Caro Direttore,
Ieri ho avuto una piacevole conversazione con il giornalista Pino Di Blasio, che ha riportato correttamente una sintesi dell’intervista nell’articolo pubblicato oggi su La Stampa.
Il titolo però è scorretto e fuorviante, in particolare nella sua seconda riga “Non denuncerò gli autori del blitz”. La domanda del Dr. Di Blasio, correttamente riportata nel testo, era formulata al passato: “L’Università di Pisa ha denunciato gli autori del blitz?”. La mia risposta è stata negativa, in quanto la denuncia relativa all’aggressione è stata presentata, correttamente dal punto di vista formale, dal Prof. Casella stesso. Ovviamente, se fosse esercitata l’azione penale e la stessa si concretizzasse, l’Ateneo sarà chiamato a valutare una eventuale costituzione di parte civile. Questa non è una circostanza che possiamo decidere in questo momento, e peraltro nell’intervista niente mi è stato chiesto su eventuali atti futuri.
Come comprenderà facilmente, non si tratta soltanto di un errore grammaticale sul tempo del verbo “denunciare”. Un lettore che si fermi al titolo può facilmente maturare l’opinione che non sporgeremo denuncia perché il Prof. Casella “se lo meritava”, in quanto “troppo vicino a Israele”. Questa è forse la narrazione di qualche gruppuscolo estremista, ma non certo la mia né quella dell’Università di Pisa. Come si evince dal testo dell’intervista, ho ribadito il nostro totale e imprescindibile rifiuto di qualsiasi atto violento, nonché l’assoluto rispetto del diritto di tutti a esprimere la propria opinione. La stessa posizione è stata assunta ufficialmente ieri dal Senato Accademico della nostra Università.
Cordiali saluti,
Riccardo Zucchi