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PerùA few years ago this was the scene of an exceptional discovery which became widely known as the discovery of the Leviathan (Livyathan melvillei), the sea monster evoked by Melville in his novel "Moby Dick". The monster took shape from the fossil remains of a prehistoric cetacean found in Peru thanks to a team of international researchers, some of whom are from the University of Pisa. Now the Ica desert, and in particular the coastal region which stretches 300 km from Pisco to Yaucha, will once again become an area of paleontological studies for a new research project led by Giovanni Bianucci from the University of Pisa. The project has been granted PRIN funding of 252,605 Euros by the MIUR.
 

leviathanThis particular geographical area has all the characteristics of being an extremely rich deposit of marine vertebrate fossils dating back to different periods of the Cenozoic Era (from 45 to 2.5 million years ago). This time the researchers' attention will be focused on the study of the relationship between the high density of individuals present in that specific coastal environment, the rise in primary productivity and the contribution of volcanic ash as a factor in the fertilization of water.

"The topics dealt with in this project are of great impact and interest to the international scientific community," explains Bianucci, "starting with the scrutiny of one of the world's most famous and most significant Konservat- Lagerstätte (a deposit known for exceptional preservation) of Neogene marine vertebrates, a complete natural laboratory of evolution where extraordinary fossils have been discovered.

Peru5_web Furthermore, our research will be able to give a solid contribution to a more detailed reconstruction of the patterns in the changes to diversity and primary productivity by using the fossil record to reconstruct the evolutionary dynamics of these marine ecosystems and their complex trophic relationships. Lastly, this is the first time that a study is being carried out that will analyze in detail within the fossil record the relationships between the contribution of volcanic ash to the sea and the increase of primary productivity. This theme also holds major implications for the study of the climate changes in the past."

Three task groups will collaborate in the project: the first based in the Department of Earth Sciences at the University of Pisa, the second in the Department of Environmental and Territorial Sciences and the Department of Earth Sciences at the University of Milano Bicocca and the third in the Department of Earth Sciences at the University of Camerino. The Pisa group will deal with aspects regarding the paleontology of the vertebrates (taxonomy, taphonomy, phylogeny), micropaleontology (diatoms) and volcanology.

Peruvian desert"The Pisa team's excellent knowledge of this area of study will be of fundamental importance in guiding the research immediately in the key points of the outcropping, as well as optimizing the activity of sample collection with regard to the other fields of study," adds Bianucci. "Thanks to the studies carried out in previous years, our group has been able to consolidate relationships with the authorities and scientific institutions in the areas where the fieldwork will take place. The Museo de Historia Natural de la Universidad de San Marcos of Lima will take an active part in the desert fields, both in the organizational and execution phases, and will supply technical support for any subsequent consolidation of the specimens on the land and the retrieval and preparation of the most significant finds: this kind of collaboration will contribute to the success of the missions."

Deserto di Ica in PerùAlcuni anni fa era stato teatro di una scoperta eccezionale, nota alle cronache come il ritrovamento del Leviatano (Livyathan melvillei), il "mostro" marino evocato da Melville nel suo "Moby Dick". Grazie a un team di ricercatori internazionali – tra cui alcuni dell'Università di Pisa – quel mostro aveva preso forma nei resti fossili di un cetaceo preistorico ritrovato in Perù (nella foto in basso a sinistra). Oggi il deserto di Ica – in particolare l'area costiera che si estende per 300 chilometri da Pisco a Yaucha – tornerà a essere terreno di studi paleontologici per un nuovo progetto di ricerca guidato da Giovanni Bianucci dell'Ateneo pisano, che ha ottenuto dal MIUR un finanziamento PRIN di 252.605 euro.

 

Cranio del LeviatanoQuella specifica area geografica ha la caratteristica di essere un giacimento ricchissimo di fossili di vertebrati marini risalenti a diverse epoche del Cenozoico (da 45 a 2,5 milioni di anni fa). Questa volta l'attenzione dei ricercatori si focalizzerà sullo studio della relazione tra l'alta densità degli individui presenti in quel particolare ambiente costiero, l'aumento della produttività primaria e l'apporto di cenere vulcanica come fattore di fertilizzazione delle acque.

"Gli argomenti trattati in questo progetto sono di grande impatto e interesse per la comunità scientifica internazionale – spiega Bianucci – a partire dal fatto che viene investigato il Konservat-Lagerstätte (giacimento per conservazione) a vertebrati marini neogenici più significativo e famoso a livello mondiale, un vero e proprio laboratorio naturale dell'evoluzione dove sono stati scoperti fossili straordinari. 

Gruppo di ricerca che ha partecipato alla spedizione del luglio 2013. Da sinistra a destra: C. Tinelli, K. Gariboldi, M. Urbina, G. Bianucci, O. Lambert.

La nostra ricerca potrà inoltre fornire un solido contributo per ricostruire con maggiore dettaglio i pattern relativi ai cambiamenti della diversità e della produttività primaria, utilizzando il record fossile per ricostruire le dinamiche evolutive di questi ecosistemi marini e delle loro complesse relazioni trofiche. Infine, per la prima volta viene condotto uno studio che analizza in dettaglio all'interno del record fossile le relazioni tra apporto di cenere vulcanica a mare e incremento della produttività primaria, un tema che ha grandi implicazioni anche per lo studio dei cambiamenti climatici del passato". (Nella foto a destra il gruppo di ricerca che ha partecipato alla spedizione del luglio 2013. Da sinistra a destra: C. Tinelli, K. Gariboldi, M. Urbina, G. Bianucci, O. Lambert).

Il progetto vedrà collaborare tre unità operative, la prima con sede presso il dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, la seconda al dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra dell'Università di Milano Bicocca e la terza al dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Camerino. L'unità di Pisa si occuperà degli aspetti che riguardano la paleontologia dei vertebrati (tassonomia, tafonomia, filogenesi), la micropaleontologia (diatomee) e la vulcanologia.
 

Scheletro di misticeto  nel deserto di Pisco

"L'ottima conoscenza delle aree di studio da parte del team di Pisa sarà fondamentale per indirizzare da subito le ricerche nei punti chiave degli affioramenti, nonché per dirigere al meglio le attività di campionatura relative agli altri campi di studio – aggiunge Bianucci – Grazie agli studi svolti negli anni precedenti, infatti, il nostro gruppo ha avuto la possibilità di consolidare i rapporti con le autorità e le istituzioni scientifiche delle aree in cui verranno svolte le attività di campo. Il Museo de Historia Natural dell'Universidad de San Marco di Lima parteciperà attivamente alle campagne nel deserto, sia in fase di organizzazione che di realizzazione, e fornirà un supporto tecnico per l'eventuale consolidamento dei reperti sul terreno e per il recupero e la preparazione di quelli più significativi: questi tipi di collaborazione contribuiranno al successo delle missioni".

Ne hanno parlato: 
RepubblicaFirenze.it
Greenreport
inToscana.it
TirrenoPisa.it 
ControCampus 
gonews 

L'Università di Pisa ha ottenuto la Erasmus Charter for Higher Education (ECHE) 2021-2027. 

L'accreditamento è condizione necessaria per la partecipazione a tutte le azioni del programma Erasmus+, dalla mobilità dei singoli ai progetti di cooperazione, ai partenariati strategici, alle azioni Jean Monnet. E' una sorta di passaporto rilasciato dall'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura EACEA della Commissione Europea agli istituti di istruzione superiore, in seguito ad un'accurata procedura di selezione delle candidature. Sono oggetto di valutazione le strategie di internazionalizzazione, le misure adottate per il rispetto dei principi di non discriminazione, trasparenza ed inclusione di tutti gli studenti e di tutto lo staff, anche in condizioni di svantaggio, nonché l’impegno a garantire il pieno e totale riconoscimento automatico dei crediti acquisisti all’estero. Anche gli Atenei già titolari di carta ECHE nei settennati precedenti del programma, come l'Università di Pisa, devono periodicamente sottoporsi alla valutazione, rinnovando il loro impegno a garantire i principi contenuti nella carta Erasmus.

Il riconoscimento ottenuto permetterà all'Università di Pisa di partecipare al programma Erasmus + 2021-2027. 

L'Erasmus Policy Statement rappresenta parte integrante della strategia istituzionale dell'Università di Pisa ed è un documento indispensabile per ottenere la Erasmus Charter for Higher Education. 

> ECHE (Erasmus Charter for Higher Education) 2021-2027 

Certificato (English)

Certificato (Italiano e altre lingue) 

Erasmus Policy Statement (EPS)

 

ECHE (Erasmus Charter for Higher Education) 2014-2020

 

eplusL'Università di Pisa, nell'ambito del nuovo Erasmus+ Programme, ha ottenuto la Erasmus Charter for Higher Education (ECHE), un importante riconoscimento che l'EACEA (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency) rilascia alle istituzioni dopo un'accurata procedura di selezione e valutazione delle attività svolte nella cornice del Lifelong Learning Programme nei precedenti sette anni (2007-2013) di attività, sulla base delle candidature pervenute.

Grazie all'ottenimento della ECHE il nostro Ateneo potrà partecipare a tutte le azioni promosse nell'ambito del nuovo programma Erasmus+ sia nell'ambito della mobilità,che della cooperazione e delle politiche per riformare in ambito europeo e internazionale che permetteranno il finanziamento di svariate opportunità di studio, formazione, insegnamento e volontariato internazionali.

La ECHE ha una validità settennale, dal 2014 fino a tutto il 2020.

Progetto Memory SharingUn progetto per condividere la memoria in modo partecipativo e integrato e per raccontare le storie di una comunità, coinvolgendo giovani e anziani e combinando serietà scientifica e creatività, temi di grande rilevanza e altri più leggeri, tecnologie web e incontri faccia a faccia. È questa la sintesi di MemorySharing, selezionato tra le 40 idee (su 650 arrivate da tutta Italia) che concorrono al prestigioso bando CheFare, con in palio 100.000 euro per realizzare progetti che uniscano cultura e innovazione. Per entrare tra gli otto finalisti, tra i quali sarà successivamente scelto il vincitore, bisogna raccogliere voti on-line accedendo al link http://www.che-fare.com/progetti-approvati/memorysharing/. C'è tempo fino al 13 marzo per dare la propria preferenza all'unico progetto pisano ammesso alla gara.

MemorySharing è un progetto presentato dall'associazione culturale Acquario della Memoria, nata nel 2008 all'interno dei percorsi formativi del corso di laurea in Cinema, musica, teatro dell'Università di Pisa, e ha uno stretto rapporto con la comunità pisana. È incentrato sui 70 anni dalla Liberazione, ma le sue caratteristiche di riproducibilità e adattabilità ad altri tessuti cittadini lo rendono potenzialmente attuabile in qualsiasi contesto.

Il progetto è articolato in tre fasi. La prima è la raccolta: si attiva la cittadinanza, coinvolgendo direttamente le famiglie, invitandole a svuotare cassetti, soffitte e garage, portando fotografie, diari, lettere, filmati, cimeli. La seconda fase è quella della condivisione: si condivide il materiale sul web su piattaforme aperte, gratuite, internazionali, come "HistoryPin", che combina storia e GoogleMaps; si attivano laboratori di travaso inter-generazionale in cui si scambiano i saperi: gli anziani portano foto e storie, mentre i ragazzi insegnano agli anziani come digitalizzare le immagini e utilizzare internet.


memory_testoLa terza fase è quella della narrazione: a partire dal materiale raccolto, si producono eventi (mostre, documentari, video per il web, letture teatrali, tour multimediali attraverso la città).

L'associazione culturale Acquario della Memoria è composta da professionisti del settore audiovisivo e dell'editoria, ed è presieduta dal regista Lorenzo Garzella, docente esterno di montaggio video all'Ateneo pisano. Obiettivo fondante del progetto è quello di sperimentare forme efficaci e innovative per trasmettere il valore della memoria, in particolare alle giovani generazioni.

L'Acquario della Memoria, dalla sua nascita a oggi, ha raccolto e raccontato con nuovi linguaggi importanti frammenti della storia di Pisa, a partire dal grande successo del film multischermo "Bombe 1943-2013", proiettato il 31 agosto e il 2 settembre al Cinema Teatro Lux, in occasione del settantesimo anniversario dei bombardamenti su Pisa.

L'associazione può contare sul supporto scientifico, logistico e operativo dell'Università di Pisa, e in particolare dei corsi di laurea in Storia, Disco e Informatica umanistica, e ha coinvolto come partner il Comune di Pisa, la Fondazione Sistema Toscana, il Tirreno, l'Internet Festival e il Cinema Arsenale.

Vincere "CheFare" sarebbe un risultato importante e darebbe al progetto una forza maggiore e una ricaduta sulla città più articolata e ampia. Per questo c'è bisogno dei voti di tutti.

Chiunque sia interessato può scrivere alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., sulla pagina facebook o twitter. Il sito dell'associazione è www.acquariodellamemoria.it

Arno in pienaSulla base delle informative fornite dalla Prefettura di Pisa, secondo le quali può considerarsi superata la fase di massima allerta per il rischio di esondazione dell'Arno, le strutture e le attività dell'Università di Pisa tornano al loro normale funzionamento.

Per ogni aggiornamento si consiglia comunque di seguire il sito della prefettura: www.prefettura.pisa.it

Giovedì, 30 Gennaio 2014 09:55

A mission in space for Engineering students

logo_PHOS2_bigThe students have earned a place on board the sounding rocket which the European Space Agency (ESA) will launch into space from Kiruna in Sweden in March 2015, and where they will be able to assemble their "space heat pipe" in order to test it in absence of gravity. The team, made up of students and teachers from the University of Pisa – in collaboration with the University of Bergamo – have been chosen by ESA to take part in the REXUS/BEXUS Programme (Rocket and Balloon Experiments for University Students). Their main aim is to build an innovative type of Heat Pipe capable of functioning in reduced gravity conditions. The delivery of the experiment will be in December. The device to be tested will reach a height of 100 km before returning to Earth.

gruppoThe PHOS Project (Pulsating Heat Pipe Only for Space) will give the students a chance to participate in the design, management and operative phases of a real space mission: "The device, which will be tested in two different forms, is called PHP, which stands for Pulsating Heat Pipe, a type of heat pipe which works through a pulsating mechanism" explains Gian Marco Guidi, one of the team members. "The main characteristic of the PHP is the simple and inexpensive design which makes it highly cost effective. During the experiment, thermal power will be administered in one section of the device and removed in another. This procedure will help to establish various functional parameters in absence of gravity. This data will then be compared with the data collected from other experiments carried out on the ground."

progetto-razzoThe teams chosen by ESA will meet in Kiruna in March for the "PDR", the Preliminary Design Review, where the experts from all the organizations taking part will evaluate the "preliminary design". The team from the University of Pisa is the only Italian team to have been chosen by ESA in the "Rocket" category of the Education section which each year offers students from throughout the European Union the possibility to take part in the REXUS/BEXUS project.

The members of the Pisa team, aided by the Department of Energy, Systems, Territory and Construction (DESTEC), are all students from the Engineering courses: Gian Marco Guidi, Federico Belfi, Giorgiomaria Cicero, Francesco Creatini, Giulia Orlandini, Nicolò Morganti, Stefano Piacquadio, Simone Fontanesi, Michele Rognini, Alessandro Frigerio and Pietro Nannipieri. The professors taking part in the project are Sauro Filippeschi, Paolo di Marco and Luca Fanucci from the University of Pisa and Marco Marengo from the University of Bergamo. The students will also be flanked by Mauro Mameli and Miriam Manzoni from the University of Bergamo.

The team are also looking for students who can help in other areas such as marketing and communications. In particular, help is needed in web indexing and content managing within the website and social networks. Anyone who is interested should apply to Gian Marco Guidi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

For further information or to help sustain the PHOS project please access the following websites:

Website: www.phosproject.com
Facebook: https://www.facebook.com/projectphos
Twitter: https://twitter.com/phos_team 

Watch the video:
http://www.youtube.com/watch?v=_hOTd9qiHAQ

 

logo_PHOS2_big

Si sono guadagnati un posto a bordo del razzo sonda che l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) lancerà nello spazio a Kiruna, in Svezia, a marzo 2015, dove potranno montare il loro "termosifone spaziale" da testare in condizioni di assenza di gravità. Sono i componenti del team "PHOS Project", studenti e docenti di Ingegneria dell'Università di Pisa – in collaborazione con l'Università di Bergamo – che sono stati selezionati dall'ESA per partecipare al programma REXUS/BEXUS (Rocket and Balloon Experiments for University Students). Il loro obiettivo è costruire entro dicembre un innovativo tipo di Heat Pipe, un tubo di calore in grado di funzionare solo a gravità ridotta. Il dispositivo che verrà testato raggiungerà i 100 km di altezza per poi rientrare a terra.
 

gruppo Phos ProjetCon il Progetto PHOS (Pulsating Heat Pipe Only for Space), gli studenti pisani avranno la possibilità di partecipare alle fasi progettuali, gestionali e operative di una vera missione spaziale. "Il dispositivo che verrà testato, in due configurazioni differenti, è chiamato PHP, acronimo di Pulsating Heat Pipe, un tipo di tubo di calore che funziona con un regime di circolazione pulsante – spiega Gian Marco Guidi, uno dei componenti del team – Le PHP sono caratterizzate da una grande semplicità produttiva e quindi un basso costo che determina poi un coefficiente prestazioni-costo molto alto. Durante l'esperimento verrà somministrata potenza termica in una sezione del dispositivo e sottratto in un'altra, con questa procedura si potranno determinare vari parametri funzionali in assenza di gravità. Questi dati verranno poi paragonati con quelli acquisiti con altri esperimenti eseguiti a terra".

progetto razzo

I team selezionati dall'ESA si ritroveranno a Kiruna nel prossimo mese di marzo per la "PDR", la Preliminary Design Review, dove gli esperti di tutte le organizzazioni partecipanti valuteranno il "disegno preliminare". Il team dell'Università di Pisa è l'unico italiano a essere stato selezionato nella categoria "Rocket" dall'ESA, ramo Educational, che ogni anno offre la possibilità, agli studenti di tutte le nazioni appartenenti alla comunità europea, di partecipare al programma REXUS/BEXUS.

I componenti della squadra pisana – supportata dal dipartimento dell'Energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni (DESTEC) – sono tutti studenti dei corsi di Ingegneria: Gian Marco Guidi, Federico Belfi, Giorgiomaria Cicero, Francesco Creatini, Giulia Orlandini, Nicolò Morganti, Stefano Piacquadio, Simone Fontanesi, Michele Rognini, Alessandro Frigerio e Pietro Nannipieri. I professori a supporto del progetto sono Sauro Filippeschi, Paolo di Marco e Luca Fanucci dell'Università di Pisa e Marco Marengo dell'Università di Bergamo. Inoltre gli studenti saranno affiancati dal dottor Mauro Mameli e l'ingegner Miriam Manzoni entrambi dell'Università di Bergamo.

La squadra è alla ricerca di studenti che possano collaborare anche in altri settori, come il marketing e la comunicazione. In particolare si cercano collaboratori per l'indicizzazione del sito e per la gestione dei contenuti sul web e dei social network. Per candidarsi rivolgersi a Gian Marco Guidi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Per maggiori informazioni o anche solo per sostenere il progetto PHOS:

Website: www.phosproject.com
Facebook: https://www.facebook.com/projectphos
Twitter: https://twitter.com/phos_team

Guarda il video di presentazione del programma REXUS/BEXUS:
http://www.youtube.com/watch?v=_hOTd9qiHAQ

Alcune gallerie fotografiche: 
Le selezioni in Olanda
Il team al lavoro sul progetto preliminare 

Ne hanno parlato: 
Tirreno Livorno
Intoscana.it 
il Mattino
Nazione Pisa
TirrenoPisa.it 
NazionePisa.it 
PaginaQ 
Greenreport
PisaToday.it 
gonews.it 
Controcampus
Sapere.it
PisaInformaFlash.it 
TV Prato
CCT - Seecity

 

Mercoledì, 29 Gennaio 2014 09:50

Scoperta in Italia una nuova specie di fiore

campanula_martiniiHa un colore fra il viola e il blu ed è diffusa nel Nord Italia, nelle prealpi Bresciane e in altre aree lombarde e trentine. Si tratta di Campanula martinii, appena scoperta e così chiamata in onore di Fabrizio Martini, noto studioso della flora delle Alpi. La ricerca che documenta il ritrovamento è stata recentemente pubblicata sulla rivista internazionale "Phytotaxa" ed è stato condotta per alcuni anni da Lorenzo Peruzzi, ricercatore del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa e da Nico Cellinese dell'Università della Florida, una delle massime esperte della filogenesi della famiglia Campanulaceae, insieme ai botanici del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia.
"Nonostante quello che si potrebbe pensare - ha spiegato Lorenzo Peruzzi – può capitare anche in Italia (e non solo ai tropici) di scoprire nuove specie di piante e l'indipendenza della Campanula martinii rispetto alle altre specie affini è stata comprovata da un dettagliato studio morfologico, cariologico e molecolare".

Ne hanno parlato:
ANSA.it Ambiente&Energia
Repubblica.it Milano
Repubblica.it Ambiente
Corriere.it Brescia
Avvenire
Brescia Oggi
Il Giornale di Brescia
PadovaNews.it
BresciaOggi.it
BresciaToday.it
Avvenire.it
Focus.it
Nazione.it
Tirreno.it
Repubblica.it Firenze
AdnKronos
VillaggioGlobale.it
GreenReport.it
LiberoQuotidiano.it
PaginaQ.it
PisaToday.it
NovedaFirenze.it
PisaInformaFlash.it
GoNews.it
PianetaUnivesitario.it

tonelliPer il mondo della scienza il 2014 è un anno da celebrare, soprattutto a Pisa, dove 450 anni fa nacque Galileo Galilei. L'Università di Pisa apre i festeggiamenti con una giornata dedicata a Guido Tonelli, lo scienziato che ha contribuito alla scoperta del bosone di Higgs guidando l'esperimento CMS al CERN di Ginevra. Venerdì 31 gennaio, alle ore 15.00, nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, il professor Tonelli terrà una lectio magistralis intitolata "Da Galileo al bosone di Higgs. Pisa crocevia delle scienze", un incontro aperto a tutta la cittadinanza, in cui racconterà i retroscena di una scoperta premiata con il premio Nobel per la Fisica nel 2013. Seguirà un confronto diretto con il pubblico.

L'evento, organizzato dal dipartimento di Fisica in collaborazione con il Comune di Pisa e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sarà trasmesso in diretta streaming sul sito dell'Ateneo: http://videoreplay.unipi.it/replay/webcastShow.html?key=CW60gvHBsiji3gd.

Inoltre sarà possibile seguire la diretta Twitter dell'incontro sull'account @Unipisa. A raccontare la lectio ci saranno gli studenti della redazione Twitter dell'Università di Pisa. Già in questi giorni è possibile inviare domande per il professor Tonelli usando l'hashtag #lectiotonelli.

Pisa e il bosone di Higgs
C'è molto dell'Università di Pisa e degli altri istituti di ricerca pisani nel team di scienziati che ha scoperto la cosiddetta "particella di Dio", cioè il bosone di Higgs grazie al quale ogni cosa ha una massa. Sono oltre 120, infatti, i ricercatori che si sono formati a Pisa e che hanno lavorato al progetto durante i venti anni necessari per condurre a termine l'esperimento, il più importante mai tentato sia per risorse investite che per studiosi coinvolti.

Molti di loro hanno avuto un ruolo da protagonisti. Tra i principali ricercatori figura certamente Guido Tonelli, laureato in Fisica all'Ateneo pisano nel 1975 e docente ordinario nello stesso Ateneo per anni prima di diventare ricercatore associato all'Istituto nazionale di fisica nucleare.

Il professor Guido Tonelli, alla guida dell'esperimento CMS nel periodo in cui è stata programmata e avviata la "caccia" al bosone di Higgs, è attualmente Senior Staff Scientist al Cern. Ha lavorato nel campo della fisica delle particelle elementari, partecipando a esperimenti al Cern e al Fermilab di Chicago. Fra i suoi contributi principali si contano le prime misure di precisione della vita media dei mesoni charmati, test sperimentali del Modello Standard delle interazioni fondamentali e ricerche di nuova fisica. A metà dicembre del 2011, il professor Tonelli ha presentato in un seminario congiunto al CERN insieme a Fabiola Gianotti, la prima evidenza sperimentale della presenza del bosone di Higgs intorno a 125GeV di massa, risultato che è stato poi definitivamente confermato e premiato con il Nobel a Peter Higgs e François Englert nello scorso mese di ottobre.

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