A Ingegneria le Robotics Research Jam Sessions, un workshop internazionale per discutere delle frontiere della robotica
Lunedì 11 giugno dalle 14.00 alle 19.00 e martedì 12 giugno, dalle 8.30 alle 12.45, alla Scuola di Ingegneria di Pisa, si terrà il tradizionale evento delle Robotics Research Jam Sessions (RRJS) del Centro di Ricerca “Enrico Piaggio”. La prima edizione delle RRJS si è tenuta nel 2011, in occasione della discussione della tesi di dottorato di studenti in Robotica della Scuola di Ingegneria, quando alcuni illustri scienziati sono stati invitati come membri della commissione di valutazione. In quell’occasione, gli scienziati, assieme ad altri ricercatori, hanno presentato elementi di frontiera della loro ricerca, in uno stile informale e in un clima entusiastico di interazione e discussione che ricorda da vicino quello delle “jam session” musicali.
Quest’anno le RRJS verteranno sui temi di “Haptics and advanced human robot-interaction”, con presentazioni di accademici di fama internazionale sugli aspetti legati alla modellazione del senso del tatto e allo sviluppo di interfacce per la restituzione dell’informazione tattile e di forza in ambienti virtuali, per la robotica assistiva, e la tele-operazione. Uno dei temi cardine è rappresentato dallo studio e sviluppo di mani artificiali, sia per la protesica che per la robotica, e di algoritmi di controllo sensori-motorio di questi sistemi. Altro tema cardine è la robotica collaborativa, ovvero l’interazione uomo-macchina mediata da interfacce di input e di restituzione sensoriale.
A intervenire saranno ricercatori italiani da Centro Piaggio dell’Università di Pisa, Istituto Italiano di Tecnologia, Scuola Superiore S.Anna, Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di Siena, Politecnico di Milano e ricercatori da tutto il mondo, Koc University di Istanbul, Sorbonne Université di Parigi, Max Planck Institute for Intelligent Systems di Stuttgard, Germania, EPFL di Losanna, CNRS di Rennes, Northwestern University, Rice University, University of California Santa Barbara. L’evento è sponsorizzato dal IEEE Robotics and Automation Society Italian Chapter e dal IEEE Robotics and Automation Society Technical Committee on Haptics.
L’Università di Pisa nella top ten nazionale del QS World University Rankings
Prima tra le grandi università toscane e nona a livello nazionale, l’Università di Pisa conferma la propria posizione nell’edizione 2019 del QS World University Ranking, rientrando nella top ten a livello italiano e in 422ma posizione a livello mondiale.
Il ranking elaborato dall’agenzia QS è tra i più autorevoli a livello internazionale e si basa su indicatori che misurano la reputazione degli Atenei considerati, il rapporto docenti/studenti, la produttività scientifica e il livello di internazionalizzazione. Alcuni di questi indicatori, quali ad esempio il rapporto docenti/studenti, portano le grandi università pubbliche e generaliste italiane a essere svantaggiate rispetto ai competitor internazionali e alle istituzioni di minori dimensioni. Ciò nonostante, gli Atenei che, come l’Università di Pisa, sono particolarmente impegnati sulla ricerca e godono di buona reputazione internazionale, riescono comunque a posizionarsi nella parte alta della classifica.
Analizzando i dati, l’Università di Pisa ottiene il valore più alto tra le 5 istituzioni toscane per quanto riguarda la reputazione internazionale. Inoltre, l’Ateneo pisano ottiene un miglioramento significativo rispetto allo scorso anno in particolare sull’indicatore che riguarda la produttività della ricerca. Questi risultati sono in linea con l’attenzione sempre crescente dell’Ateneo verso la ricerca.
La buona performance dell’Ateneo nel QS World University Ranking conferma i risultati relativi alle singole discipline (già pubblicati a febbraio dalla stessa agenzia) in cui l’Università di Pisa aveva riportato un generale miglioramento con punte di eccellenza in Matematica, Fisica e Scienze dell’Antichità (12a al mondo), come anche in Computer Science e in Electrical Engineering.
“Tra le prime dieci istituzioni di studio italiane tre sono a Pisa e, tra le università generaliste, la nostra è la quinta in Italia - commenta il rettore Paolo Mancarella – Quelle che ci precedono hanno sede in città con popolazioni che vanno da più del doppio a trenta volte Pisa – e conclude - l’eccellenza della nostra città, che fa perno sul nostro ateneo, è comprovata. Ci auguriamo che le scelte ministeriali tengano nel dovuto conto questo straordinario concentrato di sapere, garantendoci risorse adeguate per confermare e migliorare ancora la qualità del nostro lavoro”.
Avviso di fabbisogno interno per “Valutazione della modulazione delle chemochine nelle colture cellulari primarie e nelle linee continue di tireociti sotto stimolo di farmaci modulatori della funzione tiroidea e dell’infiammazione”. Scad. 13/06
A Pisa la seconda Conferenza italiana di Public History
Si terrà a Pisa dall'11 al 15 giugno la Seconda Conferenza italiana di Public History (http://www.aiph.it), nuovo campo di studi e di attività che promuove la storia come risorsa essenziale per la società, nella convinzione che essa, come sapere critico e metodo di lavoro, sia necessaria per la risoluzione dei problemi del presente. Il motto scelto per l'appuntamento pisano, "Metti la storia a lavoro", è quanto mai adatto a descrivere una manifestazione che proporrà 380 occasioni di incontro, studio e confronto e 12 iniziative che coinvolgeranno direttamente il pubblico in diversi luoghi della città. Tra queste, un gioco di ruolo dal vivo che riguarderà le leggi razziali del 1938, a 80 anni dalla promulgazione, e uno speed networking in cui studenti, laureandi, dottorandi e giovani aspiranti public historian potranno incontrare i professionisti in grado di guidarli nelle loro imprese.
La Conferenza, nel corso della quale sarà anche discusso e pubblicato il Manifesto della Public History italiana, è stata presentata in Rettorato, giovedì 7 giugno, dalla delegata per la Comunicazione e la diffusione della cultura dell'Università di Pisa, Sandra Lischi, dalla responsabile della Conferenza pisana, Enrica Salvatori, dal professor Paolo Pezzino, in rappresentanza della Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, dal direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli, e dal ricercatore dell'Istituto di linguistica computazionale "Zampolli" del CNR, Federico Boschetti.
Visto l'interesse con cui la Public History guarda al pubblico, il pomeriggio dell'11 giugno, il giorno che precede la formale apertura dei lavori scientifici, saranno aperti alla cittadinanza diversi laboratori, legati principalmente, ma non solo, alla storia digitale. Si parlerà così di GIS e storia, di realtà virtuale, di cittadinanza responsabile, di uso della storia nei conflitti e nella lotta alla mafia, della visione del Risorgimento, del trattamento automatico dei documenti storici, dell’edizione digitale di una fonte e di molto altro ancora. Inoltre sarà possibile partecipare a una visita guidata della Pisa risorgimentale che terminerà con una “Pinta di Storia” ovvero una birra da bersi in compagnia di giovani e meno giovani storici del Risorgimento italiano. Insieme al Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici e all’Associazione Secondi Figli, sarà inoltre proposto un gioco di ruolo dal vivo in cui i partecipanti, semplici cittadini, saranno catapultati indietro nel tempo nel 1938, all’epoca della promulgazione delle leggi razziali.
Durante i lavori veri e propri della Conferenza saranno discussi 76 panel, per un totale di 380 relazioni, e saranno presentati 32 poster. Per favorire la discussione sui temi di maggior interesse, sono state inoltre organizzate 6 tavole rotonde, con la proiezione di 3 documentari e la rappresentazione della pièce teatrale di Davide Enia dal titolo "Raccontare la memoria".
Al termine della settimana, infine, i convegnisti interessati potranno andare alla scoperta della mura medievali di Pisa.
I lavori saranno seguiti in diretta sugli account social di Instagram, Twitter e Facebook; le foto e i video saranno condivisi usando l’hashtag ufficiale #AIPH2018, oltre che #publichistory. Successivamente sul sito dell’Associazione sarà pubblicato il Book of Abstracts in formato digitale, che conterrà i riassunti degli interventi e dei poster, oltre che immagini e video della conferenza.
L’Università di Pisa nella top ten nazionale del QS World University Rankings
Prima tra le grandi università toscane e nona a livello nazionale, l’Università di Pisa conferma la propria posizione nell’edizione 2019 del QS World University Rankings, rientrando nella top ten a livello italiano e in 422ma posizione a livello mondiale.
Il ranking elaborato dall’agenzia QS è tra i più autorevoli a livello internazionale e si basa su indicatori che misurano la reputazione degli Atenei considerati, il rapporto docenti/studenti, la produttività scientifica e il livello di internazionalizzazione. Alcuni di questi indicatori, quali ad esempio il rapporto docenti/studenti, portano le grandi università pubbliche e generaliste italiane a essere svantaggiate rispetto ai competitor internazionali e alle istituzioni di minori dimensioni. Ciò nonostante, gli Atenei che, come l’Università di Pisa, sono particolarmente impegnati sulla ricerca e godono di buona reputazione internazionale, riescono comunque a posizionarsi nella parte alta della classifica.
Analizzando i dati, l’Università di Pisa ottiene il valore più alto tra le 5 istituzioni toscane per quanto riguarda la reputazione internazionale. Inoltre, l’Ateneo pisano ottiene un miglioramento significativo rispetto allo scorso anno in particolare sull’indicatore che riguarda la produttività della ricerca. Questi risultati sono in linea con l’attenzione sempre crescente dell’Ateneo verso la ricerca.
La buona performance dell’Ateneo nel QS World University Ranking conferma i risultati relativi alle singole discipline (già pubblicati a febbraio dalla stessa agenzia) in cui l’Università di Pisa aveva riportato un generale miglioramento con punte di eccellenza in Matematica, Fisica e Scienze dell’Antichità (12a al mondo), come anche in Computer Science e in Electrical Engineering.
“Tra le prime dieci istituzioni di studio italiane tre sono a Pisa e, tra le università generaliste, la nostra è la quinta in Italia - commenta il rettore Paolo Mancarella – Quelle che ci precedono hanno sede in città con popolazioni che vanno da più del doppio a trenta volte Pisa – e conclude - l’eccellenza della nostra città, che fa perno sul nostro ateneo, è comprovata. Ci auguriamo che le scelte ministeriali tengano nel dovuto conto questo straordinario concentrato di sapere, garantendoci risorse adeguate per confermare e migliorare ancora la qualità del nostro lavoro”.
A Pisa la seconda Conferenza italiana di Public History
Si terrà a Pisa dall'11 al 15 giugno la Seconda Conferenza italiana di Public History (http://www.aiph.it), nuovo campo di studi e di attività che promuove la storia come risorsa essenziale per la società, nella convinzione che essa, come sapere critico e metodo di lavoro, sia necessaria per la risoluzione dei problemi del presente. Il motto scelto per l'appuntamento pisano, "Metti la storia a lavoro", è quanto mai adatto a descrivere una manifestazione che proporrà 380 occasioni di incontro, studio e confronto e 12 iniziative che coinvolgeranno direttamente il pubblico in diversi luoghi della città. Tra queste, un gioco di ruolo dal vivo che riguarderà le leggi razziali del 1938, a 80 anni dalla promulgazione, e uno speed networking in cui studenti, laureandi, dottorandi e giovani aspiranti public historian potranno incontrare i professionisti in grado di guidarli nelle loro imprese.
La Conferenza, nel corso della quale sarà anche discusso e pubblicato il Manifesto della Public History italiana, è stata presentata in Rettorato, giovedì 7 giugno, dalla delegata per la Comunicazione e la diffusione della cultura dell'Università di Pisa, Sandra Lischi, dalla responsabile della Conferenza pisana, Enrica Salvatori, dal professor Paolo Pezzino, in rappresentanza della Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, dal direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli, e dal ricercatore dell'Istituto di linguistica computazionale "Zampolli" del CNR, Federico Boschetti.
Visto l'interesse con cui la Public History guarda al pubblico, il pomeriggio dell'11 giugno, il giorno che precede la formale apertura dei lavori scientifici, saranno aperti alla cittadinanza diversi laboratori, legati principalmente, ma non solo, alla storia digitale. Si parlerà così di GIS e storia, di realtà virtuale, di cittadinanza responsabile, di uso della storia nei conflitti e nella lotta alla mafia, della visione del Risorgimento, del trattamento automatico dei documenti storici, dell’edizione digitale di una fonte e di molto altro ancora. Inoltre sarà possibile partecipare a una visita guidata della Pisa risorgimentale che terminerà con una “Pinta di Storia” ovvero una birra da bersi in compagnia di giovani e meno giovani storici del Risorgimento italiano. Insieme al Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici e all’Associazione Secondi Figli, sarà inoltre proposto un gioco di ruolo dal vivo in cui i partecipanti, semplici cittadini, saranno catapultati indietro nel tempo nel 1938, all’epoca della promulgazione delle leggi razziali.
Durante i lavori veri e propri della Conferenza saranno discussi 76 panel, per un totale di 380 relazioni, e saranno presentati 32 poster. Per favorire la discussione sui temi di maggior interesse, sono state inoltre organizzate 6 tavole rotonde, con la proiezione di 3 documentari e la rappresentazione della pièce teatrale di Davide Enia dal titolo "Raccontare la memoria". Al termine della settimana, infine, i convegnisti interessati potranno andare alla scoperta della mura medievali di Pisa.
I lavori saranno seguiti in diretta sugli account social di Instagram, Twitter e Facebook; le foto e i video saranno condivisi usando l’hashtag ufficiale #AIPH2018, oltre che #publichistory. Successivamente sul sito dell’Associazione sarà pubblicato il Book of Abstracts in formato digitale, che conterrà i riassunti degli interventi e dei poster, oltre che immagini e video della conferenza.
Spettacolo "Essere Amleto - studio #1"
https://www.unipi.it/index.php/attivita-e-viaggi-studenteschi/item/12600-spettacolo-essere-amleto
Spettacolo "Essere Amleto - studio #1"
Lunedì 18 giugno alle 21.00, in Via Derna, si svolgerà lo spettacolo "Essere Amleto - studio #1" del gruppo GRACT.
Lo spettacolo, liberamente tratto da Amleto di William Shakespeare, vedrà in scena Cecilia Bartalena, Beatrice Biondi, Elisabetta Biondi, Mario Cortese, Andrea Parri, Ilaria Strazzulla e Lara Vegnuti; la regia è di Silvia Rubes.
La serata, ad ingresso gratuito, è realizzata i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa
Info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
https://www.facebook.com/gract.teatro/