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EVENTO ANNULLATO CAUSA MALTEMPO

Il 23 ottobre dalle 19.30 alle 21 lo spettacolo aperto alla cittadinanza che unisce arte e scienza curato dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e INFN

Prima iniziano le braccia poi il resto del corpo, ogni ballerino e ballerina rappresenta un qubit di un computer quantistico; quindi, tutto si trasforma in luce proiettate sulle mura del Camposanto monumentale dietro la Torre pendente di Pisa. E’ la "danza dei qubit", uno spettacolo che mette insieme arte e scienza e che andrà in scena mercoledì 23 ottobre dalle 19.30 allo 21 in Piazza dei Miracoli. L’evento aperto alla cittadinanza inaugura la conferenza internazionale “Quantum Gases, Fundamental Interactions, and Cosmology” che si svolge dal 23 al 25 ottobre in città organizzata dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e dall’INFN-sezione di Pisa.
La serata prevede un flash mob iniziale alle 19,30: a partire da un’idea nata alla Sherbrooke University in Canada, i movimenti dei danzatori e delle danzatrici riprodurranno un formalismo matematico utilizzato per rappresentare visivamente lo stato quantistico, infine coinvolgendo il pubblico. Nella seconda parte del programma, dalle 20,15 una coreografia di luci sarà proiettata sulle mura sud del Camposanto monumentale, con la collaborazione dell’Opera Primaziale. Si tratta dell’evoluzione temporale della “funzione d'onda”: il videomapping rappresenta la probabilità di trovare una particella quantistica in una regione di spazio. I pattern luminosi sono tanto più intensi quanto più grande è la probabilità e i calcoli sono effettuati mediante la celebre equazione di Schroedinger. Attraverso questa suggestiva visualizzazione verrà illustrato il significato fisico della danza.

“Lo danza dei qubit rappresenta in maniera intuitiva la matematica della fisica quantistica attraverso la danza, per coinvolgere in prima persona il pubblico, e le immagini, per formare un ricordo vivido nella memoria di chi assisterà - racconta la professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa - da anni con il mio gruppo di ricerca ricerchiamo in collaborazioni internazionali metodi per raccontare la scienza anche attraverso i linguaggi dell’arte che, come la matematica, sono estremamente densi e compatti, come per esempio è stato con l’installazione interattiva Quantum Jungle ora al Polo Fibonacci dell’Ateneo. La danza si rivela così efficace nella narrazione scientifica e infatti la coreografia nasce in un team di scienziati, scienziate e ballerine e ballerini. A fare da ponte Chiara nostra neolaureata e ballerina della Ghezzi che ha appena un dottorato appena iniziato al King’s College”.

La "danza dei qubit" è stata realizzata con una collaborazione internazionale coordinata dall’Università di Pisa, che coinvolge l’Institut quantique de Université de Sherbrooke in Quebec e il consorzio europeo CircleU, sostenitore e cofinanziatore grazie al supporto del professor Alessio Cavicchi, delegato dell’Ateneo pisano per la promozione della Cultura imprenditoriale. Alla parte artistica hanno collaborato la Scuola di danza Elsa Ghezzi di Pisa di Stefania Zucchelli e MUMU srl di Lorenzo Garzella. L’evento ha inoltre il supporto dell’Associazione Frontiers Detectors for Frontiers Physics e la collaborazione tecnica della ditta Bufalini Francesco srl. Il team coordinato da Marilù Chiofalo è composto da Jorge Yago Malo, Antonio Romano, Chiara Coviello e Vittoria Stanzione del Dipartimento di fisica, Giulia Sandroni e Rachele Bellina della Scuola Ghezzi, con la collaborazione di Ghislain Lefebvre e Dominique Wolfshagen di Sherbrooke, e di Simon Goorney della Aarhus University di CircleU.

Pisa, 24 ottobre 2024 - In riferimento all’articolo pubblicato sul quotidiano Il Tirreno in data 23 ottobre u.s., dal titolo “Guerra tra medici negli ospedali, I professori colonizzano l’Asl”, si vuole innanzitutto segnalare che non vi è alcuna “guerra” e men che meno una “colonizzazione”.

E’ opportuno precisare che la convenzione quadro tra l’Università di Pisa e l’Azienda USL Toscana Nord Ovest, è un accordo generale, volto a porre in primo luogo le basi di una ampia e strutturata collaborazione scientifica e didattica. Si tratta di un modello che l’Università ha già adottato negli ultimi due anni con numerosi enti e con diverse finalità.

Poiché si tratta di convenzione quadro, i suoi effetti immediati e diretti sono nulli. In altre parole, per passare alla applicazione pratica saranno necessari specifici accordi attuativi, che richiederanno anche la firma di AOUP (art. 2 della Convenzione).

Bisogna ricordare inoltre che nell'area medica universitaria esiste un chiaro principio di inscindibilità delle funzioni didattiche, di ricerca e assistenziali, che l’accordo quadro ha necessariamente previsto. Ciò che evidentemente non si è colto nell’articolo è lo spirito bidirezionale dell’accordo, che favorisce uno scambio di competenze tra i professionisti UNIPI e Asl, prevedendo sì lo svolgimento di attività assistenziale di medici universitari in Asl se previsto dalla collaborazione scientifica e didattica, ma al tempo stesso un ampio coinvolgimento dei medici Asl in attività di ricerca e didattica (già adesso i corsi di laurea delle professioni sanitarie vedono il coinvolgimento di numerosi professionisti dell’Asl nella docenza, così come in base all’accordo essi potrebbero essere inclusi formalmente nelle docenze delle scuole di specializzazione).

La possibilità teorica che alcuni docenti UniPI possano svolgere attività assistenziale in strutture diverse da AOUP era nel programma elettorale dell'attuale Rettore ed è bene ricordare che è già stata attuata più volte (seppur sporadicamente) in passato, ed inoltre è stata sollecitata da alcune amministrazioni locali e, discussa, in modo assolutamente trasparente, con le autorità regionali e con i soggetti, a diverso titoli, competenti.

Più in generale, non si può dimenticare, e in questa sede occorre ribadire, che le assegnazioni degli incarichi dirigenziali nelle aziende sanitarie sono disciplinate dalla legge e non possono certamente essere messe in discussione, alterate o modificate da diversi accordi di natura decentrata. In questa direzione, la stessa Convenzione, ovviamente, richiama (all’art. 5) la normativa vigente e, per ciò che interessa, il D.lgs. 517/1999.

Confidiamo che la collaborazione continui e si rafforzi, nel rispetto delle prerogative, delle autonomie e delle competenze specifiche di tutti gli enti coinvolti.
L’idea che UniPI cerca di sostenere è che questo processo di sviluppo e miglioramento delle sinergie esistenti sia condotto attraverso un confronto serio, rigoroso, aperto e continuo, come, d’altra parte, quotidianamente si cerca di fare.
Si ribadisce quindi che non esiste, alcuno “scontro” o alcuna "guerra", termini in questo momento assolutamente fuori contesto, almeno per quanto concerne le intenzioni e gli atti concreti posti in essere dal mondo universitario.

Un braccio robotico preleva i frammenti ceramici o di pietra, li passa ai sensori per le analisi chimico fisiche e crea poi un modello 3D completo di dati e informazioni. Questo avveniristico scenario che unisce robotica e intelligenza artificiale, destinato a rivoluzionare il mondo dell’archeologia, sarà presto realtà grazie ad AUTOMATA, un nuovo progetto quinquennale (2024-2029) coordinato dall’Università di Pisa e finanziato dal programma HorizonEU dell’Unione Europea. AUTOMATA svilupperà due prototipi di braccia robotiche smart, uno dei quali sarà testato qui a Pisa nei laboratori del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Inoltre, l’idea è di diffondere il più possibile questa tecnologia rendendola disponibile a basso costo: i software saranno rilasciati come open source e le principali componenti robotiche del dispositivo potranno essere riprodotte con una stampante 3D.

“Ad oggi la fase di analisi dei reperti richiede molto tempo e forti competenze per questo non è possibile fare analisi in modo massivo – spiega Gabriele Gattiglia, coordinatore del progetto – tutto questo con AUTOMATA è destinato a cambiare. AUTOMATA faciliterà la documentazione archeologica grazie allo sviluppo di un sistema di digitalizzazione avanzata che integra sensoristica archeometrica, automazione robotica e Intelligenza Artificiale. I reperti diventeranno così oggetti parlanti a partire da origini, utilizzi ed evoluzione per raccontare la vita quotidiana, le relazioni, l'ambiente e la storia umana di chi ci ha preceduto”.

A livello tecnico, AUTOMATA consentirà una digitalizzazione rapida e a basso costo. Questo approccio semplificherà l'acquisizione dei dati, a beneficio di istituzioni pubbliche e private, musei e istituti dedicati alla ricerca, alla conservazione e alla tutela. Non ultimo, il lavoro di documentazione di AUTOMATA andrà ad arricchire il Cloud dedicato alla condivisione e all’utilizzo innovativo del patrimonio culturale che l’Unione Europea sta costruendo (ECCCH: European Collaborative Cloud for Cultural Heritage - ECHOES project: European Cloud for Heritage OpEn Science).

I partner. AUTOMATA sarà realizzato da un partenariato di eccellenza composto da dodici organizzazioni accademiche e non accademiche provenienti da sette paesi (le università di Bordeaux Montaigne, York, Barcellona, Gerusalemme; il King’s college di Londra; l’Istituto Italiano di Tecnologia; l’Institut National de Recherches Archéologiques Préventives-INRAP; il Museo Archeologico di Zagabria; le imprese italiane QBrobotics e Miningful e l’agenzia di comunicazione belga Culturelab) sotto il coordinamento dell'Università di Pisa. Coordinatore del progetto è il professore Gabriele Gattiglia, docente di Metodologia della ricerca archeologica e Archeologia digitale presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Lo stesso Dipartimento sarà protagonista con un team interdisciplinare di archeologi, filosofi ed esperti di comunicazione. Fanno parte del gruppo di ricerca Francesca Anichini, project e communication manager del progetto, i docenti di archeologia Federico Cantini, Niccolò Mazzucco e Simonetta Menchelli, la filosofa prof.ssa Veronica Neri e l’esperto di videocomunicazione Nicola Trabucco

Il progetto è stato presentato martedì 22 ottobre  presso la Gipsoteca di Arte Antica dell’Università di Pisa. All’evento hanno partecipato rappresentanti della Commissione Europea, del progetto ECHOES e dei partener del consorzio.

 

Un braccio robotico preleva i frammenti ceramici o di pietra, li passa ai sensori per le analisi chimico fisiche e crea poi un modello 3D completo di dati e informazioni. Questo avveniristico scenario che unisce robotica e intelligenza artificiale, destinato a rivoluzionare il mondo dell’archeologia, sarà presto realtà grazie ad AUTOMATA, un nuovo progetto quinquennale (2024-2029) coordinato dall’Università di Pisa e finanziato dal programma HorizonEU dell’Unione Europea. AUTOMATA svilupperà due prototipi di braccia robotiche smart, uno dei quali sarà testato qui a Pisa nei laboratori del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Inoltre, l’idea è di diffondere il più possibile questa tecnologia rendendola disponibile a basso costo: i software saranno rilasciati come open source e le principali componenti robotiche del dispositivo potranno essere riprodotte con una stampante 3D.

 

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I partner di Automata al kick off meeting a Pisa


“Ad oggi la fase di analisi dei reperti richiede molto tempo e forti competenze per questo non è possibile fare analisi in modo massivo – spiega Gabriele Gattiglia, coordinatore del progetto – tutto questo con AUTOMATA è destinato a cambiare. AUTOMATA faciliterà la documentazione archeologica grazie allo sviluppo di un sistema di digitalizzazione avanzata che integra sensoristica archeometrica, automazione robotica e Intelligenza Artificiale. I reperti diventeranno così oggetti parlanti a partire da origini, utilizzi ed evoluzione per raccontare la vita quotidiana, le relazioni, l'ambiente e la storia umana di chi ci ha preceduto”.

A livello tecnico, AUTOMATA consentirà una digitalizzazione rapida e a basso costo. Questo approccio semplificherà l'acquisizione dei dati, a beneficio di istituzioni pubbliche e private, musei e istituti dedicati alla ricerca, alla conservazione e alla tutela. Non ultimo, il lavoro di documentazione di AUTOMATA andrà ad arricchire il Cloud dedicato alla condivisione e all’utilizzo innovativo del patrimonio culturale che l’Unione Europea sta costruendo (ECCCH: European Collaborative Cloud for Cultural Heritage - ECHOES project: European Cloud for Heritage OpEn Science).

I partner. AUTOMATA sarà realizzato da un partenariato di eccellenza composto da dodici organizzazioni accademiche e non accademiche provenienti da sette paesi (le università di Bordeaux Montaigne, York, Barcellona, Gerusalemme; il King’s college di Londra; l’Istituto Italiano di Tecnologia; l’Institut National de Recherches Archéologiques Préventives-INRAP; il Museo Archeologico di Zagabria; le imprese italiane QBrobotics e Miningful e l’agenzia di comunicazione belga Culturelab) sotto il coordinamento dell'Università di Pisa. Coordinatore del progetto è il professore Gabriele Gattiglia, docente di Metodologia della ricerca archeologica e Archeologia digitale presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Lo stesso Dipartimento sarà protagonista con un team interdisciplinare di archeologi, filosofi ed esperti di comunicazione. Fanno parte del gruppo di ricerca Francesca Anichini, project e communication manager del progetto, i docenti di archeologia Federico Cantini, Niccolò Mazzucco e Simonetta Menchelli, la filosofa prof.ssa Veronica Neri e l’esperto di videocomunicazione Nicola Trabucco

Il progetto è stato presentato martedì 22 ottobre  presso la Gipsoteca di Arte Antica dell’Università di Pisa. All’evento hanno partecipato rappresentanti della Commissione Europea, del progetto ECHOES e dei partener del consorzio.

 

Giovedì, 24 Ottobre 2024 10:34

Circle U. Climate Day - Call for proposals

climate dayThanks to the input from participants during the Climate Hub's ideation workshop on climate education in 2023, the hub developed the idea for Circle U.'s Climate Day. The Climate Day is organized by Circle U.‘s Climate Knowledge Hub and will take place on Thursday, June 5, 2025, between 09.00am – 08.00pm (CET).

Through various events, course offers and initiatives, we aim to educate, raise awareness and facilitate exchange on climate change and sustainability. This is an opportunity to talk about current research, open up learning offers at our universities, reach out to the public and also reinforce Circle U.’s profile and mission.

Whether you are a teacher, researcher, student or part of our administrative staff - this Climate Day is your chance to be part of a conversation driving education and positive change.
In order to be able to plan an enriching programme and provide support at the respective university, we kindly ask interested parties to submit their format/ event proprosal until November 22, 2024 via the submission form.

>>Submit your proposal here!

Who is eligible to submit an event/ course offer?

The call is open to:
- academic and research staff from all disciplines and levels working at any Circle U. member university,
- administrative/professional staff,
- students working or being enrolled at any Circle U. member university.

Which events and formats are possible?
- Panel discussions
- Lectures & Keynotes
- Talks & Conversations
- Workshops
- Guided tours
- Poetry & Science Slams
- Webinars
- Readings
- Exhibitions

We encourage the organization of digital and/or hybrid formats, ideally to be held in English. However, we also support events that will be organized in-situ at the member universities and/or will use the local language (e.g. Norwegian, French, German).

More information available here.



Pisa, 24 ottobre 2024 - In riferimento all’articolo pubblicato sul quotidiano Il Tirreno in data 23 ottobre u.s., dal titolo “Guerra tra medici negli ospedali, I professori colonizzano l’Asl”, si vuole innanzitutto segnalare che non vi è alcuna “guerra” e men che meno una “colonizzazione”.

E’ opportuno precisare che la convenzione quadro tra l’Università di Pisa e l’Azienda USL Toscana Nord Ovest, è un accordo generale, volto a porre in primo luogo le basi di una ampia e strutturata collaborazione scientifica e didattica. Si tratta di un modello che l’Università ha già adottato negli ultimi due anni con numerosi enti e con diverse finalità.

Poiché si tratta di convenzione quadro, i suoi effetti immediati e diretti sono nulli. In altre parole, per passare alla applicazione pratica saranno necessari specifici accordi attuativi, che richiederanno anche la firma di AOUP (art. 2 della Convenzione).

Bisogna ricordare inoltre che nell'area medica universitaria esiste un chiaro principio di inscindibilità delle funzioni didattiche, di ricerca e assistenziali, che l’accordo quadro ha necessariamente previsto. Ciò che evidentemente non si è colto nell’articolo è lo spirito bidirezionale dell’accordo, che favorisce uno scambio di competenze tra i professionisti UNIPI e Asl, prevedendo sì lo svolgimento di attività assistenziale di medici universitari in Asl se previsto dalla collaborazione scientifica e didattica, ma al tempo stesso un ampio coinvolgimento dei medici Asl in attività di ricerca e didattica (già adesso i corsi di laurea delle professioni sanitarie vedono il coinvolgimento di numerosi professionisti dell’Asl nella docenza, così come in base all’accordo essi potrebbero essere inclusi formalmente nelle docenze delle scuole di specializzazione).

La possibilità teorica che alcuni docenti UniPI possano svolgere attività assistenziale in strutture diverse da AOUP era nel programma elettorale dell'attuale Rettore ed è bene ricordare che è già stata attuata più volte (seppur sporadicamente) in passato, ed inoltre è stata sollecitata da alcune amministrazioni locali e, discussa, in modo assolutamente trasparente, con le autorità regionali e con i soggetti, a diverso titoli, competenti.

Più in generale, non si può dimenticare, e in questa sede occorre ribadire, che le assegnazioni degli incarichi dirigenziali nelle aziende sanitarie sono disciplinate dalla legge e non possono certamente essere messe in discussione, alterate o modificate da diversi accordi di natura decentrata. In questa direzione, la stessa Convenzione, ovviamente, richiama (all’art. 5) la normativa vigente e, per ciò che interessa, il D.lgs. 517/1999.

Confidiamo che la collaborazione continui e si rafforzi, nel rispetto delle prerogative, delle autonomie e delle competenze specifiche di tutti gli enti coinvolti.
L’idea che UniPI cerca di sostenere è che questo processo di sviluppo e miglioramento delle sinergie esistenti sia condotto attraverso un confronto serio, rigoroso, aperto e continuo, come, d’altra parte, quotidianamente si cerca di fare.
Si ribadisce quindi che non esiste, alcuno “scontro” o alcuna "guerra", termini in questo momento assolutamente fuori contesto, almeno per quanto concerne le intenzioni e gli atti concreti posti in essere dal mondo universitario.

Nuovo appuntamento con la rassegna ‘Ne parliamo in Sapienza’, il ciclo di incontri e seminari che l’Università di Pisa organizza attraverso il Cidic-Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura con esperti ed esperte del mondo della ricerca e della società civile.

Dopo i temi della prima edizione (2022) dedicata alle grandi sfide dell’attualità (la salute, l’istruzione, la guerra, il PNRR), e le due edizioni 2023 incentrate sul significato del 25 aprile e all’etica e responsabilità del confronto, Giovedì 24 ottobre, a partire dalle ore 16, nell’Aula Magna Nuova del Palazzo La Sapienza di Pisa si parlerà di “Gli Stati Uniti al voto. Qual è la vera posta in gioco?”

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Intervengono Natalia Augias (Corrispondente RAI dal Regno Unito), Antonio Di Bella (Corrispondente RAI per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dagli Stati Uniti), Viviana Mazza (Inviata Stati Uniti Corriere della Sera), Agnese Pini (Direttrice dei quotidiani editi dal gruppo Monrif: Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, Il Telegrafo e Quotidiano Nazionale), Walter Veltroni (Giornalista e scrittore) e Alessandro Volpi (Università di Pisa) A moderare l’incontro sarà il professor Saulle Panizza (Direttore CIDIC – Università di Pisa):

"Grazie alla presenza di autorevoli personaggi ben noti anche al grande pubblico, avremo la possibilità di analizzare i contenuti, i pregi e i difetti dei programmi dei candidati, ma soprattutto le conseguenze socio-economiche e i possibili effetti del voto sugli equilibri internazionali, già fortemente compromessi dai numerosi conflitti in corso. Con l’aiuto degli studenti e del pubblico, avremo così modo di approfondire i risvolti di un passaggio centrale della nostra realtà contemporanea, dai possibili riflessi sulla vita di ciascuno di noi”, dicono gli organizzatori.

L’incontro è rivolto alla cittadinanza e, in particolare, agli studenti dell’Università di Pisa. Si strutturerà, infatti, come un dialogo aperto. A tal proposito, è già in funzione, e lo rimarrà fino alla chiusura dell’incontro, un form attraverso il quale porre la propria domanda ai relatori. Questo il link https://forms.office.com/e/phM3QVdihD. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

foto BantiSi è spento serenamente, la sera di martedì 22 ottobre, il professor Ottavio Banti, che solo lo scorso 29 settembre aveva tagliato il traguardo di un secolo di vita. In servizio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa dal 1965 al 1993, ha impartito a diverse generazioni di studenti l’insegnamento di Paleografia latina e tenuto i corsi di Antichità medievali e di Epigrafia medievale presso la Scuola Speciale per Archeologi.

Come storico del Medioevo ha approfondito in particolare la Storia delle Istituzioni (origine del Comune, governi podestarili, regimi signorili), nell’ambito della Paleografia latina ha curato edizioni di cronache e di documenti, mentre in campo epigrafico è stato uno dei più autorevoli studiosi.

Per i suoi meriti scientifici e per gli importanti incarichi ricoperti a livello di Ateneo (prorettore, membro di commissioni) e come direttore del Dipartimento di Medievistica, nel 1985 è stato insignito del prestigioso Ordine del Cherubino.

Grande impegno Ottavio Banti ha profuso anche nell’attività della Società Storica Pisana, soprattutto come direttore per quasi mezzo secolo del «Bollettino Storico Pisano» e come autore, nelle pagine della rivista, di numerosi e densi saggi, nonché curatore di volumi nelle collane. L’elenco dei suoi scritti fino al 2014 è pubblicato nell’annata LXXXIII del Bollettino, a lui dedicato in occasione dei suoi novant’anni.

Così lo ricorda la professoressa Gabriella Garzella: “Ho avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo per oltre mezzo secolo. Come allieva ‘biennale’ del corso di Paleografia ho potuto rivivere gli esami sostenuti a suo tempo grazie a certi taccuini gelosamente custoditi, in cui il professor Banti annotava con minuzia le domande rivolte allo studente con le risposte e il voto finale impartito. Poi, da collega, ho potuto affiancarlo come Segretaria del Consiglio di Dipartimento negli anni dei suoi mandati di Direttore di Medievistica, e infine come Segretaria della Società Storica Pisana. Oltre alla stima profonda per uno dei miei maestri, mi ha legato a lui un sincero affetto, ricambiato da tante piccole attenzioni: ricorderò soltanto il dono di tanti suoi estratti, sempre accompagnati da una dedica in versi, quei versi arguti che gli sgorgavano fluidi e rivelavano una vena poetica a molti rimasta sconosciuta”.

I funerali si terranno nel pomeriggio di giovedì 24 ottobre, alle ore 16, nella Chiesa di Santa Caterina a Pisa.


Qui di seguito pubblichiamo un ricordo del professor Ottavio Banti scritto dal professor Mauro Ronzani.


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Il 22 ottobre 2024 è morto a Pisa - la città in cui aveva vissuto la più gran parte dei suoi 100 anni di vita - il prof. Ottavio Banti, che per oltre un quarantennio ha tenuto presso la Facoltà di Lettere e Filosofia l'insegnamento di Paleografia e diplomatica, dapprima come incaricato, poi dal 1973 come professore straordinario e quindi ordinario. Il suo corso, fondato su un'accorta miscela di nozioni generali e teoriche e di esercitazioni pratiche di lettura di scritture latine dal I al XV secolo dell'era volgare, è stato un passaggio obbligato nella carriera di centinaia di studenti di storia, di lettere, di storia dell'arte, per i quali ha costituito un'esperienza formativa preziosa e memorabile. Banti era nato scientificamente come storico della politica e della società. La tesi di laurea assegnatagli da Ottorino Bertolini (e pubblicata in parte nell'annata 1951-52 del "Bollettino storico pisano") riguardava la signoria di Iacopo d'Appiano su Pisa (1392-1399); e su questo argomento Banti sarebbe ritornato un ventennio più tardi, con il solido e maturo volume pubblicato nel 1971, e ancora valido.

Nel frattempo, egli aveva sviluppato l'interesse per lo studio delle fonti - tanto narrative quanto documentarie - nella loro materialità e in relazione al contesto della loro produzione: donde gli studi sulla cancelleria del Comune di Pisa e sul notariato medievale pisano, come pure su La genesi dei testi cronistici pisani del secolo XIV (1963), lavoro innovativo e citatissimo preparato parallelamente all'edizione della cronaca di Ranieri Sardo, pubblicata nello stesso anno presso l'Istituto storico italiano per il Medio Evo di Roma, nel cui ambiente ebbe modo di allargare i suoi orizzonti di ricerca e conoscere alcuni dei maggiori medievisti italiani. Il frutto più noto di questo allargamento di prospettive è il saggio del 1972 su "Civitas" e "commune" nelle fonti italiane dei secoli XI e XII, ancora oggi riferimento ineludibile degli studi sulle origini comunali. Già in quegli anni, peraltro, i suoi interessi si erano estesi all'epigrafia medievale, che divenne con il tempo l'oggetto prediletto dei suoi studi: nel 1995 essi occuparono buona parte della silloge intitolata Scritti di storia, diplomatica ed epigrafia, curata da Silio P. P. Scalfati, mentre nel 2003 uscì il fondamentale volume Monumenta epigraphica pisana saeculi XV antiquiora.

Ma l'attività scientifica svolta da Banti fin quasi agli ultimi giorni della sua lunga vita non può certo essere riepilogata per intero in questa sede; così come sarebbe lungo stilare l'elenco delle cariche da lui ricoperte nell'Università di Pisa (fu direttore dell'Istituto di storia medievale e moderna e del Dipartimento di Medievistica, e membro del Senato Accademico) e in altre istituzioni pisane come l'Opera del Duomo. Per questo mi piace chiudere questo breve ricordo tornando alla sua attività di docente e maestro: chi ha avuto la fortuna di essergli allievo, ogni volta che getta l'occhio sull'originale di un documento o di un testo medievale non può fare a meno di ricordare le lezioni (o le consulenze specifiche) di Ottavio Banti, rinnovando un sentimento di affetto e riconoscenza, che da oggi si rivolgerà, ancor più intensamente, alla sua memoria.

Mauro Ronzani

 

According to the latest estimates, food surpluses in the Italian agri-food chain are reaching worrying levels. In 2023, 8.7 million tonnes of food were wasted, which is equivalent to 146 kg per inhabitant, with serious environmental and economic consequences. The Region of Tuscany has responded to this emergency, , by signing an agreement in July 2024 with the Department of Agricultural, Food and Agri-environmental Sciences of the University of Pisa , through the Department of Agriculture and Rural Development, to analyse the problem of food waste in the early stages of the production chain in Tuscany and to identify possible solutions to improve the prevention of waste and the recovery of food that is still edible.

The study is part of the PhD project “Initiatives to reduce food waste and losses in agri-food companies in the Region of Tuscany and to recover surplus food”, carried out by PhD student Giulia Gallo, under the supervision of Professor Alessio Cavicchi and Professor Francesca Galli. The project falls within the framework of the traineeship foreseen by the PNRR Public Administration (PA) Ministerial Funding.

eccedenze alimentari

The study aims to map out the main Tuscan agri-food companies and charities, in order to identify the critical points of surplus management and possible solutions to improve the prevention and redistribution of food surpluses. The research will make it possible to formulate recommendations for more effective policies and regulations, aimed at raising awareness of both companies in the sector and citizens.

The agreement between the Region of Tuscany and the University of Pisa responds to the need to find effective strategies to reduce waste at a time of increasing need. According to data from Caritas Toscana, more than 13% of the Tuscan population was at risk of poverty or social exclusion, with an increasing number of families relying on charitable services in 2022. While in 2023 alone, Caritas associations in the region assisted more than 28,000 people, which is an increase of 20% compared to 2019. In particular, the proportion of families with a low level of ISEE (Equivalent Economic Situation Indicator) is higher in the socio-health areas of the north of the Region (Apuane) and in some of the provincial capitals (such as Florence, Pisa, Livorno). The Banco Alimentare della Toscana, which collects surplus food for people in need, has also seen an increase in requests for assistance, in 2022, around 132,000 people received food aid through 554 charities for the needy.

foto gallo
Giulia Gallo.

"We have long been committed to the fight against food waste,” said Stefania Saccardi, Vice-President and Agrifood Councillor, “the economic crisis has impoverished many families, leaving them in a state of hardship even when it comes to buying food. in order to combat this phenomenon, the Region of Tuscany, together with Caritas and the Tuscan Food Bank Association, has already been implementing a programme of interventions since 2015. Knowledge of food surpluses, their causes and their relative management is therefore particularly important in light of existing regulations on waste prevention and control at European, national and regional level, in order to plan and take initiatives to counteract the increase in poverty and inequalities. The results of this research may give us the opportunity to formulate recommendations for policies and regulations to be implemented, specifically, in our region”.

Another issue that should not be overlooked is the environmental one. Surplus and wasted food have a strong impact, which for Italy is about 0.4 kg of CO2 per person, a value higher than the European average, which is about 0.36 kg of CO2 per person. There are also consequences on the economy. In fact, in Italy, the economic loss due to food waste reaches 22.8 billion euros, of which 17.92 billion for domestic consumption, 2.40 billion for the agricultural process, 960 million for the food industry and 970 million for food distribution. This is occurring within a context of increasing poverty in Italy in recent years. In fact, in Italy households living in extreme poverty have increased from 7.7% in 2021 to 8.3% in 2022 (Tuscany Region, 2023).

The final stage of the project will be to disseminate the results obtained in order to make producers and processors fully aware of the situation and to raise the awareness of citizens. The results of this research will be able to contribute to the formulation of recommendations for policies and regulations to be implemented, particularly in the Region of Tuscany.

 

Pisa, 23 ottobre – Creare un legame duraturo con l’Università e la città di Pisa e rilanciare il senso di comunità anche dopo la fine degli studi. E’ questo lo spirito dietro la nuova convenzione fra l’Ateneo e l’Alap, l’Associazione laureati dell’Ateneo pisano, firmata il 23 ottobre a Palazzo alla Giornata dal rettore Riccardo Zucchi e dal presidente Alap Paolo Ghezzi.

Il rinnovato accordo rilancia la collaborazione fra le Alap e UniPi su più fronti a partire dall’organizzazione de “Il Campano d’Oro”, un premio conferito a laureati e laureate pisani che hanno raggiunto posizioni di alto prestigio nelle istituzioni, nel campo scientifico, e della cultura. Sarà inoltre istituito un tavolo di lavoro per ridefinire e rilanciare le “Nozze d’oro e d’argento con la laurea”, una cerimonia di Ateneo in cui ex studentesse e studenti festeggiano il loro venticinquesimo e il cinquantesimo anniversario della laurea.

I vari ambiti di mutuo impegno comprendono inoltre il progetto Alumni in un’ottica di collaborazioni di area vasta, la rivista Alap “Il Rintocco del Campano”, alcune iniziative istituzionali di Ateneo e del CUS come la celebrazione dell’anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara e la regata Pisa-Pavia, oltre eventi formativi-informativi per i laureandi e matricole.

“Consolidare la collaborazione con l’Alap è fondamentale per costruire una identità e un senso di comunità forti che durino nel tempo, al di là degli anni di studio in Ateneo – sottolinea il rettore Riccardo Zucchi – da questo punto di vista le associazioni alumni possono giocare un ruolo strategico su più ambiti, penso all’inserimento del mondo del lavoro dei nostri laureati e laureate, alla loro crescita professionale, ma anche al settore del fund raising sino a reti attive sul territorio capaci di coinvolgere più soggetti”.

"La firma di questa convenzione – ha detto il presidente Paolo Ghezzi - consolida e arricchisce un rapporto tra Ateneo e i suoi laureati inserendo elementi innovativi e di profondo significato, oltre a ribadire l’importanza di alcune iniziative di grande qualità che ALAP organizza da decenni come il Campano d’oro. In particolare, il lavoro del prossimo periodo sarà indirizzato alla riattivazione della cerimonia delle nozze d’oro e di argento. Un impegno costante e volontario che rinnova un rapporto vivo a testimonianza del legame tra l’Ateneo e coloro che in esso hanno avuto l’onore e la fortuna di formarsi."

Da parte dell’Università di Pisa la convenzione è frutto del lavoro coordinato dal professore Marco Macchia, delegato per i rapporti con il territorio, con i professori Giuseppe D’Onza, delegato al bilancio, Giuseppe Campanelli, prorettore per gli affari giuridici, e Francesco Leccese, prorettore per l’edilizia e il patrimonio immobiliare. Per l’Alap hanno collaborato Lorenzo Gremigni, Francesca Fiorentini, Francesca Pala, Francesco Porcelli e tutto il consiglio.

 

 

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