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A partire dall’anno accademico 2018/19 le Università toscane, in collaborazione con la Regione e con il DSU Toscana, si doteranno di una Carta Regionale dello Studente Universitario che consentirà ad ogni studente di accedere ai servizi delle Università toscane e del DSU Toscana.

Nell’ambito di questa iniziativa è in fase di realizzazione un’indagine sulle mense universitarie, finalizzata a migliorare il servizio reso agli studenti e mirata ad individuare gli interventi necessari a tale scopo.

È possibile compilare il questionario, seguendo le istruzioni inviate via e-mail a tutti gli studenti, fino alle 18 dell'11 luglio 2018.

Tutti coloro che lo compileranno riceveranno gratuitamente a casa la Carta Regionale dello Studente Universitario e potranno usufruire gratuitamente di 5 pasti completi presso le mense DSU. Inoltre i borsisti DSU potranno soggiornare per almeno una notte, in una sede diversa da quella di studio, presso le residenze universitarie della Toscana.

Per maggiori informazioni sull’indagine e sulle modalità di fruizione delle offerte: https://www.dsu.toscana.it/2018/06/28/costumer-satisfaction-mense-dsu-toscana/

Ha festeggiato i suoi primi 40 anni la rivista "Egitto e Vicino Oriente", fondata nel 1978 e da allora diretta da Edda Bresciani, Professore Emerito dell'Università di Pisa. In questa occasione la rivista, che è edita dalla Pisa University Press, si presenta con un inedito disegno di copertina color oro.
La ricorrenza è stata celebrata martedì 10 luglio, a Palazzo alla Giornata, nell'ambito di una cerimonia organizzata dalla Pisa University Press, alla quale sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il direttore generale, Riccardo Grasso, il direttore del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, Pierluigi Barrotta, le professoresse Alessandra Avanzini e Marilina Betrò, il professor Gianluca Miniaci, il ricercatore Paolo Marini e altri giovani docenti, oltre all'amministratore unico della casa editrice dell'Ateneo, Claudia Napolitano. Era presente la professoressa Edda Bresciani, alla quale sono legate molte delle fortune degli studi egittologici pisani, che costituiscono uno dei settori di maggior prestigio dell'Ateneo.
"Ero già Ordinaria da dieci anni - ha ricordato la professoressa Edda Bresciani - quando decisi, con un certo coraggio, di fondare una rivista egittologica pisana: il nome 'Egitto e Vicino Oriente' mi sembrò efficace; il disegno sulla copertina, bi-diviso, mostrava le due anime delle nostre ricerche nell’ambito del dipartimento. Tolsi il disegno da una tavola dei 'Monumenti' di Ippolito Rosellini, il fondatore dell’Egittologia pisana, anzi italiana, anzi mondiale, che per primo nel 1826 insegnò Egittologia a Pisa. Fondai la rivista registrandola a mio nome, ma con l’intenzione di non conservarla tale. Infatti mi consultai con il rettore del tempo, il professor Ranieri Favilli, e cedetti contrattualmente la rivista per la cifra simbolica di una lira, stabilendone la direzione a me stessa a vita. Così nel 1978 uscì il primo numero".
"La rivista - ha sottolineato il rettore Paolo Mancarella - è nata con l'obiettivo di diffondere i risultati scientifici raggiunti nell'allora Istituto 'Ippolito Rosellini', poi Dipartimento di Scienze storiche del mondo antico, al cui interno la tradizione di studi egittologici veniva progressivamente affiancata dalle discipline orientalistiche, archeologiche e filologiche. Sin dagli inizi, dunque, la rivista si è caratterizzata per la pluralità d'interessi, oltre che per l’apertura ai giovani ricercatori e agli studiosi di altre università, con una significativa presenza di autori stranieri. Ben presto è diventata voce autorevole e accreditata sia a livello nazionale che internazionale, e oggi la sua raccolta è custodita in molte biblioteche universitarie di tutta Italia”.

Ha festeggiato i suoi primi 40 anni la rivista "Egitto e Vicino Oriente", fondata nel 1978 e da allora diretta da Edda Bresciani, Professore Emerito dell'Università di Pisa. In questa occasione la rivista, che è edita dalla Pisa University Press, si presenta con un inedito disegno di copertina color oro.
La ricorrenza è stata celebrata martedì 10 luglio, a Palazzo alla Giornata, nell'ambito di una cerimonia organizzata dalla Pisa University Press, alla quale sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il direttore generale, Riccardo Grasso, il direttore del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, Pierluigi Barrotta, le professoresse Alessandra Avanzini e Marilina Betrò, il professor Gianluca Miniaci, il ricercatore Paolo Marini e altri giovani docenti, oltre all'amministratore unico della casa editrice dell'Ateneo, Claudia Napolitano. Era presente la professoressa Edda Bresciani, alla quale sono legate molte delle fortune degli studi egittologici pisani, che costituiscono uno dei settori di maggior prestigio dell'Ateneo.

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"Ero già Ordinaria da dieci anni - ha ricordato la professoressa Edda Bresciani - quando decisi, con un certo coraggio, di fondare una rivista egittologica pisana: il nome 'Egitto e Vicino Oriente' mi sembrò efficace; il disegno sulla copertina, bi-diviso, mostrava le due anime delle nostre ricerche nell’ambito del dipartimento. Tolsi il disegno da una tavola dei 'Monumenti' di Ippolito Rosellini, il fondatore dell’Egittologia pisana, anzi italiana, anzi mondiale, che per primo nel 1826 insegnò Egittologia a Pisa. Fondai la rivista registrandola a mio nome, ma con l’intenzione di non conservarla tale. Infatti mi consultai con il rettore del tempo, il professor Ranieri Favilli, e cedetti contrattualmente la rivista per la cifra simbolica di una lira, stabilendone la direzione a me stessa a vita. Così nel 1978 uscì il primo numero".

"La rivista - ha sottolineato il rettore Paolo Mancarella - è nata con l'obiettivo di diffondere i risultati scientifici raggiunti nell'allora Istituto 'Ippolito Rosellini', poi Dipartimento di Scienze storiche del mondo antico, al cui interno la tradizione di studi egittologici veniva progressivamente affiancata dalle discipline orientalistiche, archeologiche e filologiche. Sin dagli inizi, dunque, la rivista si è caratterizzata per la pluralità d'interessi, oltre che per l’apertura ai giovani ricercatori e agli studiosi di altre università, con una significativa presenza di autori stranieri. Ben presto è diventata voce autorevole e accreditata sia a livello nazionale che internazionale, e oggi la sua raccolta è custodita in molte biblioteche universitarie di tutta Italia".

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Il professore Giovanni Vozzi dell’Università di Pisa è stato eletto di tesoriere dell’International Society for Biofabrication (ISBF), un’organizzazione scientifica senza scopo di lucra fondata nel 2010 che promuove a livello di ricerca, sviluppo e formazione l’innovazione nel settore della biofabbricazione. L’annuncio è stato dato venerdì 6 luglio: Giovanni Vozzi entrerà in carica il 1 gennaio 2019 ed il suo mandato durerà di tre anni. Il suo incarico prevede il controllo e la gestione della situazione finanziaria della ISBF, comprese la preparazione e presentazione della relazione finanziaria annuale, la valutazione delle sponsorizzazioni e l’organizzazione di eventi scientifici e di cooperazione internazionale.
“Sono molto contento dell’incarico ottenuto – ha dichiarato Giovanni Vozzi – è un importante riconoscimento che non riguarda solamente me, che sono stato tra i soci fondatori della ISBF, ma tutta l’Università di Pisa che è stata la prima in Italia fare ricerca nell’ambito della biofabbricazione”.
Giovanni Vozzi è professore associato in Bioingegneria del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed al Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa. E’ autore di più di 130 pubblicazioni su riviste internazionali e di numerosi brevetti. I suoi interessi di ricerca spaziano dallo sviluppo di nuove tecnologie di micro- e nano-fabbricazione alla loro applicazione all’ingegneria biomedica.
Insieme a Giovanni Vozzi entreranno come nuovi membri nel consiglio di amministrazione della ISBF anche i professori Tim Woodfield dell’Università di Otago in Nuova Zelanda come presidente, e Marcy Zenobi-Wong dell’ETH di Zurigo come segretario generale.

Il professore Giovanni Vozzi dell’Università di Pisa è stato eletto di tesoriere dell’International Society for Biofabrication (ISBF), un’organizzazione scientifica senza scopo di lucra fondata nel 2010 che promuove a livello di ricerca, sviluppo e formazione l’innovazione nel settore della biofabbricazione. L’annuncio è stato dato venerdì 6 luglio: Giovanni Vozzi entrerà in carica il 1 gennaio 2019 ed il suo mandato durerà di tre anni. Il suo incarico prevede il controllo e la gestione della situazione finanziaria della ISBF, comprese la preparazione e presentazione della relazione finanziaria annuale, la valutazione delle sponsorizzazioni e l’organizzazione di eventi scientifici e di cooperazione internazionale.

 

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Il professore Giovanni Vozzi


“Sono molto contento dell’incarico ottenuto – ha dichiarato Giovanni Vozzi – è un importante riconoscimento che non riguarda solamente me, che sono stato tra i soci fondatori della ISBF, ma tutta l’Università di Pisa che è stata la prima in Italia fare ricerca nell’ambito della biofabbricazione”.

Giovanni Vozzi è professore associato in Bioingegneria del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed al Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa. E’ autore di più di 130 pubblicazioni su riviste internazionali e di numerosi brevetti. I suoi interessi di ricerca spaziano dallo sviluppo di nuove tecnologie di micro- e nano-fabbricazione alla loro applicazione all’ingegneria biomedica.

Insieme a Giovanni Vozzi entreranno come nuovi membri nel consiglio di amministrazione della ISBF anche i professori Tim Woodfield dell’Università di Otago in Nuova Zelanda come presidente, e Marcy Zenobi-Wong dell’ETH di Zurigo come segretario generale.

Giovedì 5 Luglio, ad Amman, alla presenza del professor Adel Tweissi, ministro giordano dell’Università e della ricerca scientifica, di Giovanni Brauzzi, ambasciatore della Repubblica Italiana in Giordania, e del professor Maashhoor Al-Refai, Presidente della Princess Sumaya University for Technology una delegazione dell’Università di Pisa, guidata dal professor Francesco Marcelloni, prorettore alla Cooperazione e Relazioni Internazionali, ha stipulato un articolato accordo di cooperazione con la Royal Scientific Society (RSS) della Giordania. La Presidente della RSS, H.R.H. Principessa Sumaya bint Hassan, ha voluto essere presente alla cerimonia e firmare personalmente il protocollo.

La delegazione pisana era composta inoltre dal professor Umberto Desideri, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni e dal professor Nicola Perilli del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale ed era accompagnata da Carlo Volpi, direttore della ricerca e sviluppo di Omnia Group, impresa ICT toscana presente in Giordania attraverso partenariati industriali e istituzionali.

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Attraverso lo scambio reciproco di studenti e docenti, attività di ricerca congiunte, partecipazione a progetti di ricerca e trasferimento tecnologico, l’accordo prevede di rafforzare la collaborazione scientifica, cooperazione e interazione tra le due istituzioni su diverse discipline. In particolare sulle infrastrutture IT e soluzioni ICT, sulla modellizzazione e valutazione della qualità delle acque superficiali e sotterranee, sull’uso di risorse idriche non convenzionali, sullo sviluppo di tecniche di marketing sociale per promuovere il risparmio di acqua ed energia, sulla vulnerabilità delle acque superficiali e sotterranee da fonti di inquinamento, sulla preservazione degli ecosistemi mediterranei, sul monitoraggio, la previsione e la mitigazione degli effetti legati ai cambiamenti climatici, e sugli impatti economici e sociali dei flussi di rifugiati.

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“Ringrazio il professor Nicola Perilli e Carlo Volpi” – afferma il prof. Marcelloni – “per i contatti iniziali avuti con la professoressa Hanan Malkawi vice-presidente di RSS e l'ingegner Tareq Hasan, vice presidente della Princess Sumaya University, e il lavoro di relazioni svolto che hanno portato oggi, dopo qualche mese di lavoro, a siglare questo accordo che consente all’Università di Pisa di collaborare con una delle istituzioni di ricerca e trasferimento tecnologico più prestigiose del Medio Oriente. Ringrazio la principessa Sumaya per la sua grande disponibilità e visione degli orizzonti della collaborazione scientifica avviata, e il nostro ambasciatore, Giovanni Brauzzi, la cui presenza all'evento ha testimoniato di una forte presenza italiana in campo scientifico in Giordania. Sono convinto che questo sia l’inizio di una proficua collaborazione, che consenta di poter, in particolare, presentare proposte congiunte di progetto anche in ambito comunitario, progetti che i professori Desideri e Perilli stanno già sviluppando con i diversi colleghi della RSS.”

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