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Il Progetto, promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), mira a consolidare e rafforzare un canale di ingresso sicuro per favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione universitaria in Italia e promuoverne l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica, in armonia con il Global Compact on Refugees e con il Manifesto per l’Università inclusiva, promosso dall’UNHCR e sottoscritto dall’Ateneo pisano.

Mediante la call, l’Università di Pisa ha selezionato 2 studenti rifugiati meritevoli, provenienti dall’Etiopia e in possesso di un titolo di studio idoneo all’ammissione alle proprie lauree magistrali in lingua inglese.

Per l’intera durata del progetto agli studenti viene fornito sostegno finanziario e supporto accademico finalizzato anche a facilitare l'integrazione nella vita e nella comunità locale.

Soggetti coinvolti: UNHCR, MAECI, Rete 10 Università italiane, Caritas Italiana, Chiesa Evangelica Valdese, DSU Toscana, Ufficio Relazioni Internazionali UNIPI, Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace CISP UNIPI, Centro Linguistico Interuniversitario CLI, Caritas Diocesana Pisa, Chiesa Valdese Pisa, Medici con l’Africa CUAMM Pisa, Associazione Sante Malatesta

Link utili:

https://www.unipi.it/index.php/stud-stranieri/item/17841-progetto-corridoi-universitari-per-studenti-rifugiati
https://universitycorridors.unhcr.it/

Giovedì, 10 Giugno 2021 08:36

Appello per Ahmadreza Djalali

Il 1° dicembre 2020 anche l’Università di Pisa si unisce, insieme a tutto il sistema universitario, all'appello della Crui e alla campagna di Amnesty International e della rete Scholars at Risk (SAR) in favore della liberazione di Ahmadreza Djalali.

Soggeti coinvolti: Amnesty International, Rete SAR , Crui, Università di Pisa, Ufficio Relazioni Internazionali

Link utili: 

https://www.unipi.it/index.php/component/k2/item/19608-l-universita-di-pisa-aderisce-all-appello-della-crui-per-salvare-ahmadreza-djalali?Itemid=637

Giovedì, 10 Giugno 2021 08:33

Azioni in supporto di Patrick Zaki

15.02.2021 – l’Università di Pisa coglie e sostiene l'iniziativa "Disegniamo ali per far volare libero Patrick Zaki", promossa dall'amministrazione comunale e dal Consiglio per le pari opportunità di Vicopisano, la proposta è stata ideata dall'artista Daria Palotti e dall'assessora Fabiola Franchi.

23.12.2020 – l’Università di Pisa, accoglie in Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione e supporta l’appello della Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI) al presidente dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi,

21.02.2020 – Il Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa, ha approvato la mozione già adottata dal Senato Accademico dell’Università di Bologna in ordine all’arresto avvenuto in Egitto di Patrick Zaki,

Soggetti coinvolti: Amnesty International, Rete SAR, Crui, Senato Accademico – Consiglio di Amministrazione - Ufficio Relazioni Internazionali Università di Pisa

Link utili:

https://www.unipi.it/index.php/studenti/item/20154-disegniamo-ali-per-far-volare-libero-patrick-zaki

https://www.viconet.it/comune/DisegniamoAliPerPatrickZaki

https://www.unipi.it/index.php/news/item/19792-l-universita-di-pisa-al-fianco-della-crui-per-patrick-zaki

https://www.unipi.it/index.php/news/item/17585-approvata-la-mozione-relativa-all-arresto-avvenuto-in-egitto-di-patrick-zaki 

Il 10 dicembre 2020, in occasione della presentazione nazionale della Rete delle Università italiane per la pace RUniPace, a livello locale si è tenuto l’incontro L'impegno delle università per la costruzione della pace organizzato congiuntamente dall'Università di Pisa, dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola Superiore Sant'Anna e dalla Scuola IMT Alti studi Lucca.

Soggetti coinvolti: RUniPace, Università di Pisa, dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola Superiore Sant'Anna e dalla Scuola IMT Alti studi Lucca

Link utili: 

https://www.runipace.org/2020/12/03/universita-per-la-pace-la-rete/

https://www.unipi.it/index.php/archivio/event/5443-presentazione-di-runipace-la-rete-delle-universita-italiane-per-la-pace

Seminario dell’Università di Pisa. Il 18 dicembre 2020, in occasione della Giornata internazionale del migrante indetta dalle Nazioni Unite, l’Università di Pisa ha organizzato un evento pubblico di presentazione delle attività e dei progetti innovativi svolti in materia.

Soggetti coinvolti: Università di Pisa, Osservatorio sul diritto europeo dell’immigrazione e del Centro di ricerca UBIQUAL sulle Nuove Migrazioni e Mobilità Qualificate

Link utili: http://immigrazione.jus.unipi.it/blog/2020/12/16/giornata-internazionale-del-migrante-18-dicembre-unipi-presente/

Corona di alloro per i primi due laureati in “Diritto dell’innovazione per l’impresa e le istituzioni”, il corso di laurea magistrale istituito due anni fa al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, il primo in Italia su queste tematiche.

Annalisa Gioli, 25 anni originaria di Livorno, e Adriano Polidoro, 28 anni originario di Minturno (LT), hanno discusso una tesi di diritto amministrativo, intitolata rispettivamente “Rigenerazione urbana e smart city: nuovi strumenti amministrativi per i contesti urbani” ed “Eco-innovazione nella Pubblica Amministrazione: analisi della normativa sul Green Public Procurement”.

Alla discussione è intervenuto anche il Rettore Paolo Maria Mancarella, che ha portato i suoi saluti ai due brillanti giovani laureati, che hanno conseguito il titolo perfettamente nei tempi previsti dal piano di studi.

gioli polidoro

Il nuovo corso di laurea magistrale del Dipartimento di Giurisprudenza è nato con l’obiettivo di preparare professionisti in grado di inoltrarsi su terreni giuridici inediti con strumenti all’avanguardia. Infatti, le materie impartite e le tematiche approfondite, anche attraverso laboratori didattici interdisciplinari, sembrano fornire agli studenti una formazione in linea con le recenti sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), proteso a giocare un ruolo attivo nella transizione digitale ed ecologica avviata dall’Unione europea. 

I due neolaureati – ora giuristi dai tratti diversi rispetto al modello tradizionale – possono entrare nel mondo del lavoro con competenze specialistiche e d’avanguardia, in grado di affrontare le nuove sfide che la profonda trasformazione digitale del mondo contemporaneo pone all’esperto giuridico.

Esiste un meccanismo che coordina l’attività delle aree motorie con quelle sensoriali e, secondo una recente ricerca, è predittivo delle nostre azioni. Lo ha dimostrato uno studio guidato dall’Università di Pisa pubblicato nella rivista scientifica Current Biology, dal titolo “Predictive visuo-motor communication through neural oscillations”, che è frutto di una ricerca finanziata da progetti ERC della comunità europea e guidata dalla professoressa Maria Concetta Morrone, lincea, che ha coinvolto Alessandro BenedettoPaola Binda del dipartimento di Ricerca Traslazionale dell’Università di Pisa, oltre che Mauro Costagli e Michela Tosetti dell’IRCSS Fondazione Stella Maris.

Lo studio ha dimostrato che una semplice azione è in grado di sincronizzare i ritmi della visione: se si chiede a un osservatore di compiere un semplice gesto motorio – come premere un pulsante – e si misura la sua abilità nell’identificare correttamente un semplice oggetto visivo presentato a diversi intervalli temporali dalla pressione del pulsante, si vedrà che questa oscilla nel tempo (a frequenze sostenute intorno i 5 Hz) alternando momenti di minima accuratezza, in cui non si riesce a identificare l’oggetto, a momenti in massima accuratezza in cui il compito è eseguito benissimo. “La sincronia è la chiave della coordinazione sensori-motoria” esordisce Alessandro Benedetto, primo autore del lavoro, «Come James Gibson per primo propose negli anni ’50 quando suggerì che l’uomo non solo percepisce per agire, ma agisce per percepire. In linea con questo principio, il nostro studio dimostra l’esistenza di una comunicazione continua tra azione e percezione, che garantisce un’efficace interazione con il mondo».

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I ricercatori hanno poi studiato come il cervello possa implementare questa sincronizzazione. Hanno quindi chiesto ad alcuni volontari di ripetere questo semplice esperimento all’interno di una risonanza magnetica funzionale a campo ultra alto, permettendo l’acquisizione di immagini funzionali del cervello ad altissima risoluzione spaziale e consentendo di osservare con elevata sensibilità le dinamiche della visione durante l’esecuzione del compito visuo-motorio.

«Questo studio ha dimostrato il legame tra sincronizzazione dei ritmi cerebrali e coordinazione sensorimotoria nell’uomo usando metodiche non invasive per lo studio della fisiologia e della psicofisiologia – aggiunge Paola Binda – Per la prima volta abbiamo mostrato che la sincronia si estende tra la corteccia motoria (la regione del cervello che invia comandi ai nostri muscoli) e l’area visiva primaria, ossia il primo centro corticale di elaborazione delle informazioni visive». In altri termini, è stato dimostrato per la prima volta che questa sincronizzazione visuo-motoria si instaura sin dagli stadi più precoci dell’elaborazione visiva, modulando in maniera ritmica (e ricalcando perfettamente i ritmi della nostra percezione) l’attività della corteccia visiva primaria, ossia il primo centro corticale di elaborazione delle informazioni visive. Lo stesso ritmo modula anche le connessioni funzionali e quindi lo scambio di informazioni tra corteccia visiva e corteccia motoria.

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Nella foto, da sinistra, Paola Binda, Alessandro Benedetto e Maria Concetta Morrone.

Questo lavoro è stato reso possibile grazie alla proficua collaborazione tra l’Università di Pisa e il centro IMAGO 7, la struttura che ospita l’unica risonanza a campo ultra alto (7 Tesla) in Italia e uno dei pochi in Europa. «L’osservazione di questa sincronia è stata possibile grazie all’uso di una potente risonanza magnetica funzionale – commentano Mauro Costagli e Michela Tosetti dall’IRSS Stella Maris – che ci ha permesso di ottenere immagini dell’attività cerebrale e seguire con elevata sensibilità le sue oscillazioni nel tempo».

La portata di questa scoperta si estende anche oltre il campo della neurofisiologia o dello studio dei sistemi sensoriali, andando a corroborare l’ipotesi secondo cui la nostra mente (e quindi il nostro cervello) sia una “macchina predittiva”: le nostre azioni hanno tutte conseguenze più o meno prevedibili che – in modo automatico – il cervello sfrutta per modellare la nostra percezione. Queste implicite predizioni – che la ricerca in oggetto ha suggerito emergere anche secondi prima rispetto al tempo di esecuzione dell’azione e innestarsi su precisi ritmi neuronali – possono giocare un ruolo chiave non solo nel rendere stabile e coerente la nostra percezione nel tempo, ma anche nel definire il senso di consapevolezza delle proprie azioni. In altri termini, queste continue predizioni sensorimotorie possono rappresentare un aspetto fondante della nostra stessa autocoscienza, intesa come auto-riconoscimento dell’efficacia delle nostre azioni nell’ambiente esterno. “Il risultato forse più sorprendente che abbiamo ottenuto è la dimostrazione dell’alta precisione temporale del coordinamento fra le cortecce visive e quelle motorie, che si instaura ben prima dell’inizio dell’azione e quindi è predittiva” aggiunge la professoressa Maria Concetta Morrone.  

Lo studio appena pubblicato su Current Biology rientra in un più ampio programma di ricerca volto a comprendere come la percezione non sia la passiva registrazione dei segnali provenienti dall’ambiente, ma costituisca un processo attivo di generazione delle informazioni, e come tale abbia importanti variazioni tra individui, anche in relazione a tratti di personalità e stati psicofisici. Diversi aspetti di questo programma sono finanziati da due importanti progetti dello European Research Council, PUPILTRAITS (ERC-Starting con base all’Università di Pisa) e GENPERCEPT (ERC-Advanced, dell’Università di Firenze).

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