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Cura della sordità: da Pisa parte una nuova sfida

Il progetto mira a lasciare intatto l'orecchio e a sostituire le cellule che non funzionano più

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Stefano BerrettiniUn progetto made in Pisa potrebbe arrivare ad eliminare quasi completamente il problema della sordità. L'idea è nata nei laboratori della u.o. Otorinolaringoiatria audiologia e foniatria, diretta dal prof. Stefano Berrettini (a destra), da anni all'avanguardia nell'impianto di impianti cocleari che sostituiscono le funzioni dell'orecchio. Gli impianti cocleari attualmente in uso svolgono in tutto e per tutto le funzioni dell'orecchio umano e devono essere alimentati attraverso batterie esterne. Il progetto mira a lasciare sostanzialmente intatto l'orecchio e a sostituire solo le cellule – malate o semplicemente invecchiate – che non funzionano più. Al posto delle cellule verrebbe impiantato chirurgicamente un minuscolo strumento capace di autoalimentarsi all'infinito sfruttando le onde sonore che entrano nel padiglione auricolare.

Questo è teoricamente possibile grazie all'utilizzo di materiali piezoelettrici, che per loro natura sono capaci di trasformare spontaneamente energia meccanica in energia elettrica, comportandosi quindi di per sé da trasduttori. Sarà quindi sviluppata una tecnica di posizionamento chirurgico che assicuri il miglior contatto del materiale con la membrana basilare. In pratica il dispositivo sarà costituito soltanto da una strisciolina di materiale da posizionare chirurgicamente nella chiocciola ed andrà a rimpiazzare la funzione svolta dalle cellule ciliate dell'orecchio.

Luca BruschiniAl momento solo un equipe giapponese sta percorrendo questa strada, ma i ricercatori pisani contano di riuscire ad essere i primi a brevettare il nuovo modello di impianto. Il Ministero della salute ha premiato la ricerca con un contributo di 450mila euro (uno degli 11 nel progetti Aoup finanziati con il Bando di ricerca finalizzata e giovani ricercatori 2011-2012). Naturalmente al progetto lavorano non solo medici, ma anche ingegneri, fisici e chimici, in un mix di ingegneria tessutale, chirurgia e nanotecnologie. Con il prof. Stefano Berrettini e il dott. Luca Bruschini (foto a sinistra) lavorano infatti l'ing. Serena Danti (Aoup), il dott. Gianni Ciofani e il dott. Virgilio Mattoli (Fondazione istituto italiano tecnologia, IIT, di Pontedera), il prof. Alessandro Martini (Azienda ospedaliera di Padova). 



(Ufficio stampa AOUP) 

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  • 14 maggio 2014

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