Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

«I giovani, il lavoro e il tempo libero»

Un'indagine sull'universo giovanile condotta dal dipartimento di Storia delle Arti

  • Condividi l'articolo su Facebook
  • Condividi su Twitter

Una ricerca sull'universo giovanile con al centro ragazzi e ragazze ritratti sul luogo di lavoro o nei momenti di svago, con le loro testimonianze e voci. Tutto accompagnato da un ricco inserto fotografico e un DVD con video e radiodocumentari. È questo il contenuto del libro I giovani, il lavoro e il tempo libero, un progetto di studio e ricerca promosso dalla Provincia di Pisa e condotto dal Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università di Pisa e realizzato con il contributo del POR FSE 2007-2013 della Regione Toscana. Qui di seguito pubblichiamo il contributo di Sandra Lischi e Lorenzo Cuccu, docenti dell'Università di Pisa, che hanno seguito il progetto e curato la pubblicazione edita dalla Pisa University Press.


*************

Raccontare i giovani: una ricerca audio-visiva

precari2

Un viaggio nell'universo giovanile attraverso volti, voci, racconti. È questa la sfida della ricerca promossa dalla Provincia di Pisa e affidata al Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università (confluito oggi nel nuovo Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere). Il progetto ha preso avvio nel 2009 e via via si è precisato nei contenuti e nelle metodologie attraverso una serie di riunioni che hanno visto impegnati gli assessorati della Provincia coinvolti, gli interlocutori universitari, il regista Daniele Segre (presente sul nostro territorio da qualche anno, con attività sia realizzative che formative).

L'idea, da subito, è stata quella di una ricerca che si affiancasse, certo, alle tante ricognizioni sul cosiddetto "universo giovanile", ma con uno sguardo diverso: mettendo al centro ragazzi e ragazze, ritraendoli sul luogo di lavoro o nei momenti di svago, raccogliendo le loro testimonianze e restituendone le voci, mettendone in scena situazioni e pensieri in una serie di racconti in prima persona. Fotografie, interviste audio e prototipi di radiodocumentari, video: ecco i prodotti realizzati, cui si aggiunge questo libro in cui si è deciso di inserire un DVD con i sei lavori audiovisivi e una selezione dalle moltissime foto realizzate.

[...]

In seguito a pubblico bando si è creata una squadra di giovani ricercatori (Daniele Bonanni, Mattia Catarcioni, Daniele De Varti, Francesco Tassara) che con la guida e la supervisione di Daniele Segre hanno condotto la ricognizione. In particolare i quattro realizzatori audio-visivi hanno creato un gruppo di lavoro: coordinandosi fra loro e con periodiche riunioni e verifiche con Segre, hanno stabilito una serie di contatti, individuato alcuni interlocutori significativi, impostato le scelte di linguaggio e di rappresentazione. A questi ricercatori, che nel loro curriculum presentano una formazione universitaria specifica unita a competenze realizzative in campo audiovisivo, si sono aggiunte due ricercatrici, Andreina Di Brino e Teresa Soldani, anch'esse di provenienza universitaria e impegnate nel dottorato di ricerca: Teresa Soldani ha curato la parte finale dei lavori, cioè la post-produzione audio e video, nonché la sistemazione delle foto. Andreina Di Brino, intervenuta nella seconda fase della ricerca, ha curato la pubblicazione e la grafica. Ricordiamo che è stata fondamentale per lo sviluppo della ricerca la presenza di un laboratorio multimediale del Dipartimento di Storia delle Arti.

È significativo che questa ricerca sui giovani sia stata condotta da giovani: nella visione e nell'ascolto dei lavori prodotti si creano delle assonanze significative fra i percorsi di chi indagava e quelli degli "indagati"; il dialogo si è potuto condurre senza le frequenti diffidenze che caratterizzano le raccolte di informazioni, e questo non solo per la metodologia del regista coordinatore, ma anche per la giovane età dei rilevatori, che si ponevano su un piano di parità.

Quelli dei ricercatori, che abbiamo voluto segnalare in questo volume, sono percorsi di eccellenza, sia personali che universitari: eppure anche questi giovani così intraprendenti, creativi e istruiti, sono a loro volta "in attesa di occupazione". Il progetto ha voluto dare volto e voce a una serie di giovani "sommersi", ma anche offrire a questo gruppo di ricercatori l'opportunità di mettere a frutto formazione e competenze tecniche ed espressive: un'opportunità che è stata vissuta con serietà e con impegno, senza risparmio di energie e di idee, come attestano le testimonianze e i "diari" che abbiamo voluto pubblicare in questo volume, per intero o per estratti. La parte quantitativamente consistente della ricerca è stata quella fotografica: migliaia di scatti ridotti poi a centinaia di ritratti: giovani sui luoghi di lavoro, o di svago. Un quadro vivo e già di per sé "parlante": fierezza, divertimento, cruccio, interrogativi, timidezza, sfrontatezza, dialogo. Questa ricognizione ha consentito di consolidare e rendere viva la rete dei contatti sul territorio e di passare alle fasi successive. E ha consentito di trattare più ampiamente l'aspetto dello svago e del tempo libero.

 

precari

La raccolta delle testimonianze audio (che riportiamo in questo volume come testi assai significativi di realtà giovanili diverse) è stata oggetto di un interessante esperimento: i ricercatori infatti hanno elaborato una serie di prodotti che si presentano come mini-programmi di comunicazione sociale, pronti per una messa in onda radiofonica: prototipi di brevi "radiodocumentari" sulla condizione giovanile. Una veste quindi di immediata diffusione e fruibilità, anche via web. Infine, i video. Fase più impegnativa, che in un certo senso ha tirato le fila della ricerca visiva (le foto) audio (interviste, radiodocumentari). Sono sei i lavori realizzati (ma sarebbe meglio dire prescelti, dato che i ricercatori hanno realizzato varie esperienze all'interno delle quali si è deciso di dare priorità a queste).

Il tema più ampiamente trattato, fra quelli che danno il titolo alla ricerca, è stato quello del lavoro. Lavoro che manca, che quando c'è è inadeguato o mal pagato; lavoro che si cerca, che talvolta si cambia; lavoro sognato, lavoro come senso di utilità sociale e di indipendenza dalla famiglia; lavoro come possibilità di crearsi una vita propria e autonoma. In certi casi, la vita di questi giovani è così convulsa, fra mille lavoretti, che appare quasi offensivo parlare di tempo libero. In altri casi, il tempo libero è così sovrabbondante da divenire occasione di angoscia invece che di "svago". Perché il tempo libero ha senso in rapporto al tempo di lavoro. Lasciamo un'analisi più approfondita di queste tematiche ai testi, in questo volume, di Teresa Soldani, che ha curato l'edizione finale dei video, e di Irene Psaroudakis, che abbiamo coinvolto per uno sguardo competente, sociologico, su questa ricerca.

Nel frastuono e nel silenzio che circondano oggi "i giovani" queste testimonianze, che non sono narrazioni finzionali ma neanche testi accademici o riflessioni giornalistiche, si pongono come interrogativi, come occasioni di conoscenza viva, affettuosi, partecipi e problematici. Volti e voci, appunto, e racconti di vita. Abbiamo voluto, con un'accurata bibliografia, fornire comunque in questo volume una ricognizione critica, a partire da una serie di pubblicazioni edite e fornite dalla Provincia per la ricerca, arricchita da altri volumi e articoli usciti sull'argomento.

[...]

Il nostro augurio è che questi lavori e questi racconti così vivi, fatti da giovani coi giovani, possano ora intraprendere un viaggio nei luoghi più diversi e nei più diversi canali di informazione e comunicazione, in modo da attivare confronti, nuovi pensieri e soprattutto nuovi progetti.

Sandra Lischi e Lorenzo Cuccu 

  •  
  • 30 ottobre 2013

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa