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Tumore del colon retto: innovativo studio di ricercatori pisani

La ricerca ha messo in evidenza l'importanza dell’alimentazione su alcuni meccanismi epigenetici

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fruttaUn team di genetisti, chirurghi, immunologi ed anatomopatologi dei tre dipartimenti dell'Area medica dell'Università di Pisa e dell'Aoup ha aggiunto un tassello alla comprensione del complesso meccanismo di formazione del tumore del colon retto, focalizzando l'attenzione sull'importanza dell'alimentazione su alcuni meccanismi epigenetici.

L'epigenetica è quel settore della genetica che studia i cambiamenti dell'espressione genica non dovuti ad alterazioni della sequenza del DNA. Molti studi hanno ormai dimostrato che agenti diffusi nell'ambiente, ma anche fattori nutrizionali, possono modificare l'espressione genica ed alterare la composizione di proteine e metaboliti all'interno della cellula mediante interferenza con l'assetto epigenetico.

Lo studio pisano ha evidenziato come, nei pazienti colpiti dalla malattia, siano presenti differenze nei livelli di metilazione di cinque geni critici per il processo di cancerogenesi del colonretto tra il tessuto tumorale e quello sano, mostrando numerose correlazioni con le caratteristiche fisiologiche (età, sesso) e patologiche (stadi della malattia). La metilazione del DNA, uno dei principali meccanismi epigenetici di regolazione dell'espressione genica, è inoltre strettamente correlata al metabolismo dei folati (vitamine del gruppo B) che devono essere assunti con la dieta e forniscono i gruppi chimici necessari per le reazioni di metilazione. Numerosi studi suggeriscono che un adeguato apporto nutrizionale di folati, ottenibile tramite il consumo di alimenti quali ad esempio le verdure a foglia larga, i broccoli, i carciofi, i legumi, i cereali, il fegato, sia protettivo nei confronti del tumore del colon retto in persone sane. Lo studio ha effettivamente messo in luce un importante contributo da parte del metabolismo dei folati ai livelli di metilazione gene-specifica osservati nel tessuto sano ed in quello tumorale.

Il lavoro, finanziato dall'Itt-Istituto toscano tumori e coordinato dalla professoressa Lucia Migliore, ordinario di Genetica Medica e responsabile del programma dell'Aoup "Biomarcatori genetici ed epigenetici in malattie complesse", è stato pubblicato sulla rivista 'Epigenetics' (Gene promoter methylation in colorectal cancer and healthy adjacent mucosa specimens: correlation with physiological and pathological characteristics, and with biomarkers of one-carbon metabolism di Fabio Coppedè et al.), che ha dedicato la copertina del fascicolo di aprile alle immagini di immunoistochimica che evidenziano tali correlazioni, nel tessuto tumorale di pazienti affetti da carcinoma colorettale.

In pratica, da questa ricerca pisana, si conferma che anche la dieta può modulare i livelli e la natura dei segnali epigenetici, fondamentali nel mediare la capacità dell'ambiente di regolare l'espressione del genoma. Anzi, essa sembra essere un fattore fondamentale in grado di far incrementare o diminuire sensibilmente il rischio di molte patologie complesse, in particolare i tumori del tratto gastro-intestinale. Nell'ambito di un'efficace prevenzione primaria risulta quindi importante una maggior attenzione nei confronti dell'alimentazione, che è poi uno degli interessi primari del neo costituito Centro interdipartimentale di ricerca "Nutraceutica e alimentazione per la salute" dell'Università di Pisa, cui afferiscono alcuni degli autori dello studio. (Ufficio Stampa AOUP)

 

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  • 30 aprile 2014

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