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Onde gravitazionali, la mia avventura inizia dai banchi dell’Università di Pisa

Lisa Barsotti, scienziata vincitrice dell'Oscar della Fisica, racconta gli anni di formazione nel nostro Ateneo

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lisa_barsotti.jpgHa studiato all’Università di Pisa la scienziata che si è appena aggiudicata il Breakthrough Prize ovvero "l'Oscar della Scienza" nella categoria “Nuovi orizzonti della fisica”. Lisa Barsotti, 40 anni livornese e attualmente Principal Research Scientist al Massachussetts Institute of Technology, ha ricevuto il riconoscimento nel corso di una cerimonia che si è svolta il 5 novembre negli USA, a Mountain View nella Silicon Valley.

E' con grande piacere che pubblichiamo di seguito una testimonianza scritta dalla dottoressa Barsotti per UnipiNews sui suoi anni di formazione nel nostro Ateneo dove ha conseguito la laurea e il dottorato di ricerca.

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La mia avventura nella ricerca delle onde gravitazionali inizia quasi per caso, dai banchi dell’Università di Pisa. Come la maggioranza degli aspiranti fisici, ero affascinata dalla rivoluzione che Einstein aveva portato al modo di concepire lo spazio-tempo, e seguivo con interesse il corso di Relatività Generale del Prof. Vicari del 2000-2001. Alla fine del corso, grazie ad alcune lezioni aggiuntive del Prof. Fidecaro, scopro che un tassello della visione di Einstein, le onde gravitazionali, negli ultimi anni erano diventate l’obiettivo di un nuovo tipo di rivelatori.

Il Prof. Fidecaro organizza una visita a Virgo, al tempo in fase finale di costruzione. La mattina della visita vado da Collesalvetti, dove sono cresciuta, a Pisa in macchina, invece che con l’autobus come facevo di solito, in modo da poter dare un passaggio ad altri compagni di corso.

Ricordo sempre lo stupore mentre seguivo la macchina del Prof. Fidecaro diretta a Virgo, visto che praticamente stavamo tornando da Pisa verso casa mia! Il rivelatore Virgo, uno dei pochi rivelatori al mondo che stavano per cimentarsi nella ricerca delle onde gravitazionali, ce l’avevo praticamente dietro casa, senza saperlo (sette minuti porta a porta, per la precisione, come ho avuto modo di cronometrare innumerevoli volte negli anni seguenti).

In quel periodo stavo pensando ad un progetto di tesi, e dopo la visita a Virgo decisi di chiedere al Prof. Fidecaro se potevo lavorare con lui. Virgo mi sembrava il modo migliore per entrare a far parte del mondo della ricerca, visto il “nobile” obiettivo della caccia alle onde gravitazionali, oltre al fatto che finalmente sarei stata obbligata ad imparare l’inglese, a studiare un po’ di codici di programmazione, e perché no… il tutto senza spostarmi da casa, anzi, potendoci addirittura tornare anche per pranzo (i miei colleghi di Virgo per anni hanno insinuato che quest’ultima fosse stata la motivazione principale per la mia scelta, ma qui lo nego ufficialmente).

Con gli anni del Dottorato in Fisica Applicata, sempre a Pisa con il Prof. Fidecaro, mi appassiono a questi rivelatori di onde gravitazionali, strumenti incredibilmente complessi. Da quel che so, a tutti gli studenti di dottorato degli ultimi vent’anni che abbiano lavorato alla ricerca delle onde gravitazionali, in qualsiasi parte del mondo, è stato detto “questo è il momento giusto, perché’ la rivelazione delle onde gravitazionali è imminente”. Il Prof. Fidecaro non usò esattamente queste parole, ma quando iniziai il Dottorato nel 2003 mi disse che era un momento decisive per la messa a punto di questi strumenti. Aveva in effetti ragione, però alla fine del mio Dottorato, nel 2006, di onde gravitazionali non s’era vista neppure l’ombra! Ma ormai era troppo tardi… era chiaro che non ero pronta ad abbandonare la “caccia”.

Dopo il Dottorato a Pisa la mia storia è continuata negli Stati Uniti al Massachusetts Institute of Technology (MIT), nel gruppo di LIGO (Laser Interferometer Gravitational-wave Observatory), dove mi sono spostata nel 2007. MIT e Caltech gestiscono per la National Science Foundation i due osservatori di LIGO, uno in Washington State e uno in Lousiana, ai due estremi degli Stati Uniti. Per lavorare direttamente sui rivelatori di LIGO ho passato non so quante ore in aereo per raggiungere gli osservatori, altro che sette minuti in macchina! Il resto del tempo lo passo al MIT a sviluppare nuove tecnologie per rendere questi rivelatori ancora più sensibili.

La prima rivelazione delle onde gravitazionali nel 2015, da un sistema di buchi neri, è stato un evento indimenticabile. Soprattutto dopo l’annuncio, nel febbraio del 2016, vedere l’entusiasmo non solo della comunità scientifica, ma anche l’interesse del pubblico, mi ha senza dubbio ripagato degli anni “bui” in cui le onde gravitazionali sembravano sempre più sfuggenti.

Nell’aprile del 2019 saranno tredici anni esatti dalla discussione della mia tesi di Dottorato, e dodici da quando ho lasciato l’Italia, “per un paio di anni all’estero”, come dicevo prima di partire. Negli Stati Uniti ho trovato un lavoro permanente, fondi di ricerca stabili, e l’opportunità di crescere professionalmente. Ma qui ho anche capito come l’educazione ad alti livelli non sia un diritto scontato.

La formazione che ho ricevuto a Pisa, e l’opportunità di entrare da subito nel mondo della ricerca, mi hanno permesso di contribuire a quella che è considerate da molti una delle più grandi scoperte scientifiche dei nostri tempi, e per questo non posso che dire grazie, e augurarmi che si continui a dare la stessa possibilità alle nuove generazioni.

LIsa Barsotti

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  • 13 novenmbre 2018

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