Università di Pisa: dalle foglie d’olivo un collirio per la cura della cornea

Un estratto vegetale da scarti agricoli e un polimero biofunzionale made in Pisa danno vita a un collirio efficace, sostenibile e ben tollerato

Un collirio naturale, efficace e sostenibile, sviluppato nei laboratori dell’Università di Pisa, potrebbe rivoluzionare la cura delle lesioni corneali. Lo studio, pubblicato sulla rivista Journalof Drug Delivery Science and Technology, dimostra come un estratto di foglie d’olivo, combinato con un polimero biofunzionale, favorisca la rigenerazione della cornea e protegga l’occhio dallo stress ossidativo.
“Abbiamo sviluppato una formulazione semplice, naturale e altamente efficace, che potrebbe rappresentare una valida alternativa ai trattamenti convenzionali per le lesioni corneali – afferma la professoressa Angela Fabiano, coordinatrice dello studio e docente del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa – Il nostro obiettivo è offrire soluzioni terapeutiche più sicure, sostenibili e accessibili.”

Per migliorarne l’efficacia terapeutica, l’estratto di foglie di olivo è stato combinato con un polimero innovativo (un derivato del chitosano ammonio quaternario coniugato con una metil-β-ciclodestrina) sintetizzato dallo stesso gruppo di ricerca pisano. Questo materiale, proprio grazie alla presenza di chitosano, possiede infatti proprietà mucoadesive che permettono al principio attivo di aderire più a lungo alla superficie oculare, prolungandone l’azione terapeutica.

Il gruppo di ricerca di Unipi

I risultati ottenuti sono molto promettenti. I test in vitro hanno evidenziato un’accelerazione significativa della chiusura delle ferite corneali, mentre i test in vivo su modelli animali hanno confermato l’assenza di irritazioni oculari, dimostrando l’elevata tollerabilità del prodotto. Inoltre, le formulazioni hanno mostrato una notevole capacità di proteggere le cellule dallo stress ossidativo e di mantenere stabile l’attività dei polifenoli in ambiente oculare simulato.
Il collirio presenta inoltre dei vantaggi in termini di sostenibilità. Le foglie d’olivo utilizzate per l’estratto sono infatti un sottoprodotto agricolo, normalmente considerato uno scarto, e il loro impiego in ambito farmaceutico rappresenta un esempio concreto di economia circolare. Inoltre, gli olivi da cui proviene l’estratto sono stati coltivati in condizioni di stress idrico, trasformando un effetto del cambiamento climatico in un’opportunità: le piante, sottoposte a siccità, producono una maggiore concentrazione di polifenoli, composti bioattivi con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

Lo studio è frutto di una collaborazione internazionale che ha coinvolto, oltre all’Università di Pisa, anche l’Università di Siena e diversi istituti di ricerca portoghesi, tra cui l’Università di Porto (ICBAS, INEB, I3S) e l’Istituto Universitario IUCS-CESPU. I ricercatori dell’Università di Pisa che hanno partecipato al progetto sono Chiara Migone, Luca Cerri, Angela Fabiano, Andrea Mezzetta, Lorenzo Guazzelli, Anna Maria Piras e Ylenia Zambito.

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