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Differenze di genere e leadership

Al Museo della Grafica una tavola rotonda promossa dalla Pisa University Press

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maschifemmineMercoledì 21 maggio, alle ore 16.30, al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, si terrà la tavola rotonda "Differenze di genere e leadership: percorsi educativi", riflessioni a partire dal volume "Discorso sull'educazione fisica e morale delle donne" di Josefa Amar y Borbón, pubblicato dalla Pisa University Press con la traduzione di Elena Carpi, docente di Spagnolo all'Università di Pisa. Nell'occasione interverranno Rita Biancheri (Università di Pisa), Elena Carpi (Università di Pisa), Marilù Chiofalo (Comune di Pisa), Nicoletta De Francesco (Università di Pisa), Gina Giani (SAT - Società Aeroporto Toscano) e Paolo Rossi (Università di Pisa). Modera Damiano Laterza del Sole 24 Ore.

Nel 1790 Josefa Amar y Borbón pubblica il "Discurso sobre la educación física y moral de la mujeres", un manuale pedagogico destinato all'educazione delle bambine, per le quali l'autrice rivendica il diritto a ricevere una istruzione adeguata. Pur non essendo un caso isolato in ambito europeo, per quanto riguarda quello ispanico il "Discurso" è sicuramente tra i primi testi ad affermare che la capacità di imparare non dipende dal sesso di una persona. La novità del libro di Josefa Amar dipende anche all'accento posto sulla necessità di un'educazione che non sia solo intellettuale, ma anche fisica, che si prenda quindi cura della salute delle donne.

discorso_sulleducazioneIl libro sarà lo spunto per riflettere sull'importanza di educare alle differenze, analizzando in particolare la situazione nell'accademia e nelle scuole. I relatori proveranno a fare un punto sulla leadership al femminile, toccando temi come la normativa che prevede le quote nei consigli di amministrazione, la situazione in Italia e negli altri paesi. In particolare Rita Biancheri rifletterà sull'importanza di far vedere attraverso la ripubblicazione di testi, considerati storici, la ricchezza del dibattito e i contributi delle donne ai diversi saperi. 

Elena Carpi introdurrà brevemente il trattato di Josefa Amar, dama spagnola erudita e illuminista, mettendolo in relazione il progetto editoriale con l'attualità, ovvero con il diritto delle donne a ricevere un'educazione, fatto scontato nel mondo occidentale, ma non ovunque (Boko Haram). Parlerà anche della sua traduzione, pensata in relazione al termine felicità.

La riflessione di Marilù Chiofalo partirà invece da un aforisma, secondo cui una donna che parla come un leader viene considerata una donna inadeguata e un leader che parla come una donna viene considerato un leader inadeguato. Essere leader ed essere donna sono dunque condizioni inconciliabili? Cosa ci aspettiamo da una persona che riconosciamo come leader, indipendentemente dalla condivisione delle sue idee? Oggi è importante che sempre più donne siano leader perché esse possano esprimere liberamente i propri modi differenti di operare anziché travestirsi da uomini e possano rappresentare un modello di ruolo per giovani donne e giovani uomini.

Nicoletta De Francesco proporrà una discussione sul rapporto fra donne, studi e carriere scientifiche, in particolare sulla scarsa presenza femminile nelle cosiddette "scienze dure" (matematica, fisica, informatica). Sono state date spiegazioni di vario tipo di questo sbilanciamento di genere, fra cui quella per cui le donne sono meno portate agli studi astratti e più portate agli studi "relazionali" a causa di differenze nella conformazione del cervello. Al contrario, alla base di queste discriminazioni ci sono motivi culturali che risiedono nell'educazione che le donne ricevono, nell'atmosfera che respirano da quando sono piccole e nella attuale organizzazione della società che fa ricadere sulla parte femminile la maggior parte del peso della famiglia.

L'intervento di Paolo Rossi sarà incentrato su "Carriere femminili e sistemi di valutazione" e prenderà le mosse dalle analisi del Rapporto ANVUR che hanno confermato le indicazioni già emerse dagli studi precedenti: dopo una fase di significativa crescita percentuale e assoluta della presenza femminile nelle differenti fasce docenti, si è avuto un rallentamento e nell'ultimo quinquennio una vera e propria stagnazione, che vede la percentuale delle ricercatrici attestata intorno al 45%, quella delle associate prossima al 35% e quella delle ordinarie al 21%, mentre i valori assoluti sono addirittura in calo in quanto il reclutamento non riesce a far fronte al turnover neppure quando si restringe l'attenzione al reclutamento per genere.


 

 

 

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  • 20 maggio 2014

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