Giovane ricercatore dell’Università di Pisa riceve il Premio UNASA 2015
Al giovane ricercatore Marco Landi, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, è stato conferito dall'Unione Nazionale delle Accademie per le Scienze applicate allo Sviluppo dell'Agricoltura, alla Sicurezza Alimentare e alla Tutela Ambientale (UNASA) il Premio UNASA 2015 per il miglior articolo scientifico dell'anno 2014 nell'ambito della Chimica agraria e della Scienza del suolo. La cerimonia di premiazione si è svolta il 6 marzo 2015 presso la prestigiosa sede dell'Accademia dei Fisiocritici a Siena, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico UNASA.
Dopo una valutazione curriculare a livello nazionale, Marco Landi è risultato vincitore per la candidatura del lavoro "Photoprotection by foliar anthocyanins mitigates effects of boron toxicity in sweet basil (Ocimum basilicum)" pubblicato nel 2014 sulla rivista di fisiologia vegetale 'Planta' e di cui il giovane ricercatore risulta primo autore. Nel lavoro viene dimostrato come in condizioni di eccesso di boro nel suolo, frequenti in ambienti aridi e semi-aridi, il ruolo fotoprotettivo degli antociani possa consentire alla pianta una maggior tolleranza nei confronti di questo elemento, evidenziando ancora una volta come i prodotti del metabolismo secondario racchiudano un enorme potenziale adattativo per le piante. La ricerca è stata condotta con la collaborazione della professoressa Lucia Guidi e del professor Alberto Pardossi dell'Università di Pisa, del dottor Massimiliano Tattini dell'Istituto per la Protezione delle Piante del CNR di Firenze e del professor Kevin S. Gould della Victoria University of Wellington (NZ), dove Marco Landi ha condotto una parte delle ricerche durante il periodo del suo dottorato di ricerca.
Marco Landi ha conseguito il titolo di dottorato di ricerca internazionale presso l'Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant'Anna nel marzo 2014. Attualmente le sue ricerche nell'ambito della biochimica agraria vertono sull'indagine delle risposte fisiologiche di piante di interesse agrario esposte a stress di natura abiotica tipici dell'areale mediterraneo. Oltre ad essere co-autore di articoli scientifici su riviste internazionali e capitoli di libri a invito, Landi è stato coinvolto nei Progetti nazionali PRIN assegnati al Dipartimento d Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali di Pisa dal titolo "Risposta delle piante alla tossicità da boro" coordinato dal professor Alberto Pardossi e "Progettare la città verde nell'era del cambiamento globale: funzioni degli alberi urbani e loro adattabilità nelle future condizioni climatiche (TreeCity)", coordinato dal professor Giacomo Lorenzini.
'Ripensare il nostro passato'
Si intitola "Ripensare il nostro passato" la giornata di studi che si terrà venerdì 20 marzo, dalle ore 11 alle 18 nella Sala Stemmi della Scuola Normale Superiore. Un'occasione per celebrare i 90 anni di Mario Mirri, professore emerito dell'Università di Pisa e studioso di storia moderna, attraverso la Postfazione scritta per L'impegno di una generazione (a cura di M. Mirri, R. Sabbatini, L. Imbasciati, Milano, Franco Angeli, 2014), il volume dedicato alla formazione culturale, morale e politica di quattro giovani amici lucchesi: Fausto Codino, Giorgio Giorgetti, Mazzino Montinari e Angelo Pasquinelli. La profonda riflessione che traspare dalle pagine di Mirri, oltre a offrire nuovi modelli interpretativi sugli ultimi cinquant'anni di storia italiana ed europea, sarà lo spunto per riflettere sull'esigenza di affidare alla cultura e agli uomini di cultura, ieri quanto oggi, un ruolo preminente nella vita sociale e civile del nostro paese. Interverranno come relatori alcuni dei più stimati conoscitori della materia provenienti da prestigiose università italiane, tra i quali Roberto Barzanti, Roberto Finzi, Giovanni Gozzini, Maurizio Iacono, Adrien Lyttelton, Daniele Menozzi, Paolo Pezzino e Marcello Verga.
Mario Mirri è professore emerito dell'Università di Pisa, studioso di storia del Settecento, di storia degli Stati territoriali, di storia dell'agricoltura e di storia dell'istruzione agraria nell'Ottocento. Tra gli ultimi suoi lavori ricordiamo Andare a scuola di agricoltura in Agricoltura come manifattura (Firenze, 2000); Fisiocrazia e riforme, il caso della Toscana e il ruolo di Ferdinando Paoletti (Fondazione Feltrinelli, «Annali 2007»).
L'Enigma a Pisa
Sabato 14 marzo, nell'ambito dell'iniziativa "Un mese con Turing e l'Enigma", è stata inaugurata al Museo degli Strumenti per il Calcolo la mostra "L'Enigma a Pisa", curata per la Fondazione Galileo Galilei da Giovanni Cignoni, che resterà aperta fino a domenica 22 marzo. Sono intervenuti per l'Università di Pisa, il prorettore vicario Nicoletta De Francesco; per il Comune, l'assessora alle Politiche socioeducative e scolastiche, Marilù Chiofalo; per il Ministero dello Sviluppo Economico, la responsabile del Polo culturale del Museo Storico della Comunicazione del Ministero, Gilda Gallerati. Dopo l'introduzione di Giovanni Cignoni, che ha spiegato come operava e come fu battuta l'Enigma, si è svolta una dimostrazione dal vivo del funzionamento della macchina, prestata per l'occasione dal MiSE. L'evento ha suscitato grande curiosità e interesse negli oltre 250 partecipanti che sono intervenuti all'inaugurazione.
Cogliendo al volo l'interesse seguito al film "The Imitation Game" e al suo meritato Oscar (miglior sceneggiatura non originale) il Museo degli Strumenti per il Calcolo ha proposto un ricco programma di eventi: l'Enigma al Museo, e poi approfondimenti sulla macchina, su Turing e gli altri personaggi, su Bletchley Park e la battaglia dei codici, sulla crittografia, sul serio e nella fantasia, nella storia e nel quotidiano, film all'Arsenale con presentazioni e dibattiti, il Turing di Tuono Pettinato e Francesca Riccioni, tavole rotonde, articoli su PaginaQ, dirette streaming con Radiocicletta.it
Per le scuole, incontri e laboratori didattici sulla crittografia e l'Enigma che rimarranno nell'offerta didattica del Museo anche dopo la Mostra.
Gli appuntamenti nei prossimi giorni:
- lunedì 16 marzo, al Teatro Rossi Aperto, risposte al pubblico e dibattito in diretta streaming sul tema "Storia e Narrativa", con Giovanni Cignoni, Cinzia Colosimo, Maurizio Vaccaro,
- dal 16 al 18 marzo, all'Arsenale, "Enigma" (2001), introduzione a cura di Fabio Gadducci,
- martedì 17 marzo h 16.30: "Dall'Alberti all'Enigma e oltre", di Fabrizio Luccio - la storia della crittografia prima e dopo l'Enigma
- venerdì 20 marzo h 16.30: "Il muro della crittografia fra diritti e doveri", di Marco Mattiucci - Digital Forensics & Counter Forensics, Indagini di PG & Privacy - Crittografia, applicazioni e implicazioni - tavola rotonda con Marco Mattiucci, Dino Pedreschi, Gianluca Dini
- sabato 21 marzo h 16.30: "The Imagination Game – Le altre macchine", di Giovanni Cignoni - Calcolatori e non, citati o dimenticati dal film
- dal 23 al 25 marzo, all'Arsenale, Breaking the Code (1996), introduzione a cura di Giuseppe Lettieri
Guarda il video.
Articolo su UniPiNews: http://www.unipi.it/index.php/tutte-le-news/item/5631-un-mese-con-turing-e-lenigma
Programma completo: http://hmr.di.unipi.it/TuringEnigma
Contatti: Francesca Corradi, 050 2213626, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
A giovane ricercatore dell’Università di Pisa il Premio UNASA 2015
Al giovane ricercatore Marco Landi, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, è stato conferito dall'Unione Nazionale delle Accademie per le Scienze applicate allo Sviluppo dell'Agricoltura, alla Sicurezza Alimentare e alla Tutela Ambientale (UNASA) il Premio UNASA 2015 per il miglior articolo scientifico dell'anno 2014 nell'ambito della Chimica agraria e della Scienza del suolo. La cerimonia di premiazione si è svolta il 6 marzo 2015 presso la prestigiosa sede dell'Accademia dei Fisiocritici a Siena, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico UNASA.
Dopo una valutazione curriculare a livello nazionale, Marco Landi è risultato vincitore per la candidatura del lavoro "Photoprotection by foliar anthocyanins mitigates effects of boron toxicity in sweet basil (Ocimum basilicum)" pubblicato nel 2014 sulla rivista di fisiologia vegetale Planta e di cui il giovane ricercatore risulta primo autore. Nel lavoro viene dimostrato come in condizioni di eccesso di boro nel suolo, frequenti in ambienti aridi e semi-aridi, il ruolo fotoprotettivo degli antociani possa consentire alla pianta una maggior tolleranza nei confronti di questo elemento, evidenziando ancora una volta come i prodotti del metabolismo secondario racchiudano un enorme potenziale adattativo per le piante. La ricerca è stata condotta con la collaborazione della professoressa Lucia Guidi e del professor Alberto Pardossi dell'Università di Pisa, del dottor Massimiliano Tattini dell'Istituto per la Protezione delle Piante del CNR di Firenze e del professor Kevin S. Gould della Victoria University of Wellington (NZ), dove Marco Landi ha condotto una parte delle ricerche durante il periodo del suo dottorato di ricerca.
Marco Landi ha conseguito il titolo di dottorato di ricerca internazionale presso l'Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant'Anna nel marzo 2014. Attualmente le sue ricerche nell'ambito della biochimica agraria vertono sull'indagine delle risposte fisiologiche di piante di interesse agrario esposte a stress di natura abiotica tipici dell'areale mediterraneo. Oltre ad essere co-autore di articoli scientifici su riviste internazionali e capitoli di libri ad invito, Landi è stato coinvolto nei Progetti nazionali PRIN assegnati al Dipartimento d Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali di Pisa dal titolo "Risposta delle piante alla tossicità da boro" coordinato dal professor Alberto Pardossi e "Progettare la città verde nell'era del cambiamento globale: funzioni degli alberi urbani e loro adattabilità nelle future condizioni climatiche (TreeCity)", coordinato dal professor Giacomo Lorenzini.
Per l'Ateneo di Pisa il Premio UNASA 2015 rappresenta un'ulteriore conferma dell'eccellenza scientifica in campo agrario dopo che appena lo scorso anno un altro giovane ricercatore pisano, l'entomologo Giovanni Benelli, aveva ricevuto lo stesso prestigioso riconoscimento.
Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Pisa Today
Greenreport.it
NazionePisa.it
PaginaQ
Controcampus
All'Università di Pisa il convegno finale del progetto europeo VIctim Supporting Project
Lunedì 16 marzo dalle 9,30 nell'aula magna del Polo Fibonacci in largo Pontecorvo 3 si svolgerà il convegno finale del VIctim Supporting Project (VIS), un progetto europeo iniziato nel 2012, di cui è partner scientifico il dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa. "Per le vittime e con le vittime: istituzioni, norme e pratiche in una cornice europea" è il titolo della giornata che traccerà un quadro dei servizi e delle opportunità attivate a Pisa, Livorno e Mantova - come lo Sportello di ascolto e supporto alle vittime presso la Provincia di Livorno (Ufficio della Consigliera di Parità) – utili a rafforzare il tessuto sociale dei territori. Il convegno avrà anche il contributo di due relatori di livello europeo: Levent Altan, direttore del network Victims Support Europe, e Julia Davidson docente all'Università Middlesex di Londra, entrambi esperti sul tema.
Il progetto VIS è stato attuato grazie all'apporto di partner istituzionali e associazioni del settore (Regione Toscana, Provincia di Livorno Sviluppo, Associazione Libra Mantova, Società della Salute di Pisa, Azienda Usl 6 di Livorno, Cesdi Pisa, Alce Nero Mantova, partner associati Provincia di Pisa, Ospedale Carlo Poma di Mantova) col coordinamento scientifico dell'Università di Pisa (Dipartimento Scienze Politiche e Master in Criminologia).
Smaltimento in sicurezza di materiali radioattivi
Il dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa ha appena concluso un'attività sperimentale di qualificazione dei contenitori per lo stoccaggio e l'inglobamento di materiali radioattivi a bassa attività iniziata nel luglio del 2013 e finanziata da Ansaldo Nucleare. L'attività si è svolta principalmente presso il Laboratorio Scalbatraio, l'unico centro in Italia per la qualificazione di contenitori per materiali radioattivi.
"A seguito della validazione che abbiamo effettuato e della approvazione da parte dell'Ente di Sicurezza dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) – ha spiegato il professore Donato Aquaro dell'Ateneo pisano responsabile scientifico della ricerca - saranno costruiti circa 2.000 esemplari presso il centro di ricerche della Commissione europea JRC a Varese per inglobare e stoccare rifiuti radioattivi".
I test sono stati effettuati su cinque contenitori di forma prismatica (1,6 m x 2,5 m di base ed un'altezza di 1,2 m) con un volume di circa 4 metri cubi al cui interno sono previsti o basket cilindrici per l'alloggiamento di fusti cilindrici o basket prismatici per stoccare componenti sfusi quali pompe, valvole, tubazioni, materiale lapideo ecc. Entrambi i tipi di rifiuti sono stati quindi inglobati in una malta cementizia ad elevata fluidità e resistenza. In particolare, le prove di qualificazione effettuate sono state numerose sia per il contenitore sia per la matrice di inglobamento: irraggiamento accelerato su provini di malta; inglobamento di rifiuti nella malta con una ricetta realizzata al Laboratorio Scalbatraio; verifica dell'inglobamento dei rifiuti; test di caduta libera; prova termica in forno a 800° C per mezz'ora per simulare un incendio. Quest'ultimo test è stato preceduto da una prova su un modello in scala ridotta presso il Laboratorio Scalbatrario con l'assistenza di una squadra di Vigili del Fuoco: la prova serviva a garantire che il bitume presente nei fusti di un contenitore non raggiungesse la temperatura di autocombustione, ovvero 250° C.
Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
AdnKronos
Focus.it
Panorama.it
IlTempo.it
TgRegione.it
InToscana.it
StampToscana.it
UniNews24.it
ControCampus.it
PianetaUniversitario.it
GreenReport.it
VillaggioGlobale.it
GoNews.it
PisaInformaFlash.it
QuiNewsPisa.it
All'Università di Pisa collaudati i contenitori per lo smaltimento in sicurezza di materiali radioattivi a bassa attività
Il dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa ha appena concluso un'attività sperimentale di qualificazione dei contenitori per lo stoccaggio e l'inglobamento di materiali radioattivi a bassa attività iniziata nel luglio del 2013 e finanziata da Ansaldo Nucleare. L'attività si è svolta principalmente presso il Laboratorio Scalbatraio, l'unico centro in Italia per la qualificazione di contenitori per materiali radioattivi.
"A seguito della validazione che abbiamo effettuato e della approvazione da parte dell'Ente di Sicurezza dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) – ha spiegato il professore Donato Aquaro dell'Ateneo pisano responsabile scientifico della ricerca - saranno costruiti circa 2.000 esemplari presso il centro di ricerche della Commissione europea JRC a Varese per inglobare e stoccare rifiuti radioattivi".
I test sono stati effettuati su cinque contenitori di forma prismatica (1,6 m x 2,5 m di base ed un'altezza di 1,2 m) con un volume di circa 4 metri cubi al cui interno sono previsti o basket cilindrici per l'alloggiamento di fusti cilindrici o basket prismatici per stoccare componenti sfusi quali pompe, valvole, tubazioni, materiale lapideo ecc. Entrambi i tipi di rifiuti sono stati quindi inglobati in una malta cementizia ad elevata fluidità e resistenza. In particolare, le prove di qualificazione effettuate sono state numerose sia per il contenitore sia per la matrice di inglobamento: irraggiamento accelerato su provini di malta; inglobamento di rifiuti nella malta con una ricetta realizzata al Laboratorio Scalbatraio; verifica dell'inglobamento dei rifiuti; test di caduta libera; prova termica in forno a 800° C per mezz'ora per simulare un incendio. Quest'ultimo test è stato preceduto da una prova su un modello in scala ridotta presso il Laboratorio Scalbatrario con l'assistenza di una squadra di Vigili del Fuoco: la prova serviva a garantire che il bitume presente nei fusti di un contenitore non raggiungesse la temperatura di autocombustione, ovvero 250° C.
Certificazione europea per sette laureati pisani in ingegneria nucleare
Lo scorso 6 marzo, nell'ambito dell'Assemblea Generale dell'European Nuclear Education Network Association, tenutasi presso il Dipoli Congress Centre di Otaniemi, ad Espoo in Finlandia, è stata proclamata la selezione di sette laureati pisani in Ingegneria nucleare per l'assegnazione della certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE). I sette ingegneri sono Morena Angelucci, Vincenzo Bisogno, Matteo Montella, Andrea Mossi, Vito Quagliarello, Giacomo Saccone e Roberta Scarpa. Questi nostri laureati hanno conseguito la certificazione grazie alla conformità dei loro studi in Ingegneria nucleare all'Università di Pisa con i paradigmi europei e allo svolgimento di un periodo di stage all'estero per la loro tesi, presso istituzioni che fanno parte di ENEN.
L'azione di internazionalizzazione svolta da anni dal corso di laurea in Ingegneria nucleare, che ha portato l'Università di Pisa a contribuire in maniera molto significativa alle certificazioni EMSNE, ha dato frutti cospicui a questo riguardo, grazie alla rete di contatti stabilita tra l'Ateneo pisano e le università, i centri di ricerca e le industrie membri di ENEN. Il corso è ora tenuto in lingua inglese e sta attraendo studenti dall'estero.
La cerimonia di consegna delle certificazioni si terrà a settembre, a latere della Conferenza Generale della IAEA a Vienna. In quell'occasione, i sette laureati pisani riceveranno il relativo diploma dalle mani del presidente e del vice presidente dell'associazione, il professor Walter Ambrosini dell'Università di Pisa e il professor Javier Dies dell'Universitat Politecnica de Catalunya, appena riconfermati per un altro anno alla guida di ENEN, nel suggestivo scenario dell'Agenzia di "atoms for peace".
L'Università di Pisa celebra il Pi greco Day
In occasione della giornata mondiale di Pi greco, festeggiata in tutto il mondo il 14 marzo (3.14 per gli americani), l'Università di Pisa celebra la famosa costante matematica con un allestimento nel cortile del Polo Piagge. Il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali realizzerà infatti un tappeto erboso grande 11 metri a forma di Pi greco, utilizzando prato in rotoli offerto dalla ditta Bindi Pratopronto.
Il giorno del Pi greco è stato festeggiato per la prima volta il 14 marzo 1988, all'Exploratorium, il celebre Museo della Scienza di San Francisco e da allora è celebrato da numerose scuole, università e istituzioni scientifiche di tutto il mondo. Lo stesso giorno è anche l'anniversario della nascita di Einstein.
Pi greco è una costante matematica che rappresenta il rapporto tra il diametro di un cerchio e la sua circonferenza. È un numero con infinite cifre decimali, ma le prime tre cifre con cui il Pi greco è universalmente conosciuto sono 3,14.
Il tappeto erboso a forma di Pi greco rimarrà installato al Polo Piagge fino a lunedì 16. Durante la permanenza saranno realizzate immagini da drone e foto fatte dai piani alti della struttura.
L'Università del 'video d'autore'
Sono stati Roan Johnson e Paolo Virzì gli attesi protagonisti dell’incontro “Aspettando Fino a qui tutto bene”, tenuto mercoledì 11 marzo al Polo Carmignani. Il pomeriggio è stato aperto dai saluti del rettore Massimo Augello e dalla proiezione del video del backstage fatto da Johnson, con le prime immagini inedite di “Fino a qui tutto bene”. Subito dopo sono intervenuti Johnson e Virzì, che si sono alternati con Ottavia Madeddu, sceneggiatrice del film, e Sandra Lischi, presidente del corso di laurea in Discipline dello spetacolo e della comunicazione. Il dibattito, coordinato dal direttore de Il Tirreno, Omar Monestier, è finito con due degli attori del film, Paolo Cioni e Guglielmo Favilla.
"Fino a qui tutto bene" è arrivato a conclusione di un progetto che Roan Johnson ha sviluppato con la collaborazione dell'Università di Pisa, passando attraverso la realizzazione del documentario "L'Uva migliore". Publichiamo di seguito l'intervento del rettore, che ripercorre le origini e le tappe principali del progetto.
Guarda il video del backstage di "Fino a qui tutto bene".
Guarda il video-racconto dell'iniziativa "Aspettando Fino a qui tutto bene".
Guarda la galleria di foto dell'iniziativa "Aspettando Fino a qui tutto bene".
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In che modo può essere descritta e raccontata oggi un'università? Per dare una risposta a questa domanda, nel 2012 l'Università di Pisa ha deciso di seguire una strada non convenzionale, destinando il budget solitamente riservato a piccole campagne pubblicitarie per un progetto di più ampio respiro, in grado di parlare ai ragazzi e nello stesso tempo di coinvolgere un pubblico diversificato. È nata così l'idea del "video d'autore", cioè di uno sguardo esterno che potesse delineare un ritratto personale - e per questo inedito - della realtà universitaria pisana.
La scelta è caduta su Roan Johnson, giovane regista pisano, reduce dal successo de I primi della lista, laureato e dottorando del nostro Ateneo, che ha accettato con entusiasmo la sfida proposta: non un promo, una pubblicità o un film didascalico, ma un "video d'autore", basato sulla propria esperienza e sensibilità.
L'intuizione di Roan Johnson è stata quella di farsi guidare direttamente da chi nella nostra Università vive quotidianamente, chiedendo soprattutto agli studenti, ma anche ai docenti e al personale tecnico-amministrativo di raccontarsi attraverso delle videointerviste. Tra le centinaia di proposte arrivate, Roan e i suoi collaboratori hanno selezionato un nucleo di potenziali storie, convocando i rispettivi protagonisti in alcune sedi simbolo dell'Ateneo: la Torre della Specola e l'Aula Magna del Palazzo della Sapienza, la sala lettura della Biblioteca di Filosofia e Storia, l'Aula F del Polo Fibonacci con sullo sfondo il murale dipinto dagli studenti durante la contestazione contro la legge 240 del 2010, il Centro Matricolandosi.
Alla fine, sono state circa quaranta le persone che si sono sedute davanti alla telecamera di Johnson e che, con questa formula di "casting" un po' diversa, hanno parlato delle loro esperienze di studio e di lavoro, nell'intreccio con la vita privata.Da questo materiale è nato il video L'uva migliore, in cui l'Università di Pisa fa da sfondo alla generazione di studenti che nella nostra città si forma, in un passaggio decisivo del proprio percorso di vita, e si prepara ad affrontare le sfide del futuro. Esso mostra ragazzi che, di fronte alla crisi attuale, non si arrendono rassegnati, ma anzi rilanciano, trovando proprio nelle difficoltà la forza per reagire e puntare in alto. L'uva migliore è, infatti, quella che nasce da piante che hanno sofferto e che tirano fuori il meglio di se nelle condizioni più difficili.
Quell'esperienza ha fornito al regista aneddoti, spunti e idee da trasformare in chiave cinematografica, motivandolo anche ad andare avanti nel nostro progetto e a rilanciare a sua volta la sfida, proprio come gli avevano raccontato molti dei ragazzi intervistati. Di qui l'idea di realizzare un film, ora diventata splendida realtà con Fino a qui tutto bene.
Come ha scritto Roan Johnson, "l'Università di Pisa mi ha chiesto di fare un documentario e io mi sono sorpreso ad ascoltare ragazzi che, anziché lamentarsi per la crisi, avevano un atteggiamento di sfida. Di rilanciare, piuttosto che arrendersi. Doveva essere un documentario, è diventato un film".
Massimo Augello
Rettore dell'Università di Pisa