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La storia dell’informatica svelata dai laboratori didattici al Museo degli Strumenti per il Calcolo

Oltre 1100 persone hanno preso parte all’iniziativa “Hackerando la Macchina Ridotta” promossa nell’ambito della mostra “La CEP prima della CEP”

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Come funzionavano i primi calcolatori? Quali sono i meccanismi che stanno alla base dell'informatica? Oltre 1100 persone lo hanno scoperto alla mostra "La CEP prima della CEP" rimasta aperta fino al 31 marzo 2012 al Museo degli Strumenti per il Calcolo di Pisa. La quasi totalità di questi visitatori ha approfondito l'esperienza partecipando ai laboratori didattici nati dal progetto HMR, "Hackerando la Macchina Ridotta". I laboratori sono stati frequentati in maggioranza da scuole superiori, licei scientifici e istituti tecnici, ma non sono mancate medie ed elementari. Le presenze arrivano principalmente dalla provincia di Pisa (45%), ma la percentuale dei gruppi provenienti da fuori della Toscana è stata significativa (circa il 20%).

«Con la mostra e i laboratori didattici associati, l'Università di Pisa ha creato per il Museo un'offerta divulgativa e didattica moderna», ha sottolineato il prorettore vicario Nicoletta De Francesco. «Questo tipo di attività costituisce un'opportunità per la città, anche in relazione ai progetti per l'Area dei Vecchi Macelli che si prepara a diventare la 'Cittadella galileiana'». Il progetto "Hackerando la Macchina Ridotta" ha affrontato per la prima volta la storia del progetto CEP con la lente della curiosità tecnologica. Oltre cinque anni di ricerca hanno riscoperto la Macchina Ridotta: una macchina indipendente dalla definitiva Calcolatrice Elettronica Pisana (e dunque una vera e propria "CEP prima della CEP") di notevole interesse sia storico che scientifico.

I laboratori di HMR hanno usato la Macchina Ridotta per spiegare l'informatica. «Da una parte, è stato curioso e affascinante lavorare su un calcolatore vecchio di oltre cinquanta anni e protagonista assoluto della storia dell'informatica nazionale», hanno spiegato Giovanni Cignoni e Fabio Gadducci, responsabili dei laboratori e docenti dell'Università di Pisa. «Dall'altra, la relativa semplicità della macchina ha permesso di vedere e comprendere i concetti e i meccanismi di base dell'informatica che, nonostante le incredibili prestazioni raggiunte oggi, sono gli stessi di allora».

E le iniziative continuano: per scuole e gruppi organizzati è ancora possibile prenotare i laboratori di HMR e le visite guidate alla mostra fino al 31 maggio 2012, mentre per il pubblico più ampio ci sono ancora numerosi eventi in calendario. Il prossimo appuntamento è sabato 14 aprile alle 16.30 al Museo per gli strumenti per il Calcolo con "Cronologia dell'informatica: the Directors' cut", una presentazione estesa e commentata della cronologia che introduce la mostra "La CEP prima della CEP".

I laboratori di HMR fanno parte di CEP50, il progetto nato per celebrare con varie iniziative il cinquantenario dell'inaugurazione della Calcolatrice Elettronica Pisana e coordinato dal dipartimento di Informatica. CEP50 è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Hanno inoltre partecipato AICA, la Sezione di Pisa dell'INFN, gli istituti ISTI e IIT del CNR, i dipartimenti di Fisica e di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, il Comune di Pisa, l'Associazione La Limonaia. Una fruttuosa collaborazione è stata instaurata con il Museo del Computer di Novara.

11-04-2012

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