L’Università di Pisa fa parte del partenariato esteso “Space it up” varato nell’ambito del PNRR e finanziato con 80 milioni di euro dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Costituito da 33 soggetti, tra cui università, centri di ricerca e aziende, Space It Up è coordinato dal Politecnico di Torino con l’obiettivo è di promuovere la collaborazione e l'innovazione nel settore spaziale con centinaia di ricercatori che saranno impiegati su nove linee di ricerca o “spoke”.
In particolare, l’Università di Pisa partecipa a quattro linee di ricerca: lo spoke 1, di cui è anche co-leader, riguarda lo sviluppo di tecnologie trasversali per missioni satellitari per la protezione e lo sviluppo sostenibile del Pianeta e di esplorazione planetaria; lo spoke 4 dedicato alla progettazione e allo sviluppo di nuovi strumenti di misura miniaturizzati e di alta precisione per missioni satellitari che osservano le radiazioni ionizzanti attorno alla Terra e i serbatoi d'acqua sul pianeta; lo spoke 5, che studia la mitigazione dei rischi naturali e geologici della Terra attraverso le osservazioni spaziali; e lo spoke 9 che esplora la possibilità di viaggiare nello spazio e la permanenza sui corpi celesti extraterrestri, in particolare la Luna e Marte.
"Nelle ricerche sono coinvolti i tre dipartimenti di Ingegneria dell’Ateneo insieme a quelli di Fisica, Matematica, Scienze della Terra e i dipartimenti dell’Area Medica – dice la professoressa Maria Vittoria Salvetti direttrice di Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale che ha coordinato le attività per Unipi - gli obiettivi ci siamo posti sono tra i più sfidanti per garantire un futuro alle prossime generazioni, parliamo ad esempio di promuovere un futuro sostenibile grazie alle tecnologie spaziali che consentono di osservare i cambiamenti climatici e di prevedere gli eventi meteorologici estremi o di garantire la permanenza umana a lungo termine nello spazio extraterrestre per andare verso una società “multiplanetaria”.