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Anche quest'anno la Young Ambassadors Society, in collaborazione con il Governo italiano e il Ministero degli Affari Esteri, sta reclutando le delegazioni giovanili italiane che prenderanno parte agli eventi giovanili ufficiali paralleli ai G8/G20 di Russia e Australia.

Lo svolgimento dei Summit avviene in maniera speculare a quello dei veri G8/G20, prevede le stesse modalità procedurali, così come la produzione di un Final Communiqueè che rappresenta la posizione dei giovani riguardo i temi in agenda dei leader globali e che viene consegnato ai capi di Stato del G8/G20.

Gli eventi

Y8 MoscowA Mosca, dal 14 al 17 maggio 2014, si svolgerà l'evento giovanile ufficiale parallelo al G8.

Quattro i grandi temi che verranno discussi:

1. Sicurezza internazionale (comprese le questioni in materia di antiterrorismo, le droghe illegali, ecc)
2. Cooperazione allo sviluppo internazionale (comprese le questioni sulla salute, la lotta contro l'HIV / AIDS e le nuove malattie infettive, la sicurezza alimentare, l'istruzione, i MDGs )
3. La sicurezza energetica e il cambiamento climatico
4. Sicurezza delle informazioni e la loro disponibilità

YAS è alla ricerca di cinque studenti di talento o giovani professionisti che rappresenteranno l'Italia all'Y8.

Scadenza per inviare la propria application all'Y8 Russia: 15 gennaio 2014.


Y20 SidneyA Sidney, dal 12 al 15 luglio 2014 avrà luogo l'Y20: il vertice internazionale che ospiterà 120 giovani delegati provenienti dai paesi membri del G20.

La visione del Y20 per il 2014 è duplice, influenzare il presente e plasmare il futuro. Temi chiave di quest'anno sono:

1. Crescita e la creazione posti di lavoro
2. Cittadinanza globale
3. Sviluppo sostenibile

YAS sta reclutando cinque brillanti studenti o professionisti che rappresenteranno il proprio Paese al Summit Y20. Il governo australiano coprirà tutti i costi del Summit. Ogni delegato sarà responsabile per le proprie spese di trasposto da / per Sidney (costi di transito e assicurazione di viaggio).

Scadenza per inviare la propria application all'Y20 Australia 15 gennaio 2014.


Requisiti

• età compresa tra 18 e 30 anni
• ottima conoscenza della lingua inglese
• valido documento di viaggio

Vai sul sito www.youngambassadorssociety.org, diventa Socio YAS e invia la tua application.

ects labelL'Università di Pisa ha ottenuto dalla Commissione europea l'ECTS Label, il marchio che certifica la corretta applicazione del Sistema europeo di trasferimento dei crediti (ECTS - European Credit Transfer System) in tutti i corsi di studio di primo e secondo livello. Per l'Ateneo pisano è un prestigioso riconoscimento che accredita l'istituzione come partner trasparente e affidabile nella cooperazione europea e internazionale. Quest'anno sono due in Italia le università ad aver ottenuto il marchio, Pisa e Perugia.

Per ottenere il marchio l'Università di Pisa ha dovuto rispettare alcuni criteri, tra cui la pubblicazione on line di un ECTS Course Catalogue interamente in inglese, con la descrizione dettagliata dei corsi di studio – dai corsi di laurea, ai dottorati, fino ai master – e informazioni sulle strutture e sui servizi.

«Desidero manifestare a tutti i presidenti dei corsi di laurea e ai docenti dell'Ateneo la mia riconoscenza per il fondamentale contributo dato per il raggiungimento di questo difficile traguardo – ha commentato la professoressa Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione - Il lavoro e l'impegno necessari per la sua realizzazione sono stati decisamente elevati ma, adesso, possiamo vantarci di un risultato importantissimo e concreto che ci inserisce nella lista degli Atenei accreditati in ambito europeo e internazionale. Sono veramente felice di vedere premiati così la fatica, la serietà e la cura con la quale ci siamo dedicati a questo progetto per buona parte dell'intero anno».

Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa 
Stamp Toscana
TirrenoPisa.it 
Pisa Today 

bandiera europeaIn questi giorni sono usciti i bandi di Horizon 2020 ed Erasmus+, i programmi dell'Unione Europea che nei prossimi 7 anni regoleranno i finanziamenti per la ricerca, la formazione e la mobilità.

L'attuale Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha recentemente ricordato che programmi come Horizon 2020 ed Erasmus+ avranno il compito di far ripartire la crescita dell'Unione europea e invertire la direzione della crisi attraverso l'investimento in ricerca, istruzione e integrazione. Nel suo discorso sullo stato dell'Unione Barroso ha infatti dichiarato: "Horizon 2020 ed Erasmus+ sono diventati parte integrante del nostro budget allo scopo di indirizzare il prossimo settennato (2014-2020) verso il ritorno alla crescita".
 

horizon 2020 Horizon 2020 è il nuovo programma dell'Unione Europea per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione, che va a sostituire il VII Programma quadro.
Vai alla pagina di Horizon 2020.
Vai alla pagina ufficiale di Horizon 2020.
Vai al Participant Portal di Horizon 2020.
Consulta i bandi.



Erasmus+Erasmus+
è il nuovo programma dell'Unione Europea per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport che combina i vecchi programmi Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig, Gioventù in azione e i programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink).
Vai alla pagina ufficiale di Erasmus+.
Consulta i bandi.
Consulta la Programme Guide Erasmus+



Le scadenze sono molto vicine - aprile 2014 - ed è il momento di preparare le proposte!


Le iniziative dell'Università di Pisa


IsaacsAllo scopo di informare, incentivare e favorire la partecipazione dei docenti e dello staff - oltre che dei propri studenti - alle due iniziative europee, l'Università di Pisa mette a disposizione competenze ed uffici in grado di informare e guidare gli interessati nella conoscenza dei diversi programmi.

Inoltre il rettore Massimo Augello ha recentemente nominato un suo delegato per i Programmi europei – la professoressa Ann Katherine Isaacs – che, lavorando a fianco dei professori Alessandra Guidi, Roberto Barale, Paolo Ferragina e Marco Guidi – rispettivamente prorettori per l'Internazionalizzazione, la Ricerca, l'Innovazione e la Promozione dell'internazionalizzazione – promuoveranno politiche e azioni mirate alla crescita di questo specifico settore.

Partecipare ai bandi
L'Università di Pisa intende far crescere significativamente il numero di proposte presentate dai propri ricercatori, facendo emergere le potenzialità che, senza gli adeguati finanziamenti, rischiano di non potersi esprimere, data anche la diminuzione dei programmi nazionali a favore della ricerca.

L'Ateneo intende inoltre promuovere l'elaborazione e la presentazione di progetti innovativi nel settore della formazione e mobilità, come i nuovi "partenariati strategici" e le "alleanze della conoscenza".

Per raggiungere questi obiettivi, offrirà un supporto tecnico all'individuazione dei bandi appropriati e alla formulazione delle proposte: questo servizio sarà affidato a una specifica Unità dell'Ufficio Ricerca e una nuova Sezione per la formazione e mobilità nell'area dell'Internazionalizzazione. Nel corso dell'anno saranno inoltre organizzati incontri informativi per le varie aree disciplinari.
 

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Contatti:
Prof.ssa Ann Katherine Isaacs
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Per Horizon 2020 rivolgersi a:
Direzione Ricerca e Internazionalizzazione
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 050 2212594

Per Erasmus+ rivolgersi a:
Direzione Ricerca e Internazionalizzazione
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 050 2212157

 

 

 

 


 

abuelasIl giorno in cui Estela Carlotto, presidentessa dell'Associazione delle Abuelas de Plaza de Mayo, ha incontrato gli studenti dell'Università di Pisa, c'era anche Rafael, un ragazzo spagnolo iscritto al nostro Ateneo che ha origini argentine e che ha vissuto con un'emozione particolare il racconto della "nonna" che da 26 anni sta lottando per rintracciare i "nietos" desaparecidos, lanciando la campagna per il diritto all'identità.

Leggi qui l'articolo.

Alla fine dell'incontro abbiamo chiesto a Rafael se era disponibile a scrivere un articolo in cui raccontava la storia dei suoi genitori, con parole e ricordi capaci di spiegare meglio ai suoi "colleghi" di università cosa succedeva ai loro coetanei argentini durante gli anni della dittatura militare. Rafael ha subito accettato e ci inviato questa preziosa testimonianza.


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Paura e psicosi: vivere in Argentina negli anni Settanta


rafaelLa visita all'Università di Pisa di Estela Carlotto, presidentessa dell'Associazione delle Abuelas de Plaza de Mayo, ha avuto per me un significato speciale.

Io sono spagnolo, ma provengo da una famiglia argentina. I miei genitori hanno lasciato l'Argentina nel 1984, quando - anche se "il Processo di Riorganizzazione Nazionale" (soprannome che si era scelto il regime militare) era ufficialmente finito - i militari detenevano ancora un immenso potere politico e guidavano in maniera diretta il processo di transizione democratica. Mia sorella aveva appena due anni e i miei genitori decisero di costruirsi un futuro, con l'intento di evitare ai propri figli il clima di terrore che essi stessi avevano sofferto.

Non vi voglio parlare di processi politici, di colpi di Stato, di presidenti o di date. Queste sono informazioni che potete trovare su qualsiasi libro di storia contemporanea latinoamericana. Vorrei invece raccontarvi la vita quotidiana di un qualsiasi studente universitario sotto una dittatura militare colpevole di sequestri, di torture e di oltre 30.000 morti.

I miei genitori frequentavano l'università della città di La Plata, a una cinquantina di chilometri da Buenos Aires. Si tratta di una città di dimensioni medie, popolata soprattutto da studenti universitari, considerata da sempre città combattiva e politicamente impegnata con idee di sinistra (vi giuro che non sto parlando di Pisa!). In ragione di tali caratteristiche, La Plata divenne ben presto uno degli obiettivi principali della repressione.
 

Desaparecidos

Il governo dichiarò che tutti i giovani tra i diciotto ei trent'anni potevano, eventualmente, essere considerati sospetti di appartenere a gruppi terroristici. Essere uno studente, un operaio o membro di un sindacato significava perciò essere nel mirino degli apparati di repressione dello Stato. Quindi, anche se non frequentavi circoli progressisti o dichiaratamente anti-sistema, eri a rischio. A nulla valeva non avere motivazioni ideologiche o essere solo una studentessa modello che non si era mai preoccupata di politica. Qualsiasi persona poteva essere, potenzialmente, arrestata e desaparecida. Alcuni amici di mio padre, per esempio, hanno dovuto andare in esilio, altri furono torturati e purtroppo altri non tornarono mai.

Gli studentati, le aule studio e addirittura la mensa universitaria furono chiuse. La vita sociale era in pratica inesistente. Chi avrebbe osato a uscire la sera, quando solo si sentivano le sirene delle macchine della polizia o colpi di pistola in aria?

Non era possibile nemmeno prendere un caffè con tre amici, tutti i raggruppamenti di quattro o più persone erano vietati perché, secondo il regime, potevano essere "riunioni di organizzazione di atti sovversivi". Mia zia mi ha raccontato come lei e i suoi amici si ritrovavano spesso nella casa di uno di loro per studiare, mentre mangiavano una pizza o bevevano un po' di mate. E d'improvviso, un giorno, un gruppo di poliziotti entrò urlando e picchiandoli con dei manganelli. Tutti i suoi libri furono confiscati, ma per fortuna nessuno di loro fu portato in prigione.

Un collega di mio padre abitava di fronte a uno dei centri illegali di detenzione, situato in pieno centro della città. Tutto il quartiere sapeva cosa si trovava dietro quel portone, da dove tutti i giorni uscivano e tornavano numerosi Ford Falcon verdi senza targa; guidati da uomini vestiti di borghese che pulivano le loro armi in pieno giorno, indisturbati, impuniti. Tutti sapevano, ma si era costretti a fingere di non aver visto o sentito niente.

L'unico sbocco che la società trovò per sfuggire da quest'ambiente di oppressione erano le partite di calcio. La polizia non poteva ovviamente arrestare le migliaia di persone che affollavano gli stadi. Così, la gente approfittava dell'occasione per insultare il presidente e ai militari o cantare La Marcha Peronista.

C'era invece altra gente, che non aveva paura delle torture o della morte. Las Madres y Abuelas de Plaza de Mayo, quasi le uniche persone che avevano il coraggio di scendere, a viso aperto, in piazza e protestare; qualificate dalla stampa come "vecchie pazze, mamme di assassini e terroristi, anti-argentine".

Spero che questo piccolo articolo vi abbia fatto capire, almeno un po', com'era la vita sotto la giunta militare argentina. E per dare almeno un'idea di quanta importanza hanno avuto - e hanno - persone come Estela Carlotto.

Rafael Cejas Acuña

estela carlotto In un incontro appassionato con gli studenti dell'Università di Pisa, ha raccontato la sua storia personale e lanciato la campagna per il diritto all'identità promossa dall'Ambasciata Argentina in Italia con il sostegno della CRUI, la Conferenza dei rettori delle università italiane. Estela Carlotto, presidentessa dell'associazione "Abuelas de Plaza de Mayo", ha parlato a Pisa dei circa 500 "nipoti" nati da madri sequestrate e poi uccise durante la dittatura dei militari argentini e a loro volta dati poi illegalmente in adozione: "Per ora siamo riusciti a restituire la vera identità a 109 di quei bambini, che oggi hanno 30-35 anni – ha detto la Carlotto – Ne mancano ancora 391 e qualcuno di loro potrebbe trovarsi in Italia".

L'ospite argentina è stata accolta dai saluti del prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa, Alessandra Guidi, che ha preso l'impegno di promuovere la campagna delle "Abuelas" tra gli studenti dell'Ateneo. All'incontro erano presenti anche Maurizio Vernassa, docente del dipartimento di Scienze Politiche, Hugo Estrella, docente del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace, Giovanna Pagani, presidente di WILPF Italia - Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà, Massimo De Santi, presidente CIEP - Comitato Internazionale Educazione per la Pace, e Carlos Cherniak, capo dell'Ufficio politico e diritti umani dell'Ambasciata Argentina.
 
Guarda la galleria di foto sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa.
 

estela carlotto

"La macro-tragedia della dittatura argentina è fatta di tante micro-tragedie familiari – ha commentato Cherniak – Se l'Argentina è riuscita a uscire dagli anni bui del terrore ed entrare in un processo democratico che oggi compie 30 anni è anche grazie alla capacità delle singole persone che hanno saputo trasformare la loro sofferenza in impegno concreto per la riaffermazione dei diritti civili. Le nonne di Plaza de Mayo ne sono un esempio concreto: da 26 anni si battono per ritrovare i loro "nietos", portando in giro una causa che oggi ha acquistato una dimensione internazionale".

Nel suo intervento Estela Carlotto ha illustrato il lavoro delle "Abuelas de Plaza de Mayo" che, oltre a promuovere la ricerca e l'individuazione dei bambini sottratti ai genitori durante la prigionia, verificano se un giovane è veramente figlio di desaparecidos, attraverso l'esame del Dna. Tra i bambini scomparsi c'è anche il nipote di Estela Carlotto, che ha raccontato ai ragazzi di Pisa la sua storia: "Nel 1977 mia figlia Laura è stata sequestrata mentre era incinta di tre mesi ed è stata assassinata dai militari argentini dopo aver partorito. Come succedeva in questi casi, il bambino è stato immediatamente consegnato a una famiglia considerata "affidabile", in grado di crescerlo secondo i "principi" della dittatura, gli stessi per cui i genitori naturali venivano assassinati".

AbuelasQuei bambini erano considerati un vero e proprio "bottino di guerra", perché potevano garantire una continuità al regime: "Privati della loro identità, oggi i nostri nipoti sono ancora vivi e possono essere in qualsiasi parte del mondo – ha concluso Estela Carlotto - Visti i legami tra l'Italia e l'Argentina, dove metà dei cognomi è di origine italiana, pensiamo che sia possibile che qualche "nieto" sia arrivato e rimasto qui da voi, forse nelle stesse università in cui erano venuti a studiare. Preghiamo chiunque abbia dubbi sulla propria identità di farsi avanti".

Per rispondere alla campagna
Il riferimento per rispondere alla campagna delle "Abuelas" è l'ambito diplomatico argentino, consolati e ambasciata. Si può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure è possibile chiamare i numeri 335 5866777 o 06 48073300. I funzionari dell'ambasciata offriranno il supporto necessario, nonché la più assoluta confidenzialità.

ricerca Marie CuriePer due giorni Firenze diventa la capitale dei ricercatori europei. Su iniziativa di Regione Toscana e Commissione Europea, il 26 e il 27 novembre il capoluogo toscano ospiterà al Palaffari, in Piazza Adua, la "Conferenza Europea Marie Curie" un evento di grande impatto a cui sono attesi circa 400 ricercatori dai vari Paesi d'Europa che si inserisce in una fase molto delicata per la ricerca europea, il lancio del nuovo programma ("Orizzonte 2020").

Alla conferenza prenderanno parte anche numerosi ricercatori dell'Università di Pisa: dopo i saluti istituzionali, nella conferenza d'apertura, a partire dalle 14.30, interverranno i professori Ugo Boggi, Guido Tonelli e Giuseppe Iannaccone. Il 27 novembre, invece, il professor Paolo Ferragina farà un intervento all'interno della sessione "Big data e data mining" (prevista alle ore 11) dal titolo "On the Power of Algorithms". Nelle sessioni parallele pomeridiane parleranno poi dei loro progetti di ricerca Rani Reshma, Gianluca Brunori, Benedetta Mennucci e Massimiliano Razzano.

"Siamo molto orgogliosi di questa iniziativa - sostiene Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana e assessore anche per i rapporti con il mondo della ricerca scientifica - sia per l'importanza della conferenza Marie Curie e sia perché si tratta di un riconoscimento al sistema toscano della ricerca, un sistema che esprime diverse eccellenze italiane ed europee".

Questo incontro viene tenuto a cadenza annuale in un Paese diverso del vecchio continente. Quest'anno la scelta è toccata all'Italia puntando sulla Toscana. Circa 200 fra i ricercatori iscritti alla conferenza di Firenze sono beneficiari delle borse di studio intitolate alla scienziata polacca Nobel per la fisica e per la chimica.

Oltre alla conferenza vera e propria (presentazioni, dibattiti, attività di networking con ricadute su centri, università, industrie) il programma prevede iniziative parallele: visite ai laboratori e ai centri di ricerca presenti in Toscana. Scopo principale dell'iniziativa è fornire un forum ai ricercatori che favorisca uno scambio di esperienze sul loro lavoro e sugli sviluppi della ricerca scientifica. Dell'Università di Pisa saranno coinvolti il THERMOLAB, il Laboratorio MAPPA e i Chromatography and mass spectrometry laboratories (SCIBEC) del dipartimento di Chimica e Chimica industriale, il Centro di ricerca "E. Piaggio" e il laboratorio Emerging Technology and innovation for cultural heritage (ETICH) del dipartimento di Civiltà e forme del sapere. Sono previsti anche scambi di punti di vista con personalità della politica, della ricerca e dell'industria.

"Per la Regione Toscana - sottolinea Stella Targetti - è una bella occasione per valorizzare il proprio sistema non solo ampliandone la visibilità ma anche, in continuità con uno specifico evento tenuto a Bruxelles a fine maggio, coinvolgendo fattivamente nella definizione dei programmi le Università e i Centri di ricerca toscani".

Programma: https://mariecurieactions.teamwork.fr/en/programme

Iniziative parallele (visite ai centri di ricerca e laboratori): https://mariecurieactions.teamwork.fr/en/activities

logo FIRBAll'Università di Pisa arrivano i finanziamenti per i giovani ricercatori: il MIUR ha assegnato i fondi per i progetti FIRB "Futuro in ricerca" selezionando tre ricercatori pisani come coordinatori nazionali di progetti e altri tre come responsabili locali di unità. I vincitori che guideranno la ricerca a livello nazionale sono Christian Frasconi del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, che per il suo progetto ha ottenuto complessivamente 1.464.608 euro, Paola Binda del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia, che ha avuto 782.141 euro, e Laura Galli del Dipartimento di Informatica, con 244.121 euro. I tre responsabili locali di unità sono Maurizio Gemelli del dipartimento di Scienze della terra, che gestirà un finanziamento di 263.923 euro, Pietro Antonio Podolak del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, che ha avuto 275.114 euro, e Michele Corradi, sempre del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, con 103.994 euro.
 

Christian FrasconiChristian Frasconi coordinerà il progetto «Integrazione e confronto di mezzi e itinerari tecnici innovativi a diversa "intensità ecologica" finalizzati a una gestione intelligente di sistemi agricoli conservativi». Si tratta di una ricerca interdisciplinare finalizzata a rendere possibile l'integrazione tra sistemi colturali conservativi e integrati/biologici in differenti scenari, grazie allo sviluppo di macchine e strategie agronomiche innovative che permettano di applicare le tecniche di lavorazione ridotta anche in assenza di mezzi chimici di sintesi. Al fine di perseguire questo obiettivo generale, collaboreranno 5 unità di ricerca: il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, l'Istituto di Scienze della vita della Scuola Superiore Sant'Anna Pisa, il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell'Università degli studi di Perugia, il dipartimento di Scienze agrarie dell'Università degli studi Bologna e il dipartimento di Agraria dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Saranno realizzati prototipi di macchine innovative ritenute indispensabili per l'implementazione di sistemi colturali conservativi ad alta efficienza energetica.
 

Paola BindaIl progetto di ricerca guidato da Paola Binda, intitolato «Codifica dello spazio multimodale nelle prime mappe visive», sarà finalizzato a studiare i meccanismi cerebrali preposti alla codifica di stimoli sensoriali visivi. Scopo primario del progetto è stabilire se e fino a che punto il cervello dell'adulto mantenga la capacità di riorganizzarsi in maniera plastica, attraverso studi di neuroimmagine e studi comportamentali su soggetti sani e con patologie del sistema visivo, corredati da modelli computazionali. Le ricerche che saranno completate in questo progetto hanno un'importanza fondamentale nelle neuroscienze di base e possono avere un forte impatto in ambito clinico. È proprio di questi mesi la notizia che pazienti non vedenti, a causa di una patologia dell'occhio possono ricevere l'impianto di un chip che rileva la luce e manda segnali al cervello, potenzialmente ripristinando alcune capacità visive dopo lunghi anni di cecità. Capire se e come la cecità porti a una riorganizzazione cerebrale è fondamentale per supportare lo sviluppo di queste nuove tecnologie e sviluppare nuove tecniche riabilitative. Le altre unità di ricerca coinvolte sono l'Università di Firenze, l'Istituto di Neuroscienze del CNR, l'Ospedale e l'Università San Raffaele.
 

Laura GalliLaura Galli, si occuperà invece di «Programmazione Mista-Intera Non-Lineare (MINLP): modellazione e risoluzione di problemi di ottimizzazione complessi». Il suo progetto ha l'obiettivo di esplorare diverse classi di problemi MINLP, la "nuova frontiera" della Ricerca Operativa. La Ricerca Operativa è la disciplina che si dedica alla risoluzione di problemi decisionali "complessi" e si caratterizza per essere fortemente interdisciplinare, ponendosi come interfaccia tra l'informatica, la matematica, l'ingegneria, l'economia, la fisica, la chimica e altro ancora. I problemi MINLP sono di grande interesse pratico, poiché legati alla possibilità di modellare strutture complesse più aderenti alle attuali sfide applicative e saranno indagati coniugando un approccio teorico/metodologico, in cui si sviluppano tecniche di soluzione innovative per ampie classi di problemi MINLP, con una forte componente applicativa in cui si affrontano problemi reali (in particolare relativi alle reti di telecomunicazione, al trasporto pubblico e alla sanità).


Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa
Intoscana.it 
Greenreport.it
Controcampus.it 
PisaInformaFlash.it 

Si comunica che i direttori di dipartimento, accogliendo la richiesta presentata dai rappresentanti degli studenti, hanno disposto la sospensione delle attività didattiche per martedì 12 novembre, dalle ore 10 alle ore 12, per permettere agli studenti di partecipare all'Assemblea di Ateneo convocata al Polo Carmignani.

logoMiurNell'anno in cui i finanziamenti ministeriali hanno subito un taglio del 77%, arrivano all'Università di Pisa i fondi dei Progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN) che premiano le ricerche di ben 17 docenti dell'Ateneo. Sono cinque i ricercatori pisani che hanno ottenuto fondi come coordinatori nazionali dei progetti, per un importo totale di oltre 1,3 milioni di euro. Tra loro anche il fisico Guido Tonelli, che potrà proseguire gli esperimenti e gli studi sul bosone di Higgs, protagonista della vittoria del Nobel per la Fisica. Sono inoltre 12 i ricercatori che sono stati premiati come responsabili locali di progetti (Unità B).

Nel complesso quella dell'Università di Pisa è una performance positiva, se si pensa che, a livello nazionale, i finanziamenti del MIUR sono passati dai 170 milioni di euro dello scorso anno ai 38 milioni di quest'anno. I cinque progetti a coordinamento nazionale premiati nell'ambito dei PRIN sono stati selezionati tra i 48 presentati dall'Ateneo, con un rapporto del 10,41%.

Qui nel dettaglio i progetti finanziati.

Coordinatori nazionali dei progetti:

1) Settore LS – Life Sciences

- Maria Letizia Trincavelli (dipartimento di Farmacia): "Il controllo dell'osteoblastogenesi quale nuova strategia terapeutica per le patologie ossee". Totale progetto 353.445 euro, contributo assegnato 247.411.

2) Settore PE – Mathematics, physical sciences, information and communication, engineering, universe and earth sciences

- Giovanni Bianucci (dipartimento di Scienze della Terra): "Biodiversità marina e produttività primaria nei bacini neogenici di avanarco andini: relazioni tra Konservat-Lagerstätten a vertebrati marini e la deposizione di tappeti a diatomee. I ruoli della cenere vulcanica e del moderno regime di circolazione oceanica come fattori di fertilizzazione delle acque e di rafforzamento dell'upwelling costiero. La Formazione di Pisco (Perù) come caso studio". Totale progetto 252.605 euro, contributo assegnato 176.823.

- Guido Emilio Tonelli (dipartimento di Fisica): "H-TEAM: trigger, elettronica avanzata e metodi innovativi per misure di precisione nel settore dell'Higgs ad LHC". Totale progetto 459.725 euro, contributo assegnato 321.808.

3) Settore SH – Social Sciences and Humanities

- Leonardo Boncinelli (dipartimento Economia e Management): "Economia dell'intuizione e del ragionamento: uno studio sul cambiamento delle attitudini razionali in presenza di due sistemi di elaborazione (acronimo inglese: SOCRATES)". Totale progetto 76.718 euro, contributo assegnato 53.703.

- Antonella Gioli (dipartimento Civiltà e forme del sapere): "La vita delle opere: dalle fonti al digitale. Progetto pilota per la ricerca e la comunicazione nei musei della storia conservativa delle opere d'arte". Totale progetto 171.041 euro, contributo assegnato 119.729.

Unità B:

1) Settore LS:

Lupetti Antonella – dipartimento Ricerca Traslazionale

Petroni Giulio - dipartimento Biologia

Vitti Paolo – dipartimento Medicina clinica

2) Settore PE:

Berarducci Alessandro - dipartimento Matematica

Cappelli Chiara – dipartimento Chimica e chimica industriale

Grossi Roberto - dipartimento Informatica

Di Bari Lorenzo - dipartimento Chimica e chimica industriale

Frangioni Antonio - dipartimento Informatica

Diani Marco – dipartimento Ingegneria informazione

3) Settore SH:

Salvati Nicola – dipartimento Economia e Management

Petralia Giuseppe – dipartimento Civiltà e forme del sapere

Barrotta Pierluigi – dipartimento Civiltà e forme del sapere

Pulse Screenshot Può la tecnologia adattarsi allo stato fisiologico delle persone? È possibile creare esperienze multimediali coinvolgenti, capaci di migliorare lo stile della vita, partendo dai dati biometrici? È il progetto a cui sta lavorando BioBeats, una spinoff dell'Università di Pisa, che con la app "Pulse" ha attirato anche l'interesse dei big del mondo dello spettacolo, tra cui Will Smith. «Pulse è un esperimento in cui otteniamo il battito cardiaco dell'utente usando la telecamera dello smartphone - spiega Davide Morelli, co-fondatore di BioBeats e dottorando del dipartimento di Informatica – Con la nostra tecnologia riusciamo a generare musica in tempo reale, sincronizzata col cuore".

Le prossime app che BioBeats sta sviluppando aiuteranno l'utente a quantificare e gestire il livello di stress (leggendo la frequenza cardiaca e respiratoria) e gestirlo con playlist personalizzate, esercizi di rilassamento e media su misura. La spinoff BioBeats partecipa allo "IoTPrise", un progetto promosso dall'Università di Pisa, CUBIT e CNA di Pisa e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, che è stato presentato all'Internet festival di Pisa. Il progetto ha l'obiettivo di consolidare e favorire il processo di valorizzazione e di trasferimento dei risultati della ricerca verso le piccole e medie imprese (PMI) che operano nel settore dell'"Internet of Things".

davide morelliL'avventura di BioBeats è nata dalla lunga collaborazione tra Davide Morelli e David Plans, anche lui ricercatore nel campo della ricerca a cavallo tra intelligenza artificiale e musica. Dall'incontro nel 2012 con l'imprenditore Nadeem Kassam è nata BioBeats. La società è fortemente internazionale, con la sede in California da cui vengono gestiti gli investitori e il business development nel settore intrattenimento, un team a Londra che gestisce lo sviluppo nel settore medicale e il team di sviluppo basato a Pisa.

Lo scorso mese di maggio BioBeats ha ottenuto finanziamenti per un totale di 650mila dollari che ha visto investire nomi del mondo dello spettacolo (come Will Smith, Damon Wayans, il manager di Justin Bibier, Justin Boreta), del wellness (Deepak e Gotham Chopra) e più istituzionali dalla Silicon Valley. A giugno il team ha poi vinto il premio "Digital Innovation Contest for Clinical Excellence" di IC Tomorrow, che comprende un fondo di ricerca e l'opportunità collaborare con BUPA, University College London per sviluppare applicazioni cliniche. 

Ne hanno parlato:
Sole24ore Nova 
Repubblica.it 
Linkiesta.it
Tirreno
NazionePisa.it 
ilReporter.it 
Controcampus.it 
RepubblicaFirenze.it 
ADNkronos 
Sole24ore.com

Forbes
Techrunch
Wired
 



 

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