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«L’epoca dell’individualismo affettivo. Come cambiano le dinamiche di coppia»

Pubblicato dalle Edizioni ETS il nuovo libro della professoressa Rita Biancheri

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È uscito in libreria il volume "L’epoca dell’individualismo affettivo. Come cambiano le dinamiche di coppia” (Edizioni ETS) di Rita Biancheri, professoressa associata di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Pisa.
Il volume offre una panoramica esauriente dei principali cambiamenti nei sentimenti e nei legami amorosi, nella nuova cornice, dai confini incerti, della parità tra i generi, restituendo la ricchezza delle diverse letture attraverso un’analisi critica dei contributi più significativi della sociologia contemporanea.

Qui di seguito pubblichiamo l’introduzione al volume a firma della professoressa Rita Biancheri.

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cover biancheri 19 vertCos’è la coppia al giorno d’oggi? Siamo ancora condizionati dal mito del possibile incontro con la propria anima gemella, per cui ricerchiamo affannosamente questa completezza in un incontrollato desiderio di fusione, oppure viviamo da intimi estranei in una relazione “a tempo”, nel disincanto affettivo per non perdere la nostra libertà?

Un’ambivalenza disabilitante che oscilla tra completa dedizione e disimpegno emotivo, tra ricerca di autenticità e solitudine, oscurando la nostra capacità di riflessività nel costruire una possibile e duratura unione a due. Il volume intende esplorare quali sono stati i principali fattori che hanno contribuito ai cambiamenti nelle famiglie, ma soprattutto nelle dinamiche di coppia. In particolare, l’istruzione e l’inserimento delle donne nel mercato occupazionale rappresentano il punto di svolta del passaggio dalla famiglia tradizionale, con la divisione dei ruoli tra i generi, a quella a doppio reddito, dove il tema della conciliazione dei tempi di vita diventa centrale sia per la condivisione del lavoro di cura nella sfera privata sia per l’ambito pubblico, dai servizi di welfare all’organizzazione del lavoro produttivo nelle aziende.

Residui del passato e nuove realtà coesistono tuttora senza escludersi e si incrociano continuamente l’un con l’altro nelle diverse esperienze esistenziali e nella costruzione delle identità. La pluralità degli approcci, il contributo della letteratura diventano importanti contaminazioni a favore di una conoscenza più approfondita delle interazioni che avvengono all’interno delle mura domestiche. Comprendere le origini di molti comportamenti individuali, anche in tema di affettività, nello spazio più ampio della cornice sociale, può essere significativo per la lettura degli esiti di relazioni conflittuali che possono portare anche alla violenza.

Nell’epoca dell’individualismo affettivo, così definito da Stone, scompaiono i matrimoni di convenienza e la libertà di scegliere diventa l’elemento fondante di una ritrovata intimità dei sentimenti, ma questo ha implicato una maggiore instabilità dell’istituzione familiare, rendendo l’amore un luogo di disincanto e l’incontro un’illusione, se non ne ripensiamo, come ci invitano a fare gli Autori e le Autrici a cui abbiamo fatto riferimento nel testo, le modalità per una ritrovata intesa. Un’ambivalenza che oscilla tra dedizione completa e disimpegno, tra ricerca di autenticità e insicurezza ontologica oscurando la nostra capacità di riflessività nel costruire un possibile e duraturo rapporto di coppia.

Ci troviamo, quindi, di fronte ad una realtà polimorfa e complessa su cui insistono valori, aspettative, abitudini che richiedono una revisione delle categorie con cui finora si sono analizzati i legami nella sfera privata. Se troppo spesso la retorica sulla famiglia ha confuso la pratica con la sua rappresentazione, oggi ci dobbiamo misurare con nuovi modi di stare insieme e con forme diverse che vanno dalla reciproca condivisione al freddo distacco. Qui le differenze diventano più sottili e imprendibili, allora come possiamo interpretare non riduttivamente le diverse tensioni fra l’amore romantico totalizzante e il desiderio di libertà e autonomia così presente in ciascuno di noi?

Fuori dai vincoli istituzionali e dalla tradizione regolatrice per cui in ogni relazione siamo presenti e assenti particolarmente negli affari sentimentali, luoghi per eccellenza evanescenti e solo all’apparenza non soggetti ad alcun determinismo, se intendiamo quindi affrontare questo territorio incerto e sfuggente, dobbiamo tenere presenti le numerose difficoltà fra cui quella di non cadere in sterili contrapposizioni con il passato.

Nelle condizioni di ambivalenza e di vuoto della modernità, l’incertezza sempre di più occupa un posto significativo e non è soltanto la precarietà economica e lavorativa a condizionarla, bensì è l’insoddisfazione sentimentale ad attribuire il maggior senso di infelicità al nostro essere nel mondo.

In epoca di relazioni più paritarie e simmetriche i diversi percorsi possono risultare più difficili da comporre, far emergere aspetti di disagio e inquietudine è senz’altro utile per comprendere i contorni incerti e sfumati degli attuali processi.

Con simili obiettivi ho proposto un itinerario che non intende affatto gettare nello sconforto le giovani generazioni, tutt’altro, la volontà è proprio quella di proporre una riflessione critica attraverso la quale costruire in maniera consapevole la propria esistenza; fuori dai condizionamenti mediatici, dai modelli virtuali e consumistici a cui abbiamo lasciato la parola. È proprio su un territorio così rilevante che non dobbiamo permetterci di non sentire voci autorevoli. L’articolazione dei diversi capitoli, infatti, propone una risposta calda all’epoca dell’individualismo affettivo attraverso l’impegno e il riconoscimento dell’altro/a, in una dialettica costruttiva e paritaria a favore di una complicità positiva. Solo partendo dalla democratizzazione della coppia, dall’eliminazione dei detriti della storia sulla gerarchia tra i sessi potremmo eliminare la sabbia dagli ingranaggi di un motore che, perpetuando le discriminazioni, contribuisce ad una delle più gravi violazione dei diritti umani, quella della violenza sulle donne.

Rita Biancheri

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  • 13 dicembre 2019

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