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L'edizione 2023 della Scuola internazionale di cristallografia dal titolo “Electron Crystallography - A deep dive into nanocrystals” sarà ospitata dall'Università di Pisa dal 3 al 6 luglio. Le iscrizioni saranno aperte fino al 31 maggio.

Organizzata dall'Associazione Italiana Cristallografia e supportata dall'Ateneo pisano, la scuola quest'anno si concentrerà sulle procedure attualmente disponibili per l'analisi di diffrazione elettronica 3D tridimensionale (3DED). Le lezioni si terranno a Palazzo Ricci con delle sessioni pratiche che si svolgeranno presso il Dipartimento di Scienze della Terra.

Durante le quattro giornate i partecipanti alla Scuola saranno coinvolti in lezioni frontali e attività pratiche tenute da un gruppo internazionale di esperti del campo. Queste attività approfondiranno le conoscenze relative alle peculiarità della diffrazione di elettroni, le procedure di acquisizione dati e i software di riduzione dei dati. La scuola coprirà sia protocolli 3DED consolidati, basati su acquisizione graduale e precessione del fascio, sia protocolli più recenti basati sull'acquisizione continua di dati attraverso rivelatori veloci e sensibili di ultima generazione, particolarmente adatti per sostanze organiche e macromolecole. Verranno descritti, inoltre, metodi e routine per la soluzione e il perfezionamento della struttura, con particolare attenzione al trattamento e all'uso degli effetti dinamici residui.

Nelle lezioni frontali e nelle attività pratiche, saranno sottolineate le caratteristiche e le problematiche specifiche relative ai composti inorganici, organici a piccole molecole e macromolecolari. I partecipanti potranno, inoltre, utilizzare in prima persona diversi software per la riduzione dei dati 3DED, soluzione della struttura e perfezionamento della struttura. Gli studenti prenderanno parte anche ad attività di laboratorio, inclusa l'acquisizione di dati 3DED e la preparazione avanzata di campioni.

L'ultima parte della scuola introdurrà infine altre metodologie all'avanguardia, come la diffrazione elettronica seriale, la mappatura dell'orientamento di fase e la funzione di distribuzione delle coppie di elettroni (ePDF).

Alla fine della scuola, gli studenti avranno acquisito una comprensione completa dei vantaggi e dei limiti dei metodi di diffrazione elettronica e saranno in grado di eseguire autonomamente la riduzione dei dati 3DED sui propri campioni di interesse. Per la maggior parte degli studenti, la Scuola AIC2023 sarà anche il punto di partenza per i partecipanti per stabilire connessioni nel campo in forte crescita della cristallografia elettronica.

Per maggiori informazioni e iscrizioni: https://school2023.cristallografia.org/

Il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi e il dirigente del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia postale per la Toscana, Lorena La Spina siglano il Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici a tutela dei sistemi informativi e delle infrastrutture tecnologiche in uso all’Ateneo pisano. Il Protocollo, firmato nella Sala Mappamondi di Palazzo alla Giornata, prevede l’adozione di procedure condivise d’intervento, basate sul tempestivo e reciproco scambio di notizie utili, teso a favorire la circolarità del flusso informativo, essenziale ai fini di una più efficace strategia di prevenzione e di incident response nel delicato settore della protezione della sicurezza cibernetica. Inoltre, il Protocollo contempla la programmazione di incontri formativi e la realizzazione di eventuali tecnologie per incrementare i livelli di prevenzione e di contrasto dei crimini informatici ai danni dei sistemi gestiti dall’Università di Pisa.

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L’iniziativa, che si inserisce nel consolidato modello di sicurezza “partecipata”, mira a rafforzare ulteriormente la “rete” che, nell’ambito del territorio toscano, vede uniti e impegnati Polizia postale, altri attori istituzionali ed i più qualificati rappresentanti del mondo imprenditoriale per la protezione delle infrastrutture informatiche individuate come “sensibili”, poiché gestite da soggetti che forniscono prestazioni essenziali. Ciò è tanto più importante anche in considerazione dei rischi derivanti dal delicato scenario internazionale, caratterizzato dal perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha portato a un complessivo aumento del numero degli episodi su base nazionale, specie ai danni di istituzioni finanziarie, nonché di Enti ed aziende che operano in altri settori strategici per il nostro Paese.

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Il documento è stato firmato alla presenza del Questore di Pisa, Gaetano Bonaccorso, che ha così commentato l’iniziativa: “Sono particolarmente grato all’Università di Pisa, alla Scuola Normale Superiore e ai rispettivi vertici, che hanno creduto e condiviso con la Polizia di Stato l’utilità di questo protocollo con il Centro Operativo della Polizia postale per la Toscana, struttura di eccellenza nella prevenzione e nel contrasto agli attacchi informatici. La collaborazione sinergica con Enti e Istituzioni e, in particolare, con il mondo universitario su questo territorio è ritenuta dalla Polizia di Stato non solo un’opportunità, ma una vera e propria necessità, con particolare riferimento ai settori della sicurezza che più di altri richiedono un supporto di conoscenza tecnica ed una costante attività di ricerca. Strumenti cui può essere fornita linfa vitale dal rapporto di collaborazione odierno, che segue quello già sottoscritto nel settembre 2022 con la Scuola Normale. La Polizia di Stato ritiene pertanto che la collaborazione con le Università Pisane, il cui prestigio è stato recentemente riaffermato anche sul piano internazionale, debba essere implementata, guardando prioritariamente alle principali emergenze di sicurezza che il nostro paese sta attraversando, nel convincimento che il reciproco scambio di conoscenza e supporto esprima una straordinaria rilevanza strategica per la soluzione di problemi complessi e ricorrenti in tema di sicurezza ed ordine pubblico.”

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“In questa epoca di continui attacchi cybernetici è importante che le istituzioni pubbliche facciano squadra, mettendo a fattor comune le proprie competenze - ha dichiarato il rettore dell'Università di Pisa, Riccardo Zucchi - Pisa, su questo fronte, vanta una lunghissima tradizione e con il protocollo firmato oggi, il nostro Ateneo si impegna, quindi, a mettere a disposizione la sua importante esperienza tecnica in materia, vista anche l’estensione dei nostri sistemi informatici, sia in termini geografici che di calcolo”.

Come evidenzia Lorena La Spina: “Dopo il Protocollo sottoscritto a settembre 2022 con la Scuola Normale Superiore di Pisa, si aggiunge oggi un ulteriore, fondamentale tassello al complesso di azioni che vedono il nostro Centro operativo quotidianamente impegnato nella prevenzione degli attacchi informatici ed al fine di migliorare le capacità di risposta in caso di eventi critici. La consolidata collaborazione con gli Enti e le Istituzioni che gestiscono settori di rilevanza strategica, come quello dell’istruzione universitaria, costituisce per noi un investimento essenziale. Nello scorso mese di ottobre 2022, presso ognuno dei diciotto Centri operativi presenti sul territorio nazionale, è stato istituito un apposito Nucleo operativo per la sicurezza cibernetica, cui sono affidate le delicate attività in materia di difesa digitale, nell’ottica del continuo rafforzamento degli strumenti di cui la Polizia postale dispone in questo fondamentale settore di intervento”.

Venerdì 31 marzo 2023, alle ore 18:00, al Museo della Grafica (in Lungarno Galileo Galilei 9) sarà inaugurata la mostra "I colori dell'anima. Giuseppe Viviani (1898-1965)”.

I colleghi giornalisti sono invitati a partecipare alla conferenza stampa di presentazione della mostra che si terrà venerdì 31 marzo alle ore 17:00 presso il Museo della Grafica.

“Sono i colori dell’anima”: così Giuseppe Viviani giustificava il magico accordo cromatico di un suo dipinto del 1941 (La zuppiera) tanto amato dall’amico Giuseppe Mesirca.

Con poetica semplicità, l’artista spiegava tutto. Nella tavolozza del pittore come nella lastra dell’incisore, i suoi colori e i suoi segni affascinavano molti dei grandi intellettuali, conoscitori e collezionisti della prima metà del ‘900, da Sebastiano Timpanaro a Carlo Ludovico Ragghianti, da Enzo Carli a Giuseppe Mesirca, da Piero Chiara a Giovanni e Vanni Scheiwiller. E con gli occhi di oggi, i colori dell’anima sono ancora in grado di trasmettere emozioni tra le più intense alla contemporaneità.

A distanza di oltre mezzo secolo dalle grandi mostre antologiche che Pisa tributava al maestro nel 1960 e nel 1966, e dopo la recente Segni con l’odore del mare dedicata alle incisioni, le sale del Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi tornano a presentare un’ampia selezione di dipinti, disegni e incisioni dell’artista pisano.

Pittore di notevolissima originalità e straordinaria densità poetica, con Giorgio Morandi e Luigi Bartolini incisore tra i più apprezzati del ‘900 – e come l’incisore marchigiano anche scrittore e poeta – Giuseppe Viviani (1898-1965) ha popolato le sue opere di gelatai e biciclette, cani e cocomeri, monumenti in miniatura e foglie di fico, raccontando una malinconica, struggente periferia surreale e fiabesca.

In un suggestivo percorso cronologico, con opere provenienti da collezioni pubbliche e private e di cui molte riscoperte e riproposte per l’occasione, la produzione dell’artista viene ricomposta attraverso i più significativi momenti espositivi che ne hanno accompagnato l’ampio successo internazionale.

La mostra si articola nelle seguenti sezioni: Ritratti; A Marina di Pisa; Negli anni ’30, tra pittura e incisione; Gli anni ’40: tra i grandi del ‘900; Gli anni ’50: il successo, i premi, gli amici; I colori e i fiori dell’anima.

Mostra a cura di Alessandro Tosi. Con la collaborazione di Paolo Bassano, Francesco Bosetti, Antonio Cariello, Franco Fiorenzani, Lorenzo Gremigni, Rocco Leone, Nicola Micieli, Sergio Simi, Lucia Tongiorgi Tomasi. Con la consulenza, per le opere pittoriche di Giuseppe Viviani, di Silvio Guarasci. Restauri Silvia Gazzina. Montaggi e allestimenti Acme04. Fotografie Vincenzo Pennè.

Mostra realizzata dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) con la collaborazione e il patrocinio di: Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, Comune di San Giuliano Terme, Fondazione Arpa, Istituto centrale per la grafica, Palazzo Blu, Regione Toscana, Sistema Museale d’Ateneo dell’Università di Pisa, Teatro Verdi.

 

Ringraziamenti

Si ringrazia il Museu de Arte Contemporânea da Universidade de São Paulo (MAC USP) e la Galleria Guastalla.

Ringraziamenti non convenzionali vanno rivolti ai collezionisti privati che con entusiasmo e generosità hanno reso possibile la realizzazione della mostra.

In particolare, a Francesco Barsanti, Stefano Barsantini, Paolo Bassano, Francesco Bizzarri, Claudio Bolelli, Antonio Marcello Calamia, Graziano Campinoti, Claudio Cecchella, Franco Fiorenzani, Massimo Giacomelli, Rocco Leone, Massimo Melai, Davide Nesti, Giovanni Palma, Marco Piaggesi, Valeria Servello, Alberto Tosi, Marco Tramontani, Massimo Ughi.

Altrettanta gratitudine va a Luciana Bartolini, Paola Burchi, Gianfranco Castriotta, Sergio Di Maio, Federica Fiorenzani, Luca Fracassi, Francesco Lepri, Nicola Trabucco.

 

Orari

Da lunedì a domenica: 10:00-20:00

 

Tariffe

Intero 5,00 €

Ridotto 3,00 €

 

Informazioni

Museo della Grafica

Tel.: (+39) 050 2216060

email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

sito: www.museodellagrafica.sma.unipi.it

 

Venerdì 31 marzo, alle ore 10.30, nell’aula magna storica del Palazzo "La Sapienza", appuntamento con il convegno "Beni culturali e diritto. Un dialogo giuridico anche alla luce della recente riforma dell'articolo 9 della Costituzione". L’evento è pensato per costruire un dialogo giuridico fra le diverse anime che innervano il tema dei beni culturali, analizzati sotto il profilo delle problematiche costituzionalistiche, amministrativistiche e penalistiche da alcuni fra i principali studiosi della materia.

La sessione mattutina si apre alle 10.30 con i saluti di Francesco Dal Canto, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Carmelo Calabrò, direttore del Dipartimento di Scienze politiche, e Pierluigi Consorti, coordinatore del dottorato in Scienze giuridiche, e con la presentazione dell’evento a cura di Valentina Giomi, dell’Università di Pisa. Segue l’incontro “Beni culturali e Costituzione”. Presiede e coordina il professor Gian Luca Conti (Università di Pisa), ne discutono Stefania Mabellini (Università Roma Tor Vergata), Valeria De Santis (Università Napoli Parthenope) e Pietro Milazzo (Università di Pisa).

La sessione pomeridiana si apre alle ore 14.00 con i saluti della professoressa Giovanna Colombini (Università di Pisa). Introduce Vanessa Manzetti (Università di Pisa); presiede e coordina Maria Immordino (Università di Palermo e Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana). Segue l’incontro “Beni culturali e profili di diritto amministrativo, fra organizzazione, gestione e prospettive di valorizzazione”. Ne discutono Pierpaolo Forte (Università del Sannio), Loredana Giani (Università Europea di Roma), Domenico D’Orsogna (Università di Sassari). L’ultimo incontro del pomeriggio tratta il tema “Beni culturali e profili penalistici. Fra protezione, tutele ed esigenze di garanzia”, ne discutono Gian Paolo Demuro (Università di Sassari), e Domenico Notaro (Università di Pisa). Intervengono Claudia Tubertini (Università di Bologna), e Annarita Iacopino (Università Europea di Roma). Le conclusioni sono affidate a Fabio Merusi (Università di Pisa).

Il convegno fa parte delle attività della ricerca PRIN 2017 “Garanzia dei diritti e qualità dei servizi nella prospettiva dello sviluppo territoriale integrato. Buon andamento, multilevel governance e cooperazione territoriale per una nuova strategia di acquisizione di risorse e razionalizzazione della spesa pubblica” (responsabile dell'Unità locale Pisa Vanessa Manzetti).

Più di 800 persone hanno visitato le Collezioni Egittologiche e la Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium sabato 25 e domenica 26 marzo, in occasione delle Giornate di primavera del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, il grande evento nazionale dedicato al patrimonio d'arte e cultura del nostro Paese.

Quella offerta dal Sistema Museale di Ateneo è stata un’occasione per viaggiare nel tempo e nello spazio, e in particolare per approfondire la conoscenza della Gipsoteca, con la sua raccolta di riproduzioni storiche in gesso da capolavori dell’arte antica, e con il suo antiquarium che ospita centinaia di manufatti originali antichi, di varie epoche e provenienza geografica. Il tutto racchiuso in uno dei gioielli dell’arte romanica pisana, ovvero la Chiesa di San Paolo all’Orto. Alle Collezioni Egittologiche si possono invece ammirare oggetti unici e straordinari, che raccontano la vita e la cultura dell’antico Egitto; oggetti donati all'Università di Pisa o rinvenuti nel corso delle campagne di scavo effettuate sotto il patrocinio dell’Ateneo

L’università come motore di sviluppo, la ricerca scientifica come traino per l’economia e l’industria. È la strada scelta dall’Università di Pisa e proposta all’attenzione di investitori, aziende, analisti e ricercatori con il convegno Converging Skills, in programma per i giorni 26-29 giugno (con una preview il 12 giugno).

Nell’aula magna dello storico palazzo della Sapienza dell’Università pisana si avvicenderanno quaranta relatori in cinque giorni: tra loro startupper, imprenditori, investitori, top manager e ovviamente anche ricercatori e professori. Obiettivo: confrontare le migliori pratiche internazionali di trasferimento tecnologico e open innovation e delineare metodi e percorsi di avvicinamento tra accademia e mondo produttivo.

“L’università di Pisa vuole diventare modello di promozione di un ecosistema etico e sostenibile per la crescita”, spiega il rettore dell’ateneo pisano Riccardo Zucchi. Un modello che punta alla costruzione di un “sistema Pisa” con l’università al centro. “La sua promozione – incalza Zucchi – darà nuovo impulso all’economia, favorendo tra le altre cose l’impiego qualificato in cui i nostri studenti potranno cogliere nuove opportunità”.

“La sfida dell’Università è trasferire le sue conoscenze alla società per velocizzare l’innovazione collaborando con le aziende e facilitando la nascita di nuove iniziative imprenditoriali. – prosegue il prorettore vicario Giuseppe Iannaccone – L’Università di Pisa accoglie la sfida con senso di responsabilità verso il Paese, ed entusiasmo”.

“Nessuno, meglio di una grande università come la nostra, può favorire la crescita di start-up, sfruttando la sua rete internazionale di aziende e investitori. – conclude Corrado Priami, delegato per la valorizzazione della ricerca e le nuove iniziative imprenditoriali – Converging Skills vuole essere il punto di partenza di una nuova Università, che si assume il ruolo di amplificatore di crescita del territorio e del Paese”.

Tanti gli ospiti italiani e internazionali tra cui Daria Mochly-Rosen, dell’Università di Stanford e founder di Spark, Roberto Bonanzinga, co-founder e Investment Partner di InReach Ventures, Fiona Murray, del Massachusetts Institute of Technlogy, Luigi Gallo, di Invitalia, Alessio Signorini, co-founder di Evidation Health, Silvia Candiani, Ceo di Microsoft Italia, Frederic Farina, di Caltech, Jim Karkanias, Ceo di StatOS, Maria Chiara Carrozza, Presidente del Cnr.

Il convegno Converging Skills è aperto alla partecipazione del pubblico. I posti sono limitati ed è richiesta una preiscrizione.

È già possibile richiedere un accredito stampa e prenotarsi per interviste. Tutte le info e i moduli all’indirizzo https://convergingskills.unipi.it/

Per la stampa: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Appuntamento per il 13 aprile prossimo con l’Open Day 2023 del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, che si svolgerà in due sessioni alternative (alle ore 8:50 e alle ore 14.20) presso l’Aula Magna dell’Area Fratelli Pontecorvo (Largo B. Pontecorvo 3, Pisa). In entrambe le due sessioni è previsto un momento informale di incontro, durante il quale sarà offerta una merenda alle ragazze e ai ragazzi partecipanti.

 

Per poter prendere parte all’Open Day è obbligatorio prenotare un posto gratuito all’evento collegandosi al portale Prenotazione Eventi dell’Università di Pisa [https://prenotazione-eventi.unipi.it/].

 

L’Open Day è un evento annuale di presentazione del Dipartimento di Informatica, del corso di laurea e delle opportunità offerte dal mondo dell’Informatica. Durante l’Open Day, i partecipanti avranno modo di seguire alcune lezioni tenute da docenti del Dipartimento, presentazioni sull’offerta formativa, pitch di ricerca tenuti da dottorandi e dottorande e incontri con ex-alunni.

In particolare, l’Open Day ha lo scopo di far conoscere a ragazze e ragazzi il Dipartimento, il tipo di attività svolta durante il corso di laurea e di far capire loro se l’Informatica sia la scelta giusta. È un’occasione unica per incontrare i docenti e visitare le strutture dell’Ateneo, fare domande sui corsi di studio e sulle opportunità di carriera.

L’attività è riconosciuta ai fini dell’orientamento attivo nella transizione scuola-università nell’ambito del PNRR (DM 934 del 03/08/2022).Il programma completo dell’evento e i link per registrarsi sono disponibili al link: https://didattica.di.unipi.it/orientamento/open-days/

L’università come motore di sviluppo, la ricerca scientifica come traino per l’economia e l’industria. È la strada scelta dall’Università di Pisa e proposta all’attenzione di investitori, aziende, analisti e ricercatori con il convegno Converging Skills, in programma per i giorni 26-29 giugno (con una preview il 12 giugno).

Converging Skills O

Nell’aula magna dello storico palazzo della Sapienza dell’Università pisana si avvicenderanno quaranta relatori in cinque giorni: tra loro startupper, imprenditori, investitori, top manager e ovviamente anche ricercatori e professori. Obiettivo: confrontare le migliori pratiche internazionali di trasferimento tecnologico e open innovation e delineare metodi e percorsi di avvicinamento tra accademia e mondo produttivo.

“L’università di Pisa vuole diventare modello di promozione di un ecosistema etico e sostenibile per la crescita”, spiega il rettore dell’ateneo pisano Riccardo Zucchi. Un modello che punta alla costruzione di un “sistema Pisa” con l’università al centro. “La sua promozione – incalza Zucchi – darà nuovo impulso all’economia, favorendo tra le altre cose l’impiego qualificato in cui i nostri studenti potranno cogliere nuove opportunità”.

“La sfida dell’Università è trasferire le sue conoscenze alla società per velocizzare l’innovazione collaborando con le aziende e facilitando la nascita di nuove iniziative imprenditoriali. – prosegue il prorettore vicario Giuseppe Iannaccone – L’Università di Pisa accoglie la sfida con senso di responsabilità verso il Paese, ed entusiasmo”.

“Nessuno, meglio di una grande università come la nostra, può favorire la crescita di start-up, sfruttando la sua rete internazionale di aziende e investitori. – conclude Corrado Priami, delegato per la valorizzazione della ricerca e le nuove iniziative imprenditoriali – Converging Skills vuole essere il punto di partenza di una nuova Università, che si assume il ruolo di amplificatore di crescita del territorio e del Paese”.

Tanti gli ospiti italiani e internazionali tra cui Daria Mochly-Rosen, dell’Università di Stanford e founder di Spark, Roberto Bonanzinga, co-founder e Investment Partner di InReach Ventures, Fiona Murray, del Massachusetts Institute of Technlogy, Luigi Gallo, di Invitalia, Alessio Signorini, co-founder di Evidation Health, Silvia Candiani, Ceo di Microsoft Italia, Frederic Farina, di Caltech, Jim Karkanias, Ceo di StatOS, Maria Chiara Carrozza, Presidente del Cnr.

Il convegno Converging Skills è aperto alla partecipazione del pubblico. I posti sono limitati ed è richiesta una preiscrizione.

È già possibile richiedere un accredito stampa e prenotarsi per interviste. Tutte le info e i moduli all’indirizzo https://convergingskills.unipi.it/

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Martedì, 28 Marzo 2023 07:53

Introduzione all’arrampicata con il CAI

Introduzione all’arrampicata sportiva su roccia per gli studenti dell’Università di Pisa. La giornata si svolgerà presso una falesia scelta dagli istruttori. Saranno mostrate le manovre base necessarie ad arrampicare in sicurezza ed approfondite le nozioni tecniche riguardanti l’ equipaggiamento necessario. Pranzo al sacco.

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uomo altamuraNel 1993 venne scoperto in Puglia lo scheletro pressoché completo di un Neanderthal, in una delle prime esplorazioni di un sistema carsico appena individuato nell'Alta Murgia. Si tratta di un reperto paleoantropologico che risale a circa 150.000 anni fa e racconta la storia di una tragedia, non ancora del tutto spiegata, che portò un neandertaliano a restare intrappolato nel buio di una grotta senza poterne più uscire. Oggi il suo scheletro scomposto giace tra stalattiti e stalagmiti in un cunicolo quasi inaccessibile della grotta di Lamalunga (presso Altamura, Bari), ricoperto di concrezioni calcaree coralloidi

I risultati dello studio internazionale, a prima firma di Antonio Profico del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa a cui hanno partecipato anche Giovanni Boschian e Damiano Marchi dello stesso Dipartimento, sono stati pubblicati sulla rivista “Communications Biology”. Al progetto coordinato dalla Sapienza Università di Roma (Giorgio Manzi e Mary Anne Tafuri) erano presenti anche Costantino Buzi (IPHES di Tarragona, Spagna) e Fabio Di Vincenzo (Università di Firenze).

Lo studio descrittivo e quantitativo del cranio rivela come la morfologia di questo importante reperto si inserisca nella variabilità del Neanderthal, pur mostrando alcuni tratti meno tipici, cioè più arcaici rispetto ad altri fossili europei datati tra 300 e 40 mila anni fa. Alcuni di questi tratti non sono mai stati osservati in Homo neanderthalensis, il che suggerisce che la loro origine possa risalire a lunghe fasi di isolamento geografico delle popolazioni umane nei rifugi ecologici rappresentati dalle regioni meridionali della penisola italiana.

"Le parti digitalizzate in grotta non hanno punti di giunzione, perciò è stato necessario sviluppare un nuovo metodo per ricomporle – dichiara Antonio Profico, primo autore dell’articolo – Abbiamo così deciso di combinare virtualmente le due metà come se fossero porzioni disarticolate di un cranio, utilizzando campioni di riferimento su cui basare la migliore corrispondenza".

Il cranio, così come l’intero scheletro di Altamura, si trova all'interno di una piccola camera all'estremità nord-occidentale del sistema carsico, chiamata "Abside dell'uomo". La maggior parte degli elementi scheletrici è collassata qui dopo la morte dell'individuo e la decomposizione dei tessuti molli. I ricercatori hanno acquisito con tecniche digitali le due parti esposte del cranio, separatamente: la parte anteriore in modo diretto con sensori laser, essendo visibile dall'Abside dell'Uomo, mentre l'altra metà ha richiesto l’uso combinato di fotogrammetria e sonde telescopiche in quanto accessibile solo attraverso aperture nella cortina di colonne oltre lo scheletro. Le due parti sono state poi ricomposte e analizzate attraverso tecniche avanzate di morfometria geometrica, a seguito di una valutazione comparativa basata su diversi campioni di confronto.


Ricostruzione virtuale del cranio di Altamura (in ocra) mediante tecniche di paleoantropologia virtuale; il reperto di confronto in grigio (g) è il Cranio 5 di Atapuerca-SH.


“La morfologia della grotta mostra diversi pozzi verticali, oggi occlusi da sedimenti, attraverso i quali potrebbe essere caduto il malcapitato – aggiunge Giovanni Boschian – Tuttavia, non è escluso che in passato la grotta avesse anche altri ingressi più praticabili, ma in questo caso diviene ancor più difficile spiegare perché questo neandertaliano vi rimase prigioniero". “I risultati ottenuti dallo studio della morfologia dell’Uomo di Altamura che lo studio del cranio ci ha fornito sono estremamente utili per compredere l’evoluzione dei Neanderthal – conclude Damiano Marchi – Sarà molto interessante capire cosa ci racconterà il resto dello scheletro”.

"Alla luce dei nostri dati, riteniamo che il cranio di Altamura possa fare luce sul dibattito sull'evoluzione dei Neanderthal – aggiunge Giorgio Manzi, coordinatore della ricerca – La forma del cranio dell'uomo di Altamura rientra nella variabilità di questa specie estinta, condividendo caratteristiche con esemplari comunemente riferiti ai cosiddetti “Neanderthal classici" ma allo stesso tempo mostra affinità con Neanderthal antichi – come quelli di Saccopastore, qui a Roma – o con reperti ancora più arcaici, come il cranio di Ceprano (Lazio meridionale), che risale a circa 400 mila anni fa.”

 

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