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«Le strane coppie»

Il professore Stefano Brugnolo presenta uno dei suoi ultimi libri scritto per l'editore il Mulino

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Stefano Brugnolo"Le strane coppie. Antagonismo e parodia dell'uomo comune" edito da Il Mulino è uno degli ultimi lavori di Stefano Brugnolo, professore di Critica letteraria e Letterature comparate del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa. Stefano Brugnolo ricopre attualmente la cattedra che fu del professore Francesco Orlando di cui è diretto allievo e con il quale si è laureato nel 1980 con una tesi dal titolo "Il surrealismo e la psicoanalisi freudiana: l'inconscio tra retorica e antiretorica". Presentiamo di seguito un intervento a sua firma in cui ci racconta del suo libro.


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Chiariamo subito cosa si intende per nel libro per 'strane coppie'? In linea di massima, le strane coppie di cui ci si occupa sono composte da individui 'fuori squadra' che sono complementari l'uno all'altro, simili ma diversi, antitetici ma uguali. Ne consegue che i personaggi sono presentati come due opposti che s'attraggono o due simili che si respingono. Le varianti possibili di queste combinazioni di diversità e uguaglianza, di affinità e contrasto sono tantissime. Il lungo e il corto, il grasso e il magro, il furbo e il tonto, il parolaio e il muto, ecc.

E' un tema diffusissimo che viene da lontano, che si ritrova già nella Commedia dell'Arte, e poi in tanta letteratura, ma anche nel circo, nel cabaret, nel varietà, nel cinema, alla televisione. Forse i massimi rappresentanti di questa tipologia di personaggi restano Don Chisciotte e Sancio Panza. Che se anche cominciano le loro avventure come servo e padrone, poi si trasformano sempre di più in amici che magari battibeccano e minacciano sempre di separarsi ma non possono farlo, perché si vogliono bene.

strane coppieDi strane coppie però è pieno il mondo: si pensi anche a quelle televisive recenti, a Gaspare e Zuzzurro, a Ficarra e Picone, ad Ale e Franz, e a tante altre. Nel libro si constata che si danno due fondamentali possibilità di rappresentazione: qualche volta sono solo loro i protagonisti assoluti e noi ci confrontiamo e identifichiamo con i due tipi; qualche volta invece a imbattersi in quei due strani tipi è un personaggio che se li vede venire avanti quando meno se l'aspettava (e allora noi lettori o spettatori siamo indotti ad indentificarci con il malcapitato). Sono di questo secondo tipo le strane coppie che se la prendono con i protagonisti di Kafka, ma anche il Gatto e la Volpe in Pinocchio. In questi casi più che protagonisti i due tipi sono gli antagonisti di qualche povero uomo qualunque. Del primo tipo sono invece per esempio le coppie formate da Stanlio e Ollio, da Bouvard e Pécuchet di Flaubert, da Vladimiro e Estragone di Beckett, da Jules e Vincent di Pulp Fiction. E perché no da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. e da tanti altri comici più recenti. Comunque sia, là dove le strane coppie entrano in campo - e quasi sempre lo fanno proponendosi grottescamente di realizzare compiti importanti e difficili -, creano garbugli, confusione, mulinelli, equivoci, qui pro quo, sia a livello di scambi verbali che di azioni vere e proprie.

A partire da questa constatazione il libro prova a rispondere a questa domanda: chi sono, cosa rappresentano questi personaggi? La risposta avanzata è questa: questi due tipi poco affidabili e raccomandabili costituiscono la parodia vivente di un soggetto moderno che si presume unico e saldo. Ne costituiscono insomma lo specchio rovesciato. Essi infatti spesso minacciano beffardamente la nostra integrità e rispettabilità di individui 'per bene', fanno sempre il verso alla nostra mediocre normalità, la imitano e la interpretano male, grottescamente, da pagliacci quali sono, ma comportandosi così ce ne restituiscono anche un'immagine dissacrante e illuminante. Insomma, l'ipotesi del libro, a volerla semplificare è che ognuno di noi può ritrovarsi e rivedersi in quelle nostre strane e brutte copie/coppie che sono Stanlio e Ollio, Bouvard e Pécuchet e tutti gli altri....


Stefano Brugnolo
Professore di Critica Letteraria e Letterature Comparate

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  • 24 marzo 2015

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