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The paper, "Hardware Implementation of a Brain Inspired Filter for Image Processing," published in IEEE Transactions on Nuclear Science (vol. 64, no. 6, part 1, 2017, pp. 1374-1381) has been selected to receive this year Transactions on Nuclear Science Best Paper Award. It is customary to present the award at the Nuclear and Plasma Sciences Society (NPSS)-sponsored conference most relevant to the topic, that is the Real Time conference that will be held in Vietnam in October 2020.

The study presented in the paper was developed within the European-FP7 project “Fast Tracker for Hadron Colliders” and exploit analogies between fast reconstruction of two types of big data images: particle interaction events and Magnetic Resonance brain images (MRI).

ricercatori infn unipi 

From the left side: Alessandra Retico and Paola Giannetti (INFN Pisa), Chiara Roda and Mauro Dell’Orso (University of Pisa).


The ability of the human brain to select only relevant data for a given task has inspired our collaboration to develop new processing technologies for the world of Big Data. The awarded paper shows that these technologies can lead to much quicker medical diagnoses.

The project team built “accelerators” for algorithms that usually take up a large amount of processing time and resources. This technology works by filtering significant information for further processing out of images that are too complex to be processed directly by standard computers. This is how the brain processes images. For higher-level processing and long-term storage, it only selects data that matches a particular set of memorized patterns. The used technology emulates this low-level brain function.

The awarded paper presents the software and hardware implementation of a pattern-matching algorithm that emulates the pattern matching process of the human brain and demonstrates its potential use in biomedical applications, more specifically MRI research.

The hardware implementation of this algorithm combines Filed Programmable Gate Arrays and the Associative Memory integrated circuits in a powerful combination to execute both the training and the data acquisition phase of the algorithm in real-time. We have demonstrated that for 2-D B/W images, this system accelerate the training and acquisition phases by about 1000 and 100 respectively compared to a last generation i7 CPU. The system is generic and can be easily adapted to process the much more demanding 3-D MRI images.

Full details on the research subject of the prized paper is described in: http://ftk-iapp.physics.auth.gr/Pisa/image.html.

L’articolo "Hardware Implementation of a Brain Inspired Filter for Image Processing", pubblicato nel 2017 in IEEE Transactions on Nuclear Science (TNS), è stato scelto per ricevere il premio per il miglior articolo della rivista TNS di questo anno. Gli articoli premiati sono normalmente presentati alla conferenza più rilevante per l’argomento dell’articolo, sponsorizzata dalla Nuclear and Plasma Sciences Society (NPSS). In questo caso è la conferenza Real Time che sarà tenuta in Vietnam a ottobre 2020. Lo studio presentato nell’articolo è stato sviluppato nel progetto europeo FP7 Fast Tracker for Hadron Colliders.

ricercatori infn unipi
Da sinistra: Alessandra Retico e Paola Giannetti (INFN Pisa), Chiara Roda e Mauro Dell’Orso (Università di Pisa).

Il progetto iniziato a febbraio 2013, di durata di 4 anni, è stato finanziato dalla comunità europea con oltre 1,5 milioni di euro per affrontare la questione della ricostruzione in tempo reale di immagini estremamente complesse, tipici esempi del problema dei “Big Data”. Lo studio sfrutta analogie in particolare fra due tipi di immagini: eventi di fisica delle particelle prodotti all’acceleratore LHC di Ginevra e immagini di cervelli acquisiti con la Risonanza Magnetica (MRI). 

La capacità del cervello di selezionare solo i dati rilevanti per un certo compito descritta in dettaglio nell’articolo “Information and perception of meaningful patterns”, di M. Del Viva, G. Punzi, e D. Benedetti, ha ispirato la nostra collaborazione a sviluppare nuove tecnologie per affrontare i problemi del mondo dei Big Data. L’articolo premiato mostra che queste tecnologie possono produrre diagnosi mediche in tempi molto più brevi dei procedimenti standard, permettendo quindi anche analisi più complesse.

La squadra del progetto costituita da università e da aziende di vari paesi europei, coordinata da Mauro Dell’Orso e Chiara Roda dell’Università di Pisa, ha costruito “acceleratori” per algoritmi che usualmente richiedono troppo tempo di processamento e troppe risorse per essere processati da computer commerciali.

Questa tecnologia filtra l’informazione significativa delle immagini (riconoscimento di patterns) lavorando come il cervello che seleziona solo i dati che corrispondono a un particolare gruppo di patterns significativi per memorizzarli e per un processamento successivo di più alto livello. La tecnologia da noi sviluppata simula questa funzione di basso livello del cervello.

L’articolo premiato presenta l’implementazione software e hardware dell’algoritmo di riconoscimento di pattern e dimostra le sue potenzialità nell’ambito di applicazioni biomediche, più specificamente nella ricerca MRI.

L’implementazione hardware di questo algoritmo usa Field Programmable Gate Arrays (FPGAs) e chip ASIC chiamati  Memorie Associative in una potente combinazione per eseguire entrambi il training e l’acquisizione dei dati in tempo reale. Abbiamo dimostrato che per immagini in bianco e nero e bidimensionali questo sistema accelera il training e l’acquisizione di un fattore circa 1000 e 100 rispettivamente rispetto a CPU di ultima generazione.  Il sistema è generico e può facilmente essere adattato al processamento di immagini MRI trimensionali che richiedono molte più risorse.

Più dettagli riguardanti l’argomento dell’articolo premiato sono descritti a questo link, mentre l’idea delle  Memorie Associative nata a Pisa grazie alla collaborazione di Mauro Dell’Orso (UNIPI) e Luciano Ristori (INFN) è descritta nel loro articolo “VLSI structures track finding,” Nucl. Instrum. Methods Phys. Res. A, Accel., Spectrom., Detectors Assoc. Equip., vol. 278, pp. 436–440, Sep. 1989.

 

Lunedì 22 giugno alle ore 16, in diretta streaming, il Museo della Grafica di Pisa inaugura una serie di incontri ed eventi dedicati alla Russia. Si tratta di un’occasione per raccontare progetti in corso e futuri, per scambiare idee e suggestioni, per immaginare altre esposizioni e altri eventi tra arte, letteratura e musica. L’iniziativa, promossa in collaborazione con il centro studi “Il Mondo Russo” dell’Università di Pisa, diretto dal professore Stefano Garzonio, intende coinvolgere importanti realtà istituzionali e accademiche.

Questo primo appuntamento del 22 giugno, prevede interventi di Virginia Mancini (Presidente del Museo della Grafica), Alessandro Tosi (Direttore scientifico del Museo della Grafica), Paola Cioni (Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo), Stefano Garzonio (direttore del centro studi “Il mondo russo” dell’Università di Pisa), Francesco Marcelloni (Prorettore alla Cooperazione e alle Relazioni Internazionali dell’Università di Pisa), Paolo Pesciatini (Assessore al Commercio e Turismo del Comune di Pisa) e Luca Lanini (Università di Pisa).

L’evento è coordinato da media eventi dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione dell’Ateneo.

Per seguire la diretta Per partecipare, collegarsi a https://www.youtube.com/watch?v=DUSpajXJG7g (link su YouTube) o sulla pagina Fb del Museo della Grafica https://www.facebook.com/museodellagrafica/.

Sono 13 i progetti finanziati dalla Regione Toscana all’Università di Pisa grazie al bando "100 ricercatori per la cultura" che permetterà di attivare 20 assegni di ricerca a giovani studiosi in ambito culturale grazie a un finanziamento complessivo di 1.120.000 euro, di cui 845.740 erogati dalla Regione Toscana e il resto messo a disposizione dai dipartimenti dell’Ateneo e dagli enti della filiera culturale coinvolti nei progetti. Con questo bando vengono di fatto cofinanziati assegni di ricerca per l'attuazione di progetti realizzati in collaborazione obbligatoria fra università o enti di ricerca da un lato, e "operatori della filiera culturale e creativa regionale".

“Il bando "100 ricercatori per la cultura" offre ai nostri giovani una grande opportunità, quella di coniugare l'ambiente universitario con quello del lavoro – commenta la professoressa Claudia Martini, prorettrice per la ricerca in ambito nazionale dell'Università di Pisa - Con questa iniziativa la Regione Toscana ha favorito la qualificazione di giovani laureati e la loro occupabilità attraverso il finanziamento di percorsi di alta formazione. Infatti i ragazzi hanno la possibilità, attraverso la partecipazione a progetti di ricerca applicata, di integrare le conoscenze proprie dell'ambito accademico con competenze relative a specifici contesti di esperienza. Per loro sarà fondamentale lavorare sul territorio, a stretto contatto con Soprintendenze, musei, biblioteche, archivi, mediateche e istituzioni per la tutela dei beni culturali della Toscana. Grazie a questo bando si incentiva anche la collaborazione diretta fra università ed enti del territorio, fondamentale per la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale della nostra regione".

I progetti finanziati all’Università di Pisa sono i seguenti.

Il progetto M-Data prevede lo studio e la valorizzazione del fondo Machiavelli-Serristori dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze con i suoi 367 volumi, che includono 26 rarissime cinquecentine, traduzioni delle opere machiavelliane, testi polemici e studi critici. Ne è responsabile la professoressa Simonetta Bassi del dipartimento di Civiltà e forme del sapere ed è prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto MARMO, Metodologie di Analisi per la Ricerca sul Marmo preistorico, con responsabile la professoressa Elisabetta Starnini del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, ha lo scopo di approfondire, valorizzare e aumentare la fruibilità delle collezioni di manufatti in marmo presenti nel territorio toscano attraverso uno studio che permetta di comprendere a pieno l’origine e le modalità di utilizzo di questo materiale da parte dell’uomo. Su questo progetto è prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto TEMA, con responsabile la professoressa Marilina Betrò del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, si propone di creare una rete di connessioni tra gli operatori culturali della Regione Toscana che conservano materiale sulla missione in Egitto del 1828-29 di Ippolito Rosellini e sulla formazione delle collezioni egizie esistenti o comunque passate per la Toscana. In particolare, si vuole studiare, digitalizzare e indicizzare i documenti della Biblioteca Universitaria di Pisa e dell’Archivio di Stato di Livorno relativi alle collezioni giunte dall’Egitto nella prima metà dell’800, e collegarli tra loro e con gli oggetti stessi tramite un’app/web. Su questo progetto è prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto FIBONACCI2021, con responsabile il professor Pier Daniele Napolitani del dipartimento di Matematica, prevede la costruzione di un software per l'edizione digitale del “Liber Abaci” di Leonardo Fibonacci con applicazione di tecniche di machine learning. Punto di partenza sarà l’edizione critica curata da Enrico Giusti (con la collaborazione di Paolo d’Alessandro e Pier Daniele Napolitani) ed edita da Olschky, sostenuta dall’Università di Pisa e dal Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della scienza. Per questo progetto è prevista l’attivazione di 2 assegni di ricerca.

Il progetto RAMSETE ha l’obiettivo di sviluppare, implementare e validare in uno scenario applicativo reale una infrastruttura che utilizza la tecnologia RFID (sistema di identificazione a radiofrequenze) per migliorare e ammodernare le operazioni di gestione e organizzazione dei musei. Ne è responsabile il professor Paolo Nepa del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e prevede l’attivazione di 2 assegni di ricerca.

Il progetto VIEd'ARTE, con responsabile la professoressa Antonella Gioli del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, prevede la realizzazione di un ambiente software, attualmente non disponibile, che permetta l’integrazione di banche dati sul patrimonio culturale e la pubblicazione di percorsi ed esposizioni virtuali e di supporto a visite in loco, e la sua sperimentazione su casi di studio della Toscana nord-occidentale. È prevista l’attivazione di 2 assegni di ricerca.

Il progetto Public History REMIX si propone di investigare nuove metodologie per la fruizione e la valorizzazione del patrimonio audiovisivo toscano. Lo scopo è proporre soluzioni innovative per la fruizione e il riutilizzo da parte del pubblico di archivi audiovisivi tramite l’estrazione semiautomatica di contenuti, una catalogazione che tenga in considerazione i contenuti estratti, l’accesso facilitato in una piattaforma che consenta all’utenza di “rimescolarli” per creare nuovi materiali nel rispetto dei diritti vigenti. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Laboratorio di Cultura Digitale dell’Università di Pisa, la Fondazione Sistema Toscana (FST) e il Festival dei Popoli. Responsabile è la professoressa Enrica Salvatori del dipartimento di Civiltà e forme del sapere. È prevista l’attivazione di 3 assegni di ricerca.

Il progetto PANTAREI, con responsabile la professoressa Monica Bini del dipartimento di Scienze della terra, prevede lo sviluppo di nuove tecnologie per la valorizzazione del territorio della bassa Versilia. Il tema dell’evoluzione costituirà il filo conduttore di itinerari reali e virtuali appositamente ideati, che consentano di promuovere nel suo insieme l’eredità culturale del territorio versiliese. Il progetto prevede di realizzare mappe paleogeografiche digitali, che consentiranno di collegare i musei tra loro e con i siti archeologici presenti sul territorio. È prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto M.C.M., con responsabile la professoressa Anna De Falco del dipartimento di Energia, sistemi, territorio e costruzioni, propone l’istituzione di procedure per il monitoraggio strutturale dell’intero complesso monumentale della Piazza del Duomo a Pisa. Lo scopo finale è la messa a punto di un sistema globale di Structural Health Monitoring (SHM) per l'analisi automatica delle strutture, che si avvale di nuove metodologie di controllo, combinando tecniche sperimentali classiche con tecniche di monitoraggio emergenti e non convenzionali. I risultati ottenuti potranno essere estesi, opportunamente adattati, ad altri complessi monumentali. Il progetto prevede l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto Le.D, con responsabile il professor Alfredo Fioritto del dipartimento di Giurisprudenza, mira a sviluppare una nuova metodologia di scrittura da utilizzare in modo particolare nell’ambito della privacy sanitaria. L’obiettivo è un linguaggio che renda più chiara e immediata la comprensione dei testi giuridico-amministrativi da sottoporre all’attenzione degli utenti delle strutture sanitarie, siano essi moduli da sottoscrivere o manifesti di carattere più informativo. Il progetto prevede l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto MAGOH, con responsabile la professoressa Maria Letizia Gualandi del dipartimento di Civiltà e forme del sapere intende realizzare una piattaforma integrata che permetta di gestire l’intero ciclo della documentazione archeologica relativa alla Provincia di Pisa e all’area urbana e Metropolitana di Firenze, dalla digitalizzazione e acquisizione dei dati pregressi e dei dati nativi digitali, fino alla loro analisi e visualizzazione, per consentire agli operatori delle Soprintendenze una più efficace azione di tutela e valorizzazione. Il progetto prevede l’attivazione di 3 assegni di ricerca.

Il progetto RESISTO affronta il tema dell’obsolescenza dei sistemi informatici e la conseguente inaccessibilità dei dati inseriti, proponendo come caso di studio le piattaforme di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale realizzate sin dagli anni ’90 a Pisa. Di tali esperienze si intende mantenere l’originario concept, proponendolo quale modello metodologico: una piattaforma a due livelli, integrati e dinamicamente connessi, destinati a pubblici diversi. Il primo, costituito da banche dati strutturate, destinato al mondo della tutela e della ricerca; il secondo, che su di esso si basa, destinato alla narrazione per un pubblico non specialistico. Responsabile del progetto è la professoressa Sonia Maffei del dipartimento di Civiltà e forme del sapere ed è prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto SOFTIMU, con responsabile il professor Pietro Croce del dipartimento di Ingegneria civile e industriale si propone di definire un software robusto e affidabile per la valutazione della vulnerabilità sismica di edifici storici e lo sviluppo di tecniche sperimentali innovative per la diagnostica di strutture murarie facenti parte del patrimonio culturale toscano. Il progetto prevede l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

stefano massei 0Il prestigioso premio Householder 2020 per la migliore tesi di dottorato nel settore dell’Algebra lineare numerica completata nel triennio 2017-2019 è stato assegnato a Stefano Massei, allievo del corso di perfezionamento in Matematica presso la Scuola Normale Superiore, adesso alla Eindhoven University of Technology. La tesi di Massei, dal titolo "Exploiting rank structures in the numerical solution of Markov chains and matrix functions”, discussa nel 2017, è stata scritta sotto la direzione del professor Dario Bini del Dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa. 

Il premio, intitolato ad Alston S. Householder, uno dei pionieri dell’Algebra Lineare Numerica, è stato istituito nel 1971 e viene assegnato ogni tre anni da un comitato internazionale. È questa la prima volta che il riconoscimento va a un italiano. Insieme alla tesi di Massei è stata premiata anche quella di Estelle Massart, discussa presso l’Université Catholique de Louvain.

 

salesiani biblioSono 13 i progetti finanziati dalla Regione Toscana all’Università di Pisa grazie al bando "100 ricercatori per la cultura" che permetterà di attivare 20 assegni di ricerca a giovani studiosi in ambito culturale grazie a un finanziamento complessivo di 1.120.000 euro, di cui 845.740 erogati dalla Regione Toscana e il resto messo a disposizione dai dipartimenti dell’Ateneo e dagli enti della filiera culturale coinvolti nei progetti. Con questo bando vengono di fatto cofinanziati assegni di ricerca per l'attuazione di progetti realizzati in collaborazione obbligatoria fra università o enti di ricerca da un lato, e "operatori della filiera culturale e creativa regionale".

“Il bando "100 ricercatori per la cultura" offre ai nostri giovani una grande opportunità, quella di coniugare l'ambiente universitario con quello del lavoro – commenta la professoressa Claudia Martini, prorettrice per la ricerca in ambito nazionale dell'Università di Pisa - Con questa iniziativa la Regione Toscana ha favorito la qualificazione di giovani laureati e la loro occupabilità attraverso il finanziamento di percorsi di alta formazione. Infatti i ragazzi hanno la possibilità, attraverso la partecipazione a progetti di ricerca applicata, di integrare le conoscenze proprie dell'ambito accademico con competenze relative a specifici contesti di esperienza. Per loro sarà fondamentale lavorare sul territorio, a stretto contatto con Soprintendenze, musei, biblioteche, archivi, mediateche e istituzioni per la tutela dei beni culturali della Toscana. Grazie a questo bando si incentiva anche la collaborazione diretta fra università ed enti del territorio, fondamentale per la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale della nostra regione".

I progetti finanziati all’Università di Pisa sono i seguenti.

Il progetto M-Data prevede lo studio e la valorizzazione del fondo Machiavelli-Serristori dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze con i suoi 367 volumi, che includono 26 rarissime cinquecentine, traduzioni delle opere machiavelliane, testi polemici e studi critici. Ne è responsabile la professoressa Simonetta Bassi del dipartimento di Civiltà e forme del sapere ed è prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto MARMO, Metodologie di Analisi per la Ricerca sul Marmo preistorico, con responsabile la professoressa Elisabetta Starnini del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, ha lo scopo di approfondire, valorizzare e aumentare la fruibilità delle collezioni di manufatti in marmo presenti nel territorio toscano attraverso uno studio che permetta di comprendere a pieno l’origine e le modalità di utilizzo di questo materiale da parte dell’uomo. Su questo progetto è prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto TEMA, con responsabile la professoressa Marilina Betrò del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, si propone di creare una rete di connessioni tra gli operatori culturali della Regione Toscana che conservano materiale sulla missione in Egitto del 1828-29 di Ippolito Rosellini e sulla formazione delle collezioni egizie esistenti o comunque passate per la Toscana. In particolare, si vuole studiare, digitalizzare e indicizzare i documenti della Biblioteca Universitaria di Pisa e dell’Archivio di Stato di Livorno relativi alle collezioni giunte dall’Egitto nella prima metà dell’800, e collegarli tra loro e con gli oggetti stessi tramite un’app/web. Su questo progetto è prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto FIBONACCI2021, con responsabile il professor Pier Daniele Napolitani del dipartimento di Matematica, prevede la costruzione di un software per l'edizione digitale del “Liber Abaci” di Leonardo Fibonacci con applicazione di tecniche di machine learning. Punto di partenza sarà l’edizione critica curata da Enrico Giusti (con la collaborazione di Paolo d’Alessandro e Pier Daniele Napolitani) ed edita da Olschky, sostenuta dall’Università di Pisa e dal Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della scienza. Per questo progetto è prevista l’attivazione di 2 assegni di ricerca.  

Il progetto RAMSETE ha l’obiettivo di sviluppare, implementare e validare in uno scenario applicativo reale una infrastruttura che utilizza la tecnologia RFID (sistema di identificazione a radiofrequenze) per migliorare e ammodernare le operazioni di gestione e organizzazione dei musei. Ne è responsabile il professor Paolo Nepa del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e prevede l’attivazione di 2 assegni di ricerca.                                                                                                   

Il progetto VIEd'ARTE, con responsabile la professoressa Antonella Gioli del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, prevede la realizzazione di un ambiente software, attualmente non disponibile, che permetta l’integrazione di banche dati sul patrimonio culturale e la pubblicazione di percorsi ed esposizioni virtuali e di supporto a visite in loco, e la sua sperimentazione su casi di studio della Toscana nord-occidentale. È prevista l’attivazione di 2 assegni di ricerca.      

Il progetto Public History REMIX si propone di investigare nuove metodologie per la fruizione e la valorizzazione del patrimonio audiovisivo toscano. Lo scopo è proporre soluzioni innovative per la fruizione e il riutilizzo da parte del pubblico di archivi audiovisivi tramite l’estrazione semiautomatica di contenuti, una catalogazione che tenga in considerazione i contenuti estratti, l’accesso facilitato in una piattaforma che consenta all’utenza di “rimescolarli” per creare nuovi materiali nel rispetto dei diritti vigenti. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Laboratorio di Cultura Digitale dell’Università di Pisa, la Fondazione Sistema Toscana (FST) e il Festival dei Popoli. Responsabile è la professoressa Enrica Salvatori del dipartimento di Civiltà e forme del sapere. È prevista l’attivazione di 3 assegni di ricerca.

Il progetto PANTAREI, con responsabile la professoressa Monica Bini del dipartimento di Scienze della terra, prevede lo sviluppo di nuove tecnologie per la valorizzazione del territorio della bassa Versilia. Il tema dell’evoluzione costituirà il filo conduttore di itinerari reali e virtuali appositamente ideati, che consentano di promuovere nel suo insieme l’eredità culturale del territorio versiliese. Il progetto prevede di realizzare mappe paleogeografiche digitali, che consentiranno di collegare i musei tra loro e con i siti archeologici presenti sul territorio. È prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto M.C.M., con responsabile la professoressa Anna De Falco del dipartimento di Energia, sistemi, territorio e costruzioni, propone l’istituzione di procedure per il monitoraggio strutturale dell’intero complesso monumentale della Piazza del Duomo a Pisa. Lo scopo finale è la messa a punto di un sistema globale di Structural Health Monitoring (SHM) per l'analisi automatica delle strutture, che si avvale di nuove metodologie di controllo, combinando tecniche sperimentali classiche con tecniche di monitoraggio emergenti e non convenzionali. I risultati ottenuti potranno essere estesi, opportunamente adattati, ad altri complessi monumentali. Il progetto prevede l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto Le.D, con responsabile il professor Alfredo Fioritto del dipartimento di Giurisprudenza, mira a sviluppare una nuova metodologia di scrittura da utilizzare in modo particolare nell’ambito della privacy sanitaria. L’obiettivo è un linguaggio che renda più chiara e immediata la comprensione dei testi giuridico-amministrativi da sottoporre all’attenzione degli utenti delle strutture sanitarie, siano essi moduli da sottoscrivere o manifesti di carattere più informativo. Il progetto prevede l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto MAGOH, con responsabile la professoressa Maria Letizia Gualandi del dipartimento di Civiltà e forme del sapere intende realizzare una piattaforma integrata che permetta di gestire l’intero ciclo della documentazione archeologica relativa alla Provincia di Pisa e all’area urbana e Metropolitana di Firenze, dalla digitalizzazione e acquisizione dei dati pregressi e dei dati nativi digitali, fino alla loro analisi e visualizzazione, per consentire agli operatori delle Soprintendenze una più efficace azione di tutela e valorizzazione. Il progetto prevede l’attivazione di 3 assegni di ricerca.        

Il progetto RESISTO affronta il tema dell’obsolescenza dei sistemi informatici e la conseguente inaccessibilità dei dati inseriti, proponendo come caso di studio le piattaforme di gestione e valorizzazione del patrimonio culturale realizzate sin dagli anni ’90 a Pisa. Di tali esperienze si intende mantenere l’originario concept, proponendolo quale modello metodologico: una piattaforma a due livelli, integrati e dinamicamente connessi, destinati a pubblici diversi. Il primo, costituito da banche dati strutturate, destinato al mondo della tutela e della ricerca; il secondo, che su di esso si basa, destinato alla narrazione per un pubblico non specialistico. Responsabile del progetto è la professoressa Sonia Maffei del dipartimento di Civiltà e forme del sapere ed è prevista l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

Il progetto SOFTIMU, con responsabile il professor Pietro Croce del dipartimento di Ingegneria civile e industriale si propone di definire un software robusto e affidabile per la valutazione della vulnerabilità sismica di edifici storici e lo sviluppo di tecniche sperimentali innovative per la diagnostica di strutture murarie facenti parte del patrimonio culturale toscano. Il progetto prevede l’attivazione di 1 assegno di ricerca.

marco falconeIl dottor Marco Falcone (foto), ricercatore in Malattie infettive dell'Università di Pisa, in forza all’Unità operativa di Malattie infettive dell’Aoup e membro del consiglio direttivo della Simit-Società italiana di malattie infettive e tropicali, è stato eletto a capo del gruppo di studio europeo sulle infezioni nell’anziano (#Esgie) della European society of clinical microbiology and infectious diseases (#Escmid).

Come dimostrato dall’epidemia #Covid19, gli anziani rappresentano la popolazione più fragile e a maggior rischio di morte per infezione. Il principale obiettivo del gruppo #Esgie è di studiare gli aspetti clinici ed epidemiologici delle infezioni nei soggetti anziani, con particolare attenzione alle persone degenti nelle residenze sanitarie assistite. Questi pazienti rappresentano spesso il serbatoio che favorisce la trasmissione di germi multiresistenti in ospedale.

"Al dottor Falcone i complimenti più vivi e sentiti per questa importantissima nomina – ha dichiarato il presidente Simit Marcello Tavio - che valorizza il prestigioso percorso da lui effettuato in questi anni e offre all’infettivologia italiana un importantissimo proscenio sul quale confrontarsi con il resto del mondo. Si tratta ad un tempo di un traguardo e di un punto di partenza, sia per Marco Falcone che per la ricerca infettivologica italiana: un'occasione da non perdere proprio nel momento in cui la pandemia da Covid-19 impegna le risorse intellettuali e scientifiche più ingenti per essere combattuta con successo fino alla fine".

(Fonte: Società italiana di Malattie infettive e tropicali).

coronavirus current genomicsPisa e l'Aoup - già capofila dello studio italiano Tsunami promosso da Aifa e Iss, che prevede la cura di pazienti con malattia Covid-19 con plasma iperimmune di donatori guariti dall'infezione - confermano un ruolo centrale nello sviluppo di nuove e più potenti terapie immunologiche per la cura della malattia. L'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana è stata infatti inserita, insieme alla Scuola Normale Superiore, in un progetto di studio finanziato da Regione Lombardia che ha come obiettivo lo sviluppo di anticorpi monoclonali ad azione neutralizzante contro il virus Sars-CoV-2, agente eziologico di Covid-19.

Nella partnership del progetto, il cui acronimo è Pan-Anti-Covid-19, ci sono anche altre realtà lombarde. Il gruppo di ricerca di Aoup, coordinato dal professor Mauro Pistello, direttore dell'Unità operativa di Virologia - e che vede la partecipazione del professor Francesco Menichetti, direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive, del dottor Marco Falcone, ricercatore nella stessa struttura, della dottoressa Maria Lanza, direttore dell'Officina trasfusionale e del dottor Alessandro Mazzoni, direttore della Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti - è stato scelto proprio per le competenze acquisite nell'ambito dello studio Tsunami.

In Pan-Anti-Covid-19, il team di Aoup ha il compito di fornire informazioni sulla progettazione degli anticorpi monoclonali e la valutazione della capacità neutralizzante contro Sars-CoV-2 identificati in pazienti locali e provenienti della regione Lombardia.

I risultati dello studio creeranno le premesse per lo sviluppo di un nuovo, potente e mirato approccio terapeutico contro il Covid-19.
(Fonte: Ufficio Stampa AOUP)

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