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Michela Schiff Giorgini e le missioni archeologiche in Sudan

Pubblicati in rete i documenti relativi alle campagne di scavo tra 1957 e 1976

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Sono stati pubblicati sulle pagine web dell'Archivio fotografico dell'Università di Pisa (https://www.sba.unipi.it/it/risorse/archivio-fotografico/persone-in-archivio/schiff-giorgini-michela) i carteggi e i documenti relativi alle campagne di scavo condotte tra il 1957 e il 1976 da Michela Schiff Giorgini, con il patrocinio dell'Ateneo pisano, a Soleb e Sedeinga in Sudan. Si tratta di circa 150 lettere scritte o ricevute dall'archeologa, corredate da una ventina di foto, da numerosi ritagli di giornale e dalla riproduzione di una decina di saggi pubblicati all’epoca sulle riviste specialistiche. I materiali sono stati rinvenuti negli "Atti generali" dell'Ateneo, digitalizzati e messi in rete da Daniele Ronco, curatore dell'Archivio fotografico e tecnico del Sistema Bibliotecario di Ateneo. Inoltre, nello stesso Archivio sono consultabili una breve biografia e una bibliografia su Michela Schiff Giorgini e la documentazione legata alla laurea honoris causa in Lettere e filosofia che l'Università le conferì nel 1971.

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Michela Schiff Giorgini, nata a Padova nel 1923 e morta ad Alicante in Spagna nel 1978, è stata personalità originale e multiforme, passata dall'iniziale carriera di attrice al matrimonio con il banchiere Giorgio Schiff Giorgini, figlio di un professore di Chimica dell’Università di Pisa, fino alla grande passione per l'archeologia. Nel 1957 ha promosso, sovvenzionato e diretto la prima missione archeologica nella Nubia sudanese, a Soleb, con il patrocinio dell’Università di Pisa e il sostegno di studiosi di grande prestigio, quali Jozef Janssen, Jean Leclant e Clement Robichon. Gli scavi sono durati due decenni e hanno portato a importanti scoperte per le scienze egittologiche, oltre a una serie di brillanti e dotte pubblicazioni in riviste specializzate. Michela Schiff Giorgini ha inoltre donato all'Ateneo la ricca collezione di reperti che il governo sudanese concesse alla spedizione e che sono oggi conservati nelle collezioni egittologiche in una raccolta intitolata alla stessa archeologa.

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Attraverso i documenti in rete si può ora ripercorrere l'avventura degli scavi in Sudan condotti da Michela Schiff Giorgini, a partire dalla lettera scritta nell'agosto del 1957 al rettore dell'Ateneo, Enrico Avanzi, per comunicare l'avvio della missione nell'ottobre successivo e per richiedere l'alto patrocinio dell'Università di Pisa, "il cui nome si impone nel mondo intero e a cui personalmente sono attaccata da un profondo legame sentimentale". La copiosa corrispondenza e i rapporti periodici sui lavori di scavo descrivono in dettaglio l'attività svolta negli anni, fino ad arrivare alla lettera del novembre 1976 al rettore Ranieri Favilli in cui si annuncia "con profonda tristezza" la fine della missione per il marzo dell'anno dopo e l'intenzione dell'autrice di abbandonare gli scavi per dedicarsi interamente alla scrittura dei volumi su Soleb.

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  • 23 agosto 2018

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