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Inaugurata a Cisanello la risonanza magnetica 3 Tesla

La potente apparecchiatura servirà ad uso clinico e sperimentale

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3 teslaCon la risonanza magnetica a 3 tesla, inaugurata il 29 luglio all'ospedale di Cisanello, sale a 22,6 tesla la concentrazione complessiva di attrezzature diagnostiche che utilizzano il campo magnetico sul territorio pisano. Sommando infatti tutte le risonanze in dotazione all'Aoup (9,6 tesla, complessivi), la densità del flusso magnetico che esprime il Cnr (4,5 tesla) e gli 8,5 tesla di induzione magnetica dell'IRCCS Stella Maris di Calambrone (dopo la recente acquisizione della potente Rmn 7 tesla), "Pisa – ha dichiarato il Prof. Carlo Bartolozzi, direttore della Radiodiagnostica 1 universitaria dell'Aoup, dove si trova già un'altra risonanza 1,5 tesla – esprime la più alta concentrazione di tecnologia di questo tipo in Europa, in un raggio di così pochi chilometri".

E la macchina presentata oggi, la prima ad essere installata in Toscana sulla base di un finanziamento della Regione dedicato alle grandi attrezzature, è davvero portentosa per una serie di applicazioni cliniche, sia in campo neuro-radiologico sia oncologico sia ortopedico. Anzi lo scopo è proprio di individuare i nuovi settori clinico diagnostici dove può trovare una fondamentale applicazione e quindi prospettare nuove strategie di investimento in tale settore da parte della Regione. Si tratta infatti di uno strumento ad alta intensità di campo ad uso clinico sperimentale ed è stata necessaria l'approvazione da parte di una specifica Commissione del Ministero della Salute.

Al progetto hanno contribuito i gruppi di lavoro delle Unità operative di Radiologia dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana e i professionisti degli altri centri di ricerca di Pisa, che operano nei vari settori della risonanza. L'apparecchiatura sta infatti funzionando a regime (da fine aprile svolte già 450 indagini) con un team multidisciplinare di professionisti collegato anche al progetto della Fondazione Imago 7 sulla Rmn 7 tesla di Calambrone.

Ma quali sono i vantaggi del nuovo sistema? Come ha spiegato il Prof. Bartolozzi, "l'alta intensità di campo garantisce una eccellente qualità di immagine, nettamente migliore rispetto alle attrezzature in uso corrente, e soprattutto la possibilità di applicare nuove metodiche di acquisizione del segnale di risonanza, che consentono studi di carattere biochimico e funzionale. Con il 3 tesla non è infatti più necessario utilizzare il mezzo di contrasto, controindicato per chi soffre di insufficienza renale; inoltre l'apparecchio consente studi dettagliati dell'osso e di analizzare la risposta dell'organismo alle terapie oncologiche di volta in volta applicate". Altamente interessanti le applicazioni neuro-radiologiche, come ha spiegato il Dr. Mirco Cosottini. Un caso può essere il morbo di Parkinson: grazie al 3 tesla, si riesce ad esempio a individuare bene i nuclei subtalamici per agire con le terapie mirate.

Sull'importanza della multidisciplinarità e della gestione appropriata dell'innovazione tecnologica, ossia di un giusto equilibrio fra domanda, bisogno e offerta, si è soffermato il direttore generale dell'Aoup Carlo Tomassini. Il preside di Medicina Mario Petrini ha invece sottolineato come la sfida dell'innovazione si vinca solo grazie all'integrazione fra le due anime dell'Azienda ospedaliero-universitaria. "Solo facendo buona didattica supportati da tecnologia avanzata – ha detto – si formano studenti preparati che saranno le nuove leve della medicina di domani, in grado di farci competere sul panorama internazionale. Tutto questo l'università non può farlo senza la struttura ospedaliera e viceversa".

E l'assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha insistito proprio sulla necessità di governare l'innovazione. "E' un imperativo ormai – ha dichiarato – dal momento che l'anno prossimo la Toscana avrà 350 milioni di euro in meno, che sono quanto serve a coprire i servizi finanziari di una Asl. Quindi bisogna ottimizzare. Un solo esempio: l'anno scorso la Toscana ha speso 4 milioni e mezzo di euro (+17% rispetto al 2009) in risonanze magnetiche di ginocchio su pazienti over 65, ossia ha effettuato un esame assolutamente inutile perché non dirimente, in quella fascia d'età. Qual è la ricetta allora? Smettere di fare ciò che non serve e concentrarsi sulla qualità e l'appropriatezza". Anche l'acquisto per Pisa del secondo sistema robotico "Da Vinci", dato per imminente, dovrà essere improntato a questo Leitmotiv.

(Ufficio stampa AOUP)

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  • 29 luglio 2011

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