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Sarà intitolata al professor Mario Campa, Emerito dell'Università di Pisa, l'Aula Magna della Scuola Medica

Docente appassionato e ricercatore brillante, ha dedicato la vita all'Ateneo, ricoprendo la carica di preside della facoltà di Medicina e chirurgia tra 1994 e 2002

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Sarà intitolata al professor Mario Campa, Emerito dell'Università di Pisa e preside della facoltà di Medicina e chirurgia dal 1994 al 2002, l’Aula Magna della Scuola Medica di via Roma. La cerimonia si svolgerà domenica 25 settembre, alle ore 11.30, e sarà aperta dai saluti del rettore Massimo Augello e del sindaco Marco Filippeschi. Subito dopo, interverranno amici, colleghi e allievi del professor Campa, che ne ripercorreranno l’impegno accademico e ricorderanno la sua figura come uomo esemplare, di grande dirittura morale e umanità, oltre che come scienziato e promotore della Scuola di Microbiologia dell’Ateneo pisano. Nell'ambito della cerimonia, a cui parteciperanno la moglie, professoressa Sonia Senesi, e gli altri familiari, sarà scoperta una lapide commemorativa in onore del professore scomparso nella notte tra 16 e 17 luglio del 2014. I ricordi di allievi, collaboratori, colleghi, amici e familiari sono stati raccolti in un volume curato da Franco Mosca ed edito dalla Pisa University Press, che racconta, attraverso le voci di chi lo ha conosciuto, la vita privata e professionale del professore.
Docente appassionato e insieme ricercatore brillante, animato da solidi valori di riferimento e dotato di vasta e profonda cultura, il professor Mario Campa ha dedicato la vita all’Università di Pisa, ricoprendo nell'arco della carriera i prestigiosi ruoli di direttore del dipartimento di Biomedicina sperimentale, infettiva e pubblica (1993-1995), di preside della facoltà di Medicina e chirurgia (1994-2002), di presidente del corso di dottorato in "Microbiologia medica e sperimentale" e in “Microbiologia e genetica” e di direttore della Scuola di specializzazione in "Microbiologia e virologia" (1999-2013).
Il professor Campa ha avuto incarichi di grande rilievo anche nell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, prima come direttore del Dipartimento ad attività integrata di “Analisi chimico-cliniche e microbiologiche” e, successivamente, come direttore del Dipartimento ad attività integrata di “Medicina di laboratorio”. È stato membro permanente dell'Osservatorio Nazionale per la formazione medico-specialistica del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Più in generale, il professor Campa ha inciso sempre in modo originale e significativo nel dibattito all'interno del mondo accademico italiano, con importanti apporti in termini di idee, progetti e azioni sempre intraprese con la massima generosità, passione e spirito di servizio.
Proprio per il contributo dato alla vita dell'Ateneo, oltre che del mondo ospedaliero pisano e nazionale, il professor Campa è stato insignito dell’Ordine del Cherubino, massima onorificenza conferita dall’Università di Pisa ai suoi docenti eccellenti, del titolo di Professore Emerito e dell'onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, conferita il 2 giugno del 2014.
Molte sono state le tematiche che il professor Campa ha approfondito in quasi mezzo secolo di carriera come ricercatore. Egli è considerato un'autorità riconosciuta a livello internazionale per gli studi, effettuati quando aveva poco più di trent'anni, sulla comprensione dei meccanismi di patogenicità microbica, con particolare riguardo ai meccanismi di interferenza di Mycobacterium tuberculosis con i sistemi di regolazione della risposta immunitaria dell’ospite. Di grande rilievo sono, inoltre, le ricerche condotte sull’immunopatogenesi delle tubercolosi, che hanno portato alla individuazione di antigeni di Mycobacterium tuberculosis responsabili dell’evoluzione del processo infettivo, nonché delle popolazioni linfocitarie coinvolte nella resistenza all’infezione tubercolare. Queste ricerche sono state determinanti per comprendere l’insorgenza e la progressione della tubercolosi, malattia attualmente in recrudescenza, e soprattutto per poter sviluppare nuove e più efficaci pratiche vaccinali.

22-09-2016

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