Nel volume “Intelligenza artificiale e nuovo urbanesimo. Forme e visioni della città del futuro” (FrancoAngeli, 2025), Michela Lazzeroni e Antonello Romano, docenti dell’Università di Pisa, analizzano in chiave geografica e sociale l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla vita urbana, restituendo una visione più ampia e critica della cosiddetta “città algoritmica”.
Lo studio mette in luce come l’IA non sia più soltanto uno strumento tecnologico, ma un fattore di trasformazione territoriale, capace di ridisegnare gli spazi, le relazioni e le funzioni urbane. Dalle piattaforme digitali alla mobilità autonoma, dai Big Data, fino alla costruzione di scenari e immaginari urbani nel cinema e nella letteratura, il libro ricostruisce l’evoluzione della città contemporanea oltre il paradigma della “smart city”.
“Big Data, gestione intelligente della mobilità e delle risorse energetiche, e automazione dei servizi pubblici possono disegnare profondamente lo spazio urbano – spiegano Lazzeroni e Romano – ma una città realmente intelligente è quella capace di coniugare innovazione digitale e giustizia sociale, creando ambienti urbani in cui le tecnologie basate sull’IA siano strumenti al servizio delle comunità che le abitano”.
La conclusione del lavoro è chiara: l’intelligenza artificiale sta inaugurando una nuova forma di urbanesimo ibrido, in cui elementi umani e non umani, macchine e ambienti digitali convivono in una rete di relazioni complesse. Le città diventano così spazi di coevoluzione tra persone e algoritmi, tra potenzialità e criticità.
Il libro è pubblicato in open access nella collana Nuove Geografie. Strumenti di lavoro di FrancoAngeli, a testimonianza della volontà di rendere aperti e accessibili i risultati della ricerca.
L’opera è stata realizzata nell’ambito del progetto triennale FAIR – Future Artificial Intelligence Research (PNRR-M4C2-Investimento 1.3, Partenariato Esteso PE00000013), Spoke 1 Human-centered AI, coordinato da Dino Pedreschi e Francesco Marcelloni dell’Università di Pisa e dedicato a sviluppare un’intelligenza artificiale “Human-centered”.



