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Deborah e Francesco, professione specialisti della psiche

Mario Guazzelli fa il bilancio dei primi cinque anni della psicologia pisana

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gruppo laurea psicologiaSono Deborah Fabiani, venticinquenne di Pomarance, e Francesco Blengini, ventiquattrenne di Corsanico (Lucca), i primi laureati del corso di laurea magistrale in Psicologia clinica e della salute. I due giovani hanno completato il loro percorso di studi mercoledì 20 luglio 2011, discutendo rispettivamente una tesi sulla "Valutazione neuropsicologica pre e post anestesia",  e una sulla "Psicologia dell'emergenza e ottimizzazione delle risorse umane: il ruolo dello psicologo nella gestione della crisi". Deborah Fabiani si è laureata con la votazione di 110 e lode, Francesco Blengini con 105. Entrambe le ricerche testimoniano il peculiare approccio pisano alla psicologia, molto orientato all'integrazione dei saperi e all'impegno sociale. Non a caso, il gruppo di psicologi pisani si è impegnato sia nel supporto ai soccorritori del terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009, sia nel sostegno ai parenti delle vittime dell'incidente alla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009.

Con queste lauree, la psicologia pisana festeggia il suo primo quinquennio di vita. Il primo corso di laurea triennale in Scienze e tecniche di psicologia clinica e della salute è stato attivato infatti nel 2006, colmando una lacuna formativa dell'Ateneo pisano e iniziando un cammino avventuroso e per molti versi sperimentale all'interno del panorama accademico nazionale.

Con il professor Mario Guazzelli, presidente del corso di laurea magistrale in Psicologia clinica e della salute, abbiamo tracciato il bilancio di quest'esperienza.

Professor Guazzelli, quali sono state le peculiarità dell'approccio pisano alla psicologia?

Pisa è stata la prima sede in Italia ad aver attivato i corsi di Psicologia all'interno della facoltà di Medicina e chirurgia, una circostanza non certo casuale: da un lato la psicologia pisana affonda le sue radici nella tradizione e nel patrimonio di competenze della psichiatria, dall'altro la sua particolare posizione istituzionale configura un'opzione culturale ben precisa.

laureati psicologiaQuale?

Sin dall'inizio, la psicologia pisana si è proposta di superare i dualismi che hanno dominato nel passato il dibattito nell'ambito del mondo psichico. Lo sviluppo della psichiatria biologica e l'avvicinamento della psicologia clinica alle neuroscienze hanno reso obsoleta la contrapposizione nei confronti del paradigma epistemologico della neurologia. Per converso la scoperta della plasticità cerebrale in rapporto alla generalità delle esperienze della vita ha sottratto validità alla contrapposizione tra psichiatria clinico-biologica e psicoanalisi. Anche l'antagonismo tra terapie somatiche e terapie psicologiche si è progressivamente attenuato, sia grazie all'approccio integrato ai diversi interventi sempre più frequente nella pratica clinica, sia in virtù delle evidenze crescenti fornite dagli studi di esplorazione in vivo del cervello che suggeriscono meccanismi di azione sostanzialmente identici, diversi solamente per il punto di attacco del processo terapeutico. Il significato di questi processi si può chiaramente leggere nei tentativi di sistematizzazione teorica intrapresi dalla filosofia nel suo programma di naturalizzazione della mente e di superamento del dualismo cartesiano mente/corpo che lascia il posto invece a pratiche molto più fruttuose di integrazione dei saperi e delle conoscenze. Questo apre spazi nuovi di intervento sia sul piano teorico che pratico alla psicologia clinica, senza peraltro impoverirla nelle sue radici umanistico-filsofico.

Quali sono stati i vantaggi di far parte della facoltà di Medicina e chirurgia?

La collocazione dei corsi di psicologia nella facoltà ha permesso agli studenti di svolgere le attività di tirocinio all'interno dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana, consentendo loro di affrontare le questioni di pratica clinica già durante il corso di studi. Il forte ancoraggio alla clinica permette agli studenti di fare esperienze in tutte le branche della medicina: la psicogeriatria, la psiconcologia, la psicologia dei trapianti, le sostanze d'abuso e la valutazione neuropsicologica in sede peritale sono solo pochi esempi di come la psicologia clinica si debba aprire alle competenze specialistiche che la nuova situazione odierna richiede di affrontare.

E per quanto riguarda la ricerca?

Ad essa è affidato un compito altrettanto importante, perché è avvertita la necessità che si sviluppi una psicologia generale, ovvero una fisiologia della mente, a cui possano fare riferimento le diverse articolazioni della psicologia clinica. Per valorizzare questo aspetto, Pisa ha ospitato nel 2009 la 23a conferenza della European Health Psychology Society (la Società europea di psicologia della salute) e ha attivato all'interno dell'Aoup l'Unità operativa di psicologia clinica.

Quali sono le prospettive della psicologia pisana nel prossimo futuro?

Fino a oggi la maggior parte degli studenti della Toscana si sono dovuti rivolgere alle Scuole di specializzazione private e anche per i nostri nuovi due laureati e per quelli della sessione di settembre, che si annuncia molto più nutrita, le prospettive non sono molto rosee. Non siamo ancora riusciti a trasferire a livello professionale quella che è un'impostazione culturale valida. Sebbene la riforma universitaria abbia posto criteri minimi più severi, a Pisa possediamo tutte le risorse necessarie per attivare la Scuola di specializzazione in Psicologia clinica.

discussione tesi psicologia Inoltre trattandosi di una Scuola con un impianto innovativo, come in parte anche i corsi di laurea, abbiamo, per così dire, fatto tendenza, tanto che abbiamo già ricevuto dai colleghi di altri atenei la generosa offerta di venire a insegnare gratuitamente nella Scuola. Questo è un segno dell'attenzione con cui nel resto del Paese si guarda alle innovazioni introdotte a Pisa. Stiamo lavorando di concerto con la presidenza della facoltà di Medicina per poter attivare fin dal prossimo anno accademico la Scuola di specializzazione in Psicologia clinica e siamo certi che l'entusiasmo e la sensibilità per i nostri studenti delle autorità accademiche e dei colleghi consentiranno di superare le difficoltà che l'applicazione della riforma pone continuamente al mondo accademico.

Ne hanno parlato:

Nazione Pontedera

Il Tirreno Pisa

InToscana.it

TirrenoPisa.it

 

 

 

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  • 21 luglio 2011

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