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Ancora in viaggio verso la parità

Festa della Donna 2012: un messaggio del rettore Augello e un volume a cura di Rita Biancheri

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L'Università di Pisa celebra la Festa della donna 2012, dedicata quest'anno a Rossella Urru, con un messaggio del rettore Massimo Augello e con la presentazione del volume Ancora in viaggio verso la parità - Dialogando con Anna Maria Galoppini, a cura di Rita Biancheri. Ospitiamo di seguito un intervento della curatrice del libro.

Rita BiancheriLa domanda a cui questo libro vuole rispondere è: "Perché siamo ancora in viaggio verso la parità?" e lo fa partendo dal significativo lavoro di Annamaria Galoppini, la cui prima data di pubblicazione risale al 1980. Un apporto importante e sicuramente antesignano nel nostro paese di un filone di studi e ricerche che stava lentamente emergendo in poche discipline fra cui la storia, la sociologia e la giurisprudenza; settore, quest'ultimo, dove alcune norme, a metà degli anni Settanta, avevano contribuito ad estendere le conquiste del movimento femminista attraverso il riconoscimento di fondamentali diritti di cittadinanza, da cui la donna era ancora esclusa.

Il titolo evocativo Ancora in viaggio verso la parità, intende richiamare le tante ragioni che rendono tuttora viva la discussione sulla parità fra uomini e donne. Vi è la questione, classica e mai tramontata, del vuoto che ancora separa il riconoscimento costituzionale dell'uguaglianza formale (art.29, 2° comma, art.37, 1° comma) e l'effettivo raggiungimento di quella sostanziale: non a caso è relativamente recente l'inserimento, nella Costituzione, dell'art.51, 1° comma, secondo periodo (legge costituzionale 30 maggio 2003, n.1), e dell'art.117 (legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3), i quali impongono allo Stato di promuovere le pari opportunità fra uomini e donne, di rimuovere ogni ostacolo alla piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e, ancora, di promuovere la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive. Il tema della conciliazione fra vita familiare e professionale, fra privato e pubblico, continua a essere, tuttora, un obiettivo di difficile realizzazione: lo mettono in evidenza, nel volume, pur da prospettive diverse, gli interventi di Barbara Henry, mio e di Laura Savelli.

L'emergere del concetto di genere negli studi politologici, storici e giuridici mette in discussione persino l'unitarietà e l'omogeneità interna dei concetti della soggettività e della cittadinanza (sottolineati da Marcella Aglietti e da Maria Rosaria Marella). Nient'affatto scontati appaiono, dunque, la portata e i confini dell'uguaglianza formale: talvolta invocata per abolire un preteso trattamento di favore per le donne o per contrastare lo stereotipo della dedizione alla cura e all'assistenza familiare come vocazione naturale femminile (si pensi al dibattito sull'età pensionabile, oggetto dell'intervento di Maria Vittoria Ballestrero); talvolta contraddetta per affermare una disuguaglianza formale di segno positivo per le donne come rimedio inevitabile contro la disparità sostanziale (è il tema delle quote rosa, sulle quali si sofferma l'intervento di Saulle Panizza e di Elettra Stradella); chiamata in causa, infine, nel dibattito suscitato dalla pratica di istituti estranei al diritto di famiglia occidentale (argomento non toccato dalla tavola rotonda, ma percorso da un altro recente filone di studi di Annamaria Galoppini).

Sullo sfondo delle tante questioni sollevate dagli interventi raccolti in questo volume si scorgono i segnali di un mutamento di volto - piuttosto che della scomparsa - del tratto sessista più tradizionale della società civile. Non ultimo i dati inquietanti e non adeguatamente meditati, al di là del loro carattere sensazionale, relativi alla recrudescenza della violenza sulle donne che caratterizzano la cronaca degli anni recenti.

Per concludere questo confronto, superato il dibattito tra principio universale dell'uguaglianza e riconoscimento della differenza a favore di un "universalismo differenziato", messi in discussione teorie e metodi, sia del pensiero femminista che degli studi di genere, rimangono alcuni elementi fondamentali del dualismo sfera pubblica/sfera privata e cioè che cosa si considera pubblico e aperto alla regolazione politica e cosa viene lasciato alle decisioni private? In che modo concorrono i diversi soggetti del welfare - stato, mercato, famiglia e terzo settore - a ridisegnare, dopo le inerzie riformistiche, una nuova architettura che superi il modello della divisione dei ruoli così profondamente radicato nella nostra organizzazione sociale? Come dimostrano gli studi comparativi, le sue varianti sono legate al permanere delle diseguaglianze, all'accesso alle risorse e al potere; in altri termini al conseguimento dell'effettività dei diritti, ancora dentro un cono d'ombra.

L'itinerario è stato lungo e pieno di insidie, occorre trovare efficaci mezzi di trasporto per un tragitto ancora lentissimo e con troppe fermate, dove gli ostacoli sono numerosi e costringono spesso non solo a procedere a velocità moderata, ma anche a tornare indietro da mete che sembravano raggiunte. Siamo ancora in viaggio verso la parità.

Rita Biancheri

Rita Biancheri (a cura di), Ancora in viaggio verso la parità - Dialogando con Anna Maria Galoppini, Edizioni Plus University press, 2012.

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  • 7 marzo 2012

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