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Il libro “Le metamorfosi delle associazioni di tipo mafioso” edito dalla Pisa University Press, la casa editrice dell’Università di Pisa, è tra i quattro finalisti del Premio “G. Falcone - P. Borsellino” 2019 per la sezione Dottrina. La cerimonia di premiazione si svolgerà alla Camera dei Deputati a Roma (Sala del Refettorio - Via del seminario, 76) il prossimo 21 febbraio alle 14,30 alla presenza dell’autore Pietro Pomanti, professore dell’Università Guglielmo Marconi.
Il premio internazionale “G. Falcone – P. Borsellino”, giunto alla XXV edizione, promosso dall’Istituto Giuridico di Ricerca Comparata e dal Libero Istituto Carlo Cattaneo di Castellanza – LIUCC di Varese.

Sono 77 i nuovi allievi del Contamination Lab, lo spazio fisico e virtuale con sede alle Benedettine a Pisa che offre a studenti, dottorandi e ricercatori un ambiente stimolante per sviluppare progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale. Il programma dell’Università di Pisa, sviluppato in collaborazione con Scuola IMT Alti Studi Lucca, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ha preso il via il 14 gennaio alle Benedettine con un evento intitolato “Narrazioni di innovazione”.
Il pomeriggio è stato inaugurato dai saluti del Prorettore Vicario dell’Università di Pisa Carlo Petronio e sono quindi intervenuti Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative di Spin Off, Start Up e Brevetti dell’Ateneo pisano, Alberto Di Minin della Scuola Superiore Sant’Anna e Chiara Cappelli per la Normale, prorettrice al Trasferimento Tecnologico. A seguire c’è stata una tavola rotonda moderata da Euroteam Progetti sulle esperienze di alcuni spinoff e start up di successo come Netresults, Tennis Commander, Safeaty e Braiker.
“Un sapere senza barriere e limiti, è questa la contaminazione a cui si riferisce il nome del ‘Laboratorio’ che vuole favorire il vostro spirito imprenditoriale, i contatti e le opportunità di confronto – ha detto Carlo Petronio ai nuovi studenti - e questo è lo spirito con cui vi invito a vivere questa esperienza perché siate in grado di predisporvi al futuro, di immaginarlo e di realizzarlo”.
I 77 allievi, fra laureandi e laureati e giovani ricercatori, inizieranno il loro percorso frequentando i seminari del PhD+ 20202 su temi legati alla brevettazione, alla creazione di impresa, alla valorizzazione di sé e delle proprie idee e alla gestione dell'innovazione. Alla fine di questo primo ciclo, presenteranno quindi le proprie idee di startup di fronte ad una commissione di esperti e investitori per testarne le potenzialità innovative e d'impresa.

quaderno cesvot articoloCesvot pubblica la prima indagine conoscitiva sulle associazioni di promozione sociale in Toscana, un mondo che conta 2.520 organizzazioni (pari al 40,7% di tutti enti del terzo settore della regione) e offre servizi a 1milione e 300mila persone. La ricerca “Le associazioni di promozione sociale. Prima indagine conoscitiva in Toscana” (“I Quaderni”, n. 83, pp. 280), realizzata da Andrea Salvini e Irene Psaroudakis dell’Università di Pisa, offre una fotografia molto nitida su struttura, identità, attività e cittadini coinvolti nella vita delle associazioni di promozione sociale (Aps). In particolare l’indagine, che rappresenta la prima e più estesa rilevazione mai realizzata in Italia sulle Aps, si è svolta su un campione di 1.143 associazioni, pari a circa il 45% del totale delle iscritte al registro regionale.

"L'indagine si inserisce nel quadro di una lunga tradizione di ricerca sugli enti del Terzo Settore che il Dipartimento di Scienze Politiche condivide con Cesvot dalla fine degli anni Novanta, e che ha dato luogo alla realizzazione di numerose analisi biennali sull'identità e i bisogni delle organizizzazioni di volontariato - commentano Andrea Salvini e Irene Psaroudakis - La Riforma del Terzo Settore, e quindi il Codice, hanno reso adesso necessario approfondire la conoscenza delle associazioni di promozione sociale, attori che sono presenti capillarmente nel territorio toscano e che svolgono una fondamentale funzione di promozione della comunità. La ricerca - che è durata più di un anno - ci ha permesso non solo di acquisire una serie di informazioni su chi siano effettivamente questi soggetti fino ad ora poco conosciuti, ma soprattutto di riconoscerne la loro varietà e molteplicità, e quindi la ricchezza; al tempo stesso, abbiamo potuto approfondire un dialogo continuo e diretto con i territori attorno ai temi dell'azione volontaria, ma anche della costruzione stessa della cittadinanza”.

“Quella che pubblichiamo oggi – spiega Federico Gelli, presidente di Cesvot - è una ricerca a cui teniamo molto perché fornisce un quadro conoscitivo essenziale per lo sviluppo dell’attività di Cesvot. È bene ricordare, infatti, che la riforma del terzo settore ha allargato la platea degli enti a cui si devono rivolgere i Centri di servizio. Oltre alle organizzazioni di volontariato, la nuova normativa prevede che i Csv offrano servizi anche alle associazioni di promozione sociale e a tutti quegli enti del terzo settore che impiegano volontari. Per attivare i servizi di cui hanno bisogno – conclude Gelli - dobbiamo imparare a conoscerle, a capirne struttura e attività. Ecco, da questa nuova ricerca realizzata in collaborazione con l’Università di Pisa, partner storico di Cesvot, emergono dati molto interessanti che ci aiuteranno senz’altro a progettare interventi futuri”.

Dopo un primo capitolo che inquadra la promozione sociale alla luce della riforma del terzo settore, il volume presenta i principali dati della ricerca. Ben l’81,7% delle Aps toscane è attiva nel settore cultura, sport e ricreazione, il restante 20% opera in sanità, istruzione e ricerca, assistenza sociale, protezione civile. Il 48,6% dichiara di svolgere anche attività ricreative e di socializzazione. Firenze e Pisa le province che contano più associazioni di promozione sociale

Anziani (30,2%) e giovani (22,6%) i principali destinatari delle attività ma ben 750 associazioni indicano come seconda serie di destinatari le persone con disabilità (21,1%), le donne (11,3%) e le famiglie (10,9%). Complessivamente è possibile stimare il numero degli utenti delle attività e dei servizi offerti dalle associazioni toscane di promozione sociale in oltre 1milione e 300mila persone.

Il 51% delle Aps toscane può contare su una base associativa di medie-grandi dimensioni: quasi la metà (44%), infatti, conta un numero di soci inferiore a 50, il 25,4% tra 51 e 100 soci, il 25,9% superiore a 100. Oltre il 95% delle Aps dichiara di avere volontari: il 53,2% conta fino a 25 volontari, il 13,9% può contare su un numero compreso tra 26 e 50 e, infine, il 19,5% su oltre 50 volontari. È interessante osservare che il 26% coinvolge volontari stranieri, circa un terzo del totale delle Aps. In particolare il 15,8% conta tra 1 e 10 volontari stranieri, mentre il 10,2% un numero superiore a 11 volontari stranieri. I volontari sono soprattutto adulti, tra 30 e 54 anni (46,5%) e tra 55 e 64 anni (17,3%). Il 37% delle associazioni dichiara che il numero dei volontari negli ultimi cinque anni è aumentato. Altro dato interessante è l’affiliazione: il 45,7% delle Aps toscane fa parte di associazioni regionali, il 51,4% di associazioni nazionali, il 10,9% di associazioni internazionali.

Infine le fonti di sostentamento: il 67% delle associazioni di promozione sociale toscane dichiara che la fonte prevalente è l’autofinanziamento, per il 12,3% invece è il finanziamento privato, mentre per il 18,3% la fonte è pubblica. Un quadro completamente ribaltato rispetto alle organizzazioni di volontariato, in cui prevale nettamente la fonte pubblica.

Il Quaderno è disponibile in formato pdf, previa registrazione all'area riservata MyCesvot, sul sito www.cesvot.it. Nell'area riservata è inoltre possibile richiedere una copia gratuita del volume compilando il modulo online.

Sono 77 i nuovi allievi del Contamination Lab, lo spazio fisico e virtuale con sede alle Benedettine che offre a studenti, dottorandi e ricercatori un ambiente stimolante per sviluppare progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale. Il progetto dell'Università di Pisa, sviluppato in collaborazione con Scuola IMT Alti Studi Lucca, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ha preso il via martedì 14 gennaio alle 14.30 alle Benedettine con un evento intitolato “Narrazioni di innovazione”.

 

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Il pomeriggio è stato inaugurato dai saluti del Prorettore Vicario dell’Università di Pisa Carlo Petronio, sono quindi intervenuti Leonardo Bertini, delegato per la promozione delle iniziative di Spin Off, Start Up e Brevetti dell’Ateneo pisano, Alberto Di Minin della Scuola Siperiore Sant’Anna e Chiara Cappelli per la Normale, prorettrice al Trasferimento Tecnologico. A seguire c’è stata una tavola rotonda moderata da Euroteam Progetti sulle esperienze di alcuni spinoff e start up di successo come Netresults, Tennis Commander, Safeaty e Braiker.

“Un sapere senza barriere e limiti, è questa la contaminazione a cui si riferisce il nome del ‘Laboratorio’ che vuole favorire il vostro spirito imprenditoriale, i contatti e le opportunità di confronto – ha detto Carlo Petronio ai nuovi studenti - e questo è lo spirito con cui vi invito a vivere questa esperienza perché siate in grado di predisporvi al futuro, di immaginarlo e di realizzarlo”.

I 77 allievi, fra laureandi e laureati e giovani ricercatori, inizieranno il loro percorso frequentando i seminari del PhD+ 2020 su temi legati alla brevettazione, alla creazione di impresa, alla valorizzazione di sé e delle proprie idee e alla gestione dell'innovazione. Alla fine di questo primo ciclo, gli studenti presenteranno quindi le proprie idee di startup  di fronte ad una commissione di esperti e investitori per testarne le potenzialità innovative e d'impresa.

 

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