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Global Latin - Roma Sinica

Convegni nell'ambito del progetto FISR 2019 SERICA

data 05 Settembre 2022 - 09 Settembre 2022  |  luogo Varie località in Toscana Toscana, Italia
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global latin roma sinica largoDal 5 al 9 settembre si terranno, tra Siena e Pisa, due convegni dedicati alle interrelazioni tra Europa e Asia in età moderna, con un focus sul latino come lingua veicolare globale e sulla declinazione delle varie scienze. L'iniziativa è organizzata nell'ambito del progetto FISR 2019 SERICA coordinato da Chiara Ombretta Tommasi e Andrea Balbo e vede coinvolti una quarantina di studiosi provenienti da istituzioni universitarie nazionali e internazionali.

Lunedì 5 settembre e martedì 6 settembre a Siena, presso il Collegio Santa Chiara avrà luogo il convegno dal titolo "Global Latin II. Latin as a Vector of Cultural Exchange beyond Europe".

L'evento avrà luogo nei seguenti orari:
Lunedì 5 settembre: 15:00-18:30
Martedì 6 settembre 9:30-13:00 + 15:00-18:30

Sarà possibile seguire l'evento online. Segui l'evento online

Mercoledì 7 settembre, giovedì 8 settembre e venerdì 9 settembre a Pisa, presso l'Aula Savi, avrà luogo il convegno dal titolo "Roma Sinica III. Languages of a Science between Western and Eastern Civilizations".

L'evento avrà luogo nei seguenti orari:
Mercoledì 7 settembre:15:00-18:30
Giovedì 8 settembre: 9:00-18:00
Venerdì 9 settembre: 9:00-13:00

Sarà possibile seguire l'evento online. Segui l'evento online

Gli eventi sono organizzati dall'Università di Pisa, dall'Università di Torino, dal Centro Studi Comparati I Deug-Su e dal DFCLAM dell'Università di Siena.

Leggi il programma completo degli eventi

Il progetto FISR 2019 SERICA:

Lo scambio che si è sviluppato fra Asia orientale ed Europa alle soglie dell’età moderna è uno dei più impressionanti movimenti di culture documentati nella storia umana e ha prodotto un incremento di conoscenze la cui portata è stata finora sottovalutata, anche per la difficoltà di accesso alle fonti. I protagonisti di questo miracolo interculturale furono inizialmente i mercanti come Marco Polo e i missionari : dal XIII secolo i francescani Giovanni di Pian del Carpine – il primo a fare storia dei Mongoli -  e Odorico da Pordenone – il primo a descrivere il Tibet –, dal XVI gli evangelizzatori e scienziati gesuiti come Matteo Ricci. Grazie a queste ondate di viaggiatori, partiti dietro la spinta iniziale di interessi commerciali o religiosi, abbiamo i primi resoconti europei autoptici di storia e costumi dei popoli mongoli, cinesi e giapponesi e, dal XVI secolo, l’inizio di quella che Geoffrey Gunn ha chiamato ‘prima globalizzazione’. Attraverso i gesuiti giunsero in Cina e Giappone, resi accessibili in traduzioni cinesi, giapponesi o latine, centinaia di trattati di geometria e di matematica, di botanica e di idraulica, di meccanica e di astronomia, e di converso arrivarono in Europa, spesso in testi latini, le prime informazioni attendibili sulla cultura cinese, sulla morale confuciana come sulla storia dei Tartari o sulla fauna e flora locali, dando origine alla sinologia europea. Adriano Prosperi ha definito questo periodo “Il grande secolo dell’impresa d’Oriente”, esito dell’“ambizione smisurata di un corpo religioso determinato a portare la fede cristiana in tutto il mondo con la sola forza dell’intelligenza e del dialogo” costruendo una rete mondiale di contatti collegati fra loro da una ragnatela epistolare, in latino e nelle lingue moderne. Questo processo favorì a suo avviso la “scoperta della diversità” e la relativizzazione della coscienza europea, ma fu visto con sospetto dalla curia papale, scatenando la cosiddetta “controversia dei riti” brutalmente conclusa con una bolla di Benedetto XIV nel 1742. Lo stop istituzionale restituì al proprio isolamento i due spazi di civiltà che avevano imparato a dialogare, e che si incontreranno nuovamente nel periodo di scontri coloniali. Ma dei secoli di pacifica interazione rimangono migliaia di documenti, molti dei quali in un latino post-coloniale che non rientra nei programmi dei licei ma si fa carico di trasmettere in una lingua mondiale conoscenze preziose su terre e popoli sconosciuti agli Europei. Su questo immane e sottostimato fenomeno storico-culturale lavorano da pochi anni équipe scientifiche di tutto il mondo. In Italia, un recente progetto FISR, coordinato a Pisa da Chiara Ombretta Tommasi e a Torino da Andrea Balbo, con la collaborazione di Francesco Stella di Siena e altri studiosi di Napoli, Ravenna e Venezia, sta progressivamente costruendo una banca dati che raccoglierà questi materiali e li vaglierà anche con l’aiuto di tecniche di intelligenza artificiale (grazie alla presenza di studiosi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di Pisa).

 

Info e Contatti:
Ombretta Chiara Tommasi chiara.tommasi@unipi.it

Allegati:

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