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A Pisa trattamento "high-tech" per controllare l'intestino

Un piccolo pacemaker per il trattamento dell’incontinenza dei disturbi funzionali intestinali. Il Dr.Gabriele Naldini dal 2005 ha adottato con successo il nuovo approccio mininvasivo

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impianto posteriore 3DFunziona come un pacemaker ed è poco più grande di una moneta da due euro: queste le dimensioni del nuovo dispositivo per trattare l’incontinenza fecale e la stipsi da rallentato transito, adottato con successo dal dottor Gabriele Naldini, Direttore della Struttura Dipartimentale di Chirurgia Proctologica e Perineale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa.

I pazienti che soffrono di certe disfunzioni croniche intestinali devono affrontare ogni giorno una vera e propria battaglia. La loro vita risulta condizionata dall’utilizzo costante di pannolini o assorbenti, nella continua preoccupazione che un’improvvisa perdita possa metterli in una condizione di comprensibile difficoltà, fino al punto di rinunciare ad uscire di casa e a fare una normale vita sociale. Si tratta infatti di pazienti che preferiscono spesso non manifestare, per vergogna, questo problema, rinunciando di fatto alle possibili cure.

Quando le terapie conservative (farmacoterapia, riabilitazione del Pavimento Pelvico) risultano inefficaci, l’approccio più innovativo per trattare le disfunzioni del pavimento pelvico che portano all’incontinenza o alla stipsi è la neuromodulazione sacrale, tecnica che favorisce il controllo di questi disturbi mediante l’impianto di un semplice sistema che invia lievissimi impulsi elettrici, attraverso un piccolo elettrodo, ai nervi sacrali, quelli che controllano gli organi deputati alla continenza. La neuromodulazione è una pratica esistente da diversi anni, ma si è ora evoluta attraverso sistemi sempre più piccoli e confortevoli, come il nuovo dispositivo, che si inserisce a livello percutaneo con un procedimento mininvasivo in anestesia locale. Negli studi clinici l’impianto ha dimostrato di trattare efficacemente alcuni tipi di disturbi correlati al controllo dell’intestino e della vescica in molti pazienti che non avevano ottenuto risultati o non tolleravano altri trattamenti farmacologici.

“Dal 2005 abbiamo trattato circa 80 casi di incontinenza o stipsi con neuromodulatore sacrale, con una percentuale di successo pari a circa il 70%– spiega il Dottor Naldini – Le indicazioni codificate per il nuovo dispositivo includono i sintomi della vescica iperattiva, ritenzione urinaria, incontinenza fecale e dolore pelvico cronico, ma la letteratura scientifica si sta arricchendo di studi sull’efficacia della neuromodulazione sacrale per il trattamento della stipsi da rallentato transito e da dissinergia del pavimento pelvico. La risoluzione di questo problema è ancora lontana, ma i dati dei primi studi sembrano essere molto promettenti.”

“Inoltre – conclude Naldini - medici e pazienti possono valutare l’efficacia della terapia con un semplice test, ovvero una stimolazione di prova, prima di procedere all’impianto definitivo del sistema. Con l’impianto definitivo il paziente riceve poi una sorta di telecomando che permette di regolare l’intensità a seconda della necessità.”

Come funziona il pacemaker?

Il sistema InterStim II è costituito da un piccolo neurostimolatore, un elettrocatetere e un programmatore per il paziente. La Terapia InterStim funziona mediante la stimolazione elettrica dei nervi sacrali, che controllano la vescica e i muscoli circostanti, i quali presiedono alla funzione dello svuotamento intestinale. I nervi sacrali vengono stimolati attraverso un elettrocatetere che viene posizionato nelle loro vicinanze tramite un introduttore percutaneo, in anestesia locale. L’elettrocatetere è collegato direttamente al nuovo neurostimolatore (poco più grande di una moneta da 2 euro) che viene impiantato in una tasca sottocutanea nella parte superiore del gluteo. Il neurostimolatore invia lievi impulsi elettrici al nervo sacrale attraverso l’elettrocatetere. Il paziente percepisce generalmente una leggera sensazione di formicolio non fastidiosa. Con un programmatore esterno il medico regola lo stimolatore in modo da ottimizzare la terapia per ogni paziente. Attraverso il piccolo telecomando fornitogli in dotazione, il paziente può accendere, spegnere e regolare l’intensità della stimolazione.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

Value RelationsTel. 02 20241357
Maria Luisa Paleari – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 331 6718518
Angela Sirago – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 349 2690403

(Ufficio stampa Aoup)

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  • 12 aprile 2011

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