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Nasce a San Rossore il centro di educazione alla biodiversità, dedicato a diffondere le conoscenze sulla natura e sull'ambiente, un luogo dove tutti i cittadini potranno venire a contatto con la ricerca più avanzata, aperto all'attività delle scuole, delle associazioni e di tutti i fruitori del Parco interessati ad approfondire la conoscenza della biodiversità su basi scientifiche. «Si chiama EMBRACE ed è il primo progetto espressamente dedicato alla biodiversità del Parco, per tutelarla, monitorarla, ripristinarla e valorizzarla - spiega il presidente del Parco Lorenzo Bani - il centro avrà sede presso il centro Giacomini di fianco a Villa Giraffa, una zona di San Rossore che abbiamo recentemente recuperato e valorizzato con gli eventi estivi di ViviParco e che con questa iniziativa potranno vivere ed essere vissuti tutto l'anno».

parco san rossore3

Il progetto include anche altre due importanti azioni. La creazione di un portale con la catalogazione della flora del Parco a cura dei ricercatori del PLANTSEED Lab del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, che permetterà di estendere, completare e rendere fruibili le conoscenze circa la biodiversità vergetale dell’area protetta. La valutazione degli effetti della presenza di piante coltivate nettarifere e pollinifere sull’entomofauna pronuba e sugli insetti entomofagi, a cura del Centro “E. Avanzi” dell’Università di Pisa, una pratica virtuosa in termini di agrobiodiversità.

«Non c’è una collocazione migliore del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli per un centro di Educazione alla Biodiversità, e mi fa particolarmente piacere che il nostro Ateneo sia coinvolto in questo progetto sia attraverso la partecipazione in Leonardo-IRTA, sia attraverso le competenze e l’impegno dei colleghi del Dipartimento di Biologia e del Centro Avanzi – ha dichiarato il professor Giuseppe Iannacone, prorettore vicario dell’Università di Pisa – Il Parco è una risorsa preziosa per il Paese e per la Regione, e con questo progetto se possibile ancora di più». «Non posso che accogliere con grande entusiasmo questa notizia. Viviamo in un periodo storico in cui la consapevolezza sull'importanza di preservare gli ecosistemi è in costante crescita, anche se talvolta non si traduce immediatamente in azioni concrete – continua Elisa Giuliani, prorettrice per la sostenibilità e l’Agenda 2030 dell’Università di Pisa - Creare spazi dedicati alla salvaguardia e alla promozione della biodiversità rappresenta un passo importante e un segnale positivo dell'impegno dell'Università di Pisa sui temi dell'Agenda 2030».

conf stampa parco

«Leonardo-IRTA ha formulato il progetto Embrace seguendo la sua missione statutaria di porre la ricerca scientifica al servizio delle istituzioni che governano i territori - così Giuliana Biagioli, presidente di Leonardo-Irta - portiamo nel progetto tutta l'esperienza e le competenze di cui disponiamo per dare un supporto multidisciplinare all’azione del Parco. Il progetto è stato studiato come un valido strumento per monitorare, conoscere, valorizzare e incrementare la biodiversità del suo territorio. Nel nuovo Centro di Educazione alla Biodiversità (CEB) la cittadinanza di ogni età troverà un luogo di conoscenza ma anche di partecipazione attiva, attraverso azioni di citizen science che metteremo in campo grazie al nostro team di ricercatori».

Per il Dipartimento di Biologia sono coinvolti i professori Gianni Bedini e Lorenzo Peruzzi, entrambi docenti di botanica sistematica. «Ci occupiamo da anni di studiare la biodiversità vegetale del Parco, ma le conoscenze relative alla distribuzione delle specie vascolari, prerequisito fondamentale per la loro corretta conservazione, sono ancora frammentarie e incomplete – commenta il professor Bedini – Questo progetto permetterà non solo di mettere assieme tutti i dati a oggi disponibili, ma anche di renderli liberamente fruibili per gli studiosi e per la cittadinanza, che potrà anche contribuire all’aggiornamento delle conoscenze tramite approcci di Citizen Science». Per il Centro “E. Avanzi” interviene il professor Angelo Canale, entomologo e direttore della struttura. «La valutazione del ruolo delle specie mellifere coltivate sulla presenza di entomofauna utile, permetterà di meglio definire il loro effetto di infrastrutture ecologiche mirate a mitigare il declino delle popolazioni degli insetti impollinatori ed entomofagi negli agroecosistemi».

«Il Parco Naturale Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli ritiene che la ricerca scientifica sia basilare per una gestione efficiente ed efficace delle risorse ambientali (naturali, culturali e paesaggistiche) del territorio protetto di sua competenza – conclude Claudia Principe, vicepresidente del Parco - A tale scopo il Parco promuove ed organizza ricerche che ritiene di suo prioritario interesse e incoraggia ed ospita ricerche proposte da soggetti terzi. In questo quadro si colloca il Progetto Embrace, che il Parco ha fortemente voluto e del quale supporta e segue con interesse ed entusiasmo lo svolgimento. Si tratta a nostro avviso del modo giusto di fare entrare la ricerca in un Parco, attraverso un arricchimento culturale acquisito al fine di migliorare le nostre capacità di tutela della natura e della sua biodiversità».

Il progetto EMBRACE, realizzato dall'Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli in collaborazione con l'associazione Leonardo-Irta ed in partneariato con il Centro "E. Avanzi" ed il Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, si è aggiudicato un finanziamento di 200mila euro di fondi UE-PNR nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC), il primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità.

La rilevanza del Parco ai fini della conservazione della biodiversità è ben nota a livello internazionale. Esso racchiude quattro Siti di Importanza Comunitaria (SIC), ha ottenuto il prestigioso Diploma di Conservazione della Natura; la metà della sua superficie è stata dichiarata zona umida di importanza internazionale (Area Ramsar) e l’intero territorio in esso incluso ha ricevuto il riconoscimento (dal 2004) di “Man and Biosphere” (MaB) UNESCO. Tutto ciò eleva il valore della biodiversità custodita nel Parco a una prospettiva globale.

È stato emanato l’avviso per l’ammissione ai percorsi di formazione iniziale e abilitazione dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (Decreto del Rettore n. 416 del 18 marzo 2025).

All'Università di Pisa sono stati attribuiti 1405 posti complessivi suddivisi nelle varie classi di concorso.

Apertura presentazione domande di ammissione: ore 12 del 19 marzo 2025.

Chiusura presentazione domande di ammissione: ore 12 del 27 marzo 2025 

 Avviso per la procedura

Guida per la presentazione della domanda sul portale Pica

Sabato 22 marzo, alle ore 21.00, presso il Teatro Nuovo, andrà in scena lo spettacolo dal titolo "Giulietta e Romeo" di Roberto Latini, con Roberto Latini e Federica Carra, per la produzione di Lombardi Tiezzi.
Musiche di Gianluca Misiti.

Un concerto scenico dalla tragedia di Shakespeare, costruito attraversando le poche scene in cui Romeo e Giulietta sono insieme: cinque quadri suonati nelle parole che Romeo dice a Giulietta e quelle che Giulietta dice a Romeo. 

Giulietta e Romeo fa parte della stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Nuovo- Binario Vivo APS sostenuta da Fondazione Pisa, Soci Coop e Unicoop Firenze.

Il costo del biglietto ridotto per studenti, docenti e dipendenti dell'Università è di 10 euro.

Botteghino del teatro (piazza della Stazione, 16, Pisa) aperto martedì e giovedì dalle 16.00 alle 19.00 e a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli.

Prevendite online: https://www.ciaotickets.com/it/location/teatro-nuovo-pisa 
Per partecipare agli spettacoli del Teatro Nuovo è richiesta la tessera associativa annuale di Binario Vivo (costo 3 euro).
Tesseramento online: https://www.cloud32.it/GES/pub/iscrisocio/232333/01 

Contatti: 392.3233535; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Sabato 22 marzo, alle ore 21.00, presso il Teatro Nuovo, andrà in scena lo spettacolo dal titolo "Giulietta e Romeo" di Roberto Latini, con Roberto Latini e Federica Carra, per la produzione di Lombardi Tiezzi.
Musiche di Gianluca Misiti.

Un concerto scenico dalla tragedia di Shakespeare, costruito attraversando le poche scene in cui Romeo e Giulietta sono insieme: cinque quadri suonati nelle parole che Romeo dice a Giulietta e quelle che Giulietta dice a Romeo. 

Giulietta e Romeo fa parte della stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Nuovo- Binario Vivo APS sostenuta da Fondazione Pisa, Soci Coop e Unicoop Firenze.

Il costo del biglietto ridotto per studenti, docenti e dipendenti dell'Università è di 10 euro.

Botteghino del teatro (piazza della Stazione, 16, Pisa) aperto martedì e giovedì dalle 16.00 alle 19.00 e a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli.

Prevendite online: https://www.ciaotickets.com/it/location/teatro-nuovo-pisa 
Per partecipare agli spettacoli del Teatro Nuovo è richiesta la tessera associativa annuale di Binario Vivo (costo 3 euro).
Tesseramento online: https://www.cloud32.it/GES/pub/iscrisocio/232333/01 

Contatti: 392.3233535; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Mercoledì, 19 Marzo 2025 07:13

AI 4 Health Innovation

Sede
Dipartimento di Informatica

Obbiettivo del corso
Formare professionisti capaci di ricoprire in modo qualificato il ruolo di Direttore dell’Innovazione Digitale (CIO) nelle aziende sanitarie e nelle imprese tecnologiche del settore lifescience. Fornire strumenti per identificare, valutare e classificare le opportunità di innovazione digitale, contribuendo alla crescita e all’evoluzione del settore. Sviluppare competenze strategiche e operative per governare e gestire progetti di trasformazione digitale nel contesto sanitario e lifescience. Acquisire metodologie e strumenti per misurare il valore e i benefici derivanti dai progetti di innovazione digitale, con particolare attenzione ai differenziali di performance generati.

Requisiti per l'ammissione
Laurea triennale (qualsiasi) o laurea vecchio ordinamento.

Scadenza domanda di ammissione
30 maggio 2025, ore 18.00

Costo
2000 euro

Bando e moduli

Contatti
Prof.ssa Mariarita Pierotti Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  
Dott. Giacomo Petrini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Tre nuove specie segnalate per la Toscana e 141 inserite nella “Lista Rossa Nazionale” delle piante a rischio di estinzione, il dato emerge dall’ultimo censimento della flora delle Alpi apuane realizzato dal professore Lorenzo Peruzzi del Dipartimento di Biologia e Direttore dell'Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa.

Il lavoro, pubblicato nella rivista Italian Botanist, ha documentato un totale di 1987 tra specie e sottospecie, di cui 130 aliene, in un'area ampia 1056 km². Le nuove specie sono: le native Vulneraria piccolina (Anthyllis vulneraria subsp. pulchella) e Pigamo dei sassi (Thalictrum minus subsp. saxatile) e l’esotica casuale Fior di pesco (Chaenomeles speciosa). Fra quelle a rischio estinzione si segnalano le tre specie gravemente minacciate: l’Atamanta di Corti (Athamanta cortiana), un’ombrellifera endemica apuana che vive esclusivamente su rupi di marmo, fiorendo raramente; l’Erba-unta di Maria (Pinguicula mariae), una graziosa pianta carnivora endemica apuana, dedicata alla studiosa Maria Ansaldi, scomparsa prematuramente nel 2013; la Felcetta atlantica (Vandenboschia speciosa), rara felce presente in Italia solo sulle Alpi Apuane, rappresentata anche nel logo del Parco Regionale delle Alpi Apuane.

Nel territorio sono inoltre presenti 93 specie endemiche italiane, cioè che esistono in tutto il mondo solo in Italia, di cui 30 endemiche delle Alpi Apuane.

Athamanta cortiana.jpg

"La flora delle Alpi Apuane è particolarmente ricca, al di sopra dell'atteso per un'area di quell'ampiezza per quanto riguarda il numero di specie autoctone, ma fortunatamente anche al di sotto dell'atteso per il numero di specie aliene - afferma Lorenzo Peruzzi - In particolare, la maggiore ricchezza floristica si concentra sulle colline e montagne al di sopra delle città di Massa e di Carrara, che purtroppo però sono anche le zone maggiormente impattate dalle cave di marmo.

Lo studio aggiorna alcuni censimenti realizzati in passato. Le Alpi Apuane, per le loro peculiarità geomorfologiche e biogeografiche, hanno infatti da sempre attratto l’interesse dei botanici. Un primo elenco completo di tutte le felci, conifere e piante a fiore di quest'area fu pubblicata da Pietro Pellegrini nel 1942, aggiornato poi da Erminio Ferrarini tra il 1994 e il 2000. In entrambi i casi, però, gli elenchi floristici ricavati erano relativi a un territorio diverso e più ampio, per cui un vero e proprio elenco floristico aggiornato e mirato alle sole Alpi Apuane ancora non esisteva.

“Per dare un'idea della mole del lavoro svolto, basti pensare che l'elenco completo della flora che abbiamo reso disponibile come appendice all’articolo è di ben 936 pagine – racconta Peruzzi - ha collaborato all’opera Brunello Pierini, appassionato esperto di botanica, ben esemplificando l’importanza della cosiddetta Citizen Science in questo tipo di studi”.

"Le Alpi Apuane sono obiettivamente ricche - conclude Lorenzo Peruzzi - non resta che auspicare, quindi, una adeguata tutela di questo eccezionale territorio, un vero e proprio gioiello dal punto di vista botanico in particolare e naturalistico in generale".

Il lavoro fa parte delle attività di ricerca svolte nell'ambito del progetto 3P_earthBIODIV, un importante finanziamento alla ricerca di base ottenuto dal nostro ateneo nell'ambito di un bando a cascata del National Biodiversity Future Center. Il progetto, che vede fortemente impegnato il gruppo di ricerca PLANTSEED Lab dell’Università di Pisa per tutto il 2025, prevede l’esplorazione di territori poco conosciuti o con flore mancanti o non aggiornate e uno studio tassonomico integrato di gruppi critici della flora italiana, con particolare attenzione alla componente endemica.

Il lavoro firmato dal professor Lorenzo Peruzzi dell’Università di Pisa

Tre nuove specie segnalate per la Toscana e 141 inserite nella “Lista Rossa Nazionale” delle piante a rischio di estinzione, il dato emerge dall’ultimo censimento della flora delle Alpi apuane realizzato dal professore Lorenzo Peruzzi del Dipartimento di Biologia e Direttore dell'Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa.

Il lavoro, pubblicato nella rivista Italian Botanist, ha documentato un totale di 1987 tra specie e sottospecie, di cui 130 aliene, in un'area ampia 1056 km². Le nuove specie sono: le native Vulneraria piccolina (Anthyllis vulneraria subsp. pulchella) e Pigamo dei sassi (Thalictrum minus subsp. saxatile) e l’esotica casuale Fior di pesco (Chaenomeles speciosa). Fra quelle a rischio estinzione si segnalano le tre specie gravemente minacciate: l’Atamanta di Corti (Athamanta cortiana), un’ombrellifera endemica apuana che vive esclusivamente su rupi di marmo, fiorendo raramente; l’Erba-unta di Maria (Pinguicula mariae), una graziosa pianta carnivora endemica apuana, dedicata alla studiosa Maria Ansaldi, scomparsa prematuramente nel 2013; la Felcetta atlantica (Vandenboschia speciosa), rara felce presente in Italia solo sulle Alpi Apuane, rappresentata anche nel logo del Parco Regionale delle Alpi Apuane.

Nel territorio sono inoltre presenti 93 specie endemiche italiane, cioè che esistono in tutto il mondo solo in Italia, di cui 30 endemiche delle Alpi Apuane.

"La flora delle Alpi Apuane è particolarmente ricca, al di sopra dell'atteso per un'area di quell'ampiezza per quanto riguarda il numero di specie autoctone, ma fortunatamente anche al di sotto dell'atteso per il numero di specie aliene - afferma Lorenzo Peruzzi - In particolare, la maggiore ricchezza floristica si concentra sulle colline e montagne al di sopra delle città di Massa e di Carrara, che purtroppo però sono anche le zone maggiormente impattate dalle cave di marmo.

Lo studio aggiorna alcuni censimenti realizzati in passato. Le Alpi Apuane, per le loro peculiarità geomorfologiche e biogeografiche, hanno infatti da sempre attratto l’interesse dei botanici. Un primo elenco completo di tutte le felci, conifere e piante a fiore di quest'area fu pubblicata da Pietro Pellegrini nel 1942, aggiornato poi da Erminio Ferrarini tra il 1994 e il 2000. In entrambi i casi, però, gli elenchi floristici ricavati erano relativi a un territorio diverso e più ampio, per cui un vero e proprio elenco floristico aggiornato e mirato alle sole Alpi Apuane ancora non esisteva.

“Per dare un'idea della mole del lavoro svolto, basti pensare che l'elenco completo della flora che abbiamo reso disponibile come appendice all’articolo è di ben 936 pagine – racconta Peruzzi - ha collaborato all’opera Brunello Pierini, appassionato esperto di botanica, ben esemplificando l’importanza della cosiddetta Citizen Science in questo tipo di studi”.

"Le Alpi Apuane sono obiettivamente ricche - conclude Lorenzo Peruzzi - non resta che auspicare, quindi, una adeguata tutela di questo eccezionale territorio, un vero e proprio gioiello dal punto di vista botanico in particolare e naturalistico in generale".

Il lavoro fa parte delle attività di ricerca svolte nell'ambito del progetto 3P_earthBIODIV, un importante finanziamento alla ricerca di base ottenuto dal nostro ateneo nell'ambito di un bando a cascata del National Biodiversity Future Center. Il progetto, che vede fortemente impegnato il gruppo di ricerca PLANTSEED Lab dell’Università di Pisa per tutto il 2025, prevede l’esplorazione di territori poco conosciuti o con flore mancanti o non aggiornate e uno studio tassonomico integrato di gruppi critici della flora italiana, con particolare attenzione alla componente endemica.

0000000unisvelate.jpgIl 20 marzo in Sapienza  si terrà una giornata di incontro fra l’Università di Pisa e il territorio, la prima del suo genere, con la partecipazione dei Dipartimenti, dei Centri di Ateneo e degli studenti e delle studentesse del Laboratorio I-Lab, dedicato alla co-creazione e all’innovazione per il territorio. Durante l’evento, i partecipanti si confronteranno con le rappresentanze dei comuni e delle istituzioni locali.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di "Università Svelate", la Giornata Nazionale delle Università promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Quest’anno, l’evento pone particolare attenzione al ruolo delle città universitarie come motore di sviluppo e coesione sociale, anche alla luce di un protocollo firmato l’11 marzo proprio tra la CRUI e l’ANCI.

In linea con il tema della giornata nazionale, l’evento mira a valorizzare il legame tra l’Università e le comunità locali, partendo dai progetti sviluppati in Ateneo e approfondendo ulteriori iniziative che favoriscano la connessione con il territorio di area vasta. L'obiettivo è rafforzare le relazioni con le amministrazioni comunali, contribuire a una qualificata occupazione giovanile, promuovere la cultura dell’innovazione e dell’imprenditorialità in modo responsabile e sostenibile, e valorizzare la conoscenza e l’innovazione.

L’incontro avrà inizio alle 10 nell’aula magna nuova con l’accoglienza delle autorità locali, tra cui i sindaci dell’area vasta, i presidenti delle province, i Presidenti delle Camere di Commercio, e il Presidente dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana. Durante l’evento, i partecipanti si confronteranno sulle opportunità di sviluppo e innovazione nei rispettivi territori.

Dopo i saluti istituzionali, il professore Marco Macchia, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio, descriverà i contenuti del protocollo tra la CRUI e l’ANCI, illustrando anche i risultati di un’indagine promossa dalla CRUI sulle collaborazioni fra Università e Amministrazioni Comunali nelle città universitarie, alla quale hanno partecipato tutte le università italiane. L’attenzione sarà posta in particolare sui dati di Pisa Città Universitaria.

A seguire, il professore Corrado Priami interverrà in qualità di Prorettore alla valorizzazione delle conoscenze, illustrando il ruolo dell’Università nella promozione di progetti innovativi.

Successivamente, il professore Alessio Cavicchi, delegato per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione sociale, insieme agli studenti e alle studentesse del Laboratorio I-Lab, presenterà questa importante iniziativa, che si propone di formare giovani capaci di stimolare lo sviluppo economico locale e creare nuove opportunità di impiego.

Infine, la professoressa Enza Pellecchia, Prorettrice per la coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio, sottolineerà l’importanza dei rapporti con il territorio per favorire opportunità e valorizzare i laureati.

Durante la mattinata, ricercatori e ricercatrici dei dipartimenti e dei centri dell’Università di Pisa esporranno i propri progetti sotto forma di poster, offrendo un’occasione di confronto con i rappresentanti istituzionali e il pubblico presente. Il dibattito si concluderà alle 12 con un momento informale di networking, pensato per favorire il dialogo e la condivisione di idee in un ambiente più disteso.

"L’Università di Pisa è un punto di riferimento per un’area vasta che va oltre i confini cittadini – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Pisa, professore Riccardo Zucchi –. Favorire il dialogo tra Ateneo e territorio significa creare un ponte concreto tra formazione e mondo del lavoro, offrendo ai giovani opportunità reali di crescita e innovazione".

L’incontro è organizzato nell’ambito della Giornata Nazionale delle Università per incrementare il dialogo e la sinergia tra i Comuni e gli Atenei, con l’obiettivo di favorire le opportunità di sviluppo e innovazione e contribuire a una qualificata occupazione giovanile

Il 20 marzo in Sapienza (Via Curtatone e Montanara 15, Pisa)  si terrà una giornata di incontro fra l’Università di Pisa e il territorio, la prima del suo genere, con la partecipazione dei Dipartimenti, dei Centri di Ateneo e degli studenti e delle studentesse del Laboratorio I-Lab, dedicato alla co-creazione e all’innovazione per il territorio. Durante l’evento, i partecipanti si confronteranno con le rappresentanze dei comuni e delle istituzioni locali.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di "Università Svelate", la Giornata Nazionale delle Università promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Quest’anno, l’evento pone particolare attenzione al ruolo delle città universitarie come motore di sviluppo e coesione sociale, anche alla luce di un protocollo firmato l’11 marzo proprio tra la CRUI e l’ANCI.

In linea con il tema della giornata nazionale, l’evento mira a valorizzare il legame tra l’Università e le comunità locali, partendo dai progetti sviluppati in Ateneo e approfondendo ulteriori iniziative che favoriscano la connessione con il territorio di area vasta. L'obiettivo è rafforzare le relazioni con le amministrazioni comunali, contribuire a una qualificata occupazione giovanile, promuovere la cultura dell’innovazione e dell’imprenditorialità in modo responsabile e sostenibile, e valorizzare la conoscenza e l’innovazione.

L’incontro avrà inizio alle 10 nell’aula magna nuova con l’accoglienza delle autorità locali, tra cui i sindaci dell’area vasta, i presidenti delle province, i Presidenti delle Camere di Commercio, e il Presidente dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana. Durante l’evento, i partecipanti si confronteranno sulle opportunità di sviluppo e innovazione nei rispettivi territori.

Dopo i saluti istituzionali, il professore Marco Macchia, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio, descriverà i contenuti del protocollo tra la CRUI e l’ANCI, illustrando anche i risultati di un’indagine promossa dalla CRUI sulle collaborazioni fra Università e Amministrazioni Comunali nelle città universitarie, alla quale hanno partecipato tutte le università italiane. L’attenzione sarà posta in particolare sui dati di Pisa Città Universitaria.

A seguire, il professore Corrado Priami interverrà in qualità di Prorettore alla valorizzazione delle conoscenze, illustrando il ruolo dell’Università nella promozione di progetti innovativi.

Successivamente, il professore Alessio Cavicchi, delegato per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione sociale, insieme agli studenti e alle studentesse del Laboratorio I-Lab, presenterà questa importante iniziativa, che si propone di formare giovani capaci di stimolare lo sviluppo economico locale e creare nuove opportunità di impiego.

Infine, la professoressa Enza Pellecchia, Prorettrice per la coesione della comunità universitaria e il diritto allo studio, sottolineerà l’importanza dei rapporti con il territorio per favorire opportunità e valorizzare i laureati.

Durante la mattinata, ricercatori e ricercatrici dei dipartimenti e dei centri dell’Università di Pisa esporranno i propri progetti sotto forma di poster, offrendo un’occasione di confronto con i rappresentanti istituzionali e il pubblico presente. Il dibattito si concluderà alle 12 con un momento informale di networking, pensato per favorire il dialogo e la condivisione di idee in un ambiente più disteso.

"L’Università di Pisa è un punto di riferimento per un’area vasta che va oltre i confini cittadini – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Pisa, professore Riccardo Zucchi –. Favorire il dialogo tra Ateneo e territorio significa creare un ponte concreto tra formazione e mondo del lavoro, offrendo ai giovani opportunità reali di crescita e innovazione".

Mariangela Guastaferro, ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, ha vinto il “Premio Ricercatrici e Ricercatori NEST per la ricerca e l’innovazione” bandito dalla Fondazione NEST. La cerimonia si è svolta lo scorso 12 marzo a Milano presso Borsa Italiana, nell’ambito dell’evento Inspire Leadership 2025, appuntamento di riferimento nei settori dell’innovazione, della tecnologia e della sostenibilità.
Mariangela Guastaferro (foto) ha ricevuto il riconoscimento per le sue attività scientifiche svolte nel campo della produzione di combustibili e di energia rinnovabili attraverso tecnologie innovative di pirolisi. Questo premio rappresenta un importante attestato del lavoro svolto all'interno del gruppo di Impianti Chimici dell’Università di Pisa, sotto la guida dei professori Leonardo Tognotti e Cristiano Nicolella. Le tecnologie sviluppate sono state implementate con successo e sono attualmente operative presso il Consorzio Polo Tecnologico Magona, dimostrando la loro efficacia e applicabilità nel settore.

Fondazione NEST – Network 4 Energy Sustainable Transition – è uno dei 14 grandi progetti di partenariato esteso selezionati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU – nell’ambito del PNRR. Il suo obiettivo è di finanziare progetti di ricerca di base per rafforzare le filiere della ricerca a livello nazionale e promuovere la loro partecipazione alle catene di valore strategiche europee e globali. Il Premio Ricercatrici e Ricercatori NEST per la ricerca e l’innovazione rappresenta un tassello fondamentale in questo percorso, confermando l’importanza del riconoscimento del talento e dell’impegno nella ricerca scientifica e tecnologica.

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