif, Maritime Alps).
Il premio, già indetto per la seconda edizione, consiste in 10 riconoscimenti in denaro da mille euro ciascuno per neolaureate e neolaureati dei corsi di laurea magistrale e in 6 premi in denaro da mille euro ciascuno da destinare a neodottoresse e neodottori di ricerca in Matematica, Fisica, Chimica, Scienze della Terra, Biologia e Informatica.
Campagna "Studio Sicuro" della Regione Toscana
Prosegue il progetto “Studio sicuro” della Regione Toscana, una guida per la formazione in sicurezza dgli studenti e delle studentesse. L’iniziativa, finanziata grazie al Fondo sociale europeo, è promossa dall’assessorato dell’università e ricerca in collaborazione con quello alla formazione e rientra nelle politiche di GiovaniSì.
Covid, oltre 6, 5 milioni di euro per studenti e borsisti
Contributi una tantum per alloggi dei fuori sede, per la mensa, per imprevisti. Sono diverse e ammontano a oltre 6 milioni e 500mila euro le misure straordinarie che la Regione tramite l’Azienda per il Diritto allo Studio ha attivato a favore di studenti universitari borsisti fuori sede in questa fase di emergenza sanitaria.
Sono previsti contributi una tantum ai borsisti quali maggiorazione straordinaria del contributo affitto di 150 euro al mese per le mensilità marzo aprile e maggio, contributi una tantum cosiddetti “Disagio quarantena” di 250 euro per tutti gli studenti vincitori di borsa di studio annuale presenti al 5 marzo 2020 nelle residenze universitarie, contributi straordinari alloggio di 450 euro a tutti gli studenti vincitori di posti in alloggio che non hanno richiesto il contributo affitto e non sono stati convocati al 4 marzo (data del blocco delle assegnazioni di alloggio), contributi alloggio ai borsisti semestrali Covid 19 sotto forma di sconto sulle rette dovute e gratuità mensa. Poi ci sono i contributi per gli studenti borsisti, nella misura massima del valore di due mensilità per il servizio mensa. E sono anche previsti contributi a sostegno dei borsisti fuori sede, qualora questi siano posti in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, o contraggano il virus e siano posti in quarantena. Si prevede anche un fondo rischi gestione emergenza Covid 19 per eventuali contributi straordinari Covid 19 nel caso di prolungamento emergenza (no ripresa didattica).
Non solo, in aggiunta a tutto questo la Regione ha disposto per l’a.a. 2020/21 borse straordinarie Covid per gli studenti in possesso dei medesimi requisiti di reddito ma con requisiti di merito inferiori a quelli necessari per l’accesso alla borsa ordinaria.
In particolare, questi studenti dovranno aver conseguito alla data del 10 agosto 2020 almeno il numero di CFU previsti a quella data per le borse ordinarie, avvalendosi di un “bonus straordinario” (cumulabile con il bonus standard già previsto). Tale bonus straordinario è pari a 5 CFU per gli studenti iscritti a corsi di laurea delle Università e pari a 10 CFU per gli studenti iscritti a corsi equiparati presso Istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica).
Quanto costa studiare? Me lo posso permettere? In Toscana sì
La Regione Toscana sostiene gli studi e le università non fanno pagare le tasse agli studenti con famiglie a reddito basso. Tutto questo è possibile attraverso l’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario. E' possibile dunque avere mense e residenze gratuite, borse di studio e altri servizi.
Al momento dell’iscrizione, viene consegnata la Carta dello Studente della Toscana che serve per sostenere gli esami, per accedere a tutte le mense, alle sale studio, alle biblioteche del territorio regionale, per salire su bus e tranvia, per ottenere sconti a teatro e al museo e per molto altro ancora.
Per chi ha dubbi
Se sul percorso post-diploma permangono dubbi si può partecipare per i mesi di luglio e agosto a laboratori di orientamento con orientatori esperti, giovani laureati, rappresentanti di aziende e docenti universitari. “Orienta il tuo futuro” è il progetto regionale che aiuta gli studenti nella scelta degli studi dopo il diploma, tenendo conto delle vocazioni e dei profili professionali più richiesti in Toscana.
Per richiedere la partecipazione ai laboratori di orientamento si può consultare il sito www.orientailtuofuturo.it. Tra le iniziative messe in campo ci sono anche alcune "pillole" radio della durata di 5 minuti, in onda in tutte le emittenti toscane, sui temi della campagna, ovvero diritto allo studio (borse di studio, ristorazione, alloggi), orientamento, percorsi formativi post diploma, carta dello studente, ecc. I podcast delle trasmissioni già realizzate e andate in onda sono disponibili al link "contenuti multimediali" nel sito della campagna.
“Studio sicuro”, uno strumento per orientarsi in sicurezza nel mondo universitario toscano
Prosegue il progetto “Studio sicuro” della Regione Toscana, oggetto di una campagna di informazione ad hoc su stampa, social, radio e tv, grazie alla quale gli studenti e le studentesse possono trovare una guida intelligente per la loro formazione in sicurezza e per costruire il loro progetto di vita. L’iniziativa, finanziata grazie al Fondo sociale europeo, è promossa dall’assessorato dell’università e ricerca in collaborazione con quello alla formazione e rientra nelle politiche di GiovaniSì.
L'iniziativa è stata presentata a inizio luglio dalla vicepresidente e assessore alla ricerca e università Monica Barni insieme al rettore dell'Università di Pisa Paolo Mancarella, Francesco Frati rettore dell'Università di Siena, Sandra Furlanetto in rappresentanza dell'Università di Firenze, delegata all'orientameno così come Valentino Baldi in rappresentanza dell'Università per stranieri di Siena e Marco Moretti presidente dell'Azienda per il Diritto allo Studio.
“Studio sicuro – ha detto la vicepresidente Monica Barni – vuol dire che in Toscana si studia in sicurezza. Abbiamo lavorato in tutti questi mesi con le università sui vari temi a partire dalle linee guida per la gestione dell’emergenza, ma anche sulle riaperture. E’ studio sicuro, inoltre, perché chi vuole continuare nel proprio percorso formativo dopo il diploma può farlo, beneficiando di molti servizi e opportunità economiche che la Regione Toscana con l'azienda per il Diritto allo studio e le università mettono a disposizione per le studentesse e gli studenti che purtroppo non possono permetterselo, e sappiamo bene come quest'anno sia particolarmente duro e complesso per molte famiglie. Proprio in un momento di grande crisi economica, come quello che stiamo vivendo a causa dell'emergenza Covid, vogliamo mettere in luce quanto lo studio e la ricerca siano fondamentali per uscire da queste difficoltà. Gli studenti e le studentesse devono sapere che in Toscana ci sono istituzioni che li sostengono”.
Covid, oltre 6, 5 milioni di euro per misure straordinarie a favore di studenti e borsisti
Contributi una tantum per alloggi dei fuori sede, per la mensa, per imprevisti. Sono diverse e ammontano a oltre 6 milioni e 500mila euro le misure straordinarie che la Regione tramite l’Azienda per il Diritto allo Studio ha attivato a favore di studenti universitari borsisti fuori sede in questa fase di emergenza sanitaria.
Sono previsti contributi una tantum ai borsisti quali maggiorazione straordinaria del contributo affitto di 150 euro al mese per le mensilità marzo aprile e maggio, contributi una tantum cosiddetti “Disagio quarantena” di 250 euro per tutti gli studenti vincitori di borsa di studio annuale presenti al 5 marzo 2020 nelle residenze universitarie, contributi straordinari alloggio di 450 euro a tutti gli studenti vincitori di posti in alloggio che non hanno richiesto il contributo affitto e non sono stati convocati al 4 marzo (data del blocco delle assegnazioni di alloggio), contributi alloggio ai borsisti semestrali Covid 19 sotto forma di sconto sulle rette dovute e gratuità mensa. Poi ci sono i contributi per gli studenti borsisti, nella misura massima del valore di due mensilità per il servizio mensa. E sono anche previsti contributi a sostegno dei borsisti fuori sede, qualora questi siano posti in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, o contraggano il virus e siano posti in quarantena. Si prevede anche un fondo rischi gestione emergenza Covid 19 per eventuali contributi straordinari Covid 19 nel caso di prolungamento emergenza (no ripresa didattica).
Non solo, in aggiunta a tutto questo la Regione ha disposto per l’a.a. 2020/21 borse straordinarie Covid per gli studenti in possesso dei medesimi requisiti di reddito ma con requisiti di merito inferiori a quelli necessari per l’accesso alla borsa ordinaria.
In particolare, questi studenti dovranno aver conseguito alla data del 10 agosto 2020 almeno il numero di CFU previsti a quella data per le borse ordinarie, avvalendosi di un “bonus straordinario” (cumulabile con il bonus standard già previsto). Tale bonus straordinario è pari a 5 CFU per gli studenti iscritti a corsi di laurea delle Università e pari a 10 CFU per gli studenti iscritti a corsi equiparati presso Istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica).
Quanto costa studiare? Me lo posso permettere? In Toscana sì
La Regione Toscana sostiene gli studi e le università non fanno pagare le tasse agli studenti con famiglie a reddito basso. Tutto questo è possibile attraverso l’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario. E' possibile dunque avere mense e residenze gratuite, borse di studio e altri servizi.
Al momento dell’iscrizione, viene consegnata la Carta dello Studente della Toscana che serve per sostenere gli esami, per accedere a tutte le mense, alle sale studio, alle biblioteche del territorio regionale, per salire su bus e tranvia, per ottenere sconti a teatro e al museo e per molto altro ancora.
Per chi ha dubbi
Se sul percorso post-diploma permangono dubbi si può partecipare per i mesi di luglio e agosto a laboratori di orientamento con orientatori esperti, giovani laureati, rappresentanti di aziende e docenti universitari. “Orienta il tuo futuro” è il progetto regionale che aiuta gli studenti nella scelta degli studi dopo il diploma, tenendo conto delle vocazioni e dei profili professionali più richiesti in Toscana.
Per richiedere la partecipazione ai laboratori di orientamento si può consultare il sito www.orientailtuofuturo.it. Tra le iniziative messe in campo ci sono anche alcune "pillole" radio della durata di 5 minuti, in onda in tutte le emittenti toscane, sui temi della campagna, ovvero diritto allo studio (borse di studio, ristorazione, alloggi), orientamento, percorsi formativi post diploma, carta dello studente, ecc. I podcast delle trasmissioni già realizzate e andate in onda sono disponibili al link "contenuti multimediali" nel sito della campagna.
In Maremma l'origine dell'espressione “Mal di contagio” per la peste (manzoniana) del Seicento
La prima attestazione nota dell’espressione “Mal di contagio” riferita alla peste del Seicento, quella raccontata da Manzoni ne "I promessi sposi", si trova nell’archivio di Castelnuovo Val di Cecina, e precisamente nelle carte riguardanti Sasso Pisano. Il documento, contemporaneo allo scoppio dell’epidemia che colpì la Maremma nel 1631-2, anticipa di 150 anni l’origine dell’espressione sinora attribuita da lessici e vocabolari a Gaetano Fabbri e alla sua "Lezione intorno alla cagione e alla natura della peste" pubblicata a Firenze nel 1722. La scoperta di questa matrice maremmana del “Mal di contagio” arriva da uno studio dell’italianista Marina Riccucci (foto a destra) dell’Università di Pisa in uscita sulla rivista “Maritima”.
“E’ interessante notare che Alessandro Manzoni chiama la peste ora propriamente peste, ora contagio, ora semplicemente male, mai ‘mal di contagio’ – racconta Marina Riccucci – tornando invece alle origini dell’espressione dopo il Fabbri, la seconda attestazione si trova nel trattato 'Aggrandimenti delle scienze fisiche accaduti in Toscana' del medico e naturalista fiorentino Giovanni Torgioni Tozzetti (1712-1783), nonno dell’omonimo Giovanni che avrebbe sposato la celebre Fanny amata da Giacomo Leopardi”.
“Il trattato – continua Riccucci - vide le stampe nel 1780 e un fatto curioso è che il Torgioni Tozzetti soggiornò due volte a Castelnuovo Val di Cecina e nel suo Viaggi fatti in diverse parti della Toscana fece menzione proprio di Sasso Pisano”.
Nel saggio intitolato “Qualche postilla in margine alla peste del 1630: ‘spigolando’ nei documenti d’archivio tra Piombino e Sasso Pisano”, Marina Riccucci ricostruisce dunque il quadro storico-sociale della pandemia in Toscana focalizzando l’attenzione sulla determinata area periferica ed extraurbana.
La pandemia in Maremma arrivò dal nord: il 26 ottobre 1629 gli ufficiali di sanità di Firenze furono informati da Milano del rischio di peste; nel maggio del 1630 era già epidemia dichiarata nelle città più grandi del centro-nord, Bologna e Firenze incluse; nel novembre del 1630 la peste cominciò a diffondersi nelle campagne e nei piccoli borghi del contado toscano; nell’estate del 1631 Firenze era ormai sostanzialmente libera, ma il morbo, iniziò a infuriare a Lucca e a Pistoia e quindi, nell’autunno 1631, a sud, in Maremma.
Dalla storia locale Riccucci ricava così uno spaccato della grande storia nazionale, con il racconto di come una piccola comunità cercasse di vincere l’epidemia fra lazzaretti, cerusici, coloro cioè che materialmente si occupavano dei malati incidendo i bubboni, e medici che a dispetto del nome erano invece deputati a mansioni amministrative. La ricerca della professoressa Riccucci è stata infine possibile grazie ai volontari del GASP, il Gruppo Archeologico Sasso Pisano, che hanno materialmente e fisicamente scoperto l'archivio della peste.
“Il recupero e la valorizzazione della memoria e della storia del nostro territorio, anche attraverso la riscoperta delle carte d’archivio, è solo all’inizio – conclude Alberto Ferrini, sindaco di Castelnuovo di Val di Cecina – vogliamo infatti intraprendere una serie di interventi fra cui l’istituzione di borse di studio per giovani studiosi e da questo punto di vista il legame con l’Università di Pisa è certamente fondamentale”.
Documenti dall'archivio di Castelnuovo Val di Cecina
In Maremma la peste (manzoniana) del Seicento era il “Mal di contagio”: rinvenuta negli archivi la prima attestazione di questa espressione
La prima attestazione nota dell’espressione “Mal di contagio” riferita alla peste del Seicento, quella raccontata da Manzoni ne "I promessi sposi", si trova nell’archivio di Castelnuovo Val di Cecina, e precisamente nelle carte riguardanti Sasso Pisano. Il documento, contemporaneo allo scoppia dell’epidemia che colpì la Maremma nel 1631-2, anticipa di 150 anni l’origine dell’espressione sinora attribuita da lessici e vocabolari a Gaetano Fabbri e alla sua "Lezione intorno alla cagione e alla natura della peste" pubblicata a Firenze nel 1722. La scoperta di questa matrice maremmana del “Mal di contagio” arriva da uno studio dell’italianista Marina Riccucci dell’Università di Pisa in uscita sulla rivista “Maritima”.
“E’ interessante notare che Alessandro Manzoni chiama la peste ora propriamente peste, ora contagio, ora semplicemente male, mai ‘mal di contagio’ – racconta Marina Riccucci – tornando invece alle origini dell’espressione dopo il Fabbri, la seconda attestazione si trova nel trattato 'Aggrandimenti delle scienze fisiche accaduti in Toscana' del medico e naturalista fiorentino Giovanni Torgioni Tozzetti (1712-1783), nonno dell’omonimo Giovanni che avrebbe sposato la celebre Fanny amata da Giacomo Leopardi”.
“Il trattato – continua Riccucci - vide le stampe nel 1780 e un fatto curioso è che il Torgioni Tozzetti soggiornò due volte a Castelnuovo Val di Cecina e nel suo Viaggi fatti in diverse parti della Toscana fece menzione proprio di Sasso Pisano”.
Nel saggio intitolato “Qualche postilla in margine alla peste del 1630: ‘spigolando’ nei documenti d’archivio tra Piombino e Sasso Pisano”, Marina Riccucci ricostruisce dunque il quadro storico-sociale della pandemia in Toscana focalizzando l’attenzione sulla determinata area periferica ed extraurbana.
La pandemia in Maremma arrivò dal nord: il 26 ottobre 1629 gli ufficiali di sanità di Firenze furono informati da Milano del rischio di peste; nel maggio del 1630 era già epidemia dichiarata nelle città più grandi del centro-nord, Bologna e Firenze incluse; nel novembre del 1630 la peste cominciò a diffondersi nelle campagne e nei piccoli borghi del contado toscano; nell’estate del 1631 Firenze era ormai sostanzialmente libera, ma il morbo, iniziò a infuriare a Lucca e a Pistoia e quindi, nell’autunno 1631, a sud, in Maremma.
Dalla storia locale Riccucci ricava così uno spaccato della grande storia nazionale, con il racconto di come una piccola comunità cercasse di vincere l’epidemia fra lazzaretti, cerusici, coloro cioè che materialmente si occupavano dei malati incidendo i bubboni, e medici che a dispetto del nome erano invece deputati a mansioni amministrative. La ricerca della professoressa Riccucci è stata infine possibile grazie ai volontari del GASP, il Gruppo Archeologico Sasso Pisano, che hanno materialmente e fisicamente scoperto l'archivio della peste.
“Il recupero e la valorizzazione della memoria e della storia del nostro territorio, anche attraverso la riscoperta delle carte d’archivio, è solo all’inizio – conclude Alberto Ferrini, sindaco di Castelnuovo di Val di Cecina – vogliamo infatti intraprendere una serie di interventi fra cui l’istituzione di borse di studio per giovani studiosi e da questo punto di vista il legame con l’Università di Pisa è certamente fondamentale”.
A un neolaureato del dipartimento di Scienze della Terra il premio con.Scienze
Edoardo Sanità, neolaureato del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa si è aggiudicato uno dei dieci premi dedicati alle migliori tesi di laurea magistrale d'Italia, nel corso della prima edizione (2019) del premio con.Scienze, promosso dalla Conferenza nazionale dei presidenti e dei direttori delle strutture universitarie di Scienze e Tecnologie.
La tesi di Edoardo Sanità, discussa nel settore geologico, tratta lo studio della struttura geologica del Massiccio del Marguareis (Alpi Marittime) e si intitola “Relationships between helmintoids flysch and briançonnais units along the italian-french boundary (Marguareis Massif, Maritime Alps).
Il premio, già indetto per la seconda edizione, consiste in 10 riconoscimenti in denaro da mille euro ciascuno per neolaureate e neolaureati dei corsi di laurea magistrale e in 6 premi in denaro da mille euro ciascuno da destinare a neodottoresse e neodottori di ricerca in Matematica, Fisica, Chimica, Scienze della Terra, Biologia e Informatica.