Il Museo degli strumenti per il calcolo torna alla Cittadella Galileiana

L'inaugurazione del nuovo allestimento si è svolta venerdì 6 giugno

È tornato nella sua storica sede alla Cittadella Galileiana il Museo degli strumenti per il calcolo dell’Università di Pisa, con un nuovo allestimento dal titolo Non solo calcolo – vita lavorativa e tempo libero prima dell’arrivo di Internet.
A inaugurare la nuova mostra – curata da Fabio Gadducci, direttore del Museo degli Strumenti per il Calcolo, Giuseppe Lettieri e Antonio Viti – venerdì 6 giugno erano presenti Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Macchia, prorettore per i rapporti con il territorio, Francesco Leccese, prorettore per l’edilizia e il patrimonio immobiliare e Lorenzo Peruzzi, presidente del Sistema Museale di Ateneo.

Da sinistra: Lorenzo Peruzzi, Marco Macchia, Francesco Leccese, Giuseppe Lettieri, Antonio Mazzeo e Fabio Gadducci

Non solo calcolo – vita lavorativa e tempo libero prima dell’arrivo di Internet ospita strumenti che hanno caratterizzato attività di lavoro e svago dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Novanta. Proprio nei primi anni Novanta il Museo degli Strumenti per il Calcolo ha iniziato a prendere forma: porre le basi della propria collezione in un periodo ancora pionierisitco ha permesso di costruire, tramite lasciti e acquisizioni, una raccolta di livello europeo che la mostra valorizza non solo l’aspetto tecnico ma anche storico, culturale e sociale.

In occasione della riapertura, guide di eccezione sono stati alcuni dei pionieri dell’informatica, Lucia Barsanti Calamia, Graziano Bertini e Giuseppe Iazeolla, , che hanno dato voce alle storie di alcune delle macchine esposte insieme ad Andrea Tendola e Giovanni Cignoni.
Accanto a oggetti come registratori di cassa e macchine meccaniche per il calcolo, le sale ospitano computer storici come i primi Olivetti per la videoscrittura o l’Amiga e PC con schede SoundBlaster. Tra le varie sezioni, se ne potranno apprezzare una dedicata ai videogiochi anni ’80, quali il Commodore 64 e lo ZX Spectrum e una alla storia dell’informatica musicale a Pisa, con contributi del pioniere Pietro Grossi.
Una parte fondamentale del percorso è dedicata alla storia dell’informatica pisana: protagonisti come Mario Tchou, Pier Giorgio Perotto, Alessandro Faedo e Milvio Capovani, e le tappe storiche della realizzazione della Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP) e dell’ELEA 9003. Il Museo valorizza anche il contesto scientifico e accademico che portò alla nascita del corso di laurea in Scienze dell’Informazione e del CNUCE.

 

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