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mosaicoScoperti nuovi mosaici tardo antichi nella villa romana dell'Oratorio, un sito archeologico che si trova nel Comune di Capraia e Limite in provincia di Firenze. In occasione del restauro e della musealizzazione dell'area, un'équipe dell'Università di Pisa, diretta dal professore Federico Cantini del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, ha riportato alla luce un nuovo pavimento musivo caratterizzata da diversi tipi di decorazioni, tra le quali spiccano ottagoni con al centro figure animali e un busto umano, e cornici composte da motivi geometrici e vegetali. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sabato 19 settembre (9-13 e 15-19), il sito sarà per la prima volta aperto al pubblico.
"La grande villa romana dell'Oratorio è un sito di eccezionale importanza che getta nuova luce sulle residenze delle ultime aristocrazie senatorie vissute tra il IV e il V secolo – ha spiegato Federico Cantini – Il complesso ha avuto una importante fase di monumentalizzazione in età tardo antica, quando, come testimonia il frammento di un'iscrizione, doveva appartenere alla famiglia dei Vetti e probabilmente allo stesso Vettio Agorio Pretestato, che fu corrector Tusciae et Umbriae prima del 362 e praefectus urbi nel 384, anno della sua morte".
Durante le precedenti campagne di scavo condotte dal 2010 al 2014, i ricercatori avevano scoperto una grande aula absidata con pavimento musivo policromo, al centro del quale è collocato un pannello con una scena di "venatio apri", cioè una caccia al cinghiale. Quest'ultimo ritrovamento, avvenuto a fine agosto, consente di ricostruire la pianta di una nuova parte della villa, che doveva essere costituita da una struttura esagonale con sale che si affacciavano su un ambiente centrale.
mosaico "Questa nuova scoperta – ha sottolineato la dottoressa Lorella Alderighi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana - rafforza la valenza culturale ed economica in età romana, come già in età etrusca, di un'area considerata fino a poco tempo fa di limitata importanza per tutto il periodo imperiale, ma che, a seguito di una recente e intensa attività di ricerca sul campo e degli studi sul commercio e sui trasporti di merci e suppellettili nel medio Valdarno, sta dimostrando la propria centralità soprattutto nel periodo del tardo impero, considerato a torto un'epoca di decadenza commerciale e culturale".
"Siamo orgogliosi di queste nuove scoperte seguite alla campagna di scavi sul sito 'Le Muriccia' di Limite sull'Arno - ha concluso Alessandro Giunti sindaco del Comune Capraia e Limite - Già il ritrovamento del mosaico policromo intatto di alcuni anni fa, ci aveva dato numerose soddisfazioni. Adesso lavoreremo nel tempo per tutelare, valorizzare e rendere fruibile alla cittadinanza il sito, che è un patrimonio storico, artistico e culturale di prim'ordine".

Scoperti nuovi mosaici tardo antichi nella villa romana dell'Oratorio, un sito archeologico che si trova nel Comune di Capraia e Limite in provincia di Firenze. In occasione del restauro e della musealizzazione dell'area, un'équipe dell'Università di Pisa, diretta dal professore Federico Cantini del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, ha riportato alla luce un nuovo pavimento musivo caratterizzata da diversi tipi di decorazioni, tra le quali spiccano ottagoni con al centro figure animali e un busto umano, e cornici composte da motivi geometrici e vegetali. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sabato 19 settembre (9-13 e 15-19) il sito sarà per la prima volta aperto al pubblico.
"La grande villa romana dell'Oratorio è un sito di eccezionale importanza che getta nuova luce sulle residenze delle ultime aristocrazie senatorie vissute tra il IV e il V secolo – ha spiegato Federico Cantini – Il complesso ha avuto una importante fase di monumentalizzazione in età tardo antica, quando, come testimonia il frammento di un'iscrizione, doveva appartenere alla famiglia dei Vetti e probabilmente allo stesso Vettio Agorio Pretestato, che fu corrector Tusciae et Umbriae prima del 362 e praefectus urbi nel 384, anno della sua morte".
Durante le precedenti campagne di scavo condotte dal 2010 al 2014, i ricercatori avevano scoperto una grande aula absidata con pavimento musivo policromo, al centro del quale è collocato un pannello con una scena di "venatio apri", cioè una caccia al cinghiale. Quest'ultimo ritrovamento, avvenuto a fine agosto, consente di ricostruire la pianta di una nuova parte della villa, che doveva essere costituita da una struttura esagonale con sale che si affacciavano su un ambiente centrale.
"Questa nuova scoperta – ha sottolineato la dottoressa Lorella Alderighi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana - rafforza la valenza culturale ed economica in età romana, come già in età etrusca, di un'area considerata fino a poco tempo fa di limitata importanza per tutto il periodo imperiale, ma che, a seguito di una recente e intensa attività di ricerca sul campo e degli studi sul commercio e sui trasporti di merci e suppellettili nel medio Valdarno, sta dimostrando la propria centralità soprattutto nel periodo del tardo impero, considerato a torto un'epoca di decadenza commerciale e culturale".
"Siamo orgogliosi di queste nuove scoperte seguite alla campagna di scavi sul sito 'Le Muriccia' di Limite sull'Arno - ha concluso Alessandro Giunti sindaco del Comune Capraia e Limite - Già il ritrovamento del mosaico policromo intatto di alcuni anni fa, ci aveva dato numerose soddisfazioni. Adesso lavoreremo nel tempo per tutelare, valorizzare e rendere fruibile alla cittadinanza il sito, che è un patrimonio storico, artistico e culturale di prim'ordine".

Primi nel Design event, nel Business plan event e nel Cost event. Insomma, tre su tre. È questo l'ottimo risultato dell'E-Team Squadra Corse, la squadra dell'Università di Pisa, che a Varano de' Melegari, nella gara internazionale FSAE Italy, ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi tutte e tre le prove in programma.
il risultato è maturato grazie a mesi di intenso lavoro e dopo una radicale riorganizzazione della squadra, guidata da Leonardo Bartelloni. Il progetto della nuova macchina, chiamata "Kerub" (versione corsaiola del Cherubino, simbolo dell'Ateneo), con un nuovo motore quattro cilindri e che sarà dotata anche di alettoni, è stato apprezzato dai giudici, ottenendo 150 punti su 150. Punteggio pieno anche per il Business plan event. La stretta collaborazione fra i settori dell'Ingegneria e dell'Economia ha portato infine alla stesura del miglior Cost report fra tutte le 70 squadre partecipanti.
"Una vittoria strepitosa, ma tutt'altro che facile - ha commentato il capitano Leonardo Bartelloni - dopo aver compreso che la vettura non sarebbe stata portata fisicamente in gara ci siamo interrogati su come andare avanti. Lasciare o concentrarci sugli eventi statici? Ci siamo uniti come squadra attorno a un obiettivo: onorare nel miglior modo possibile l'impegno preso nei confronti dell'Università di Pisa e contribuire al suo prestigio. Questo risultato testimonia il grande impegno di tutti i membri del team e la loro integrazione".
L'esperienza della Formula Student, o Formula SAE, è altamente formativa per gli studenti universitari, indipendentemente dal loro percorso di studi. Si tratta infatti di una realtà concreta in cui ci si approccia ai problemi tipici della vita in azienda, dal lavoro in team alla comunicazione tra settori diversi, dalla scelta delle tecnologie al rispetto dei vincoli economici di progetto.
Per maggiori informazioni sul progetto pisano si può seguire la pagina facebook E-Team Squadra Corse Pisa e il sito www.eteamsquadracorse.it oppure si può scrivere alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

È stato presentato all'Expo di Milano martedì 15 settembre il progetto "Rasupea", sviluppato dall'Università di Pisa in collaborazione con la Scuola Sant'Anna, che si propone di monitorare le abitudini alimentari degli studenti universitari in una fascia di età per la quale non esistono significativi studi scientifici. Attraverso un'app interattiva per smartphone che permette un'autodiagnosi di disturbi oro-gastro enterici e fornisce dati sulle incidenze di tali disturbi, il progetto vuole avviare i giovani a un processo di consapevolezza del proprio stato di salute, intervenendo nel caso per indicare i piatti del menù giornaliero della mensa che sono più adeguati a un corretto ed equilibrato stile alimentare.
Il progetto "Rasupea" è coordinato dal professor Roberto Barale, genetista del dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano, e si avvarrà della collaborazione del professor Giuseppe Turchetti della Scuola Sant'Anna, di ricercatori di stomatologia, gastroenterologia, informatici, statistici dell'Ateneo e del CNR, del DSU Toscana, oltre che del supporto di Pharmanutra, e naturalmente di tutti gli studenti dell'Università di Pisa che vorranno partecipare. Il progetto è sostenuto dalla Regione Toscana nell'ambito dei finanziamenti destinati ai progetti più interessanti per i settori agricoltura, salute e sicurezza alimentare, ed è stato inserito tra le ricerche che la Regione ha presentato alla kermesse milanese.

Mercoledì, 16 Settembre 2015 10:13

Presentato all'Expo il progetto 'Rasupea'

rasupeaÈ stato presentato all'Expo di Milano martedì 15 settembre il progetto "Rasupea", sviluppato dall'Università di Pisa in collaborazione con la Scuola Sant'Anna, che si propone di monitorare le abitudini alimentari degli studenti universitari in una fascia di età per la quale non esistono significativi studi scientifici. Attraverso un'app interattiva per smartphone che permette un'autodiagnosi di disturbi oro-gastro enterici e fornisce dati sulle incidenze di tali disturbi, il progetto vuole avviare i giovani a un processo di consapevolezza del proprio stato di salute, intervenendo nel caso per indicare i piatti del menù giornaliero della mensa che sono più adeguati a un corretto ed equilibrato stile alimentare.

Il progetto "Rasupea" è coordinato dal professor Roberto Barale, genetista del dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano, e si avvarrà della collaborazione del professor Giuseppe Turchetti della Scuola Sant'Anna, di ricercatori di stomatologia, gastroenterologia, informatici, statistici dell'Ateneo e del CNR, del DSU Toscana, oltre che del supporto di Pharmanutra, e naturalmente di tutti gli studenti dell'Università di Pisa che vorranno partecipare.

Il progetto è sostenuto dalla Regione Toscana nell'ambito dei finanziamenti destinati ai progetti più interessanti per i settori agricoltura, salute e sicurezza alimentare, ed è stato inserito tra le ricerche che la Regione ha presentato alla kermesse milanese.

Mercoledì, 16 Settembre 2015 09:11

Tre vittorie per l'E-team Squadra Corse

eTeamPrimi nel Design event, nel Business plan event e nel Cost event. Insomma, tre su tre. È questo l'ottimo risultato dell'E-Team Squadra Corse, la squadra dell'Università di Pisa, che a Varano de' Melegari, nella gara internazionale FSAE Italy, ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi tutte e tre le prove in programma.

Il risultato è maturato grazie a mesi di intenso lavoro e dopo una radicale riorganizzazione della squadra, guidata da Leonardo Bartelloni. Il progetto della nuova macchina, chiamata "Kerub" (versione corsaiola del Cherubino, simbolo dell'Ateneo), con un nuovo motore quattro cilindri e che sarà dotata anche di alettoni, è stato apprezzato dai giudici, ottenendo 150 punti su 150. Punteggio pieno anche per il Business plan event. La stretta collaborazione fra i settori dell'Ingegneria e dell'Economia ha portato infine alla stesura del miglior Cost report fra tutte le 70 squadre partecipanti.

"Una vittoria strepitosa, ma tutt'altro che facile - ha commentato il capitano Leonardo Bartelloni - dopo aver compreso che la vettura non sarebbe stata portata fisicamente in gara ci siamo interrogati su come andare avanti. Lasciare o concentrarci sugli eventi statici? Ci siamo uniti come squadra attorno a un obiettivo: onorare nel miglior modo possibile l'impegno preso nei confronti dell'Università di Pisa e contribuire al suo prestigio. Questo risultato testimonia il grande impegno di tutti i membri del team e la loro integrazione".

eTeam web1

L'esperienza della Formula Student, o Formula SAE, è altamente formativa per gli studenti universitari, indipendentemente dal loro percorso di studi. Si tratta infatti di una realtà concreta in cui ci si approccia ai problemi tipici della vita in azienda, dal lavoro in team alla comunicazione tra settori diversi, dalla scelta delle tecnologie al rispetto dei vincoli economici di progetto.

Guardia il video della premiazione

Per maggiori informazioni sul progetto pisano si può seguire la pagina facebook E-Team Squadra Corse Pisa e il sito www.eteamsquadracorse.it oppure si può scrivere alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Hypericum elodes Un team di ricercatori dell'Università di Pisa ha scoperto che la minore o maggiore 'dormienza' dei semi, una caratteristica fondamentale per la sopravvivenza delle piante anche in condizioni ambientali sfavorevoli, deriva dal tipo di impollinazione. Lo studio, pubblicato sulla rivista 'Seed Science Research', ha riguardato l'iperico (Hypericum elodes), una specie palustre originaria dell'Europa Atlantica, ma sorprendentemente in grado di resistere anche in Toscana malgrado le condizioni climatiche non ottimali. Il gruppo di ricercatori del dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano, composto da Angelino Carta (foto), Gianni Bedini, Angela Giannotti, Laura Savio e Lorenzo Peruzzi, ha condotto esperimenti d'impollinazione in condizioni naturali dimostrando che i semi prodotti per auto-impollinazione hanno una dormienza minore rispetto a quelli prodotti per impollinazione incrociata.
angelino carta"La dormienza è una caratteristica dei semi che impedisce la germinazione nei momenti sfavorevoli per la sopravvivenza delle piante – ha spiegato Angelino Carta – e il fatto che ci siano semi con diversi gradi di dormienza spiega le due diverse strategie di riproduzione delle piante, ad alto rischio e basso rischio".
I semi poco dormienti, infatti, germineranno quasi subito garantendo una lenta ma costante crescita della popolazione (strategia ad alto rischio); i semi più dormienti, al contrario, germineranno solo dopo che l'inverno aumentando la probabilità di sopravvivenza delle piante nella stagione primaverile (strategia a basso rischio).
"Grazie alla nostra ricerca – ha concluso Angelino Carta – siamo riusciti a capire come, grazie ad un polimorfismo della germinazione, l'Hypericum elodes sia in grado di sopravvivere in Toscana, ma soprattutto il legame fra dormienza dei semi e tipo d'impollinazione apre nuovi scenari per migliorare le specie di interesse agronomico e studiare l'evoluzione delle strategie di riproduzione delle piante a seme del nostro Pianeta".

Ne hanno parlato:
AdnKronos
Focus.it
Panorama.it
GreenReport.it
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
VillaggioGlobale.it
StampToscana.it
InToscana.it

Un team di ricercatori dell'Università di Pisa ha scoperto che la minore o maggiore 'dormienza' dei semi, una caratteristica fondamentale per la sopravvivenza delle piante anche in condizioni ambientali sfavorevoli, deriva dal tipo di impollinazione. Lo studio, pubblicato sulla rivista 'Seed Science Research', ha riguardato l'iperico (Hypericum elodes), una specie palustre originaria dell'Europa Atlantica, ma sorprendentemente in grado di resistere anche in Toscana malgrado le condizioni climatiche non ottimali. Il gruppo di ricercatori del dipartimento di Biologia dell'Ateneo pisano, composto da Angelino Carta, Gianni Bedini, Angela Giannotti, Laura Savio e Lorenzo Peruzzi, ha condotto esperimenti d'impollinazione in condizioni naturali dimostrando che i semi prodotti per auto-impollinazione hanno una dormienza minore rispetto a quelli prodotti per impollinazione incrociata.
"La dormienza è una caratteristica dei semi che impedisce la germinazione nei momenti sfavorevoli per la sopravvivenza delle piante – ha spiegato Angelino Carta – e il fatto che ci siano semi con diversi gradi di dormienza spiega le due diverse strategie di riproduzione delle piante, ad alto rischio e basso rischio".
I semi poco dormienti, infatti, germineranno quasi subito garantendo una lenta ma costante crescita della popolazione (strategia ad alto rischio); i semi più dormienti, al contrario, germineranno solo dopo che l'inverno aumentando la probabilità di sopravvivenza delle piante nella stagione primaverile (strategia a basso rischio).
"Grazie alla nostra ricerca – ha concluso Angelino Carta – siamo riusciti a capire come, grazie ad un polimorfismo della germinazione, l'Hypericum elodes sia in grado di sopravvivere in Toscana, ma soprattutto il legame fra dormienza dei semi e tipo d'impollinazione apre nuovi scenari per migliorare le specie di interesse agronomico e studiare l'evoluzione delle strategie di riproduzione delle piante a seme del nostro Pianeta".

ll gruppo GRACT presenterà Sabato 26 e Domenica 27 settembre presso lo spazio in Via Derna 13, alle ore 20.00 lo spettacolo denominato: "La trilogia dell'amore - Tre spettacoli sull'amore, sul caso e sulla necessità".

Sofia K.
Liberamente ispirato alla vita di Sofia Kovalevskaya
Con: Elisabetta Biondi
Coreografie: Elisabetta Biondi
Regia: Silvia Rubes
ore 20:00

Il naso
Liberamente tratto dal Cirano di Bergerac di Edmond Rostand
Con: David Rocchi
Regia: Silvia Rubes
ore 21:00

Una storia d'amore
Liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakesperare
Con: Mario Cortese
Regia: Silvia Rubes
ore 22:00

Ingresso gratuito su prenotazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
N.B. Nella prenotazione è necessario indicare nome, cognome, la data scelta e se si vuol partecipare all'intera trilogia (scelta consigliata) oppure a quale/i dei singoli spettacoli.
Un progetto associazione GRACT, con il patrocinio del Consiglio degli Studenti dell'Università di Pisa ed il contributo finanziario dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana.

Scarica la locandina

Informazioni

GRACT
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http://www.facebook.com/gract.teatro

Nasce da un progetto di ricerca coordinato dall'Università di Pisa la mostra "More than Meets the Eye", che si terrà nelle sale della prestigiosa Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra dal 23 settembre al 20 dicembre. La mostra, curata da Mattia Patti, ricercatore di Storia dell'Arte contemporanea dell'Ateneo pisano, e da Roberta Cremoncini, direttrice della Estorick Collection, presenta le scoperte di un gruppo di storici dell'arte, restauratori e scienziati, che hanno esaminato le più importanti opere del museo londinese, una delle principali raccolte di arte italiana dell'inizio del XX secolo.

Usando le più aggiornate tecniche di indagine scientifica, i ricercatori hanno analizzato dipinti di cruciale importanza di artisti quali Giorgio de Chirico, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini, Carlo Carrà e Ardengo Soffici. Le scoperte fatte hanno portato alla luce strati nascosti sotto la superficie pittorica e hanno svelato le caratteristiche tecnico-esecutive adottate dagli artisti, rivelando aspetti fino a oggi inaccessibili allo sguardo e aprendo nuove prospettive di ricerca. Così, sul retro della celebre Scomposizione dei piani di un lume di Ardengo Soffici è stato rinvenuto un dipinto autografo raffigurante due bagnanti, rimasto finora nascosto.

L'integrazione tra i risultati scientifici e le nuove indagini archivistico-documentarie ha inoltre reso possibile interpretare in maniera nuova informazioni presenti nel corpo delle opere e fino a oggi trascurate, ricostruendo la storia progettuale, collezionistica ed espositiva di questi capolavori, dalla loro prima elaborazione nello studio dell'artista fino ai più recenti interventi di restauro. In questo modo è, per esempio, emerso che La mano del violinista di Giacomo Balla, tra le più importanti e studiate opere futuriste, nasconde un dipinto soggiacente la superficie pittorica: una veduta di Düsseldorf appartenente a un ciclo di paesaggi che Balla stava realizzando nell'autunno del 1912 e di cui prima d'ora era rimasta soltanto documentazione fotografica.

Come detto, l'esposizione londinese si basa sulle indagini realizzate nell'ambito del progetto triennale (2013-2016) dal titolo FUTURAHMA. Tra Futurismo e ritorno al classico (1910-1922). Tecniche pittoriche, critica delle varianti e problemi conservativi (www.futurahma.it), finanziato dal MIUR con i fondi dedicati a ricerche innovative promosse da giovani studiosi. Coordinato dal dottor Patti, ricercatore del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Ateneo pisano, si avvale della collaborazione di ricercatori della Scuola Normale per quanto riguarda la storia dell'arte, dell'Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari del CNR di Perugia per quanto riguarda la chimica, dell'Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR di Milano e dell'Istituto Nazionale di Ottica del CNR di Firenze per la fisica e dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze per quanto concerne la conservazione.

Il progetto è partito da un approfondito studio delle tecniche pittoriche utilizzate dalle avanguardie artistiche italiane di inizio Novecento, dal Futurismo alla Metafisica. Nell'ambito di FUTURAHMA le analisi delle fonti testuali sono integrate da indagini scientifiche non invasive compiute direttamente sulle opere, che permettono di far luce su materiali, tecniche esecutive e problemi conservativi dei dipinti oggetto di studio. Le ricerche del progetto FUTURAHMA sono state e saranno condotte all'interno di importanti musei italiani e stranieri, tra i quali la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, la Pinacoteca di Brera e il Museo del Novecento di Milano, il MART di Rovereto, il Museo Civico di Palazzo della Penna di Perugia, la Narodni Galerie di Praga, l'Hermitage di San Pietroburgo. Dai risultati ottenuti durante la ricca campagna di studio sulle opere della Estorick Collection di Londra è nata la mostra "More than Meets the Eye".

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