news (5328)
L’Ateneo ricorda José Saramago a cento anni dalla nascita
Il 24 novembre del 1992, esattamente trent’anni fa, José Saramago, lo scrittore portoghese insignito con il Premio Nobel per la Letteratura nel 1998 e di cui in questi giorni ricorrono i cento anni dalla nascita, fece tappa all’Università di Pisa, nell’ambito di un’iniziativa organizzata dall’Associazione Sete Sóis Sete Luas, in collaborazione con il professor Domenico Corradini, direttore dell’Istituto di Filosofia del Diritto, e la professoressa Maria José de Lancastre, del Dipartimento di Lingue.
Nell’Aula Magna Nuova della Sapienza, completamente gremita, Saramago tenne una lezione dal titolo “L’illusione democratica” (il cui testo è disponibile a questo link) in cui, come disse all’inizio, parlò di politica e non di letteratura: “ho pensato che, essendo così confusi i tempi in cui viviamo, non sarebbe totalmente fuori luogo che uno scrittore, cittadino fra i cittadini, portasse in questa sede il risultato di certe sue riflessioni politiche, magari controcorrente e contro la moda, ma sincere e forse meritevoli della vostra stessa riflessione”.
Nel suo discorso, l’autore di “Storia dell'assedio di Lisbona” sviluppò un’analisi critica del percorso di globalizzazione e universalizzazione della democrazia intesa secondo i parametri occidentali. Come “abbiamo imparato dai libri, ma soprattutto dalle lezioni della vita – affermò - ci servirebbe a poco una democrazia politica, per quanto equilibrata mostrasse di essere nelle sue strutture interne e nel suo funzionamento, se essa non fosse stata istituita in quanto radice e ragione di una effettiva e concreta democrazia economica e di una non meno effettiva e non meno concreta democrazia culturale”. La sua denuncia era mirata innanzitutto contro i gruppi finanziari internazionali, “le cui attività, in questo stesso momento, stanno trascinando verso la catastrofe ecologica il pianeta in cui viviamo, casa comune degli uomini senza dubbio, ma non loro proprietà esclusiva”.
La giornata pisana di José Saramago ebbe altri momenti di incontro, come testimoniano le immagini scattate all’epoca, e si incastonò all’interno di un più ampio viaggio che il futuro Premio Nobel fece in provincia di Pisa. Soprattutto, in quel frangente si creò un legame speciale con l’Associazione Sete Sóis Sete Luas di Pontedera, del quale l’autore portoghese è stato presidente onorario fino al momento della sua scomparsa nel 2010.
Questo rapporto speciale è testimoniato anche dalla scelta di Saramago di cedere i diritti d'autore sulla versione italiana del libro “L'anno mille993” all’Associazione di Pontedera, permettendo la nascita e contribuendo alla crescita del Festival Sete Sóis Sete Luas. Il Festival, d’altro canto, fin dal nome si è ispirato al suo romanzo “Memorial do convento”, i cui personaggi sono visionari sognatori che si aggirano in un'Europa medievale oppressa dall'Inquisizione. Per evadere da quella realtà, Balzar Sete Sóis e Blimunda Sete Luas costruiscono la “passarola”, una macchina volante che è divenuta emblema del Festival grazie al suo potere simbolico ed evocativo, come metafora dei sogni e della libertà utopica di cui José Saramago è stato assiduo sostenitore.
Si ringrazia il professor Bruno Mazzoni e il direttore del Festival Sete Sóis Sete Luas, Marco Abbondanza.
A Pisa il congresso nazionale della'Associazione italiana di Risonanza Magnetica in Medicina
Dal 23 al 25 novembre si è tenuto a Pisa, presso il Meeting Art Craft Center, il Congresso nazionale della associazione italiana di Risonanza Magnetica in Medicina (AIRMM). Vista la coincidenza il 23 novembre con il Fibonacci Day, la XIII edizione del congresso si è aperta con un corso sulla programmazione delle sequenze di impulsi in MR tenuto da illustri relatori internazionali e reso disponibile, in presenza ed in teleconferenza, ai partecipanti affiliati alla Società Internazionale di Risonanza Magnetica in Medicina (ISMRM).
I lavori sono cominciati con il professore Aldo Paolicchi che ha portato il saluto del Rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi. Sempre Paolicchi, in qualità di Direttore del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, ha poi sottolineato la necessità di far collaborare le diverse competenze per lo sviluppo della ricerca cogliendo in questo lo spirito multidisciplinare del Congresso AIRMM.
E infatti proprio grazie alla collaborazione tra i numerosi Enti e gruppi di ricerca che a Pisa si occupano di RM, dalle basi fisiche alle applicazioni cliniche, – ha continuato Paolicchi – che è stato possibile giungere a notevoli risultati scientifici e di infrastrutture come ad esempio la creazione del primo Centro di Ricerca ad Ultra Alto Campo (Imago7) in Italia.
Il professor Mirco Cosottini dell'Università di Pisa in apertura del convegno
Durante le diverse sessioni del Congresso sono quindi stati affrontati, con la consueta impronta interdisciplinare, gli sviluppi tecnologici e le applicazioni cliniche più recente della risonanza magnetica. Tra i vari temi trattati sono da segnalare quelli relativi all’uso ibrido della RM che si affianca ad altre tecnologie sia a fini diagnostici (MEG-RM, EEG-PET-RM) che terapeutici (LINAC-RM, MR-GFUS) nonché le potenzialità di nuovi contrasti in RM (CEST e nanostrutture).
In omaggio alla tradizione di ricerca dell’Università di Pisa, il professor Pietro Pietrini ha tenuto una lectio magistralis intitolata “MR and Physiology” sulla neuro e psicofisiologia approcciata attraverso tecniche di risonanza magnetica funzionale. La partecipazione di numerosi giovani ricercatori provenienti da tutta Italia si è conclusa infine con la premiazione dei migliori contributi scientifici appartenenti alla differenti categorie (“Biomedical Engineering Hardware and Physics”, “Biology and Preclinical”, “Application Neuro”, “Application Body”) che hanno composto il “caleidoscopico mondo della Risonanza magnetica” che per tre giorni si è riunito a Pisa.