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L’Università di Pisa incontra gli studenti del Progetto Erasmus+ KA 107

I ragazzi vengono da Uzbekistan, Kirghizistan, Mongolia, Laos, Cambogia, Marocco, Egitto, Serbia e Israele

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Un incontro per parlare del loro arrivo a Pisa, della vita universitaria vissuta così lontano dai loro paesi di origine, con suggerimenti e proposte per migliorare la loro esperienza di mobilità in Italia. Si è svolto a Palazzo Vitelli un incontro con gli studenti arrivati a Pisa nel mese di settembre nell’ambito del Progetto KA 107, il programma dell’Erasmus+ che apre le porte ai paesi “oltre l’Europa”. All’incontro erano presenti anche la professoressa Katherine Isaacs, National EHEA expert, promotrice da sempre di questi progetti e grande motivatrice di tutte le persone coinvolte in queste azioni, e lo staff dell'unità "Programmi internazionali" che lavora a stretto contatto con gli studenti e con le loro università di origine per promuovere e organizzare la mobilità.

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Quest’anno sono arrivati a Pisa ventinove studenti, prevalentemente da Uzbekistan, Kirghizistan, Mongolia, Laos, Cambogia, Marocco, Egitto, Serbia e Israele, alcuni per seguire corsi di laurea magistrale in inglese (soprattutto in Economia) e altri, dottorandi, per sviluppare i propri progetti di ricerca grazie anche all’aiuto di tutor all’interno dei vari dipartimenti.

Il programma Erasmus+ KA 107, per il quale l’Università di Pisa si è fatta promotrice sin dal 2015, anno in cui è partito questo tipo di mobilità internazionale, si svolge in progetti che durano due anni. Terminato da poco il progetto 2015-17, l’Università di Pisa, grazie all’operato dell’Unità Programmi Internazionali di Cooperazione, Formazione e Mobilità, è ora impegnata nello svolgimento di due progetti che si sovrappongono, il 2016-18 e il 2017-19, quest’ultimo approvato dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ con un notevole numero di paesi partecipanti e di occasioni di mobilità, 100 in tutto, sia incoming (studenti dei 3 cicli e per staff) che outgoing.

Al di là dei consueti paesi dell’Asia orientale come Laos, Cambogia, Vietnam, Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan e Mongolia, e dei più vicini Egitto, Marocco e Serbia, già partner dell’Università di Pisa nei passati progetti, il progetto 2017-19 si è ora aperto a nuovi paesi come Georgia, Thailandia, Etiopia e Tunisia, fornendo non solo nuove opportunità a studenti e docenti provenienti da questi paesi, ma anche possibilità per i docenti dell’Ateneo di fare esperienze di insegnamento in paesi finora poco toccati a livello universitario.

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  • 28 novembre 2017

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