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'Racconto la mia storia perchè il futuro sia senza atomica'

La straordinaria testimonianza di Toshiko Tanaka, testimone e sopravvissuta alla bomba di Hiroshima

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“Racconto la mia storia perchè il futuro sia senza atomica" – queste le parole di Toshiko Tanaka, sopravvissuta ad Hiroshima, che ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione del programma “Pisa non dimentica Hiroshima e Nagasaki”.
A 70 anni dalle bombe atomiche sul Giappone, Pisa ricorda che le armi nucleari continuano a rappresentare una minaccia per tutto il genere umano, mentre cresce anche il rischio del c.d. terrorismo nucleare.
Un tassello di memoria attualissimo dunque per il quale il Comune di Pisa (componente della rete Mayors for Peace) e il CISP-Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace dell’Università di Pisa hanno preparato, in collaborazione con moltissimi Enti ed associazioni Cittadine, un programma di eventi che si svolgerà per tutto il mese di novembre. Incontri, conferenze e spettacoli per approfondire e per esprimere – insieme a scienziate e scienziati, docenti universitari, insegnanti, amministratori e amministratrici, attiviste e attivisti, artisti, persone di fede, cittadine e cittadini, associazioni - la richiesta e l'impegno per la messa al bando delle armi nucleari, come già avvenuto con altre armi di distruzione di massa: un mondo libero da armi nucleari non è solo desiderabile, è soprattutto possibile ed è affidato anche alla capacità di disarmo interiore di ciascuno di noi. Il programma completo è consultabile all’indirizzo pisanondimentica.wordpress.com
Primo e significativo evento l’arrivo in Italia, con prima tappa Pisa, della Signora Toshiko Tanaka, testimone e sopravvissuta alla bomba di Hiroshima. “Il 6 agosto 1945, quando la prima bomba atomica venne sganciata sulla città di Hiroshima avevo 6 anni e 10 mesi e frequentavo il primo anno delle elementari – ha raccontato la signora Tanaka – ero a 2.3 km dall’ipocentro. Ho visto prima due aerei e in un istante una luce abbagliante. Poi il buoi, la polvere il calore. Sono rimasta ustionata alle braccia, al collo, alla testa e sono entrata in coma. I segni delle ustioni sono sbiaditi nel tempo ma non lo sono le conseguenze delle radiazioni e quelle psicologiche. Da molti anni la mia missione è raccontare questa storia nella speranza di non far ripetere le stesse esperienze alle generazioni future.”
Alla conferenza stampa erano presenti l’assessora Marilù Chiofalo; la dott. Enza Pellecchia del CISP; il prof. Andrea Ferrara della Scuola Normale Superiore e il dott. Diego Latella dell’Uspid.

06-11-2015

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