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Per dodici giorni in una simulazione di Habitat Lunare, con il sogno di diventare astronauta

Selezionato dall'l’Analog Astronaut Training Centre (AATC) in Polonia, Andrea Arcarisi, studente magistrale di ingegneria robotica presso l’Università di Pisa, ha vissuto solo in un modulo lunare, portando a termine un training molto impegnativo

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Andrea Arcarisi, classe 1995, originario di Caltanissetta, ingegnere meccatronico e studente magistrale di ingegneria robotica presso l’Università di Pisa,  è stato selezionato tra i pochi studenti europei per il programma di astronauta analogico presso l’Analog Astronaut Training Centre (AATC) in Polonia, in collaborazione con lo Space Technology Centre di Cracovia (EUSPA-ESA).

L’AATC è un’azienda di ricerca spaziale classificata al secondo posto mondiale per il numero di spedizioni organizzate con successo, con l’obiettivo principale di accelerare la ricerca scientifica nel campo del volo spaziale umano, in preparazione per le selezioni di astronauti dell’European Space Agency (ESA). 

“Il processo di selezione è molto restrittivo - spiega Andrea Arcarisi -  e avviene per curriculum. Dopo diverse esperienze in Università e con aziende come AIRBUS ho inviato la mia candidatura e mi hanno selezionato. Per dodici giorni ho vissuto in una simulazione di vita nell’ambiente della Stazione Spaziale, che ricreava le condizioni di vita di un astronauta in Habitat Lunare, portando avanti la mia ricerca scientifica e facendo fronte a imprevisti simulati, per testare la mia resistenza allo stress e la mia capacità di reazione.Per esempio, una volta hanno spento luci e ogni dispositivo, in una simulazione di un guasto del modulo, e mi sono dovuto organizzare a resistere senza luce, né riscaldamento, né alcun sistema operativo per molte ore.”.

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“La ricerca scientifica che ho portato avanti nel modulo - prosegue Andrea - riguardava il test di una prototipo di un CubeSat, un mini satellite innovativo ed autonomo che sto sviluppando nella mia tesi di laurea Magistrale presso l’Università di Pisa, seguito da Lorenzo Pollini e Giordana Bucchioni. Oltre al satellite, mi sono occupato di testare dei sensori indossabili prodotti da Weabios, startup del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, per un prototipo di monitoraggio dello stress degli astronauti in missione. In particolare, la sedia su cui lavoravo aveva una copertura sensorizzata, in grado di monitorare il mio movimento e i miei parametri fisiologici".

“Tra i prossimi passi in futuro - conclude- oltre alla tesi, ci sono brevetti di volo, immersioni subacquee e altri passaggi necessari in vista delle selezioni finali per gli astronauti dell’ESA nel 2030”.  

Il sogno di esplorare le stelle, che Andrea ha inseguito con determinazione, passione e dedizione, sta diventando sempre più concreto.

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  • 06 novembre 2023

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