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Mercoledì 27 settembre alle 17,30 nell’aula magna del Polo didattico Carmignani dell’Università di Pisa (Piazza dei Cavalieri 8) sarà presentato il Percorso Formativo 24 CFU per l’acquisizione dei 24 crediti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie didattiche. L'incontro è rivolto agli studenti e aperto a tutti coloro che sono interessati all’insegnamento nelle scuole.
Per motivi di sicurezza, l’ingresso sarà consentito fino al limite della capienza dell’aula.

Lunedì, 25 Settembre 2017 08:32

Tutto fa food

cirronnade-a-lananas-cappiello-1898.jpgDai bellissimi manifesti dei primi decenni del Novecento al web, passando per le etichette, “Tutto fa food. Gli ingredienti della comunicazione nel settore alimentare” è il tema del convegno organizzato dal Master in Food Quality Management and Communication del Dipartimento di Economia dell’Università di Pisa per raccontare com’è cambiata la comunicazione tematica e per immagini del cibo. Un affascinante viaggio anche sull’evoluzione dei media e dei gusti degli italiani. L’appuntamento è per il 26 settembre alle 14.30 a Pisa nella sala convegni Polo Piagge (via Giacomo Matteotti, 11).

“La composizione del piatto degli italiani sta subendo cambiamenti epocali – spiega la professoressa Angela Tarabella, direttore scientifico di Master Food e promotrice del convegno - Il successo degli chef e delle trasmissioni tv dedicate alla cucina e al cibo, l’ingresso nel mercato italiano dei novel food e la diversificazione delle scelte alimentari (vegani, vegetariani, gluten free, ecc...) ci mette di fronte a una nuova era della comunicazione alimentare”.

Il convegno parte quindi dai manifesti d’epoca delle pubblicità di cui Marta Mazza, direttore del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso, mostrerà i più significativi esempi, analizzandone lo stile e i messaggi. “Sono oltre 3mila, nel novero complessivo dei 25mila pezzi della Collezione Salce, i manifesti pubblicitari relativi ai generi alimentari. Si tratta indiscutibilmente di uno dei settori che più ha beneficiato delle invenzioni della grafica illustrata e che, a sua volta, ha contribuito a scrivere la storia della pubblicità attraverso straordinarie campagne comunicative per marchi come Campari, Perugina, Buitoni, Barilla. Dagli inizi del XX secolo, con Leonetto Cappiello, fino ai recentissimi Erberto Carboni e Armando Testa, la comunicazione del food stupisce, affascina e conduce suadente attraverso la storia della produzione, dei consumi e dell'arte”.

Il secondo intervento del dottor Marco Cuppini, direttore Centro studi e comunicazione GS1 Italy, sarà sulla crescente domanda d’informazione dei consumatori e su come le etichette siano diventate dei veri e propri media per rispondere a questo bisogno.“Stiamo assistendo a un vero e proprio boom delle informazioni - racconta Cuppini - veicolate sulle etichette degli alimenti. Lo conferma l’analisi dell’Osservatorio Immagino effettuata su 80mila referenze. Mai come oggi le aziende hanno bisogno di raccontarsi, di comunicare quello che c’è dietro le marche e dentro i prodotti".

In chiusura del convegno, sarà presa in esame la più recente frontiera della comunicazione del food, cioè il web. Marco Bianchi, divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi e food mentor spiegherà l’importanza assunta da internet e dai social media nella comunicazione delle caratteristiche degli alimenti e nella formazione della reputazione di un brand. “Internet è tra i canali principali attraverso cui i consumatori si informano sulle caratteristiche nutrizionali e sulle modalità di produzione degli alimenti - dice Bianchi - In particolare sugli aspetti salutistici dei cibi si trovano informazioni spesso contrastanti da qui l’importanza dell’attività divulgativa promossa da enti di ricerca accreditati per fare chiarezza tra le numerose notizie che circolano in rete e rendere accessibili anche ai non addetti ai lavori le nuove scoperte scientifiche”.

Venerdì 22 Settembre è stata presentata presso la Scuola di Ingegneria la seconda edizione del master “Building Information Modeling e BIM Manager” dell’Università di Pisa. All’incontro erano presenti Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, Andrea Serfogli Assessore Lavori Pubblici e Bilancio del Comune di Pisa, Rinaldo Giambastiani Dirigente Area Tecnica Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Walter Salvatore Prorettore per l’Edilizia e il Patrimonio dell’Università di Pisa, Alberto Landi Presidente Scuola di Ingegneria Università di Pisa, Umberto Desideri, Direttore Dipartimento DESTeC Università di Pisa, Paolo Fiamma Direttore del Master e con l’assenza giustificata di Valter Tamburini Presidente della Camera di Commercio di Pisa.
“Oggi è un giorno importante perché dopo la fase della programmazione inizia quella della pratica reale - ha spiegato il Direttore del Master – proprio mentre il BIM trova inquadramento giuridico in Italia nella nuova fase di digitalizzazione degli appalti pubblici”. A fare da eco alle parole del prof Paolo Fiamma nell’importanza di passare direttamente alla fase operativa sono stati gli esponenti dell’Università di Pisa, del Comune e dell’Azienda Ospedaliera presenti, che hanno unanimemente confermato la volontà di adottare il BIM per i futuri interventi. Il metodo BIM introduce di fatto una vera e propria rivoluzione sia nell’ottimizzazione delle risorse sia nella gestione delle procedure. “Oltre ai risparmi attesi – evidenzia l’Assessore Serfogli - ci attendiamo anche un forte snellimento nelle procedure e nei tempi di realizzazione degli appalti proprio in fase di esecuzione”.
Gli effetti concreti del BIM hanno documentato risparmi di costi e di tempi fino al 30% rispetto alle tradizionali modalità di progettazione, costruzione e gestione di un intervento. Per tale ragione, le direttive europee invitano oggi tutti i Paesi membri ad adottare questi sistemi elettronici di modellazione delle informazioni così come già avviene nel Nord Europa e negli Stati Uniti. Proprio negli USA, è nato il metodo BIM, ideato dal Prof. Charles Eastman, amico da tanti anni del Direttore del Master di Pisa, e per questo eccezionalmente intervenuto di persona alla prima edizione del Master, tenendo una Lectio magistralis che ha richiamato interessati da tutta Italia. L’Università di Pisa infatti è il primo ateneo italiano dove si è sviluppata – più di venti anni fa – la ricerca specifica sul Building Information Modeling (BIM).
“Ancora una volta – ha affermato l’On Ermete Realacci - Pisa si dimostra città capace di ideare vette di eccellenza nella ricerca scientifica e, oggi, si candida ad essere la prima città italiana in cui queste tecnologie diventano la realtà di un ampio sistema che nasce dall’integrazione di Enti pubblici e ricerca accademica. Le nuove frontiere aperte dal BIM nel campo delle costruzioni sono senza dubbio le più promettenti per portare più trasparenze e più efficienza negli appalti pubblici e non solo. Ciò che deve maggiormente gratificare è che proprio Pisa può giocare ancora una volta una partita da protagonista a livello internazionale: credo che tutti i soggetti in campo debbano impegnarsi davvero per affrontare congiuntamente una sola sfida”
A solo un anno dalla prima edizione il Master dell’Università di Pisa ha già ottenuto risultati unici, come il più alto numero di allievi a livello nazionale, 51 anziché i 15 necessari per l’attivazione, provenienti da diverse Regioni d’Italia, le proposte di tirocinio da parte di soggetti della filiera regionale e nazionale addirittura più numerose degli stessi iscritti, la concretizzazione di offerte di lavoro ottenute dagli allievi prima ancora della fine del corso.
“Grazie alla disponibilità alla collaborazione di molti soggetti pubblici e privati della filiera il Master è divenuto in breve tempo un hub di competenze – ha sottolineato il professore Paolo Fiamma - in grado di formare le nuove figure professionali e mettere anche a sistema le competenze dei soggetti istituzionali sul territorio, realizzando un esempio unico nel panorama nazionale”. L’importanza di questa convergenza di intenti è stata sottolineata anche dall’Ing. Giambastiani che ha invitato a considerare come “un ospedale sia per complessità una vera e propria città che avrà sempre più bisogno di approcci di gestione e controllo dinamici e flessibili che nel BIM trovano la possibilità di una risposta che possiamo già attivare e verificare”. Una nuova ed efficace disponibilità di risorse nel settore delle costruzioni che diviene “una trasformazione generazionale inevitabile – ha affermato il Prorettore Walter Salvatore – e conseguentemente anche l’ufficio tecnico dell’Università si sta attrezzando”
Il Master dell’Università di Pisa raccoglie dunque la sfida di competitività e innovazione che il BIM rappresenta proponendo una sessione specificatamente dedicata al recupero, anche dei beni storici e monumentali; ed una rivolta alle infrastrutture viarie, così da poter ulteriormente rispondere a queste attuali esigenze di specializzazione di figure professionali. La seconda edizione del Master inizierà il 9 novembre e sarà possibile iscriversi fino al 24 ottobre.

SCHEDA MASTER
Il master di secondo livello “Building Information Modeling e BIM Manager” inizia il 9 Novembre 2017 e dura un anno. Sito web del Master http://www.unibim.it Sono previste 8 ore di lezione a settimana concentrate in un unico giorno. Saranno ammessi un massimo di 50 iscritti “ordinari” e 30 iscritti “uditori”. Le iscrizioni scadono il 24 Ottobre 2017. Contatti: Direttore Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Segreteria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , Tel. 0502217040. Per iscrizioni: https://www.unipi.it/index.php/master/dettaglio/2823

APPROFONDIMENTI TECNICI
BIM è un acronimo che sta per “Building Information Modeling” e tratta tutti gli aspetti di progetto, costruzione e manutenzione di un edificio. Il BIM quindi non è un prodotto in sé, né un mero software, o una norma, bensì metodo di raccolta e utilizzo integrato di informazioni su un edificio. Il nuovo Codice degli Appalti ha introdotto nell’ordinamento italiano per la prima volta il BIM come standard di progettazione. Il BIM e gli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, trascorsa la prima fase attuale e transitori saranno obbligatori: il Codice, infatti, prevede che entro il 31 luglio 2016 sia adottato un decreto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con cui saranno definiti modalità e tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà. Quanto stabilito dal Codice italiano parte dalla direttiva europea 2014/24/EU sugli appalti pubblici che prevede lo standard BIM per tutte le opere e le infrastrutture di nuova realizzazione. L’adozione della direttiva prevede che i 28 stati membri incoraggino l’utilizzo del BIM nei rispettivi paesi per i progetti finanziati con fondi pubblici nell’Unione Europea a partire dal 2016.

Saranno presentate lunedì 25 settembre, alle ore 11, nella Sala dei Cherubini del Rettorato, le iniziative pisane di “BRIGHT - La Notte dei ricercatori in Toscana", promosse da Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, CNR, INFN, INGV.
Il programma pisano - che avrà importanti appendici a Lucca, Calci, Viareggio e Pontedera - fa parte della “Notte europea dei ricercatori”, la manifestazione che la Commissione Europea promuove in tutta Europa per creare occasioni d'incontro tra ricercatori e cittadini e per diffondere la cultura scientifica.
Le iniziative saranno illustrate ai colleghi giornalisti dai rappresentanti delle istituzioni coinvolte.

Cosa è emerso dalle indagini archeologiche in Sapienza e alle Terme di Nerone? Quali storie raccontano le tracce del passato che stanno tornando alla luce attraverso un accurato lavoro di scavi? Di tutto questo si parlerà mercoledì 27 settembre, alle ore 18, nell’Auditorium di Palazzo Blu, in un incontro in cui saranno illustrati i primi risultati delle ricerche condotte grazie alla proficua collaborazione tra Università di Pisa, Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Pisa e Livorno e Comune di Pisa.
Oltre alle nuove scoperte, saranno proposte alcune ricostruzioni tridimensionali, attraverso le quali ciascuno potrà entrare in contatto diretto con la storia plurimillenaria della città. L’iniziativa fa parte di “Aspettando BRIGHT”, il ciclo di eventi che nel corso di questo mese accompagneranno alla “Notte dei Ricercatori” in programma venerdì 29 settembre. Per maggiori informazioni www.bright-toscana.it.
A dare il benvenuto e portare i saluti istituzionali ci saranno Cosimo Bracci Torsi, presidente della Fondazione Palazzo Blu che collabora a questa iniziativa, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Andrea Muzzi, soprintendente presso la Soprintendenza. A seguire interverranno Maria Letizia Gualandi, docente di Archeologia classica all’Università di Pisa, Claudia Rizzitelli, funzionario archeologo della Soprintendenza, Fabio Fabiani, docente a contratto di Urbanistica e architettura classica dell’Ateneo pisano. Modera Lisandro Benedetti-Cecchi, prorettore per la ricerca europea e internazionale dell’Università di Pisa. Al termine dell’incontro sarà offerto un aperitivo ai partecipanti.

Martedì 26 settembre 2017, alle ore 11, nell'Aula Magna di Palazzo Matteucci (Piazza Torricelli) si terrà un incontro sul tema "Prodotti e dati della ricerca: accesso aperto e finanziamento pubblico".
L'evento, già programmato per lo scorso luglio e poi rinviato per motivi organizzativi, affronta il tema della produzione scientifica e della libera circolazione dei prodotti e dei dati della ricerca quale veicolo di diffusione della cultura e di sviluppo della scienza stessa.
Il tema è posto in relazione al contesto dei finanziamenti pubblici per la ricerca, nazionali e internazionali, che prevedono come requisito vincolante la pubblicazione dei prodotti della ricerca ad accesso aperto, affinché sia liberamente fruibile. Questo processo affianca i meccanismi tradizionali di pubblicazione dei prodotti della ricerca, gestiti dagli editori, e alla loro "ristretta" accessibilità dietro pagamento di un costo di sottoscrizione, che ne limita la fruizione.

Cosa è emerso dalle indagini archeologiche in Sapienza e alle Terme di Nerone? Quali storie raccontano le tracce del passato che stanno tornando alla luce attraverso un accurato lavoro di scavi? Di tutto questo si parlerà mercoledì 27 settembre, alle ore 18, nell’Auditorium di Palazzo Blu, in un incontro in cui saranno illustrati i primi risultati delle ricerche condotte grazie alla proficua collaborazione tra Università di Pisa, Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Pisa e Livorno e Comune di Pisa. Oltre alle nuove scoperte, saranno proposte alcune ricostruzioni tridimensionali, attraverso le quali ciascuno potrà entrare in contatto diretto con la storia plurimillenaria della città. L’iniziativa fa parte di “Aspettando BRIGHT”, il ciclo di eventi che nel corso di questo mese accompagneranno alla “Notte dei Ricercatori” in programma venerdì 29 settembre.

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A dare il benvenuto e portare i saluti istituzionali ci saranno Cosimo Bracci Torsi, presidente della Fondazione Palazzo Blu che collabora a questa iniziativa, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, Andrea Muzzi, soprintendente presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno. A seguire interverranno Maria Letizia Gualandi, docente di Archeologia classica all’Università di Pisa, Claudia Rizzitelli, funzionario archeologo della Soprintendenza, Fabio Fabiani, docente a contratto di Urbanistica e architettura classica dell’Ateneo pisano. Modera Lisandro Benedetti-Cecchi, prorettore per la ricerca europea e internazionale dell’Università di Pisa. Al termine dell’incontro sarà offerto un aperitivo ai partecipanti.

Verso l'archeologia del futuro
L’archeologia del futuro è virtuale e partecipata, esce dai musei e invade nuovi spazi, ripropone il passato attraverso ricostruzioni e realtà virtuali che vanno ad aggiungersi (e talvolta a completare) le visite ai siti archeologici. Non a caso oggi si parla di «archeologia pubblica», rivolta in primo luogo alle comunità di cittadini che, attraverso il lavoro degli studiosi, possono ‘rivivere’ la storia. Fino a non molto tempo fa l’archeologia si è concentrata principalmente sullo studio e la valorizzazione di monumenti e opere d’arte. Oggi invece l’interesse primario degli archeologi è studiare e raccontare la vita degli uomini del passato, ricostruendo le relazioni sociali complesse che hanno caratterizzato le comunità antiche.

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Conseguenza di questo nuovo approccio è in primo luogo la valorizzazione di siti e contesti archeologici magari meno scenografici, ma ricchi di ‘vissuto’, come la Sapienza o le Terme di Nerone a Pisa, rendendo i visitatori partecipi delle ‘storie’ conservate in quei siti.

Tutto ciò oggi è possibile grazie a tecnologie che permettono di ‘vedere’ anche ciò che non è più conservato o non è accessibile: banche dati che consentono di gestire quantità impressionanti di informazioni, sistemi GIS (Geographic Information Systems) che permettono di raccogliere e rappresentare dati relativi al paesaggio e all’ambiente naturale, modelli 3D che sostituiscono i tradizionali rilievi bidimensionali. E non è solo la ricerca a trarne beneficio, ma anche la valorizzazione dei resti archeologici, che diventano realmente ‘accessibili’ al pubblico, che può ‘vederli’ così com’erano quando erano ancora in vita attraverso vere e proprie visite virtuali.

 

L’Università di Pisa ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Psicologia clinica e della salute a Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, in occasione della visita che il Premio Nobel ha fatto a Pisa per partecipare al simposio internazionale “The Mindscience of Reality”. La cerimonia si è svolta giovedì 21 settembre al Palazzo dei Congressi: è stata aperta dai saluti del rettore Paolo Mancarella, cui sono seguite la lettura delle Motivazioni da parte del professor Angelo Gemignani, presidente del Consiglio aggregato del corso di laurea magistrale in Psicologia clinica e della salute, la Laudatio tenuta dalla professoressa Amy Cohen Varela, responsabile di “Mind and Life” Europe, e, dopo il conferimento della laurea honoris causa da parte del rettore, la Lectio Magistralis del Dalai Lama. Tra i presenti vi era anche l’attore Richard Gere, che è un affezionato discepolo del Dalai Lama.

"Tenzin Gyatso - ha detto il rettore Paolo Mancarella nel saluto introduttivo - è qui come studioso della Scienza della Mente molto interessato a unire la sapienza millenaria della sua cultura con le più recenti acquisizioni scientifiche. Questo pensiero, che appare ai nostri occhi occidentali così laico e razionale, è quello che ha accompagnato il suo importante e rigoroso lavoro di ricerca ed è per questo che il Senato Accademico dell’Università di Pisa ha deliberato il conferimento della laurea honoris causa. È tradizione di questa libera Università conferire questo titolo accademico a personalità che si siano distinte nel lavoro scientifico a prescindere da altro. Nel caso di specie, gli viene riconosciuto il fondamentale contributo in tutti i settori disciplinari della Psicologia".

Nelle Motivazioni del conferimento, il professor Angelo Gemignani ha ricordato che “il Dalai Lama è considerato la più autorevole guida spirituale della tradizione Tibetana del Buddhismo Mahāyāna e, fino a oggi, ha ricevuto numerosi premi, lauree e dottorati honoris causa come riconoscimento del suo messaggio di pace, non-violenza, responsabilità universale e compassione, armonia inter-religiosa e integrazione tra scienza e spiritualità. Nel 1989 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace”. Più in particolare, il professor Gemignani ha evidenziato come “i contributi che il Dalai Lama ha apportato alla Psicologia Scientifica Occidentale, e alle discipline ad essa legate, sono vastissimi, mentre per quanto attiene la Psicologia Clinica, il suo lavoro si inserisce appieno nel recente paradigma della ‘Terza Generazione di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale’, contribuendo significativamente al suo sviluppo”. In definitiva, ha concluso, “l’intervento psicologico del Dalai Lama, mirato alla riduzione della sofferenza umana, non si lascia guidare unicamente dal modello buddhista, ma ha dimostrato un’eccezionale apertura alle conoscenze della psicologia scientifica occidentale mediante collaborazioni con illustri scienziati di tutto il mondo”.

La professoressa Amy Cohen Varela ha detto che “siamo qui per onorare un intrepido, infaticabile e acuto esploratore della realtà umana... Il lungo percorso compiuto dal Dalai Lama, dal luogo di nascita in un villaggio di campagna nella provincia di Amdo, è la dimostrazione del potere dell’equanimità e della compassione come unica soluzione con cui si possono dissolvere i conflitti e la violenza. Questo atteggiamento gioiosamente compassionevole e senza paura lo ha reso un leader morale rispettato e amato in tutto il mondo”.

Nella sua Lectio Magistralis, infine, il Dalai Lama ha ringraziato l'Università di Pisa, sottolineando che “questo riconoscimento, che mi viene conferito da una delle più eminenti e storiche università europee, rappresenta una formidabile conferma del mio continuo sforzo di creare un ponte tra le scoperte riguardanti le scienze della mente dell’antica India e la psicologia contemporanea”. Si è quindi soffermato sui benefici dell’integrazione tra scienza e pratica contemplativa in ambito clinico: "l’applicazione della mindfulness e delle pratiche riguardanti l’amorevole gentilezza e la compassione - ha concluso - si stanno mostrando particolarmente efficaci. Le tecniche derivate dalle tradizioni contemplative vengono utilizzate con successo per trattare condizioni cliniche, quali la depressione, il dolore cronico, le dipendenze e il disturbo post-traumatico da stress”.

L’Università di Pisa ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Psicologia clinica e della salute a Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, in occasione della visita che il Premio Nobel ha fatto a Pisa per partecipare al simposio internazionale “The Mindscience of Reality”.

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La cerimonia si è svolta giovedì 21 settembre al Palazzo dei Congressi: è stata aperta dai saluti del rettore Paolo Mancarella, cui sono seguite la lettura delle Motivazioni da parte del professor Angelo Gemignani, presidente del Consiglio aggregato del corso di laurea magistrale in Psicologia clinica e della salute, la Laudatio tenuta dalla professoressa Amy Cohen Varela, responsabile di “Mind and Life” Europe, e, dopo il conferimento della laurea honoris causa da parte del rettore, la Lectio Magistralis del Dalai Lama. Tra i presenti vi era anche l’attore Richard Gere, che è un affezionato discepolo del Dalai Lama.

laurea dalai lama

"Tenzin Gyatso - ha detto il rettore Paolo Mancarella nel saluto introduttivo - è qui come studioso della Scienza della Mente molto interessato a unire la sapienza millenaria della sua cultura con le più recenti acquisizioni scientifiche. Questo pensiero, che appare ai nostri occhi occidentali così laico e razionale, è quello che ha accompagnato il suo importante e rigoroso lavoro di ricerca ed è per questo che il Senato Accademico dell’Università di Pisa ha deliberato il conferimento della laurea honoris causa. È tradizione di questa libera Università conferire questo titolo accademico a personalità che si siano distinte nel lavoro scientifico a prescindere da altro. Nel caso di specie, gli viene riconosciuto il fondamentale contributo in tutti i settori disciplinari della Psicologia".

Nelle Motivazioni del conferimento, il professor Angelo Gemignani ha ricordato che “il Dalai Lama è considerato la più autorevole guida spirituale della tradizione Tibetana del Buddhismo Mahāyāna e, fino a oggi, ha ricevuto numerosi premi, lauree e dottorati honoris causa come riconoscimento del suo messaggio di pace, non-violenza, responsabilità universale e compassione, armonia inter-religiosa e integrazione tra scienza e spiritualità. Nel 1989 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace”. Più in particolare, il professor Gemignani ha evidenziato come “i contributi che il Dalai Lama ha apportato alla Psicologia Scientifica Occidentale, e alle discipline ad essa legate, sono vastissimi, mentre per quanto attiene la Psicologia Clinica, il suo lavoro si inserisce appieno nel recente paradigma della ‘Terza Generazione di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale’, contribuendo significativamente al suo sviluppo”. In definitiva, ha concluso, “l’intervento psicologico del Dalai Lama, mirato alla riduzione della sofferenza umana, non si lascia guidare unicamente dal modello buddhista, ma ha dimostrato un’eccezionale apertura alle conoscenze della psicologia scientifica occidentale mediante collaborazioni con illustri scienziati di tutto il mondo”.

La professoressa Amy Cohen Varela ha detto che “siamo qui per onorare un intrepido, infaticabile e acuto esploratore della realtà umana... Il lungo percorso compiuto dal Dalai Lama, dal luogo di nascita in un villaggio di campagna nella provincia di Amdo, è la dimostrazione del potere dell’equanimità e della compassione come unica soluzione con cui si possono dissolvere i conflitti e la violenza. Questo atteggiamento gioiosamente compassionevole e senza paura lo ha reso un leader morale rispettato e amato in tutto il mondo”.

laurea dalai lama

Nella sua Lectio Magistralis, infine, il Dalai Lama ha ringraziato l'Università di Pisa, sottolineando che “questo riconoscimento, che mi viene conferito da una delle più eminenti e storiche università europee, rappresenta una formidabile conferma del mio continuo sforzo di creare un ponte tra le scoperte riguardanti le scienze della mente dell’antica India e la psicologia contemporanea”. Si è quindi soffermato sui benefici dell’integrazione tra scienza e pratica contemplativa in ambito clinico: "l’applicazione della mindfulness e delle pratiche riguardanti l’amorevole gentilezza e la compassione - ha concluso - si stanno mostrando particolarmente efficaci. Le tecniche derivate dalle tradizioni contemplative vengono utilizzate con successo per trattare condizioni cliniche, quali la depressione, il dolore cronico, le dipendenze e il disturbo post-traumatico da stress”.

Foto in alto, il Dalai Lama con toga e tocco, alla sua sinistra il rettore Paolo Mancarella, alla sua destra alla sua destra Nicoletta de Francesco, prorettore vicario

Foto al centro, il Dalai Lama in toga e tocco e alla sua destra il rettore Paolo Mancarella

Foto in basso, la sala al Palazzo dei Congressi durante il conferimento

È stato inaugurato mercoledì 20 settembre il simposio internazionale “The Mindscience of Reality”, organizzato dall'Università di Pisa e dall'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia. Ospite d’onore è il Dalai Lama, che il 21 mattina riceverà la laurea magistrale honoris causa in Psicologia clinica e della salute da parte dell’Ateneo pisano.

La due giorni di studio è stata aperta dai saluti del professor Bruno Neri, co-chairman del convegno, del direttore dell’Istituto di Pomaia, Filippo Scianna, dell’attore Richard Gere, affezionato discepolo del Dalai Lama, e del rettore dell’Ateneo pisano, Paolo Mancarella.

“Siamo tutti curiosi e desiderosi di sapere – ha detto il rettore Mancarella - come procederà lo sforzo di traduzione di due culture e di due tradizioni che, pur nella loro diversità, o forse soprattutto grazie alla loro diversità, potranno aiutare a far crescere la conoscenza nel campo della mente su cui, è vero, si sono fatti grandi passi in avanti, ma che rimane, come l’universo fisico, un mondo dove vi è ancora molto da esplorare”.

Dopo i saluti istituzionali si è svolta la prima sessione del simposio dedicata ad approfondire il rapporto tra “Scienza della mente e meccanica quantistica”. Giovedì 21, oltre al conferimento della laurea honoris causa al Dalai Lama, si terranno le altre due sessioni: “Scienza della mente e neuroscienze a confronto” e “Scienza della mente e filosofia”.

In generale, l’impostazione multidisciplinare del simposio che coinvolge fisici, filosofi, psicologi, medici e, in particolare, neuroscienziati, prevede gli interventi di alcuni studiosi di livello internazionale, seguiti da un dibattito animato da un panel di esperti a cui partecipa il Dalai Lama.

“L’origine del simposio – spiegano Angelo Gemignani, Alfonso Maurizio Iacono e Bruno Neri, i docenti dell’Università di Pisa che fanno parte del Comitato scientifico - - è nella convenzione firmata all'inizio del 2016 tra l’Università di Pisa e l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia - uno dei centri di studi e pratica del Buddismo Mahayana più importanti in Europa e punto di riferimento per le comunità tibetane in Occidente - che ha favorito sinergie e convergenze sullo studio della mente, nell’ottica di un confronto tra l’approccio occidentale e quello tipico delle tradizioni contemplative e della cultura tibetana”.

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