Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Per una geografia del territorio pisano

Pubblicato un volume di saggi in onore del professor Carlo Da Pozzo

  • Condividi l'articolo su Facebook
  • Condividi su Twitter

copertina dapozzoSi è tenuta negli scorsi giorni la presentazione del libro Per una geografia del territorio pisano. Scritti in onore di Carlo Da Pozzo (Pacini Editore), a cura del professor Riccardo Mazzanti. I geografi dell’Ateneo Pisano hanno voluto realizzare un volume di saggi sul territorio pisano in onore del professor Da Pozzo, cattedratico di Geografia per oltre un trentennio e maestro della Scuola Geografica Pisana, a riposo dal gennaio 2014; saggi che analizzano l’attuale assetto territoriale, demografico ed economico del territorio pisano, ripercorrendone le recenti evoluzioni e proponendo chiavi di lettura per l’interpretazione dei processi futuri che presumibilmente interesseranno l’area.
Si tratta quindi di un significativo contributo di ricerca prodotto da studiosi dell’Ateneo Pisano nell’ottica della conoscenza del territorio in cui l’Università è radicata e che va nella direzione di un rapporto sempre più stretto e proficuo fra Accademia e Territorio. La dedica dei geografi vuole sottolineare il grande contributo che il professor Da Pozzo ha dato alla più che centenaria Scuola Geografica Pisana e agli studi dedicati al territorio locale, ricordando anche il suo notevole impegno nella gestione e nel governo dell’Università di Pisa, innanzitutto come Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e come membro del Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo.

Pubblichiamo di seguito un estratto della Prefazione scritta dal professor Riccardo Mazzanti.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------

Questo volume è stato concepito e impostato in occasione del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età del professor Carlo Da Pozzo, la cui attività in ambito accademico si è contraddistinta non soltanto per il costante impegno a livello di ricerca e didattica, ma anche per dedizione e senso di responsabilità nella gestione dell’Ateneo pisano e dei suoi organi periferici. In effetti, se sotto il profilo strettamente scientifico può essere considerato l’ultimo grande maestro della stimata scuola geografica pisana, meritano altresì di essere sottolineate, senza per questo scadere in toni apologetici ed encomiastici, le sue doti di amministratore e politico (ancorché non viziate da pregiudizi di matrice partitica), o, come si usa dire attualmente, di manager: in tale veste acutezza, lucidità e capacità di giudizio, supportate da un vasto bagaglio culturale, sono state e restano alla base di scelte sempre oculate e disinteressate. Altrettanto rimarchevole in ambito nazionale e internazionale può essere considerato il suo ruolo di promotore e coordinatore della ricerca geografica e l’instancabile sforzo in difesa del prestigio e degli interessi della geografia in generale, e di quella pisana in particolare.

I contenuti e la struttura del presente volume potranno apparire al lettore alquanto insoliti e atipici rispetto alla consuetudine di onorare le doti scientifiche e la carriera di un collega attraverso scritti che riprendano le tematiche e le metodologie di ricerca da lui affrontate in maniera originale e innovativa, al punto da garantirgli stima e apprezzamento nel mondo accademico: da questo punto di vista la produzione scientifica di Carlo Da Pozzo appare in effetti assai ampia e variegata, spaziando dalle problematiche dell’organizzazione territoriale e del rapporto uomo-ambiente, alla geografia urbana e regionale, a quella storica e politica, a quella dei trasporti, fino all’analisi dei legami fra la letteratura e il territorio; tali contributi appaiono oltre tutto sviluppati non solo attraverso ricerche dirette sul terreno (in Italia e all’estero), ma anche e soprattutto con frequenti approfondimenti e riflessioni di carattere metodologico ed epistemologico. Come si confà all’opera di un maestro e di una figura guida, in ambito non solo locale, essi rappresentano quindi argomento e stimolo per indagini ulteriori da parte di molti geografi italiani e stranieri, che avrebbero potuto trovare adeguato spazio in un volume in onore di tipo classico.

dapozzo1

Tuttavia, sulla falsariga di quanto è stato fatto in occasione del pensionamento nel 2010 di Berardo Cori (Macchia, 2012), altro grande maestro della scuola geografica pisana, si è preferito anche stavolta optare per una raccolta di saggi da parte dei soli colleghi di Dipartimento attualmente in servizio: il loro numero esiguo, testimonianza della preoccupante situazione di disagio e di sofferenza in cui versa il settore geografico dell’Ateneo pisano (comune del resto ad altri comparti scientifici e ad altre realtà accademiche), ha forzatamente limitato il numero dei contributi del volume, comunque rimpinguato con quelli di altri docenti di prima fascia recentemente collocati a riposo.

Altrettanto inusuale, e per certi versi discutibile, può apparire la scelta, per altro concordata con i colleghi che hanno aderito all’iniziativa, di puntare su un argomento - o meglio su un ambito spaziale - specifico, analizzato dai diversi autori nei suoi principali aspetti fisico-ambientali, demografici, economici e territoriali: il già citato libro in onore di Berardo Cori costituisce comunque un precedente da non trascurare, avendo come oggetto di studio quasi esclusivamente il territorio regionale toscano. Nel caso in questione l’area geografica presa in considerazione è grosso modo quella della provincia di Pisa ed anche tale opzione può sembrare tutto sommato riduttiva e poco in sintonia con le origini spezzine dello studioso a cui è dedicato il volume e con le tematiche di ricerca da lui affrontate, che in ambito toscano si sono concentrate soprattutto sul capoluogo provinciale e sulla fascia litoranea: tale limite è tuttavia solo apparente in quanto, anche senza considerare l’ormai pluridecennale frequentazione dell’Ateneo pisano e il conseguente trasferimento sulle rive dell’Arno, la mentalità di Carlo Da Pozzo travalica da sempre la prospettiva strettamente locale ed è sempre stata aperta verso tutte le forme di indagine scientifica e di conoscenza del territorio (quale che sia).

L’argomento prescelto potrebbe semmai apparire obsoleto ed anacronistico, alla luce della recente legge di riforma dell’assetto amministrativo del territorio italiano (Legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”), che prevede fra l’altro una sostanziale riduzione delle funzioni e dei poteri delle amministrazioni provinciali. In realtà la legge in questione incide per il momento solo in maniera parziale sulle competenze di queste forme di governo locale, se non per quanto concerne la loro trasformazione in enti territoriali di area vasta di secondo grado e soprattutto la loro struttura organizzativa a livello politico-amministrativo e finanziario: un cambiamento effettivo e definitivo in tal senso si avrà soltanto con la revisione, già in atto, del Titolo V della Costituzione, che porterà alla completa abolizione delle province. L’adeguamento normativo e istituzionale in fase di attuazione rappresenta comunque un’occasione da sfruttare per riflettere sugli aspetti e sulle peculiarità del territorio pisano, ed un’analisi geografica dell’esistente, come quella proposta in questa sede, può risultare utile a definire gli obiettivi della pianificazione futura in una prospettiva di sviluppo e di riassetto amministrativo della Toscana occidentale: non è un caso che, proprio per contribuire a definire le linee operative di un’evoluzione ottimale e consapevole, la maggior parte dei contributi inseriti in questo volume affronti le diverse problematiche anche in chiave diacronica.

Per inciso l’ultimo lavoro organico e completo di carattere geografico sulla provincia di Pisa, ancorché estremamente sintetico, può essere considerato l’Atlante Tematico curato da Paolo Roberto Federici e commissionato proprio dall’Amministrazione Provinciale, che risale ormai al 2003 e alla cui stesura hanno collaborato lo stesso Carlo Da Pozzo ed alcuni degli autori di questo volume (Federici, 2003). Di qualche anno precedenti sono le monografie curate da Aldo Cecchella e Mario Pinna, sotto il patrocinio del Centro Studi Economico Finanziari della Cassa di Risparmio di Pisa, riguardanti le maggiori subaree della provincia pisana (Cecchella e Pinna, 1988; 1991, 1993, 1997), mentre ormai decisamente datati, ancorché di taglio principalmente storico e statistico-economico, sono i tre volumi pubblicati da Giuseppe Caciagli per l’editore pisano Colombo Cursi (Caciagli 1970). Un aggiornamento delle conoscenze sui caratteri, sulle dinamiche e sulle problematiche del territorio pisano, sia pure in una prospettiva di sintesi, non sembra quindi inopportuno nel momento in cui si verifica un radicale cambiamento istituzionale e delle competenze amministrative.

Riccardo Mazzanti
docente di Geografia

  •  
  • 11 marzo 2016

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa