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Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Ernesto Andreani

A lungo docente alla Facoltà di Veterinaria, nel 1991 era stato insignito dell'Ordine del Cherubino

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marchio unipi 900x600 biancoGiovedì 5 marzo 2020 è scomparso il professor Ernesto Andreani, già ordinario di Malattie infettive degli animali domestici presso la Facoltà di Medicina veterinaria dell'Università di Pisa. Purtroppo, in questo triste periodo, le misure adottate per il contenimento della diffusione dell’infezione da SARS-COV-2, non hanno permesso a molti colleghi, collaboratori e allievi di dare l’ultimo saluto a un “gentiluomo di altri tempi”, così, era considerato da molti, il professor Andreani.

Nato a Ortonovo (SP) il 31/07/1934, si era iscritto alla Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Pisa nell’a.a. 1955/56 conseguendo la laurea in Medicina veterinaria con il massimo dei voti il 27/07/1960.

Allievo del professor Sebastiano Paltrinieri, iniziò la sua carriera accademica nel 1962, in qualità di assistente volontario presso l’Istituto di “Patologia Speciale e Clinica medica veterinaria”. Poi assistente incaricato presso il nuovo Istituto di Malattie infettive e Polizia sanitaria diretto dal professor Renato Farina. Qui completò la sua carriera accademica: assistente ordinario, libero docente in Malattie infettive, professore stabilizzato, aiuto e, infine, professore ordinario.

Ha svolto con passione e dedizione una intensa attività didattica, tenendo per molti anni il corso di Igiene veterinaria al CdS in Scienze della produzione animale e quello di Malattie infettive al CdS in Medicina veterinaria. Ha inoltre tenuto molti corsi afferenti al settore microbiologico-infettivistico, nelle scuole di specializzazione dell’area veterinaria. Ha sempre svolto con estrema serietà il ruolo di docente universitario, fornendo agli studenti un’ottima preparazione nel comparto delle Malattie infettive e dell’Igiene veterinaria.

Durante la sua carriera accademica è stato presidente del Consiglio di corso di laurea in Scienze della produzione animale, direttore del Dipartimento di Patologia animale, Profilassi e Igiene degli alimenti, vicepreside della Facoltà di Medicina veterinaria e direttore della Scuola di Specializzazione in Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche. Ha collaborato con il Ministero degli Affari Esteri in qualità di membro del Comitato tecnico scientifico della Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Pisa per la Facoltà di Zootecnia e Veterinaria dell’Università Nazionale Somala.

Ha fatto parte della Commissione per l’Accertamento dei Requisiti Tecnici dei Farmaci per uso Veterinario del Ministero della Sanità. Ha diretto per molti anni i centri italiani per lo studio della brucellosi e della leptospirosi degli animali. Nel 1980 ha trascorso un periodo di studio presso il Moredun Istitute di Edimburgo per approfondire le sue conoscenze sulle clamidiosi dei piccoli ruminanti.

La sua produzione scientifica comprende oltre 200 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, tra le quali si distinguono molti e pregevoli contributi nel campo della brucellosi, della leptospirosi e della clamidiosi dei piccoli ruminanti; su quest’ultimo argomento in particolare, il professor Andreani ha acquisito notevole prestigio partecipando come “Invited speaker” a congressi nazionali e internazionali.

È stato autore di alcuni capitoli della prima e della seconda edizione del trattato di “Malattie Infettive degli Animali” edito da Farina e Scatozza (UTET), che ha costituito un eccellente testo di studio e di consultazione per gran parte dei veterinari e degli zootecnici del nostro Paese.

Nel 1991 il Senato Accademico dell’Università di Pisa gli ha conferito l’ordine del Cherubino.

Per il suo impegno accademico e scientifico, per la serietà, la profonda umanità e la gentilezza dei modi che lo hanno sempre contraddistinto, il professor Andreani ha rappresentato per me, e per molti colleghi che hanno avuto il piacere di conoscerlo e di collaborare con lui, un sicuro punto di riferimento e un esempio da seguire.

Domenico Cerri

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  • 30 aprile 2020

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