Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Insegnare la lingua inglese a soggetti dislessici

Un gruppo di ricerca dell’Università di Pisa ha sviluppato un progetto per l’apprendimento e l’insegnamento della lingua straniera da parte di soggetti affetti da DSA

  • Condividi l'articolo su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Google Plus

Quali sono le difficoltà che un soggetto affetto da dislessia affronta per imparare l’inglese? Quali sono gli strumenti che un insegnante può adottare per una didattica efficace della lingua straniera? Nel multidisciplinare panorama scientifico che negli ultimi anni sta caratterizzando gli studi sulla dislessia, un gruppo di ricerca dell’Università di Pisa ha intrapreso un percorso che riguarda l’insegnamento e l’apprendimento della lingua inglese da parte di soggetti adulti con DSA, in particolar modo la dislessia evolutiva: «Malgrado si siano fatti molti passi in avanti in ambito neurocognitivo, lo studio dell’apprendimento delle lingue straniere da parte di dislessici è un settore ancora poco esplorato – spiegano Gloria Cappelli e Sabrina Noccetti, responsabili dell’unità di ricerca sui DSA e l’apprendimento delle lingue del Centro Linguistico di Ateneo – È dunque ormai essenziale cercare di unire i vari settori della ricerca teorica e le pratiche riabilitative per arrivare a una didattica che, riconoscendo le difficoltà del soggetto dislessico, riesca a proporre metodi tali da consentirgli l’apprendimento della lingua straniera».

Il progetto si avvale della collaborazione della IRCCS Fondazione Stella Maris e del Centro per la Neurocognizione, Epistemologia e Sintassi teorica dello IUSS di Pavia e prevede un protocollo sperimentale per testare le abilità linguistiche e pragmatiche di due gruppi di partecipanti (dislessici e non-dislessici) in italiano L1 e in inglese L2. I test saranno somministrati prima e dopo la frequenza di un corso di inglese L2 specificamente progettato per questi soggetti, e poi nuovamente a distanza di qualche mese, per vedere se gli apprendimenti perdurano.

«In questa prima fase, il lavoro di ricerca si concentra sull’adattamento dei test esistenti e sullo sviluppo di materiale per il corso dedicato fondato sulle tecniche riabilitative e mirato a ridurre le difficoltà legate ai deficit insiti nel DSA – aggiungono Gloria Cappelli e Sabrina Noccetti – Inoltre stiamo facendo una ricognizione e classificazione dei materiali didattici per l’insegnamento dell’inglese che si fondano su un approccio multimodale per valutare il loro possibile utilizzo con soggetti dislessici e i possibili benefici offerti da questi materiali, tenuto conto dei deficit specifici descritti dalla letteratura». Il progetto di ricerca sarà presentato in occasione della giornata su Dislessia e apprendimento dell’inglese organizzata da Gloria Cappelli e Sabrina Noccetti, in programma venerdì 23 ottobre al Polo Carmignani.

22-10-2015

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa