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Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Franco Nencioni

Docente di Elettrotecnica, era stato insignito dell'ordine del Cherubino

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nencioniSi è spento lo scorso 30 dicembre all'età di 85 anni il professor Franco Nencioni, figura di riferimento dell'Istituto di Elettrotecnica prima e del dipartimento di Sistemi elettrici e automazione dopo, e più in generale per l'intera facoltà di Ingegneria. Molto conosciuto anche in Ateneo, Franco Nencioni ha dedicato più di mezzo secolo allo studio e all'insegnamento dell'Elettrotecnica e nel corso della sua attività è stato maestro di generazioni di ingegneri che oggi, diventati professionisti in aziende ed enti pubblici, ne conservano un vivo e profondo ricordo.  Infatti è sempre stata profonda convinzione del professore che si dovesse essere sempre attenti alle istanze degli studenti, da lui considerati la profonda ragione d'essere dell'Università.

Franco Nencioni, insignito tra l'altro dell'Ordine del Cherubino dell'Università di Pisa, è stato a lungo presidente del Consiglio di corso di laurea di Ingegneria elettrotecnica prima ed elettrica dopo e presidente del corso di dottorato di ricerca in Ingegneria elettrotecnica tenendo per molti anni numerosi insegnamenti anche presso l'Accademia Navale di Livorno, con i cui responsabili ha tenuto proficui e cordiali rapporti. È stato inoltre coordinatore nazionale dei Presidenti dei Consigli di corso di laurea in Ingegneria elettrica delle università italiane, contribuendo anche presso sedi istituzionali quali il Ministero dell'Università al rinnovamento dell'offerta didattica. Ha anche mantenuto intensi rapporti con la Associazione Elettrotecnica Italiana (AEI).

Coloro che l'hanno conosciuto hanno sempre ricordato con vividezza il suo carattere energico, la sua forte determinazione e la sua onestà intellettuale.
Sotto la sua guida si sono formati numerosi ricercatori e docenti, oggi attivi in diverse università italiane e in istituti di ricerca anche stranieri, e i suoi allievi ricordano con affetto le vivaci discussioni su quale fosse il migliore modo di esporre contenuti didattici o sviluppare temi di ricerca in cui lui sempre cercava di coniugare il rigore metodologico con la chiarezza espositiva.

L'ultima voltà che è stato presente presso la facoltà di Ingegneria è stato in occasione delle celebrazioni del centenario dell'istituzione della Scuola di Ingegneria, nell'ottobre del 2013, e va ricordata la sua commozione quando alla fine di quella intensa giornata disse di sentirsi orgoglioso di aver contribuito per circa 50 anni allo sviluppo della facoltà di Ingegneria.

La sua scomparsa lascia in chi l'ha conosciuto e apprezzato un profondo vuoto, ma al tempo stesso un sentimento di arricchimento per i suoi insegnamenti.

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  • 8 gennaio 2015

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