Negli ultimi giorni sono emerse, anche sulla stampa, alcune preoccupazioni riguardo al futuro dell’edificio ex-Chimica in via Risorgimento. L’Università di Pisa ritiene utile fornire alcuni chiarimenti, nel rispetto del confronto aperto e costruttivo che da sempre caratterizza i rapporti con la città e con le istituzioni locali.
L’Ateneo è attualmente impegnato in una serie di grandi opere edilizie che riguardano la realizzazione di nuovi poli didattici e di ricerca: il nuovo Polo di Ingegneria, il Polo di Veterinaria a San Piero a Grado, Medicina nel Nuovo Santa Chiara a Cisanello e il Polo di Biologia a San Cataldo. Si tratta di interventi strategici inseriti nel Piano pluriennale di sviluppo edilizio che assorbono le disponibilità economiche dell’Ateneo.
Alla luce di questo, l’Università non è attualmente in grado di avviare autonomamente la riqualificazione dell’edificio ex-Chimica, che richiederebbe investimenti tecnici ed economici rilevanti. Inoltre, sebbene sia in corso un confronto costruttivo con le istituzioni locali e regionali per valutare possibili forme di valorizzazione dell’edificio, al momento non sono emerse manifestazioni di interesse da parte pubblica per l’acquisizione o il riuso dell’immobile. Infine, sulla possibilità che privati decidano di investire nella realizzazione di residenze universitarie, l’Università sottolinea che farà quanto in suo potere per garantire che una quota significativa degli alloggi venga riservata alla gestione da parte del DSU Toscana.



