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Tre giornate di studio sul rapporto tra gli economisti e la guerra

Il XIII congresso dell'AISPE celebra il centenario del primo conflitto mondiale

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locandinaSarà aperto giovedì 11 dicembre, al Polo Piagge di Pisa, il congresso su "Gli economisti e la guerra", XIII incontro dell'Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico (AISPE), organizzato in collaborazione con l'Università di Pisa. L'appuntamento, che andrà avanti fino a sabato 13, fa parte delle celebrazioni nazionali per il centenario della prima guerra mondiale e si svolge sotto l'alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il programma del convegno è stato presentato, a Palazzo alla Giornata, dal rettore Massimo Augello, che è presidente dell'AISPE e del Comitato scientifico del congresso, dal vice prefetto vicario, Valerio Massimo Romeo, e dal professor Luca Michelini, membro del Comitato scientifico del congresso.

Tema centrale delle tre giornate pisane sarà il rapporto tra economisti e prima guerra mondiale, cui saranno dedicate 5 delle 19 sessioni in programma, con un approccio pluralistico, un'ottica multidisciplinare e un'attenzione specifica rivolta alle varie esperienze nazionali. I contributi spazieranno dai problemi tecnici della gestione monetaria, al ruolo svolto dagli economisti come consiglieri politici, fino all'analisi dell'impatto che la guerra ha avuto sulla riflessione teorica dei singoli studiosi. Intorno a questo tema si intersecano gli argomenti delle altre sessioni, che indagheranno, tra l'altro, sul caso italiano, sia per quanto riguarda il rapporto tra pensiero economico italiano e conflitto bellico, sia in relazione alla nascita del pensiero economico corporativo.

conferenza1Il convegno non mancherà, inoltre, di promuovere una riflessione sul più generale rapporto tra gli economisti e la guerra, partendo dalla concezione classica maturata nella seconda metà del Settecento secondo cui il commercio e lo sviluppo economico possono proliferare solo in un contesto di pace. Da allora in poi per gli economisti diventa fondamentale lo studio dell'intreccio tra espansione economica e forza militare, fino alle teorie marxiane che inquadrano i fenomeni bellici come eventi riconducibili alle dinamiche economiche e ai conflitti tra le grandi potenze capitalistiche. La prima guerra mondiale, rompendo drammaticamente ogni speranza in un legame indissolubile tra progresso economico e pace, segna l'inizio di un'epoca storica che attraverso il secondo conflitto bellico mondiale e la guerra fredda arriva fino ai giorni nostri. La situazione attuale indica, infatti, che le crisi economiche e le guerre sono rimaste eventi di importanza decisiva, e che le conflittualità tipiche delle società di mercato stanno progressivamente pervadendo la realtà dei paesi più progrediti.

"Il XIII congresso dell'AISPE - ha dichiarato il professor Massimo Augello, presidente dell'associazione - è tra gli appuntamenti più significativi di celebrazione del centenario del primo conflitto mondiale, tanto a livello nazionale che internazionale. Del resto, il rapporto tra guerra ed economia, declinato in tutte le sue innumerevoli sfaccettature, è stato costantemente al centro della riflessione degli economisti e intimamente legato alle loro elaborazioni teoriche e alle loro concezioni politiche e di politica economica".

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"Gli economisti accademici italiani dell'Ottocento"
Nell'ambito del XIII congresso dell'AISPE, saranno presentati i quattro volumi curati dal professor Massimo Augello

volumi_economistiNell'ambito del XIII congresso dell'AISPE, venerdì 12 dicembre saranno presentati i quattro volumi su "Gli economisti accademici italiani dell'Ottocento", curati dal professor Massimo Augello. Con l'autore, ne discuteranno i professori Piero Barucci - già ministro del Tesoro nei governi Amato e Ciampi e attualmente membro della presidenza dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato - e insieme a loro Pier Francesco Asso, dell'Università di Palermo, Marco Guidi, dell'Università di Pisa, Manuela Mosca, dell'Università di Lecce, e Piero Roggi, dell'Università di Firenze.

L'opera, frutto di una coedizione tra il ministero dei Beni culturali e la Fabrizio Serra, è il risultato di una ricerca trentennale condotta nell'ambito di numerosi progetti d'interesse nazionale (PRIN), coordinati dal professor Augello. Essa è organizzata in forma di dizionario bio-bibliografico degli economisti italiani dell'Ottocento e del primo Novecento e si caratterizza come storia "documentale" della scienza economica nel nostro paese.

Il primo volume, diviso in tre tomi, contiene i saggi bio-bibliografici su più di settanta economisti del periodo, preceduti da un'introduzione che ricostruisce la storia del progetto e i suoi percorsi realizzativi e analizza, attraverso alcune tabelle e figure, i dati complessivi più rilevanti della ricerca. Il secondo volume si articola in un complesso di indici che facilitano la consultazione dell'opera e gli approfondimenti tematici.

Opera di documentazione e al tempo stesso di lettura, essa offre uno straordinario strumento di approfondimento e di ricerca non soltanto sulla scienza economica e gli economisti italiani dell'età liberale, ma anche sulla storia politica, economica e sociale del paese, per il ruolo cruciale da essi svolto nelle istituzioni.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa 1
Tirreno Pisa 2
Nazione Pisa
RepubblicaFirenze.it
RepubblicaFirenze.it
TirrenoPisa.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
Controcampus.it
LaVoceSociale.it

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  • 9 dicembre 2014

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