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Il diario dell'Internet Festival 2012

News, interviste, video, foto...

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Internet Festival, il bilancio dell'Università di Pisa

È un bilancio molto positivo quello della prima edizione dell'Internet Festival, che in quattro giorni ha registrato oltre 65 mila utenti connessi in rete e un'ottima affluenza di pubblico per tutti i 150 appuntamenti della manifestazione. In particolare, i convegni, le mostre e i laboratori organizzati direttamente dall'Ateneo, o ospitati nelle sue sedi, sono stati tra i più seguiti e partecipati della manifestazione, a conferma che l'informatica italiana è legata in modo indissolubile all'Università di Pisa, tanto per il passato quanto per le prospettive future.

"Dopo l'esperimento del 2011 - ha commentato la professoressa Nicoletta De Francesco, membro del Comitato d'Onore dell'Internet Festival - quest'anno siamo riusciti a realizzare un evento ricco, innovativo e multidisciplinare, che ha destato molto interesse in città e che ha attirato l'attenzione dei mass media nazionali. Da oggi, la sfida è quella di rendere stabile l'iniziativa, facendone un appuntamento fisso nel calendario pisano e continuando anno dopo anno a far crescere il suo livello qualitativo".

Al successo dell'Internet Festival hanno contribuito in maniera significativa le persone e le strutture dell'Ateneo. "La lista dei ringraziamenti sarebbe molto lunga - conclude la professoressa De Francesco - a iniziare naturalmente dai professori Gian Luigi Ferrari, coordinatore del Comitato scientifico della manifestazione, e Fabio Gadducci, membro del Comitato Esecutivo. Devo poi ringraziare i tanti docenti e tecnici-amministrativi, i dipartimenti e i centri che sono stati coinvolti nelle iniziative, impegnandosi con competenza e passione. Un particolare riconoscimento va infine al personale dell'Area SerRA, che ha permesso la libera navigazione wireless in tutti gli edifici dell'Ateneo che sono stati sede di eventi, oltre che in tutta l'area urbana in prossimità degli edifici universitari".

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Internet Festival, l'evento più seguito in Italia

65mila gli utenti connessi e sold out di pubblico; 22 location, 400 relatori e 150 appuntamenti: chiude la 4 giorni pisana dedicata al Web

Oltre 65 mila persone si sono connesse sui canali ufficiali Youtube, Facebook, Twitter, dirette in streaming e sito della edizione 2012 di Internet Festival, manifestazione internazionale che si è svolta a Pisa da giovedì 4 a domenica 7 ottobre.

Del totale, 30 mila sono stati gli utenti unici del sito www.internetfestival.it di cui 6 mila quelli internazionali; 11.770 i fan della pagina Facebook, che hanno esposto il festival a un bacino potenziale di oltre 4 milioni di persone.

Il Festival è stato tra le prime 5 manifestazioni più twittate in Italia (nei quattro giorni dell'evento), raggiungendo il primo posto tra il trending topic già nella giornata di apertura del festival.

Sono questi i numeri "virtuali" della manifestazione pisana che ha ospitato 400 relatori, impegnati in oltre 150 appuntamenti – di cui 107 incontri, 40 laboratori, 4 mostre - dislocati in 22 location (di cui 12 collegate in diretta streaming su intoscana.it

In occasione dell'inaugurazione del festival, la lectio magistralis di Piergiorgio Odifreddi su Galilei ha fatto registrare 1500 visitatori connessi sui canali in streaming, tra cui quelli del media partner ufficiale www.intoscana.it .

Sono state 200 le applicazioni per smartphone scaricate solo il primo giorno, circa 2000 i check-in registrati su Foursquare e oltre 1000 le foto condivise su Instagram. Durante il periodo del festival 11 mila nuovi utenti si sono registrati alla rete wi fi comunale (Pisa Wifi e Serra).

Pisa è stata invasa da una marea di persone con il sold out della maggior parte degli eventi (3000 tra bambini e famiglie per i laboratori mattutini e 2500 le presenze serali per le 4 "Interviste impossibili"), con una grande affluenza in tutti gli esercizi commerciali del centro.

Tra i dati significativi, l'internazionalizzazione del Festival che, oltre ad aver registrato una forte presenza straniera nelle conferenze sull'alta tecnologia e gli incontri da Galilei a Jobs e alle questioni sulla guerra dei brevetti, ha ospitato relatori provenienti da tutto il mondo, dalla Cina al Brasile, dal Canada alla Francia, dall'Inghilterra agli Stati Uniti.

Grande afflusso allo stand della Regione Toscana dove si sono svolti 1000 colloqui e 500 sono state le tessere sanitarie elettroniche attivate. Sono stati 100 i giornalisti accreditati alla manifestazione (tra tv, blogger, carta stampa, radio e web).

Nella quattro giorni, il Festival ha ricordato Steve Jobs, reso omaggio ad Alain Turing, lo scienziato che inventò l'intelligenza artificiale, si è parlato di musica e di download con Daniele Silvestri e di Internet come fonte di cura 'open source' con Salvatore Iaconesi.

Della modernità di Galileo si è fatto 'portavoce' Piergiorgio Odifreddi, e grazie alle interviste impossibili di Alessandro Benvenuti, Sandro Lombardi, Elia Schilton e Marco Baliani (oltre 2500 le presenze) la manifestazione pisana ha viaggiato nel futuro.

E ancora, l'Internet Festival ha messo a confronto la Rete con la politica, l'economica, la crisi, la pubblica amministrazione e l'informazione, senza tralasciare la quotidianità delle nuove applicazioni per smartphone.

Tutto esaurito per i laboratori didattici, anche quelli mattutini per ragazzi, mentre i più piccoli hanno potuto divertirsi con le game conference - tra cui quella "Gates vs Jobs. La guerra dei bit".

Il festival ha presentato oltre 10 start-up di giovani under 30, dato visibilità al successo delle webseries, discusso sui limiti della democrazia sul web, sul futuro dei libri, sulle rivoluzioni arabe e la privacy ai tempi dello smartphone. Mentre sono stati proprio i 'signori' Wikipedia, Treccani ed Encyclomedia a dibattere sul futuro dell'enciclopedia. (Comunicato di intoscana.it)

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L'intervista al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, realizzata da intoscana.it
 


 

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DOMENICA 7 OTTOBRE

Your Film Festival: una riflessione sul futuro del cinema e internet

 

your film festival

L'Internet Festival si chiude con il cinema: domenica sera sono stati proiettati al Cineclub Arsenale i dieci finalisti di "Your Film Festival", il festival ideato da Ridley Scott, il regista di Blade Runner, realizzato in collaborazione con YouTube.

Lo slogan del festival recita "created, watched and judged by you", ed è abbastanza fedele: Scott ha invitato a caricare su YouTube dei filmati lunghi al massimo 15 minuti, e hanno partecipato in 15.000. Tra questi, la Scott Free Productions, la casa di produzione di Ridley Scott, ne ha selezionati 50, che sono stati sottoposti al giudizio della comunità su internet. I 10 più votati sono stati invitati a Venezia, dove la giuria del Your Film Festival ha assegnato 500.000 dollari al vincitore, "The Guilt" di David Victori Blaya.

A partire dai video del festival, una riflessione sul futuro del cinema e sulla comunicazione sui nuovi media è stata condotta da Sandra Lischi, Presidente del Corso di Laurea di Discipline Dello Spettacolo e della Comunicazione, Maurizio Ambrosini, docente di Storia e Critica del Cinema e Adriano Fabris, docente di Etica della Comunicazione.

Per Sandra Lischi, che ha aperto il suo intervento con una polemica scherzosa ("No! Di nuovo! le pistole, gli spari, gli inseguimenti..) non c'è grossa differenza tra i cortometraggi finalisti di "Your Film Festival" e quelli in concorso agli altri festival tradizionali.
Linguaggio e temi dei video finalisti, che pure sono di buona qualità, non sono particolarmente innovativi, come non lo è la classificazione per genere (drammatico, commedia, ecc) che richiama la consueta categorizzazione dei film in pellicola.
Tra l'altro, per come è strutturato il Festival, è chiaro che rimane fortissimo il mito della visione in sala, quella più tradizionale. I finalisti vincono la proiezione a Venezia, un festival antico, che in passato è stato molto contestato dai giovani e che da tempo ormai propone film di cassetta e non è più una vetrina per prodotti innovativi a fianco di quelli mainstream.
Anche sul premio in denaro poi la struttura del festival è vecchia: perché si assegnano 500.000 dollari al vincitore e non 50.00 dollari a tutti i dieci finalisti?
Sandra Lischi ha concluso il suo intervento invitando a riflettere su quanto di vecchio ci sia in queste "forme di futuro", e quanto futuro invece rimanga ancora nelle vecchie forme.

Per Maurizio Ambrosini un'iniziativa come il Your film festival ci porta ad interrogarci su cosa sia diventato oggi il cinema con l'avvento delle tecnologie digitali.
Si può parlare di "cinema convergente" o "della convergenza": un film è diventato un prodotto cross-mediale, che viene fruito su diverse piattaforme. Così la sala di proiezione è soltanto un segmento, non più esclusivo, di un più vasto sistema di fruizione.
Your film festival è di fatto un esempio di punto di incontro tra le istanze della grande produzione tradizionale e quelle che provengono "dal basso", dalla comunità di utenti che crea e critica i contenuti, una comunità di "prosumers" (producers and consumers), produttori e fruitori di contenuti.
La sala di proiezione rimane comunque un'ambizione per chi distribuisce su internet, è una sorta di traguardo, ha mantenuto una sua specificità e funziona come elemento propulsore.

Anche secondo Adriano Fabris, che nel suo intervento si è soffermato sul contenuto del video vincitore, dedicato alla spirale di colpa e violenza, le nuove forme si aggiungono a quelle precedenti e non le sostituiscono: la proiezione in sala rimane e rimarrà fondamentale. Inoltre, una struttura come quella del Your film Festival non sfrutta ancora appieno le potenzialità web: manca ancora una vera partecipazione attiva degli utenti.

Due domande a Sandra Lischi

Abbiamo chiesto a Sandra Lischi di specificare in che senso secondo lei ci sia "molto di vecchio in questo nuovo".

"Non c'è in queste produzioni un contenuto adatto alla novità del medium.
Non sono contenuti pensati per essere visti su schermi più piccoli.
Ci sono in giro, è vero, dei tentativi di creare contenuti per gli schermi dei telefonini, con contrasti visivamente molto forti e decisi , ma attualmente canali internet come YouTube vengono usati soprattutto come canali distributivi capillari. L'ambizione rimane sempre quella della proiezione in sala."

Però, mentre nelle sale cinematografiche circolano film di lunghezza più o meno standard, su internet non ci sono vincoli sulla durata dei prodotti. Questo ha un'influenza sul contenuto?

"Su YouTube manca il lungometraggio: i lungometraggi vengono spezzettati.
Di fatto trionfa l'estetica del frammento. I miei studenti spesso non guardano i film interi ma soltanto dei pezzi. Questo cambia completamente il rapporto che il fruitore ha con la catarsi: non c'è più il tempo per una forte immedesimazione dello spettatore nelle vicende dei personaggi. Non è detto che sia un male, però c'è di fatto una maggiore distanza emotiva".

I video finalisti del Your Film Festival sono visibili all'indirizzo http://www.youtube.com/user/yourfilmfestival


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Come è cambiano le relazioni amorose mediandole attraverso la rete? Questa mattina ne hanno discusso Adriano Fabris, Flavia Monceri e Laura Traverso in un incontro al Teatro Lux dal titolo "L'amore ai tempi di internet". 

Guarda le foto dell'iniziativa

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SABATO 6 OTTOBRE 2012

Guarda la galleria di foto della mostra in corso al Museo di San Matteo "Dall'aritmometro al calcolatore, personalmente" curata da Giovanni Cignoni e organizzata da Dipartimento di Informatica, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Museo degli Strumenti per il Calcolo, Fondazione Galileo Galilei

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Davide Borgioli, responsabile del laboratorio dell'Internet Festival "Quante ne SAI?", ci ha raccontato com'è andata al Polo Fibonacci.


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Nella Sala Azzurra della Scuola Normale Superiore, si è svolta la tavola rotonda "Open and Big Data" con Dianora Poletti e Dino Pedreschi. Guarda le foto della conferenza!


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Lo scrittore Marco Malvaldi si interroga su Galileo e il mondo di internet. Intervista a cura di intoscana.it.
 
 

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La video intervista realizzata da intoscana.it a Concita De Gregorio, intervenuta all'Internet Festival per intervistare Sandro Lombardi alias Steve j. Marconi
 


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C'era una volta la privacy... poi fu lo smartphone - Workshop a cura di Vincenzo Gervasi

Alle ore 15.00, alla Limonaia in Vicolo del Ruschi, il workshop a cura di Vincenzo Gervasi "C'era una volta la privacy... poi fu lo smartphone". La diffusione dei social network e degli smartphone, la possibilità di essere connessi a Internet sempre e dovunque tramite le reti cellulari, e il mutato quadro legislativo creato nell'ultimo decennio hanno modificato in maniera profonda il nostro concetto di privacy. Concetti come l'inviolabilità della persona, del domicilio, della corrispondenza sono da secoli alla base della nostra cultura giuridica e dell'organizzazione sociale nel mondo occidentale. Gli strumenti giuridici che garantiscono certe libertà nel mondo fisico, non sono validi nel mondo digitale. La nostra "persona digitale" è un'identità elettronica; il nostro "domicilio" è dove risiedono i nostri dati, la nostra "corrispondenza" viaggia tramite servizi digitali gestiti da imprese commerciali, quasi sempre sottratte alla giurisdizione locale. In questo tutorial si discuterà di come gli smartphone che tutti portiamo sempre con noi, e a cui affidiamo tanta parte della nostra vita sociale, possano essere usati come dispositivi di sorveglianza elettronica, sia per scopi legittimi (per esempio, da parte delle forze di polizia per rintracciare criminali) che più discutibili (per esempio, da parte di regimi totalitari per reprimere il dissenso dei cittadini).


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Il giornalismo al tempo di Assange secondo Derrick De Kerckove e Bruno Manfellotto

"WikiLeaks? E' solo l'inizio di quello che avremo in futuro, rispetto al flusso dei dati e all'impossibilità di mantenere informazioni segrete". Non ha dubbi Derrick De Kerckove, uno dei più grandi esperti mondiali degli scenari prodotti dalla cultura digitale. Intervenendo a uno degli incontri più attesi della seconda giornata dell'Internet Festival in corso a Pisa fino a domenica 7 ottobre – "il caso WikiLeaks, ovvero il giornalismo d'inchiesta dalla carta stampata al web" – De Kerckove ha disegnato un futuro prossimo in cui la Rete consentirà di accedere a un'enorme mole di dati e gli stessi problemi legati alla tutela dei dati personali saranno superati da nuovi terreni di sfida: "Bisognerà rovesciare il problema della privacy. La questione sarà piuttosto imparare a gestire la persona elettronica che sarà la prosecuzione della persona reale".

Sui cambiamenti del giornalismo all'epoca di Wikileaks – anche oltre la novità rappresentata dall'organizzazione di Julian Assange, con la sua attività di diffusione dei documenti coperti da segreto – ha parlato anche Bruno Manfellotto, direttore dell'Espresso. "Dobbiamo difendere soprattutto un principio: la Rete deve garantire quanta più trasparenza possibile – ha ricordato il direttore del settimanale, che sul suo sito pubblica i documenti di WikiLeaks – E quanto al giornalismo di inchiesta, sono convinto che avrà il suo futuro, perché non abbiamo bisogno solo di informazioni, ma di interlocutori autorevoli rispetto alle stesse informazioni. Magari la Rete corre troppo e obbliga a inseguirla, mentre il giornalismo di inchiesta ha bisogno dei suoi tempi. Il futuro ci richiederà allora il coraggio di uscire dall'attualità secca, dal flusso di notizie giorno per giorno". 

A cura di Paolo Ciampi (www.intoscana.it)


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Il riassunto delle prime due giornate dell'Internet Festival nel TG Flash di intoscana.it.
 


 

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Big Data - Tavola Rotonda

Alle ore 14.30, nella Sala Azzurra della Scuola Normale, si svolgerà la tavola rotonda dal titolo "Big Data", a cui parteciperanno anche i professori dell'Ateneo Dianora Poletti, che coordinerà il dibattito, e Dino Pedreschi.

La sfida scientifica più pressante e affascinante del nostro tempo è comprendere la complessità della società globale e interconnessa in cui abitiamo e in cui avvengono fenomeni di portata senza precedenti: la crescita tumultuosa di Internet e del Web, la facilità delle telecomunicazioni e del commercio globale, la sorprendente velocità ed intensità con cui si diffondono notizie, epidemie, tendenze, crisi finanziarie, movimenti politici. Il nostro tempo ci offre anche l'opportunità di osservare da vicino e misurare il funzionamento della società: i "big data", originati dalle briciole digitali delle attività umane per effetto del nostro uso quotidiano dei sistemi ICT, registrano la nuda verità sui comportamenti individuali e collettivi con una precisione senza precedenti. Varie dimensioni della nostra vita sociale hanno un'immagine riflessa nello specchio digitale:
- i nostri desideri, opinioni e sentimenti lasciano traccia nei social media a cui partecipiamo, nelle domande che facciamo ai motori di ricerca, nei tweet che inviamo e riceviamo,
- le nostre relazioni sociali lasciano traccia nella rete dei nostri contatti telefonici ed email e nei link di amicizia del nostro social network preferito,
- i nostri stili di vita lasciano traccia nei record dei nostri acquisti;
- i nostri movimenti lasciano traccia nelle traiettorie disegnate dai nostri smart-phones e dai sistemi di navigazione delle nostre auto.
Come ogni nuovo microscopio nel passato, questi big data stanno spingendo verso una nuova scienza basata sui dati, che potrebbe aiutarci a svelare la complessità dei fenomeni sociali e prevedere i cambiamenti, le crisi e l'impatto delle scelte politiche.
Questo tavola rotonda presenta molti esempi delle nuove domande che possiamo provare a rispondere facendo leva sui big data, discutendo anche il "new deal" sui temi della privacy, della trasparenza e della fiducia necessario per creare ed accedere alla conoscenza dei big data come un bene pubblico per tutti.


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Su http://rassegnastampa.unipi.it/sup/ la rassegna stampa della seconda giornata dell'Internet Festival
 

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VENERDÌ 4 OTTOBRE 2012


Free download killed the music star(s) ?
Intervista a Daniele Silvestri e Marco Valente
 

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"Turing e l'evoluzione del PC. Conversazione in punta di matita"

Incontro Alan TuringEra ossessionato da Biancaneve, immaginò i computer come sono oggi anche se non c'era la tecnologia per costruirli, fu tra i matematici che decifrarono il codice Enigma durante la II Guerra mondiale. Il suo nome è Alan Turing e la sua figura di scienziato poliedrico è stata al centro dell'incontro "Turing e l'evoluzione del PC. Conversazione in punta di matita" che si è svolta oggi alle 12,30 all'Orto botanico.
Al tavolo dei relatori Giovanni Cignoni dell'Università di Pisa, Tuono Pettinato e Francesca Riccioni, autori di una vita a fumetti di Turing, e Andrea Plazzi esperto di editoria e fumetti con un passato di matematico e informatico. "Touring – ha detto Giovanni Cignoni – è a tutti gli effetti il padre dell'informatica e dell'era digitale moderna. Per spiegare le potenzialità dei computer nel 1936 scrisse un articolo immaginando una 'macchina' impossibile da costruire per la tecnologia dell'epoca".
Nei giorni dell'Internet Festival, le tavole tratte dalla "La strana vita di Alan Turing'' di Tuono Pettinato e Francesca Riccioni sono in mostra in anteprima mazionale al Museo di San Matteo accanto all'esposizione “Dall’aritmometro al calcolatore, personalmente” curata da Giovanni Cignoni.

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radioeco

Le interviste di RadioEco

Ascolta le interviste a:

 

Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa

Luca Conti, Il Sole 24Ore

Elettra Stradella, Università di Pisa


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Studenti e internet: qualche parere

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Digital Agenda Day

Alle ore 9.30 alla Scuola Normale via al DIGITAL AGENDA DAY. La sessione mattutina sarà coordinata dal professor Stefano Giordano, responsabile dei laboratori di reti di telecomunicazioni del dipartimento di Ingegneria dell'informazione. Vi partecipano i professori Paolo Ferragina, prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, e Antonio Bicchi, direttore del Centro Piaggio.

L'evento dell'Agenda Digitale all'interno dell'Internet Festival vuole essere la continuazione degli eventi "Agenda digitale europea a livello locale" organizzati nel 2011 in Italia, in cui sono stati affrontati temi importanti per l'Italia e l'Europa per il raggiungimento entro il 2020 degli obiettivi prefissati. L'evento è stato inoltre concepito con l'ambizioso obiettivo di aprire la strada per una discussione di lungo raggio che vada oltre l'orizzonte temporale del 2020 per cominciare a investigare sui futuri scenari digitali.

Guarda le foto dell'incontro.

Guarda il video realizzato da intoscana.it 

 

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Su http://rassegnastampa.unipi.it/sup/ la rassegna stampa della prima giornata dell'Internet Festival

Su http://www.internetfestival.it/rassegna-video/ la rassegna video della prima giornata dell'Internet Festival

 

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GIOVEDÌ 4 OTTOBRE 2012 

 

Dalla pirateria a Youtube: il futuro della musica è 2.0
Daniele Silvestri e Marco Valente tra i protagonisti del convegno all'Internet Festival a Pisa

di Ilaria Giannini

Il download pirata di musica non fa più paura. Nonostante l'Italia sia il terzo paese al mondo come numero di persone che scaricano illegalmente, l'industria discografica ha imparato a riposizionarsi, a guadagnare e far guadagnare gli artisti con le esibizioni live o con gli sponsor, a dividere i profitti generati dalla pubblicità sui video di Youtube.

È stato questo il tema al centro del convegno "Free download killed the music stars (?)" che si è tenuto al Cinema Teatro Lux di Pisa nella prima giornata dell'Internet Festival, in cui si sono confrontati musicisti come Daniele Silvestri e Marco Valente, giornalisti e produttori, come Lino Prencipe della Sony.

"Anni fa mi sono schierato a favore del download illegale, pensavo che le case discografiche avessero una politica miope, che non prendeva atto del mondo che stava cambiando – spiega Daniele Silvestri – oggi il mondo è cambiato di nuovo e non ha più senso scaricare illegalmente musica, oggi scaricare legalmente è più facile, più sicuro e conveniente."

Allora quale è il problema? In realtà è proprio su Youtube – e sulla musica in streaming in generale – che si gioca la nuova sfida del mercato musicale: la tendenza è chiara, ai consumatori interessa sempre meno il possesso materiale di quello che ascoltano, che sia un cd o una traccia sul loro iPod. L'importante è ascoltare quello che si vuole, quando si vuole, al minor costo possibile. Come fa il mondo della musica ad affrontare questo cambiamento? "L'industria discografica non ha più senso come produzione e distribuzione – spiega Lino Prencipe – stiamo diventando una società di servizi, che si occupa di curare la distribuzione digitale, gli sponsor degli artisti, la loro immagine."

Anche i nuovi talenti ormai si trovano sulla Rete. E se parlare di MySpace ormai è come evocare i dinosauri, il fenomeno del momento sono le Youtube-star, che grazie alle centinaia di migliaia di visualizzazioni dei loro brani riescono ad attirare l'attenzione dei produttori.

"Sono il frutto di anni e anni di musica orribile passata in televisione e via radio" critica Marco Valente. "In Italia manca un'educazione musicale vera, a partire dalle scuole."

04/10/2012

(Da InToscana.it)

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 Odifreddi: Galileo? Il più grande scrittore italiano

video intervista al matematico piemontese

 

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Internet Festival al via nel segno di Galileo

Video sull'inaugurazione del festival

 

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Inagurato l'Internet Festival! 
 

Vai alla galleria fotografica dell'inaugurazione

Internet Festival inaugurazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Segui dalle 17 alle 20 la diretta di Radioeco dalla Logge dei Banchi: http://radioeco.it/

 

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 L'Internet Festival sta per iniziare...

Guarda le foto dei preparativi

internet_lavori

 

 

 

 

 

 

 

 

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Leggi l'intervista al professor Gian Luigi Ferrari, coordinatore del Comitato Scientifico dell'Internet Festival, che presenta la manifestazione

 

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Vai al sito dell'Internet Festival

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  • 7 ottobre 2012

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